“DIO NON ABBANDONA…” (XXXIII dom.t.o. – Mc 13,24-32) Siamo alla penultima domenica di questo anno liturgico… oggi salutiamo Marco e il suo vangelo per iniziare, insieme a Luca, un nuovo percorso in preparazione al Natale. Prima, però, Marco vuole ancora invitarci ad una riflessione scomoda e impegnativa. Difficili le parole ascoltate… parole scritte quando i cristiani vivevano le terribili persecuzioni di Nerone e Domiziano. Erano momenti molto difficili, drammatici: sembrava veramente la fine del mondo o di un mondo. Tutti i riferimenti (sole, luna, stelle) cadevano sopra i cristiani che si sentivano sconvolti e persi. Gesù Cristo non era il Signore della storia? Non è più forte di tutti i nemici e del male? Non ha detto di non aver paura? Non ha detto che “neanche un capello” del nostro capo sarebbe andato toccato? E perché tutti ci perseguitano, ci uccidono, ridono di noi? Perché sta per finire tutto?, pensavano i primi cristiani. Queste parole da una parte riferiscono che i primi cristiani vivevano un duro momento, a tinte fosche e buie, ma dall’altra sono un invito a non aver paura, a non temere, ad essere certi che Dio verrà, che Dio non passa, che Dio non abbandona. Il cielo e la terra, ma anche, ogni cosa, ogni certezza, ogni vita, ogni appiglio passa, Dio no! Pensiamo a noi… alla nostra 1 vita… alle nostre giornate… ci sono momenti in cui sembra che certi dis-astri (letteralmente “caduta delle stelle, scollegati dagli astri”) si abbattano su di noi. Gli antichi guardavano il cielo ed erano meravigliati da quello che vedevano. C’era il sole che riscaldava, che illuminava, che infondeva energia e calore… la luna con la sua presenza affascinante e misteriosa… con il suo influsso sulle maree. Nel cielo gli antichi vedevano anche un firmamento pieno di stelle, che per loro rappresentavano i bambini (da cui “nato sotto una buona o cattiva stella”), gli esseri umani e le persone care. Le stelle erano il riferimento per i marinai, per sapere dove e come muoversi; senza la presenza di sole, luna e stelle si sentivano persi. Cosa succede quando il sole e la luna, tuo padre e tua madre cadono (dis-astro) e non sono più un riferimento per la tua vita? Allora ti senti perso, dis-orientato (“senza oriente”, senza nessun punto fisso, certo). Non è un dis-astro? Non ti sembra di morire? E così il vangelo oggi ci dice: “In verità non passerà questa generazione prima che tutte queste cose siano avvenute”; cioè “non passerà la tua vita senza che questo accada…la caduta di tutti i riferimenti… situazioni che ti sconvolgeranno… e sarai chiamato a ricostruire nuovi riferimenti nel “cielo della tua anima”. “E quando vedrai tutto questo, non ti spaventare: non è la fine, anzi, Lui è vicino… è alla tua 2 porta”. “Quanto all’ora o al giorno nessuno lo sa”: quindi accogli questo quando verrà e abbi fiducia in Dio. “Il cielo e la terra passeranno ma le mie parole non passeranno”. “E non ti preoccupare: se tutto cambia e si evolve, c’è comunque qualcosa che rimane per sempre. Dio (“le sue parole”) rimane per sempre; tutto passa ma Lui rimane”… ed è spaventosamente consolante!!! Ed eccoci all’immagine del fico: “Quando tu vedi che il ramo del fico è tenero e mette le foglie tu sai che l’estate è vicina”. Come associ le foglie del fico con l’arrivo dell’estate, così sappi che quello che fai ha le sue conseguenze. Ognuno raccoglie ciò che semina. Tutto quello che fai è un boomerang: ti torna indietro, nel bene e nel male. Molti dei nostri “imprevisti” erano molto previsti. Sugli imprevisti c’è una barzelletta simpatica di un uomo che, tutto agitato, si precipita al telefono: “Pronto, pronto! Venga subito mia suocera si vuole buttare dalla finestra!”. “Guardi che ha sbagliato numero: non è il pronto soccorso io sono un falegname”. “No, no, voglio proprio lei: la finestra non si apre!”. Quando le persone dicono: “Non me lo sarei mai aspettato!” a volte vuol dire: “Non poteva che finire così!”.Quando vedi il ramo del fico tenero, sai che l’estate è vicina. Così anche voi! Quando vedi che non c’è più rapporto tra te e tua moglie, sappi che il matrimonio è in pericolo. Quando le tue giornate sono sempre tristi e senza sussulti, sappi 3 che non stai vivendo, ti stai lasciando andare. Quando non ricerchi parole, incontri, momenti di silenzio, di profondità, di ricarica dell’anima, sappi che il tuo cuore sta inaridendo. Quando tuo figlio non ha amici o urla sempre o non è capace di relazionarsi con altri compagni, sappi che ti sta dicendo che ha un disagio; quando vedi un disagio, sappi che c’è qualcuno che vuole la tua attenzione… Se c’è un segnale in te o chi è vicino a te… non tardare ad intervenire! Spesso si cerca il Regno di Dio al di là delle nuvole, ma i segni della sua presenza sono in mezzo a noi. È nella quotidianità: è lì che il Signore manifesta la sua presenza e il suo amore. Dio si è fatto carne… non dimentichiamolo. Il nostro Dio si è fatto carne e ha condiviso… e continua a condividere, le miserie del nostro vissuto. È nelle pieghe più nascoste della nostra vita… dei nostri dolori! Tutto passa; solo le parole di Gesù non passano mai… restano per sempre! Arresi a questa Parola, malgrado la fatica e il dolore che spesso albergano nei nostri cuori … vogliamo proseguire il nostro cammino, non da spettatori ma da protagonisti. In questi giorni saremo attenti a scovare i segni, non solo della presenza di Dio… ma anche e soprattutto delle tante periferie esistenziali dove lui è in attesa… di me… di voi! 4