usa, l`ennesimo studio che dimostra i danni cerebrali

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USA, L'ENNESIMO STUDIO CHE DIMOSTRA I DANNI CEREBRALI CAUSATI
DALLA CANNABIS. ALTRO CHE DROGA LEGGERA
Fumare marijuana in giovane età può avere conseguenze di lungo termine
sul cervello, e persino ridurre il quoziente intellettivo: lo rivela uno studio
dei ricercatori della University of Texas. La ricerca - riportata dal
Washington Post - è stata pubblicata in un momento in cui negli Usa ferve il
dibattito sulla legalizzazione della cannabis per uso ricreativo e
terapeutico, con i referendum svoltisi in occasione del voto di midterm che
vanno in questa direzione.
Lo studio mostra come ci siano differenze cerebrali tra i fumatori abituali di
marijuana e le altre persone. Gli scienziati, in particolare, hanno osservato
48 soggetti che fanno uso di cannabis almeno quattro volte alla settimana
e hanno iniziato a fumare tra i 14 e i 30 anni, notando che hanno meno
materia grigia nella zona della corteccia orbito-frontale rispetto a 62
soggetti che non ne fanno uso. «Prima si inizia a fare uso di marijuana, piu'
pronunciate sono le differenze», ha spiegato ai media statunitensi la
dottoressa Francesca Filbey, autrice principale dello studio e professore alla
School of Behavioral and Brain Sciences dell'University of Texas.
«L'adolescenza è il momento in cui il cervello inizia a maturare - ha
precisato - qualunque esposizione a sostanze tossiche può avere conseguenze decisive». Mentre la dottoressa Susan Weiss, direttrice per gli
Affari Scientifici del National Institute on Drug Abuse, ha affermato che lo studio fornisce importanti prove sui pericoli causati dalla cannabis.
«È una ricerca complessa e interessante che mostra come l'utilizzo frequente di marijuana, soprattutto in giovane etaà, ha significative
conseguenze negative sul cervello», ha sottolineato Weiss, precisando che tali risultati rappresentano una sfida alla convinzione diffusa che la
cannabis sia una droga innocua.
da «Aduc»
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