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Il piacere del cibo e la qualità della vita:
l’alimentazione del bambino.
Gianni Tamassia
IL BAMBINO NON E’ UN
PICCOLO ADULTO
ORGANISMO
DA
COSTRUIRE
E
SVILUPPARE
LE ESIGENZE NUTRIZIONALI
I NUOVI LARN 2012
( Livelli di assunzione di riferimento dei nutrienti per la
popolazione italiana )
Età pediatrica
“l’apporto di energia di origine alimentare necessario a
compensare il dispendio energetico per un adeguato
accrescimento e per un livello di attività fisica sufficiente alla
partecipazione attiva alla vita sociale ed economica
FASI DELLA NUTRIZIONE DEL BAMBINO:
ALLATTAMENTO
DIVEZZAMENTO
NUTRIZIONE DEL BAMBINO IN ETA’ PRESCOLARE
NUTRIZIONE DEL BAMBINO IN ETA’ SCOLARE
NUTRIZIONE DELL’ADOLESCENTE
PERIODI CRITICI
NUTRIENTI CRITICI
PERIODI CRITICI
è stato dimostrato come interventi nutrizionali in periodi critici
dello sviluppo, quali la gravidanza, l’allattamento e il
divezzamento possano avere un impatto a lungo termine sulla
salute
1. Barker DJP. Much of human development is completed during the fi rst 1000 days after conception. Public Health
2012, 126: 185-9
Lo sviluppo del gusto nell’
ALIMENTAZIONE DEL
BAMBINO
Ambiente
Corretto
accrescimento
DOLCE
SALATO
AMARO
ACIDO
UMAMI
(L-glutammato e l’L-aspartato )
(nucleotidi purinici quali IMP e GMP hanno
un blando gusto umami)
La percezione innata del
gusto dei bambini è
notevolmente diversa da
quelli degli adulti
6. Mennella J.A.,Pepino MY. Genetic and environmental determinants of bitter
perception and sweet preferences. Pediatrics. 2005 Feb;115(2):e216-222.
GENETICA DEL GUSTO
Il messaggio del gene ha un ruolo
legato ad esigenze di
sopravvivenza
GENETICA DEL GUSTO
I neonati, naturalmente, preferiscono alimenti con un elevato
quantitativo di zuccheri e di sale e rifiutano gli alimenti
minimamente amari e acidi
Ventura AK,Worobey J. Early in uences on the development of food
preferences. Curr Biol. 2013; 23:R401-8
4. Beauchamp GK, Mennella JA. Early Flavor Learning and Its Impact on
Later Feeding Behavior. J Pediatr Gastroenterol Nutr. 2009;48:S25-30
GENETICA DEL GUSTO
Il rifiuto del gusto amaro protegge dall’ingestione di potenziali
sostanze tossiche.
Il rifiuto del gusto acido permette di evitare l’ingestione di
alimenti avariati.
La preferenza per il gusto dolce consente l’identificazione dei
nutrienti energetici.
La preferenza per il gusto salato guida l’assunzione di sodio e altri
ioni necessari per il mantenimento dell’equilibrio idrosalino.
Il gusto umami permette di riconoscere gli aminoacidi
PRIMA SENSAZIONE DEL GUSTO
GRAVIDANZA
Il feto deglutisce circa 200-760 ml di liquido amniotico
al giorno
I sapori della dieta materna raggiungono il liquido
amniotico.
Il feto è in grado di percepire il sapore del liquido
amniotico
SVILUPPO DEL GUSTO
Tra la 26° e 28° settimana di gestazione, è possibile rilevare un
collegamento fra la stimolazione dei recettori del gusto e le
modificazioni dell’espressione facciale ( PERCEZIONE )
Yeomans et al. (2008)
Alla 32° settimana di gestazione, il feto reagisce ai cambiamenti di
sapore del liquido amniotico modificando la deglutizione dello stesso.
( SELEZIONE ) Yeomans et al. (2008)
LATTE MATERNO
INSOSTITUIBILE ED INIMITABILE
↓
SISTEMA BIOLOGICO PIU’ CHE UN SEMPLICE ALIMENTO
PERIODI CRITICI
ALLATTAMENTO AL SENO
Il latte materno contiene numerosi aromi che la madre assume
nella dieta. Il sapore del latte materno può influenzare le
successive preferenze dei neonati.
Mennella JA et al. (2001)
I bambini allattati al seno sono esposti ad un più ampio
spettro di gusti rispetto a quelli alimentati con latte artificiale
Sullivan 1994
I bambini allattati al seno presentano nell’infanzia minori difficoltà
ad avere una dieta varia e in particolare ad assumere più frutta e
verdura
E.Verduci,M.Salvioni et al. Acquisizione del guesto e delle scelte alimentari Doctor Pediatria 05/2012
LATTE UMANO vs LATTE VACCINO
COMPONENTI
Proteine in grammi (g)
•sieroproteine
•α-lattoalbumina
•b-lattoglobulina
•lattotransferrina
•immunoglobulina
•caseina
Zuccheri in grammi
•Lattosio
•Glucosio,galattosio,fucosio
•Galatto-Oligosaccaridi
Lipidi in grammi
•acidi grassi saturi
•acidi grassi insaturi
CALORIE
LATTE UMANO (100
ml)
1,2
0,72
0,35
0
0,10-0,15
0,10-0,15
0,48
7,1-7,5
6
tracce
1
3,5
45%
55%
65 Kcal/100 g
LATTE VACCINO (100ml)
3,3
0,6
0,15-0,18
0,37
0,02-0,05
0,05
2,9
4
4
tracce
3,5
75%
25%
67-68 Kcal/100g
LATTI PER LATTANTI
LA COMPOSIZIONE DEI LATTI IN COMMERCIO
PRESENTA DIFFERENZE ANCHE SOSTANZIALI
TRA UN PRODOTTO E UN ALTRO
NON ESISTE IL LATTE PERFETTO CHE VA
BENE PER TUTTI I LATTANTI
PERIODI CRITICI
DIVEZZAMENTO: PERCHE’
Il latte materno da solo potrebbe non fornire abbastanza
energia e nutrienti (soprattutto ferro e zinco ) , con
conseguente rallentamento della crescita e denutrizione.
Potrebbero esservi effetti avversi sullo sviluppo ottimale
delle capacità motorie , come la capacità di masticare, e sulla
facilità ad accettare nuovi sapori e cibi di diversa
consistenza.
PERIODI CRITICI
DIVEZZAMENTO: QUANDO INIZIARE
• L’ESPGHAN raccomanda latte materno
esclusivo per 6 mesi e introduzione di
alimentazione complementare non prima
della 17 settimana (IV mese) e non dopo 26
settima
• L’American Academy of Pediatrics
raccomanda cibi solidi non prima del IV mese
e non dopo il VI mese
SVILUPPO DEL GUSTO
E’ al momento dello svezzamento che le papille gustative conoscono
in modo diretto e completo il gusto degli alimenti
Lo svezzamento è il momento dell’incontro del patrimonio gustativo
genetico del bambino e della nebulosa esperienza fetale ed al seno
con le preferenze dei genitori
LO SVILUPPO DEL GUSTO NEL BAMBINO
L. Greco - ELFID (European Laboratory for Food Induced Diseases) Università di Napoli Federico II
Gabriella Morini, Università degli Studi di Scienze Gastronomiche, Pollenzo-Cuneo)
SVILUPPO DEL GUSTO
DIVEZZAMENTO
incontro con i sapori, incontro
che sarà determinante nella
scelta degli alimenti anche a
lungo termine.
TASTE DEVELOPMENT IN CHILDREN (Medico e Bambino 2010;29:509-513)
DIVEZZAMENTO
Con lo svezzamento il lattante passa da un’alimentazione
chiaramente dolce (il latte) ad una dieta più varia e meno
dolce, in alcun casi caratterizzata anche da cibi amari.
Le esperienze gustative del neonato durante lo
svezzamento sono in grado di influenzare e determinare
le sue scelte alimentari da adulto
(Nicklaus et al., 2005).
Consigliare un divezzamento vario
ed equilibrato
Stimolare a diversificare appena
possibile il sapore dei vari alimenti
per aumentare le esperienze
gustative
PERIODI CRITICI
SVILUPPO NEUROMOTORIO E ALIMENTAZIONE
A circa sei mesi, la maggioranza dei lattanti possono star seduti con un sostegno e
possono “pulire il cucchiaio” con il labbro superiore, piuttosto che limitarsi a
succhiare alimenti semisolidi.
A circa otto mesi, i bambini sviluppano una flessibilità della lingua sufficiente a
permettere di masticare ed ingerire cibi più solidi e densi in maggiore quantità.
Dall’età di 9-12 mesi la maggior parte dei bambini posseggono le abilità manuali per
alimentarsi da soli, per bere da una normale tazza afferrandola con due mani, e per
mangiare il cibo preparato per il resto della famiglia, con adattamenti minimi come il
tagliare il cibo in pezzi che possano essere masticati, presi da un cucchiaio o afferrati
con le dita.
IL BAMBINO IN ETA’ PRESCOLARE
( TODDLER )
Rallentamento dell’ aumento del peso
Scarso appetito
Presenza della neofobia
Minor controllo genitoriale
Minor influenza del pediatra
Ascolto dei mass-media
IL BAMBINO IN ETA’ PRESCOLARE
( TODDLER )
I più frequenti errori nutrizionali:
Eccesso proteico
Eccesso zuccheri semplici
Eccesso grassi saturi
Difetto del consumo di fibre
Difetto di consumo di proteine vegetali
PERIODI CRITICI
NEOFOBIA
Riluttanza ad assaggiare cibi nuovi
Comparsa attorno ai 18 mesi ( o quando
comincia a camminare )
Probabile protezione verso una fonte
sconosciuta di nutrienti più facilmente
raggiungibili
Più accentuata geneticamente in alcuni bambini
PERIODI CRITICI
NEOFOBIA
Comportamenti neofobici sono quasi assenti al
momento del divezzamento, incrementano
vertiginosamente non appena il bambino inizia
a gattonare/camminare, raggiungendo il picco
tra i due e i sei anni di età ( protezione )
i bambini più grandi come gli adulti
possiedono mezzi per superare la loro innata
neofobia.
PERIODI CRITICI
COME SUPERARE LA NEOFOBIA
Riproporre più volte l'alimento rifiutato (10-15 volte)
Non spingere il bambino a mangiare in cambio di un
premio
Mangiare insieme un determinato cibo in quanto
aumenta l’accettazione e la preferenza verso
quell’alimento
Non trasformare l'ora del pranzo e della cena per
genitori e bambini in un appuntamento stressante
IL BAMBINO SELETTIVO
Consuma una varietà inadeguata di cibi
Rifiuta alimenti familiari o che consumava in passato
Ha difficoltà nel consumare piatti che contengano più cibi mescolati
insieme
Necessita di una speciale preparazione del pasto
Lentezza nel consumare il pasto
Può rifiutare i cibi anche a causa della loro consistenza
PERIODI CRITICI
LA SELETTIVITA’
RAGIONI PER CUI UN BAMBINO SANO PUO’ ESSERE SELETTIVO
NELLE SCELTE ALIMENTARI
La "dipendenza" dagli oppiacei (glutine / caseina):
quando non sono adeguatamente scomposti nella digestione,
creano sostanze che sollecitano i recettori degli oppioidi nel
cervello e quindi creano dipendenza, in modo simile alla morfina.
La "dipendenza" dalle sostanze chimiche (glutammato
monosodico, additivi artificiali)
Le carenze nutrizionali (come la carenza di zinco) può far
sembrare che tutti gli alimenti abbiano un sapore cattivo o
blando.
PERIODI CRITICI
IL BAMBINO IN ETA’ SCOLARE
Dopo la rapida crescita del primo anno di vita e, in modo
minore, del 2°-3° anno di vita, si ha un considerevole
rallentamento dell’accrescimento fisico durante gli anni
prescolari e scolari.
Dopo i 4 anni, il fabbisogno energetico per chilogrammo di
peso corporeo diminuisce
Gli anni dell’età scolare sono spesso riportati come
“periodo di latenza” prima della crescita puberale
caratteristica dell’adolescenza.
NELL’ETA’ SCOLARE IL BAMBINO COMINCIA A
«PAGARE» GLI ERRORI NUTRIZIONALI ED
EDUCAZIONALI DEGLI ANNI PRECEDENTI
L’eccesso di proteine assunte dal divezzamento in
poi può predisporre al sovrappeso-obesità ( early
adiposity rebound )
Minor controllo porta a deficit di ferro, calcio,
vitamine A e D e C
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIZIONE E ADOLESCENZA
Le esigenze nutrizionali dei giovani sono
influenzate in primo luogo dalla crescita
improvvisa che si manifesta nella pubertà.
Il picco di crescita si ha generalmente tra gli 11 e
i 15 anni per le ragazze e tra i 13 e i 16 anni per i
ragazzi.
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIZIONE E ADOLESCENZA
Gli adolescenti, oltre ad essere esposti a
mode alimentari periodiche e ai trend della
magrezza a tutti i costi, sono portati a
saltare i pasti e a sviluppare abitudini
alimentari irregolari. Uno dei pasti più
spesso trascurati è la colazione.
