CN 40 .Cuneo e provincia STAMPA .LA GIOVEDÌ 12 GENNAIO 2017 SANITÀ Proviene dall’istituto farmaceutico di Firenze Nell’edilizia isolamento da rumori e freddo n Luciano Riberi, artigiano di Valgrana è referente per l’edilizia di Assocanapa di Carmagnola. La sua azienda «Calcinia» utilizza da anni «mattoni» alla canapa. «L’incontro tra calce e canapa - spiega - è funzionale al risparmio energetico, all’isolamento acustico e termico. In edilizia rappresenta un materiale eco-compatibile, di origine naturale, da fonte rinnovabile, che favorisce il risparmio energetico, funziona bene e piace. L’utilizzo sta prendendo piede con un buon riscontro da parte degli operatori del settore e dei clienti finali». Esistono ancora pochi impianti di trasformazione per fare del canapulo e della fibra ottenuti dagli steli della pianta materiali utilizzabili in edilizia. Il magazzino «Calcina» di San Rocco di Bernezzo è un punto vendita della rete Assocanapa. Anche la fornace cuneese Calce-Piasco ha dato un contributo allo sviluppo del settore partecipando alla nascita di CalceCanapa prodotto a marchio regi[E. A.] strato. Marijuana? Sì per ora a 20 pazienti È necessaria la ricetta del medico e viene distribuita gratis da Asl e ospedale LORENZO BORATTO CUNEO Nella Granda Nelle farmacie 40 euro al grammo La cannabis terapeutica è una realtà anche in provincia di Cuneo. Basta la ricetta di un medico e nelle strutture pubbliche è gratis. I medici però sono estremamente cauti nel raccontare modalità di somministrazione e «punti di lavorazione» della marijuana a fini curativi. Perché, come spiega uno dei referenti di una farmacia ospedaliera, «il paziente che è anche dipendente la può utilizzare per ridurre il dolore, ma potrebbe farne richiesta perché assuefatto». Insomma è uno stupefacente. Il Piemonte è tra le poche Regioni che ha scelto la somministrazione a carico delle casse pubbliche. In questo momento nella Granda i pazienti sono meno di 20, suddivisi tra Asl Cn2, Cn1 e ospedale S. Croce. Tutti i pazienti rientrano in solo due delle cinque categorie indicate dal ministero della Salute: chi soffre di dolore cronico «il cui trattamento con antinfiammatori non steroidei o farmaci cortisonici o oppioidi si sia rivelato inefficace» e «dolore da sclerosi multipla o lesioni del midollo spinale resistente alle terapie convenzionali». In alcuni casi i laboratori farmaceutici pubblici che lavorano la marijuana (a Cuneo, Savigliano, Bra) neppure vedono il paziente e non sanno mai il suo nome: trattano il medicinale e applicano una sigla alfanumerica sulla scatola, poi la somministrazione avviene negli ambulatori di algologia, la terapia del dolore. n Nella Granda an- FRANCESCO DOGLIO Evitare abusi Come si assume? Dosi da 1,5 grammi per una o due settimane. La marijuana viene pestata o sminuzzata dai medici, poi messa in «cartine» (nessuna ironia: è il termine farmaceutico per indicare i fogli di carta oleata dove si mette il prodotto) e data ai pazienti. La usano come infuso da bere quotidianamente o attraverso inalazione con un evaporatore. La somministrazione nella Granda è iniziata importando il prodotto dei Paesi Bassi, dopo la richiesta all’Agenzia italiana del farmaco e al ministro della salute olandese, a un prezzo di Tre laboratori in provincia Nella Granda la cannabis terapeutica viene lavorata nei centri farmaceutici pubblici che sono operativi negli ospedali di Cuneo, Savigliano e Bra 8-10 euro al grammo. Da pochi giorni è disponibile la marijuana lavorata all’Istituto chimico farmaceutico militare di Firenze, che permette un risparmio. Il vegetale si presenta compatto, oleoso, profumato, esattamente come la marijuana che si acquista a «scopi ricreativi»: illegale in Italia. Da segnalare che il medico di base che prescrive la cannabis terapeutica deve poi raccogliere dati per dare indicazioni, in modo anonimo, all’Istituto superiore di sanità sull’andamento della terapia. Per evitare abusi. Spiega ancora uno dei responsabili delle strutture pubbliche di farmacia: «È una sperimentazione, un trattamento riservato ai pazienti che non hanno ottenuto risultati con i protocolli standard, cioè quando le terapie usuali danno effetti collaterali o non sono tollerate». che tre farmacie private (a Cuneo, Saluzzo e Fossano), preparano e forniscono la marijuana terapeutica a pagamento dietro ricetta: prezzo medio di 40 euro al grammo al paziente, perché il prodotto era importato dall’Olanda. Da meno di un mese c’è la cannabis terapeutica italiana, da