Matematica e... Capitolo Quattro Le equazioni August 3, 2012 1 1.1 Le equazioni La storia Le equazioni moderne nascono nel ’600 con l’algebra di Vite e Cartesio. Prima di allora, si trovavano in versi, nella foma Quando el cubo con le cose appresso se eguaglia qualche numero discreto ................................ che oggi scriviamo x3 + ax = n In Matematica si incontrano spesso uguaglianze tra espressioni algebriche. Nello studio dellaritmetica e dei polinomi abbiamo visto eguaglianze del tipo a(b + c) = ab + ac proprietá distributiva del prodotto rispetto ala somma (a + b)2 = a2 + 2ab + b2 sviluppo del quadrato di un binomio (x + y)(x − y) = x2 − y 2 prodotto della somma di un binomio per la propria differenza Queste eguaglianze esprimono proprietá generali dei numeri reali e sono vere per qualsiasi valore attribuito alle variabili che vi occorrono. Altre uguaglianze, invece, come 2a = 6 x2 = x x+y =5 Sono vere se alle lettere si sostituiscono solo alcuni valori e false in generale. Per esempio, la prima uguaglianza é vera p per a = 3 ed é falsa per a = 4. Infine, vi sono uguaglianze che risultano sempre false qualunque sia il valore attribuito alle variabili. Ad esempio x=x+1 e x2 + y 2 = −3 1 Sono sempre false. La prima perché non esiste alcun numero che sia uguale a esso stesso piú uno. La seconda perché un quadrato é sempre positivo e a maggior ragione la somma di due quadrati non puó essere negativa. Definizione 1. Siano E1 ed E2 due espressioni algebriche. Si chiama equazione algebrica una formula del tipo E1 = E2 Esempio. Sono equazioni algebriche le formule x2 + y 2 = −3 e x + y − 2 = 4. Non sono equazioni algebriche le formule p x2 + 1 = 1 e 2x = 4 Per adesso le uniche equazioni che studieremo sono quelle algebriche e come tali le chiameremo semplicemente equazioni. Le espressioni che si trovano a sinistra e a destra si chiamano termine sinistro e termine destro , rispettivamente. In unequazione come in unespressione algebrica- troviamo termini numerici e termini letterali. Tra questi ultimi, distinguiamo le incognite e i parametri. Si tratta di una distinzione estranea alla matematica e praticata nelle scienze applicate, in particolare nelle scienze applicate . Cerchiamo di chiarirla. Definizione 2 sia E1 = E2 un equazione e sia V linsieme dei suoi termini letterali. Chiamiamo incognite un sottoinsieme proprio X dei termini in V Chiamiamo parametri gli elementi di V − X. Trattandosi di matematica applicata, la distinzione tra parametri e incognite si riduce a una regola pratica. Le incognite sono le ultime lettere dellalfabeto greco, {x, y, ....z} e i parametri sono le prime lettere {a, b, c...} Esempio l’equazione x2 + y 2 = a2 Le incognite sono x e y, il parametro a. Esempio Un treno viaggia con velocitá iniziale v0 e comincia a frenare a 1 m/sec2 . Se impiega 200 metri per fermarsi, qual’é il suo tempo di frenata? Dall’equazione oraria v = v0 + at ricaviamo 0 = v0 − t che é un’equazione parametrica nell’incognita t e con parametro v0 . Naturalmente, un’ equazione pu avere solo incognite e nessun parametro. Nel seguito, studieremo le equazioni a una incognita . Definizione 3 sia E1 = E2 unequazione nella incognita x.e sia a un numero reale. Chiamiamo x = a la sostituzione dellincognita x con a. Sia x = a una sostituzione. Se la applichiamo a tutte le occorrenze di x in una equazione, otteniamo una asserzione che pu essere vera o falsa. Per esempio, sia lequazione 2 x − 1 = 0 e la sostituzione x = 1. Allora la sostituzione trasforma lequazione nellasserzione 1=1 Che vera. Invece, la sostituzione x = 0 trasforma lequazione nella formula −1 = 0 che falsa. Definizione 4 Una soluzione di unequazione é una sostituzione che la trasforma in una asserzione vera.. Risolvere unequazione vuol dire trovare una soluzione dellequazione. Esempio x = 1 e x = −1 sono soluzioni dell’equazione x2 − 1 = 0 Se x = a é soluzione dellequazione diciamo che il numero reale a verifica lequazione. Chiamiamo dominio di un’ equazione linsieme dei numeri reali che , sosstitutiti alla incognita,, trasformano lequazione in una asserzione. Esempio l’equazione 1 1 + =0 x 1−x ha come dominio l’insieme R − {0, 1}. Definizione 5. Uneguaglianza un’ equazione verificata da qualsiasi numero reale nel suo dominio. Per esempio, lequazione 1 1 = 2 2 (x − 1) x − 2x + 1 ha come dominio R − {−1}ed é vera per qualsiasi numero in questo insieme. 