SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole PATOLOGIA IN PILLOLE Nr. 84 L. Mazzucchelli, G. Cereda Fig. 1 Storia clinica Una paziente di 36 anni si presenta per un controllo ginecologico di routine circa due anni dopo isterectomia laparoscopica per molteplici leiomiomi uterini sintomatici. Nell’intervallo di tempo dall’intervento chirurgico, le è stato purtroppo diagnosticato un carcinoma renale papillare con metastasi epatiche, polmonari ed ossee (Figure 1 e 2). L’anamnesi personale rileva soltanto un ulteriore intervento laparoscopico all’età di 31 anni per l’enucleazione di 18 leiomiomi uterini ritenuti proba- bile causa di sterilità primaria. L’anamnesi familiare è essenzialmente blanda: i genitori ed il fratello sono sani mentre la nonna materna è deceduta in giovane età per un tumore di natura sconosciuta. All’esame obiettivo la paziente risulta essere in condizioni generali ridotte a seguito dello stato avanzato della malattia neoplastica. Si rilevano inoltre alcuni noduli sottocutanei di consistenza dura e di diametro inferiore ad 1 cm alla gamba sinistra (Figura 3). Fig. 2 Fig. 3 Indica la diagnosi corretta: a b c d e Sindrome di von Hippel-Lindau Sindrome ereditaria di carcinoma renale papillare Leiomiomatosi e carcinoma renale familiare Sclerosi tuberosa Sindrome Birt-Hogg-Dubé 78 OTTOBRE 2013 TRIBUNA MEDICA TICINESE 309 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Diagnosi Leiomiomatosi e carcinoma renale familiare Commento Leiomiomatosi e carcinoma renale familiare (HLRCC, Hereditary Leiomyomatosis, Renal Cell Cancer) è una rara sindrome ereditaria autosomica dominante che predispone individui coinvolti allo sviluppo di molteplici leiomiomi uterini in giovane età (terza decade), di leiomiomi cutanei e, in alcuni casi, di un carcinoma a cellule renali. La sindrome, descritta per la prima volta da Launonen nel 2001, è causata da una mutazione germinale nel gene “fumarate hydratase (FH)” localizzato sul cromosoma 1q42.3-q43 responsabile per la sintesi di un enzima mitocondriale del circolo di Krebs condizionante la conversione di fumarato in malato (Figura 4). In pazienti affetti da sindrome HLRCC, l’alterazione di FH comporta l’accumulo di fumarato che a sua volta inibisce competitivamente una ulteriore idrossilasi (Hypoxia Inducible factors-prolyl hdroxilase, HPH) permettendo quindi un aumento di “Hypoxia Inducible factors, HIF”. Quest’ultimo è un importante fattore di trascrizione che regola una serie di geni coinvolti nella proliferazione cellulare (Figura 5) e che nelle cellule normali viene attivato in condizioni di ipossia. Non esiste un consenso sui criteri diagnostici per la sindrome HLRCC. I portatori di questo difetto genico possono tuttavia essere individuati sulla base della presenza degli aspetti cardinali quali la comparsa di leiomiomi cutanei e di molteplici leiomiomi uterini in età inferiore a 30 anni nonché la presenza di un carcinoma renale, quest’ultimo spesso diagnosticato in fase avanzata e non curabile. La penetranza delle diverse manifestazioni della sindrome HLRCC è estremamente variabile, anche tra individui della stessa famiglia che possono rimanere asintomatici per 310 TRIBUNA MEDICA TICINESE Fig. 4 tutta la vita, benché portatori di una mutazione germinale. Altri tumori sono stati solo raramente associati con la sindrome HLRCC, tra i quali carcinomi mammari e prostatici, tumori benigni delle ghiandole surrenali oppure il tumore a cellule di Leydig del testicolo. I leiomiomi cutanei originano dal muscolo erettore del follicolo pilifero e vengono per questo detti anche piloleiomiomi. Si stima che praticamente tutti i pazienti con HLRCC svilupperanno uno o più leiomiomi cutanei durante la loro vita. Essi insorgono in qualsiasi parte del corpo ma sono più rari sul viso, alle