Firenze, e i prezzi dovrebbero ridursi fortemente. Nella prossime settimane inizieranno anche corsi d’aggiornamento per i farmacisti, organizzati da Ordine provinciale di Cuneo, Federfarma e università. Come annunciato a dicembre dall’assessore regionale Antonio Saitta, dopo una prima fase sperimentale, «la Regione estenderà a tutte le farmacie territoriali la distribuzione di cannabis ad uso terapeutico, come previsto dalla legge regionale del febbraio 2016». Il nuovo canale di distribuzione era stato anticipato un mese fa a Torino da Saitta, nel corso di un convegno dell’Ordine dei farmacisti. Aveva detto: «Come Regione avevamo scelto di limitare a poche aree di patologie l’utilizzo della cannabis terapeutica. Gli studi scientifici non sono sempre coincidenti. Come Regione daremo un contributo per rafforzare le evidenze scientifiche a livello nazionale, con l’obiettivo di migliorare la conoscenza degli effetti delle terapie». [L. B.] c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Coordinamento per la legalizzazione della canapa Sommariva Bosco, il «Trovarobe» di cose buone “È disonesto sbandierare le novità e poi rallentare le norme attuative” “La utilizzano anche i grandi chef ed è diffusa nelle ricette casalinghe” «Credo sia un po’ disonesto, dal punto di vista intellettuale fare propaganda e sbandierare novità sulla cannabis, ma poi boicottare la vera innovazione rallentando i progetti e le norme attuative». Così Giovanni Foresti, del coordinamento piemontese unitario per la legalizzazione della canapa, commenta le notizie sulla «cannabis in farmacia». «Benché la cannabis sia riconosciuta come terapeutica dal 2007 siamo ai primi 50 chilogrammi prodotti, ed è pochissimo - aggiunge Foresti che a Bra ha una piccola piantagione, autorizzata -. Se la liberalizzazione fosse accettata veramente, tutte le Giovanni Foresti Del coordinamento piemontese per la legalizzazione della canapa Regioni avrebbero fatto leggi specifiche consentendo la possibilità di coltivarla anche agli enti pubblici» «Tra i malati con cui sono in contatto - prosegue - ce ne sono alcuni che grazie alla cannabis riescono a camminare. Ed è sconvolgente che alcuni medici continuino a prescrivere oppiacei pagati dalla mutua, farmaci pesanti che creano forti dipendenze e hanno molti effetti collaterali. Ci sono pazienti che preferirebbero la cannabis, ma le norme prevedono specifiche patologie per la prescrizione». Qualche nota positiva nel farraginoso panorama normativo che concerne la cannabis è nella nuova legge sulla canapa industriale e agricola. «È migliorativa perché innalza il limite di thc (principio attivo) e non è più necessaria la comunicazione ai carabinieri della coltivazione - conclude -. Entro sei mesi dovrebbe arrivare un decreto attuativo che specifici le quantità di thc consentite nei [E. A.] prodotti alimentari». c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI Da tempo Sommariva Bosco è candidata a «capitale» della canapa in cucina nel Roero, grazie all’intraprendenza e alla perseveranza di Tonino Strumia, il «Trovarobe» di cose buone. Artigiani e ristoratori della «Porta del Roero» hanno infatti inserito nei loro menù e nell’assortimento dei loro negozi alimenti a base di canapa. «Mi piace la definizione commenta Strumia - di “maiale della botanica”. Se ne possono fare davvero tanti usi, in cucina e non solo. Dal punto di vista gastronomico, ha il pregio di unire aspetti salutistici e di benessere con un sapore particolare capa- Tonino Strumia Ha promosso l’uso della canapa in cucina nel Roero ce di innovare ricette e piatti anche tradizionali. Con quel retrogusto nocciolato, un po’ tostato si presta a diversi abbinamenti». Così la farina di canapa è base per pane, grissini, salatini, pizza e pasta fresca, dagli agnolotti ai tajarin. «La utilizzano grandi chef - aggiunge Strumia - ed è sempre più dif- fusa per ricette casalinghe, grazie anche a una maggiore disponibilità della farina, dell’olio, dei semi (anche decorticati) che si possono trovare in negozi specializzati». Dal caffè al cioccolato, dai salumi ai formaggi, la canapa è un ingrediente sempre più apprezzato. «Per l’uso della canapa in cucina, è importante poter contare su una produzione italiana e di qualità, meglio ancora se locale». «Uno degli ostacoli all’espansione della produzione sul nostro territorio - conclude - sembra la scarsa disponibilità di mezzi agricoli adatti alla raccolta». [E. A.] c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI