LO STATO SOCIALE KEYNESIANO I TRENTA GLORIOSI MAGGIORE INTERVENTO PUBBLICO IN ECONOMIA DIFFUSIONE DEL BENESSERE SPINTA VERSO LA PIENA OCCUPAZIONE ESPANSIONE DELLE SPESE SOCIALI MAI NELLA STORIA UNA FASE DI CRESCITA COSI’ FORTE E DIFFUSA MA PUR SEMPRE LIMITATA AI PAESI OCCIDENTALI (USA, EUROPA, GIAPPONE) MA EMERGONO TRAIETTORIE DIFFERENTI KEYNESISMO DEBOLE IN CUI LA CRESCITA VIENE SOSTENUTA SOLO NELLE FASI RECESSIVE (STATI UNITI KEYNESISMO FORTE IN CUI SI AFFERMA UN IMPEGNO PIU’ VINCOLANTE SUL TERRENO DELLA PIENA OCCUPAZIONE E DELLA CRESCITA ECONOMICA (SVEZIA) MODELLI DI WELFARE : TITMUSS 1974 ISTITUZIONALE- REDISTRIBUTIVO DI TIPO UNIVERSALISTICO (PAESI SCANDINAVI) REMUNERATIVO BASATO SULLA CITTADINANZA INDUSTRIALE ( ITALIA GERMANIA FRANCIA ETC) RESIDUALE DI NATURA ASSISTENZIALE (STATI UNITI) MA GLI STUDI PIU’ RECENTI SOTTOLINEANO LA PRESENZA DI UN ALTRO TIPO DI WELFARE: QUELLO MEDITERRANEO CARATTERIZZATO DA MENO SERVIZI E PIU’ PRESTAZIONI MONETARIE FRAMMENTAZIONE DEI DIRITTI E DELLE TUTELE (AMMORTIZZATORI SOCIALI) IL CASO ITALIANO CON ALCUNE PATOLOGIE FRANCIA PIU’ VICINA AI SISTEMI REDISTRIBUTIVI DA NOI POLITICHE SOCIALI FRAMMENTARIE MECCANISMI CLIENTELARI POCHI SERVIZI ALLA FAMIGLIA (QUINDI PIU’ LENTA LA ‘DEFAMILIZZAZIONE’) PERCHE’ ENTRA IN CRISI NEGLI ANNI SETTANTA SI MANIFESTANO GLI EFFETTI PERVERSI DELLO STATO KEYNESIANO SI MANIFESTA LA STAGFLAZIONE COME PRODOTTO DI UNA MISCELA DI FATTORI CRITICI (PIU’ INFLAZIONE E MAGGIORE DISOCCUPAZIONE) FATTORI CRITICI LA SATURAZIONE DEI MERCATI CHE MANDA IN TILT LA PRODUZIONE DI MASSA COMINCIA LA RICERCA DI ALTERNATIVE AL FORDISMO (PIORE E SABEL) FATTORI CRITICI CAMBIAMENTI SFAVOREVOLI NELL’ECONOMIA MONDIALE SVALUTAZIONE DEL DOLLARO (1971) CRISI PETROLIFERA E AUMENTO DEL PREZZO DEL GREGGIO (1973) CONCORRENZA DEI PAESI ASIATICI FATTORI CRITICI TENSIONI SOCIALI CRESCENTI E CRITICHE MONTANTI VERSO L’ORGANIZZAZIONE PRODUTTIVA TAYLOR-FORDISTA UN GRANDE CICLO DI LOTTE OPERAIE E SOCIALI (1969-74 : IN ITALIA AUTUNNO CALDO) FATTORI CRITICI IL MOVIMENTO OPERAIO RAFFORZATO TRAINA VERSO L’ALTO I SALARI AUMENTO DELL’INFLAZIONE RIDUZIONE DEI TASSI DI CRESCITA DELLA PRODUZIONE