1.2 Classificazione delle equazioni Definizione 6. Unequazione é letterale se contiene dei parametri. In caso contrario si dice numerica. Unequazione si dice frazionaria se lincognita occorre al denominatore. In caso contrario, si dice intera 3 Esempi x+1 2x − 5 = 3 3 é unequazione numerica intera perché non vi sono altre lettere oltre lincognita x e questa non compare mai al denominatore. x+y+z =1 unequazione numerica intera in tre incognite x, y, z x = 3x − 1 3x − 2 é unequazione numerica frazionaria perché non vi sono lettere oltre lincognita e questa compare al denominatore x 2 − x2 = 1+m 1−m unequazione letteraria intera. Infatti oltre alla incognita x che non compare mai al denominatore- vi é anche il parametro m. x+a+y axy = a+m m é unequazione letterale intera nelle incognite x e y, mentre a ed m sono parametri x−a b = 2x − 1 x−2 é unequazione letterale frazionaria: infatti oltre alla incognita x che compare al denominatore- vi sono i parametri a e b. 4 x+y+k 1+x = kx x−k é un ’equazione letterale frazionaria in cui x e y sono le incognite e k il parametro 1.3 Le soluzioni di unequazione in una incognita Risolvere una equazione in una incognita significa determinare linsieme delle soluzioni. Tale insieme, che indicheremo con S, un insieme di numeri reali. Si possono presentare i seguenti casi: 1. Linsieme delle soluzioni é finito. In questo caso lequazione sará detta determinata 2. Linsieme delle soluzioni é vuoto. Questo vuol dire che qualunque numero si sostituisca all ncognita, esso non verifica lequazione. In questo caso lequazione non ha soluzioni ovvero é impossibile. 3. Linsieme delle soluzioni non é finito, ovvero con notazione impropria- infinito. In questo caso lequazione é indeterminata. Esempio sempio Consideriamo l’ equaziuone x2 − 4 = 0. Affermare che un numero é soluzione di questa equazione vuol dire asserire che il suo quadrato 4. I numeri il cui quadrato 4 sono 2 e -2.. Quindi le soluzioni dell’equazione sono +2 e -2 Lequazione data ha perdatnto due soluzioni ed é determinata Consideriamo lequazione x = x + 5 E evidente che qualunque numero si sostituisca al posto di x , lequazione data diventa falsa. Perci lequazione non ha soluzioni ed é quindi impossibile. 4) Consideriamo lequazione (x + 1)2 = x2 + 2x + 15) Vediamo immediatamente che lequazione deriva dalla formula che esprime lo sviluppo del quadrato di un binomio. Poiché questa formula é una propriet generale dei numeri reali, lequazione diventa vera per qualsiasi valore si sostituisca alla x. Perció lequazione indeterminata. Si nota che essa é anche unidentitá. Consideriamo lequazione 1 1 = x2 − 25 (x − 5)(x + 5) E evidente che essa non é unidentit. Luguaglianza non é vera per qualsiasi valore di x perché per x = −5 e x = 5, le espressioni a sinistra e a destra perdono significato. Quindi lequazione é indeterminata ma non é unidentitá. Consideriamo lequazione √ x2 = x √ √ Per x = 2 si ha 22 = 2 che é vera. ma per x = −2 si ha che 2 = −4 che é falsa. Quindi lequazione non é unidentit, nonostante abbia un insieme infinito di soluzioni, ovvero sia indeterminata. 1.4 Equazioni equivalenti Le due equeazioni 2x = 6 e x = 3 sono intuitivamente ”equivalenti” perché hanno lo stesso insieme di soluzioni: {3}. 5 Le qquazioni x2 = 4 e x = 2 non sono equivalenti perché non hanno le stesse soluzioni. x = −2 verifica la prima equazione ma non la seconda. Definizione Die equazioni sono equivalenti se hanno lo stesso insieme di soluzioni. E’ facile vedere che questa relazione é riflessiva, simmetrica e transitiva, come tutte le relazioni di equivalenza. Primo principio di Equivalenza Sommando o sottraendo a entrambi i termini di unequazione la stessa espressione algebrica si ottiene unequazione equivalente a quella data In base a questo principio possiamo sommare uno stesso numero a entrambi i termini dellequazione. Secondo principio di equivalenza Moltiplicando o dividendo entrambi i membri di unequazione per uno stesso numero diverso da zero., si ottiene unequazione equivalente allequazione data. Come vedremo tra breve, applicheremo tali principi per risolvere unequazione intera di primo grado in una incognita. In generale, per risolvere unequazione di questo tipo, si cerca di trasformarla, applicando i principi ora enunciati in unaltra ad essa equivalente, ma di forma piú sempklice, fino ad arrivare alla forma x = a. Esempio 1 x=1+ x 2 sottraiamo 21 x da entrambi i termini dellequazione, per il primo principio di equivalenza 1 1 1 1 x=1+ x→x− x=1+ x− x 2 2 2 2 che diventa 1 x− x=1 2 ovvero 1 x=1 2 Adesso moltiplichiamo entrambi i membri per 2 1 1 x=1→2· x=1·2→x=2 2 2 Tutte le equazioni di ciascun passaggio sono equivalenti e quindi per la proprietá transitiva dellequivalenza, 1 x=1+ x 2 é equivalente a x=2 6 1.5 Una questione interessante. Esistono altre soluzioni? Se cosi fosse ,procedendp per assurdo, per un certo a diverso da 2, sarebbe 1 a=1+ a 2 Ma , procedendo come prima, otterremmo che a = 2 e questa una contraddizione. Quindi la risposta no, la soluzione della nostra equazione é una sola. 7