mani ed ai piedi. Le dimensioni variano da pochi millimetri ad alcuni centimetri, possono essere singoli ma spesso si presentano in aggregati oppure con distribuzione segmentale al torace o alla schiena. Siccome i piloleiomiomi sono rari nella popolazione, essi sono un valido indicatore per sospettare una sindrome HLRCC. A volte sono erroneamente interpretati clinicamente come altera- 78 OTTOBRE 2013 zioni cicatriziali in esiti di acne e una biopsia può rivelarsi utile per confermare la diagnosi. Circa l’80% delle donne sviluppano leiomiomi uterini all’età di 50 anni. I leiomiomi uterini nel contesto di HLRCC tendono ad essere di dimensioni maggiori rispetto ai leiomiomi sporadici ma soprattutto sono numerosi e compaiono più precocemente rispetto alla popolazione generale, spesso in pazienti con meno di 30 anni. Le dimensioni ed il numero di leiomiomi uterini determinano sintomi quali metrorragie, pollachiuria, lombalgia oppure sterilità primaria. Istologicamente i leiomiomi uterini in pazienti affetti da HLRCC presentano alterazioni peculiari caratterizzate dalla presenza di nucleoli molto prominenti circondati da un alone più chiaro (Figura 6) che come tali dovrebbero allertare il patologo e suggerire l’eventualità di una sindrome HLRCC. La penetranza del carcinoma a cellule renali nella sindrome HLRCC è bassa SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole Fig. 6 Fig. 5 (20-30%). In contrasto con altre sindromi ereditarie che causano plurime neoplasie renali (riassunte nella Tabella 1), i tumori renali nel contesto di HLRCC sono generalmente singoli ed unilaterali. Essi si manifestano in stadio avanzato con infiltrazione della vena renale e del tessuto adiposo perirenale. Istologicamente si possono riconoscere perlomeno focali aspetti papillari di tipo 2 che si alternano ad aree meno differenziate, a volte di tipo sarcomatoide. In analogia a quanto si è osservato nei leiomiomi uterini, la presenza di nucleoli eosinofili e prominenti con alone perinucleolare è considerata molto specifica per una neoplasia nel contesto di HLRCC. Il metodo più efficace per diagnostica- re una sindrome HLRCC è il test genetico da effettuare su sangue periferico. Vi sono in Europa numerosi laboratori in grado di eseguire questo tipo di analisi. Un test per la ricerca di mutazioni germinali può avere risvolti positivi ma anche negativi che devono essere discussi con il paziente, a volte con l’aiuto di specialisti in consulenza genetica. Si sottolinea che essere coscienti di avere un difetto genetico legato ad un possibile rischio di sviluppare un tumore maligno può generare uno stress emotivo molto importante per il paziente oppure per i familiari. Vi sono inoltre, perlomeno in alcuni paesi, delle implicazioni di tipo economico o assicurativo. La sensibilità del test è superiore al 97% e la specificità 78 OTTOBRE 2013 corrisponde al 100%. In caso di risultato positivo il paziente può optare per seguire un programma di screening mirato soprattutto alla diagnosi precoce di neoplasie renali. Le modalità dello screening sono ancora controverse ed è probabile che con l’incremento delle conoscenze su questa rara sindrome e sul significato delle diverse mutazioni del gene FH, verranno sviluppati programmi di screening personalizzati in base alla stima del rischio di ogni paziente di contrarre un tumore maligno. Attualmente si raccomanda la risonanza magnetica annuale dell’addome a partire dall’ età di 8 anni. La tomografia assiale computerizzata deve essere riservata per situazioni particolari, in quanto si vuole minimizzare l’esposizione a raggi ionizzanti. La sonografia addominale non è raccomandata perché troppo dipendente dalla qualità dell’apparecchio utilizzato e dall’esperienza dell’operatore. Per pazienti portatori di un difetto del gene