SETTIMANA I - Definizioni preliminari - Teorie sul welfare state LA SOCIOLOGIA COME PRODUTTRICE DI IMMAGINAZIONE SOCIOLOGICA C. Wright Mills, 1959, L’immaginazione sociologica I.S. come disposizione mentale che consente a chi la possiede di fare un certo ordine nell’ambiente sociale che lo circonda; di percepire l’ordito della società e la trama tessuta su questo da uomini e donne che spesso si fanno un’idea falsa della loro posizione; di riconoscere la propria posizione come simile a quella di altre categorie di persone, con le quali condivide problemi e prospettive; distinguere difficoltà personali, circoscritte all’ambiente immediato e in questo affrontabili, da problemi pubblici, che nascono nella più grande organizzazione della società e nel funzionamento delle sue istituzioni. Capacità di connettere questioni private o individuali a problemi pubblici premessa per vivere con consapevolezza e, per quanto possibile, con autodeterminazione. AZIONE SOCIALE (M. WEBER) sequenz a intenzi onale di atti forniti di senso c he un so ggetto indivi duale o collettivo ("attore social e") compie scegliendo tra varie alternative po ssibili , sulla base di un progetto concepito in precedenza che può evolver si nel cor so dell‘azi one stessa, al fine di conseguire uno scopo, ovvero di trasformare uno stato di cose esi stente, in presenz a di una data situazi one - composta d a altri soggetti capaci di azi one e reazi oni , d a norme e val ori , da mezzi e tecnic he operative e eventualmente utiliz zabili all o scopo, d a oggetti fisi ci della quale il soggetto tiene consciamente conto nella misura in cui dispone a suo riguardo di informazioni e conoscenze . Azione Azione Azione Azione razional-strumentale (orientata allo scopo) razionale teleologica (orientata al fine) af fettiva (emozioni, umore, bisogni interiori) tradizionale (reazione abitudinaria stimoli ricorrenti, routine) L. Gallino, voce «Azione Sociale», Dizionario di Sociologia , UTET. EVOLUZIONE DEL CONCETTO DI ECONOMIA Origini: oikos nomia (Aristotele e Scolastica Medievale), amministrazione del patrimonio domestico (comportamento economico come problema etico-giuridico). Nel 1600: «Economia Politica», termine esteso dall’ambito privatistico a quello pubblicistico; studio dei problemi economici di una società-stato (Montchretien, 1615, Traité de l’economie politique). Fine del 1800: «Economia» autonomia dell’economia dalla politica e distinzione tra analisi scientifica – Economics - e politica economica - Economy (Marshall, 1890, Principles of Economics). L’AFFERMAZIONE DEI MERCATI AUTOREGOLATI Dal 1800 diventano lo strumento primario da cui dipende la produzione e la distribuzione di beni e servizi nei paesi più sviluppati. L’ordinamento politico: garantisce dall’esterno i diritti di proprietà e la libera contrattazione. l’Economia come disciplina scientifica nasce e si sviluppa con l’emancipazione e autonomizzazione delle attività economiche dai condizionamenti sociali e politici. LIBERALISMO E LIBERISMO LIBERALISMO ideologia che riconosce all’individuo un valore autonomo e tende a limitare l’azione statale in base a una costante distinzione di pubblico e di privato . LIBERISMO posizione che postula la libertà del mercato, in cui lo Stato si limita a garantire con norme giuridiche la libertà economica e a provvedere soltanto ai bisogni della collettività che non possono essere soddisfatti per iniziativa dei singoli, libertà del commercio internazionale o libero scambio (vs. protezionismo). LA ‘SOCIETÀ COMMERCIALE’ PER ADAM SMITH (1723-1790) a) b) c) Classe di lavoratori salariati Classe di capitalisti Classe di proprietari terrieri Ef ficienza allocativa del mercato concorrenziale . La ‘mano invisibile’: visione ottimistica dell’economia capitalistica - a cer te condizionila più appropriata per assicurare benessere ed equità. GLI EFFETTI SOCIALI DELLA «SOCIETA’ COMMERCIALE» Industrializzazione crisi agraria urbanizzazione rottura dei legami di «solidarietà meccanica» estrema povertà e miseria ceti inferiori Sorgere e consolidarsi nell’800 di organizzazioni della classe operaia (richiesta di diritti sindacali e politici); influenza del socialismo (e del cristiano-socialismo). LE CONTRADDIZIONI DI LONDRA NELL’ETA’ VITTORIANA (1837 -1901) Stabilità e prosperità economica (espansione commerciale e coloniale); influenza élite liberale nelle politiche governative; sviluppo reti sistema fognario, acquedotto, gas (illuminazione stradale e riscaldamento); The Tube; I esposizione universale (1851); Vs. povertà e