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
PER TUTTAL’ETA’ PEDIATRICA
Ferro
Calcio
Vit.D
Gli ac.grassi essenziali a lunga catena
Gli zuccheri a lento assorbimento, GOS e FOS
Proteine
I nucleotidi
NUTRIENTI CRITICI
La carenza di ferro (a partire dai sei mesi di vita) può
avere conseguenze sullo sviluppo cerebrale: il ferro è
presente nella materia bianca, svolge un ruolo nella
trasmissione dei segnali nervosi e nella formazione di
mielina (la guaina che riveste le cellule cerebrali).
1 Roncagliolo et al. Am J Clin Nutr 68:683-690, 1998
NUTRIENTI CRITICI
L’IMPORTANZA DEL FERRO
Un apporto ottimale di ferro nell’infanzia si associa
positivamente ad indici di crescita e di sviluppo psicointellettivo
Una carenza di ferro durante la primissima infanzia potrebbe
perciò associarsi ad alterazioni dello sviluppo cerebrale e
cognitivo, oltre che ad anemia.
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
IL FERRO
Il contenuto di calcio del latte vaccino è 4 volte superiore
al LM, questo interferisce con l’assorbimento del ferro e
riduce la biodisponibilità e l’assorbimento del ferro
Hurrell RF et al. Am J Clin Nutr 1989;49:546-552
Halberg L et al. Pediatr Res 1992;31:524-527
NUTRIENTI CRITICI
FERRO
Tra gli adolescenti, l’anemia dovuta a carenza di ferro
è una delle più diffuse malattie da carenza di origine
alimentare a causa dell’incremento del volume del
sangue e della massa muscolare durante la crescita e
lo sviluppo.
alimenti ricchi di ferro: carni magre e pesce, legumi,
vegetali di colore verde scuro, noci, cereali arricchiti
di ferro e altri semi. .
NUTRIENTI CRITICI
CALCIO
Durante il picco di crescita dell’adolescenza,
l’assorbimento giornaliero medio di calcio è di circa
200 mg nelle femmine e 300 mg nei maschi.
L’efficienza nell’assorbimento di calcio è soltanto del
30% circa, quindi è importante che la dieta fornisca
un adeguato apporto di calcio per raggiungere la
maggior densità ossea possibile.
Alimenti ricchi di calcio: latte e derivati
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
LA VITAMINA D
Il suo ruolo principale è quello di aiutare il calcio a fissarsi nelle
ossa.
è in grado di agire come un ormone, di regolare diverse funzioni
del nostro organismo in altri distretti quali muscoli, occhi,
cuore, polmoni, o sulla proliferazione cellulare, in quanto il suo
recettore è presente dovunque nel nostro organismo.
Alimenti contenenti vit. D pesce, uovo, fegato, burro, formaggio
NUTRIENTI CRITICI
VITAMINA C
Necessaria alla produzione del collagene
ruolo antibatterico
coinvolgimento nell’assorbimento del ferro
Antiossidante
Si ritrova in natura negli agrumi, ribes nero, peperoni,
prezzemolo, cavolfiore, patate, fragole
NUTRIENTI CRITICI
Vitamina A (ruolo protettivo di pelle, mucose e
apparato visivo) ( carote, albicocche, fegato,..)
Vitamina E (ruolo antiossidante e immunostimolante). (pomodori, mandorle, nocciole, semi di
girasole, arachidi, cereali integrali, uova, spinaci )
NUTRIENTI CRITICI
I GRASSI
I lipidi non rappresentano solo i principali
determinanti dell’introito energetico, ma svolgono
anche importanti funzioni strutturali e
metaboliche.
NUTRIENTI CRITICI
(LC-PUFA)
Gli acidi grassi polinsaturi a lunga catena sono
fondamentali per una corretta crescita
per lo sviluppo del sistema nervoso
della capacità visiva
modulano la risposta infiammatoria
modulano l’aggregazione piastrinica la pressione
arteriosa e l’attività cardiaca.
NUTRIENTI CRITICI
AC.GRASSI ESSENZIALI A LUNGA CATENA ( LC-PUFA )
Omega 3 e omega 6
Omega 3 ( ALA, EPA e DHA ) e omega 6 ( LA e AA ) sono
contenuti nel pesce e nelle alghe, nell’olio extravergine di oliva
e nell’olio di semi di girasole, arachidi, vinacciolo, e mais.