FH sono inoltre consigliabili un controllo annuale dal dermatologo per escludere piloleiomiomi cutanei e, per le donne, controlli annuali dal ginecologo. Evoluzione del caso clinico presentato La paziente è stata informata dal proprio ginecologo sulla possibilità di essere affetta dalla sindrome ereditaria HLRCC. Con il consenso della paziente TRIBUNA MEDICA TICINESE 311 SEZIONE SCIENTIFICA - Patologia in pillole è stato quindi eseguito un test genetico che ha dato esito positivo, rilevando tra l’altro una mutazione del gene FH finora mai descritta. Il test eseguito sui genitori ed il fratello è risultato per contro negativo suggerendo quindi una mutazione de novo. La paziente è in seguito deceduta a causa della rapida progressione del carcinoma renale. Ha comunque espresso un senso di sollievo nel sapere che i suoi familiari non fossero a rischio di contrarre la stessa malattia. Sindrome Fenotipo Neoplasia renale Gene Von Hippel Lindau (VHL) Tumori renali, feocromocitoma surrenalico, angioma della retina, emangioblastoma, cisti e tumori neuroendocrini pancreatici, altri. Carcinoma a cellule chiare VHL Carcinoma renale papillare ereditario Tumori renali multifocali e bilaterali Carcinoma papillare di tipo 1 MET Leiomiomatosi e carcinoma renale familiare Leiomiomi cutanei e uterini, tumori renali Carcinoma papillare di tipo 2 FH Birt-Hogg-Dubé Fibrofollicolomi cutanei, cisti polmonari, pneumotorace spontaneo, tumori renali Tumori ibridi oncocitoma con carcinoma cromofobo e a cellule chiare; oncocitoma FLCN Sclerosi tuberosa Epilessia, disturbi intellettivi e del comportamento, lesioni del sistema nervoso centrale, lesioni cutanee, linfangioleiomiomatosi, tumori renali Angiomiolipomi multipli e bilaterali, cisti renali, carcinomi renali (rari) TSC1-2 Mutazioni germinali di succinato deidrogenasi Paraganglioma e feocromocitoma, GIST Carcinoma a cellule chiare con aspetti morfologici caratteristici SDHB, SDHC, SDHD Sindrome di Lynch Carcinomi del colon, endometrio, ovaie, stomaco, tratto biliare, piccolo intestino; glioblastoma Carcinoma uroteliale del tratto urinario superiore MLH1, MSH2, MSH6, PMS2, EPCAM Emoglobinopatia ereditaria falciforme e carcinoma midollare del rene Sintomi associati a emoglobinopatia falciforme, anemia emolitica, rischio di ictus e trombosi coronarica Carcinoma midollare del rene Beta-globina Iperparatiroidismo e tumori della mandibola Iperparatiroidismo secondario, lesioni fibro-ossee della mascella e della mandibola Tumori misti epiteliali e stromali, tumore di Wilms dell’adulto, carcinoma papillare, cisti renali HRPT2 PTEN-amartoma Carcinoma mammario, Carcinoma papillare carcinoma della tiroide e cromofobo (non midollare), carcinoma endometriale, tumori cutanei benigni, polipi intestinali amartomatosi, altro PTEN Carcinoma renale a cellule chiare familiare non sindromico Nessuna conosciuta sconosciuto L. Mazzucchelli Istituto cantonale di patologia, Locarno G. Cereda FMH ginecologia ed ostetricia, Sementina Bibliografia Launonen V et al. Inherited susceptibility to uterine leiomyomas and renal cell cancer. PNAS 2001; 98:3387 Barrisford GW et al. Familial renal cancer : molecular genetics and surgical management. International Journal of Surgical Oncology 2011, doi: 10.1155/2011/658767 Sanz-Ortega J et al. Morphologic and molecular characteristics of uterine leiomyomas in hereditary leiomyomatosis and renal cancer (HLRCC) Syndrome. Am J Surg Pathol 2013; 37:74 Przybycin CG et al. Hereditary syndromes with associated renal neoplasia: a practical guide to histologic recognition in renal tumor resection specimens. Adv. Anat. Pathol. 2013, 20:245 Informazioni utili: http://www.hlrccinfo.org/hlrcc-handbooksec3.php 312 TRIBUNA MEDICA TICINESE 78 OTTOBRE 2013 Carcinoma a cellule chiare multifocale e bilaterale