miseria nei bassifondi cittadini; lavoro minorile (spazzacamini; fabbriche, miniere) (cfr. C. Dickens); prostituzione («il grande male sociale»); nascita cooperative; potere crescente Unioni dei lavoratori. SOCIALISMO ideologia che postula una riorganizzazione della società su basi collettivistiche e secondo principi di uguaglianza sostanziale, contrapponendosi alle concezioni individualistiche della vita umana in senso più stretto: ideologia volta alla creazione di un nuovo ordine politico in grado di eliminare o almeno ridurre le disuguaglianze sociali attraverso una qualche forma di socializzazione dei mezzi di produzione e correttivi applicati al meccanismo di distribuzione delle risorse economiche. CAPITALISMO OCCIDENTALE MODERNO forma di organizzazione socio-economica caratterizzata da: - proprietà privata dei mezzi di produzione (in senso lato, capitale); - libertà d'iniziativa economica (libero mercato); - prevalenza del lavoro dipendente (forza lavoro salariata formalmente libera) organizzato dai proprietari dei mezzi di produzione (capitalisti) in imprese private che producono beni per il mercato sulla base di un calcolo di redditività del capitale da investire (aspettative di profitto). TEORICI DEL CAPITALISMO Karl MARX (1867) Il Capitale. Critica dell’economia politica Max WEBER (1904-05) L’etica protestante e lo Spirito del Capitalismo DEMOCRAZIA Forma di governo che si basa sulla sovranità popolare e garantisce a ogni cittadino la partecipazione in piena uguaglianza all’esercizio del potere pubblico . Democrazia-liberale o social-democrazia? 2 DEFINIZIONI DI ECONOMIA A) insieme di attività legate all’incontro di scelte individuali per l’impiego di risorse scarse, volte alla massimizzazione dei propri interessi B) insieme di attività stabilmente intraprese dai membri di una società per produrre, distribuire e scambiare beni e servizi (Polanyi) PRINCIPALI FORME DI TRANSAZIONE ECONOMICA (ANALISI ISTITUZIONALE DELL’ECONOMIA DI POLANYI ) Forme di organizzazione dell’attività economica: Scambio: reciprocità: beni e ser vizi prodotti sulla base di obblighi di solidarietà condivisi con membri famiglia e tribù redistribuzione : af fermazione di un ‘centro’ che stabilisce diritti e doveri in riferimento all’economia mercati autoregolati : determinano i prezzi attraverso il gioco della domanda e dell’of fer ta di doni (compor tamento economico dettato da regole condivise) amministrato (c. e. definito da specifiche regole formali fatte valere dal potere politico) di mercato (guadagno individuale come incentivo al compor tamento economico) Concezione Economia Azione economica Regole Metodo Economia neoclassica Allocazione risorse scarse da parte di individui che massimizzano le loro utilità Azione individuale (utilitarismo e visione atomistica società) Numero limitato, legate al mercato concorrenziale autoregolato (perfetta informazione, equilibrio domanda/offerta ; uso moneta generalizzato, beni come merci) Analiticodeduttivo, normativo; assunzioni a priori sul comportamento razionale; elevata generalizzazione Sociologia classica Attività volta alla ricerca dei mezzi di sussistenza (produzione, distribuzione, scambio); diversità istituzionale Azione sociale, influenzata da aspettative e sanzioni (tradizioni e norme) Più ampie e complesse: si possono anche fondare su obbligazioni sociali o sanzioni politiche Induttivo, indagine storicoempirica che permette di costruire generalizzazioni concettuali (tipi ideali) a portata limitata MERCATO MERCATO SVILUPPO CONSUMO (costruzione) (funzionamento) Economia neoclassica Efficienza; produzione di vantaggi per i singoli che a lungo tempo porta anche al benessere collettivo (istituzioni rispettose del suo funzionamento) Individui ben informati, moralmente affidabili e capaci di calcolare razionalmente il modo ottimale di soddisfare le proprie scelte; mercati concorrenziali Produttività basata sul lavoro come merce; efficienza del mercato autoregolato; concorrenza e competizione Calcolo costi per soddisfare bisogni ordinati secondo una gerarchia stabile; valore d’uso del bene Sociologia classica Accettazione e legittimità (create da fattori culturali e istituzionali) necessarie per l’affermarsi del mercato Carenza informativa, rischio morale, asimmetrie potere; necessità istituzioni che creino fiducia (personale o impersonale) o intervengano su disuguaglianze sociali Innovazione: imprenditore (capacità di realizzare cose nuove, determinato, capace di visione, impegno, voglia di affermazione sociale) costruzione sociale