NUTRIENTI CRITICI
Serie omega 6
Alimenti
ACIDO LINOLEICO (LA)
OLIO DI OLIVA E DI SEMI
ACIDO GAMMA-LINOLENICO
(GLA)
OLIO DI RIBES NERO, OLIO DI
BORRAGINE, OLIO DI ENOTERA
LATTE MATERNO
ACIDO ARACHIDONICO (AA)
LATTICINI, CARNE, LATTE UMANO,
CROSTACEI
Serie omega 3
Alimenti
ACIDO ALFA-LINOLENICO
(ALA)
SEMI DI LINO, OLIO DI CANAPA, DI
SOIA E DI CANOLA
ACIDO EICOSAPENTENOICO
(EPA)
OLIO DI PESCE, ARINGA, SALMONE,
BALENA
ACIDO DOCOSAESAENOICO
(DHA)
OLIO DI PESCE, ALCUNE ALGHE
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
LE PROTEINE
Aminoacidi essenziali:
Gli Aminoacidi Essenziali sono quegli amminoacidi
che un organismo non è in grado di sintetizzare da sé
in quantità sufficiente, ma che deve assumere con
l‘alimentazione.
Fenilalanina, isoleucina, istidina, leucina, lisina,
metionina, treonina, triptofano, valina
NUTRIENTI CRITICI
AMINOACIDI ESSENZIALI
Gli aminoacidi essenziali sono contenute nelle proteine
di origine animale, cioè nella carne, uova, latte e
derivati, pesce
Cereali e legumi contengono proteine a scarso valore
nutrizionale
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
LE PROTEINE
Nei primi anni di vita l’eccesso di proteine nella
dieta porta alla predisposizione al sovrappesoobesità negli anni successivi, già a partire dall’età
prescolare ( soprattutto le proteine del latte
vaccino )
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
I NUCLEOTIDI
permettono il trasporto della principale molecola
energetica per le cellule viventi, l’ATP.
costituisce l’unità con la quale si forma il DNA e l’RNA
assume un ruolo centrale in numerosi processi
enzimatici, influenzando il metabolismo di proteine,
grassi e glucidi.
NUTRIENTI CRITICI
NUTRIENTI « CRITICI»
I NUCLEOTIDI
non sono considerati un nutrimento essenziale ma
lo diventano in caso di periodi di apporto
insufficiente, durante la crescita e in presenza di
malattie
Lievito, frattaglie, il pesce marino, gli ortaggi ed i
legumi, latte bovino e caprino
SOVRAPPESO E OBESITA’ IN ETA’ PEDIATRICA
Okkio alla salute 2014
L’adipocita, o cellula adiposa, è
una cellula ritenuta fino a pochi
anni fa un semplice contenitore di
trigliceridi; si è dimostrata,
invece, possedere una complessa
attività secretoria
OBESITA’ IN ETA’ PEDIATRICA-EPIDEMIA DEL TERZO
MILLENNIO
Tra il 1980 e il 2012 vi è stato in Italia un aumento del peso dei
bambini di 10 anni di età di 5 kg in media per i maschi e 3 per le
femmine ( dati OMS )
I bambini in sovrappeso possono diventare adulti con problemi di
ipertensione, malattie cardiovascolari, diabete non insulino
dipendente, difficoltà respiratorie, problemi ortopedici
In più, i bambini obesi possono presentare deposizione di grasso nel
fegato, con evoluzione, nel tempo, in fibrosi e cirrosi epatica
10 CONSIGLI PER PREVENIRE SOVRAPPESO E OBESITA’
Dieta bilanciata dei genitori anche prima del concepimento
Allattamento al seno fino ad almeno 6 mesi
Divezzamento non prima del 4° e non dopo il 6°mese
Frutta e verdura fin dal divezzamento
5 porzioni al giorno tra verdura e frutta
Rispettare l’appetito del bambino
Limitare le proteine animali
Introdurre il latte vaccino non prima dell’anno di vita
Scegliere grassi buoni ( pesce, olio extravergine di oliva )
Promuovere l’attività fisica
ATTENZIONE ALLE MODE
DIETE VEGETARIANE, LATTO-OVO
VEGETARIANE E VEGANE
Assicurare l’apporto di aminoacidi essenziali
attraverso l’assunzione di cereali e legumi
Assicurare l’apporto di Vit. B12, Vit. D, Ca, Zn, Fe,
attraverso la supplementazione con integratori
Farsi seguire da un pediatra, meglio se esperto di
nutrizione
DIETA MEDITERRANEA
Patrimonio culturale immateriale dell’umanità
UNESCO 2010
 licopene
 -carotene
 luteina
fibre
allicina
α –tocoferolo
 fenoli
vitamina C
«Fa che il cibo sia la tua medicina e che la
medicina sia il tuo cibo»
Antica Medicina-Ippocrate
460 a.C., Coo, Grecia 370 a.C., Larissa, Grecia
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