efficienza Modo in cui si formano i bisogni; valore simbolico dei consumi (ricerca di status, identificazione, distinzione) WELFARE STATE Antecedenti: le politiche di intervento statale contro per i bisogni sociali del capitalismo (ad es. : II Reich tedesco di fine ‘800) Metà ‘900: Stato del «benessere»; Stato sociale, Etat providence; Principali finalità sociali : 1. Lotta alla povertà 2. Protezione contro i rischi sociali 3. Promozione pari opportunità e benessere. PRINCIPALI CIRCUITI DI AZIONE DEL W.S. (CFR. POLANYI ): 1. Stato 2. Mercato 3. Società civile (famiglia, associazioni, etc.) Il concetto di SISTEMA di WELFARE PRINCIPALI FINALITA’ & FORME DI INTERVENTO W.S. (PAVOLINI-RANCI: 21) FINALITA’ PREVALENTI AZIONI DI WELFARE DIRETTE INDIRETTE Assistenza dei più deboli Sussidi monetari, assistenza sociale, produzione di allocci a canone sociale Agevolazioni fiscali per gli individui e/o le famiglie a basso reddito; Sostegno e regolazione dei servizi di assistenza sociale forniti da enti privati Protezione contro i rischi sociali Sistemi pensionistici, servizi sanitari e sociali fondamentali, indennità di disoccupazione, invalidità, maternità Agevolazioni a sistemi pensionistici privati Finanziamento e regolazione di attori privati che erogano servizi di welfare (ad es., servizi sanitari privati) Agevolazioni fiscali per gli individui e le famiglie Promozione dell’uguaglianza e delle pari opportunità Servizi sociali ed educativi Regolazione del mercato del lavoro Agevolazioni fiscali alle imprese per sostenere l’occupazione 1. L’APPROCCIO DEI RISCHI SOCIALI W.S. come sistema di solidarietà funzionale alla riduzione delle disuguaglianze sociali e alla protezione contro i rischi sociali. Condivisione dei rischi non più entro cerchie limitate, ma gradualmente estesa fino a coprire l’intera popolazione. Qual è la convenienza dei diver si gruppi sociali a sostenere un sistema nazionale di protezione contro i rischi? Varia a seconda: a) della esposizione ai rischi; b) del grado di autosuf ficienz a nel fronteggiarli. Il W.S., (inteso come «gioco redistributivo» con vincitori e vinti), sposta i costi della protezione dai rischi ver so le classi più abbienti (dove è minore l’incidenza). Ruolo cruciale del ceto medio, favorevole al W.S. al fine di ridurre il proprio grado di incer tezza. Redistribuzione dei costi dell’insicurez za avvenuta primariamente in senso orizzontal e (e non ver ticale, tra classi). Equilibrio nel gioco variabile nel cor so del tempo. Ad es.: i nuovi rischi sociali (precarietà; conciliazione). 2. L’APPROCCIO STRUTTURALE Concetto di Welfare capitalism o Welfare keynesiano Evidenzia un legame biunivoco tra sviluppo del W.S. sviluppo del capitalismo industriale Adozione di modelli ispirati alle teorie di J.M. Keynes: definizione di un nuovo equilibrio tra Stato e Mercato. Legittimazione di un’azione regolativa dello Stato (attraverso il W.S.) per stabilizzare e regolare l’economia di mercato, sopperendo ai suoi fallimenti (protezione contro i rischi della perdita del lavoro; assicurazione in caso di malattia). JOHN MAYNARD KEYNES (1883 -1946) (1926) La fine del laissez faire (effetti negativi dell’incertezza sul futuro nella vita economica e sociale maggiore ruolo dello stato nella regolazione delle attività economiche) per consentire l’investimento dei risparmi (1936) Teoria generale dell’occupazione, dell’interesse e della moneta (indagine economica si sposta dal micro al macro) KEYNES: STATO E MERCATO Per evitare crisi cicliche di sovrapproduzi one o sottoconsumo lo STATO deve agire da regolatore complessivo della domanda aggregata nel mercato Nei periodi di recessione : si ser ve (temporaneamente) della spesa pubblica per aumentare la domanda di beni anche oltre quanto concesso dalle sue entrate (defic it spending o spesa pubblic a in disava nzo ) Circolo vir tuoso d i sviluppo : spesa pubblica crescita dei profitti e dei salari espansi one della base fi scal e produzi one di domanda il bilanci o statale torna in pareggio. Nei peri odi di crescita : può contenere la spesa pubbli ca in modo d a controll are l’inflazi one (di ver si utiliz zi possibili della spesa pubblica : dall’acqui sto di beni privati a politiche a favore dell’occupazi one) . Inter venti redistributivi dello stato giustificati dal punto di vista sia dell’equità che dell’ ef ficienza. HENRY FORD (1863-1947) E LA CATENA DI MONTAGGIO CARATTERISTICHE DEL TAYLORISMO-FORDISMO Modello di organizzazi one produttiva prevalente nel sec. XX caratterizzato da: Struttura ver ticalmente integrata (diver se fasi produttive integrate nella stessa azienda; gestione burocratica dell’organizz azi one produttiva, mediante gerarchia interna); Produzione di massa (beni standardizzati prodotti in gran quantità con macchine specializzate; abbassamento costi grazie ai vantaggi of fer ti dalle economie di scala e le nuove tecnologie); Organizzazione «scientifica» del lavoro (studio processo produttivo e lavorativo; suddivisione dei compiti nella catena di montaggio; bassa qualificazione manodopera; separazione tra progettazi one ed esecuzione, e tra management e proprietà dell’impresa); Divisione sessuale del lavoro: centralità dell’operaio massa dequalificato come capofamiglia (breadwinn er), ruolo della donna come “ casalinga” dedita esclusivamente ai compiti familiari (caregiver ). LA GRANDE IMPRESA FORDISTA ( E S.: FA BBRI CA FORD DI H I G H LA N D PA RK, DE T ROI T, CA . 1 91 5 ) Il modello T della Ford e luminarie in città Nel 1928 circa il 20% degli americani possedeva un automobile. THE «ROARING TWENTIES» Boom senza precedenti dell’economia USA: rapida dif fusione di elettricità, radio, telefono, automobili. Flussi migratori: spostamento della popolazione nelle città e arrivo di stranieri alla ricerca di un posto nelle industrie (manifatturiere, chimico-farmaceutiche, automobilistiche). Aumento di denaro da spendere delle famiglie americane: acquisto beni di consumo; deposito in banca; investimenti in Borsa). LA CRISI DEL 1929 LA GRANDE DEPRESSIONE Crisi finanziaria data dal crollo dei titoli azionari alla Borsa di New York (cresciuti smisuratamente ma del tutto sganciati dall'economia reale). Porta alla rovina centinaia di migliaia di cittadini e dà inizio a una grave crisi economica (aumento disoccupazione, confisca delle abitazioni, dif fusione povertà, etc.), che dall'America si propaga in tutto il mondo. NY, 1932, disoccupati e senzatetto In fila per un pasto gratis Famiglie americane durante la Grande depressione IL «NEW DEAL» DI F.D. ROOSEVELT 1935: il Social Security Act introduce per la prima volta negli USA l'assistenza sociale e le indennità di disoccupazione, malattia e vecchiaia. Creazione della SEC (Agenzia per il controllo del mercato azionario). Salario minimo (minimum wage bill). Conferenza di Jalta (1945) OBIEZIONI ALL’ APPROCCIO STRUTTUALE Le teorie neomar xiste : lo Stato espleta 2 funzioni fondamentali nei confronti del capitalismo: 1) l’accumulazione (favorita attraverso investimenti pubblici che riducono il costo della forza lavoro); 2) la legittimazione (attraverso la spesa sociale che garantisce un minimo vitale ai gruppi sociali marginali). Paradosso: benchè il W.S. nasca per mercificare la forza lavoro, finisce per demercificarla. Aumento incontrollato spesa sociale: crisi capitalismo. Le teorie neoliberiste: il W.S. in quanto sostiene un inter vento dello Stato nel Mercato limita for temente lo sviluppo del capitalismo. L’aumento dei salari industriali per incentivare consumo abbatte la competitività del sistema economico (es. cultura dei diritti acquisiti; delocalizzazione attività produttive); spesa sociale in continuo aumento, indipendentemente dal ciclo economico (ma piuttosto legata al ciclo politico-elettorale). 3. L’APPROCCIO DELLE COALIZIONI DI CLASSE Evidenzia la relazione tra sviluppo del W.S. ed evoluzione dei regimi democratici. Conflitto di interessi: tra classi; tra democrazia e mercato. Evoluzione dei DIRITTI come processo linerare e cumulativo (T.H. Marshall): civili (libertà individuali); politici (partecipazione democratica); sociali (lavoro, istruzione, protezione contro i rischi sociali). Ruolo della classe operaia organizzata nell’espansione del W.S. OBIEZIONI: W.S. promosso anche da regimi autoritari o col sostegno di partiti moderati; ottimismo sulle capacità di crescita del sistema economico; non linearità dell’evoluzione storica. 4. L’APPROCCIO ISTITUZIONALE Prospettiva più ampia sui processi che portano all’affermarsi del W.S. (trasformazione dello stato, della sua struttura, delle sue funzioni, della sua legittimità, del concetto di cittadinanza: élite al potere/burocrazia dei servizi/clientele sociali). Percorsi dif ferenziati e variabili «nello spazio e nel tempo». La dipendenza dei percorsi istituzionali ( path dependency) inerzia istituzionale (tendenza all’autoriproduzione degli equilibri esistenti). Cambiare percorso non è impossibile, ma i costi aumentano col passare del tempo (rinforzo); è inoltre più probabile realizzare il cambiamento per via incrementale e adattica che radicale.