10 Mihaichiamatoeccomi CdC_Cella

Il cielo è molto grande, pieno di luci, tutte brillano riflettendo una luce più grande.
Tutte servono per orientarci, se le sappiamo riconoscere, e e formano strani disegni,
alcuni uguali per tutti, altri diversi a seconda della fantasia di ciascuno.
A volte purtroppo succede che il cielo sia coperto dalle nuvole e anche la luna e le
stelle non si vedano: ci rattristiamo unpò e aspettiamo che le nuvole passino e che si
possano vedere ancora le stelle.
Succede a volte anche per quelle realtà molto più vicine a noi, quasi quotidiane, il cui
splendore si affievolisce e talvolta quasi sparisce.
Ecco perché abbiamo pensato di guardare a questo nostro cielo di Cella, spazzare via
Le nuvole, e contemplare una per una le stelle che lo abitano e vedere come ognuna di
loro Dio splende, le fa brillare.
DANIELA aveva dieci anni quando è arrivata in casa: sorride spesso, ha più volte
dimostrato di essere forte e attaccata alla Vita.
MARILENA lei canta notte e giorno col creato, in particolare con gli
animali. Ama montare su macchine e pullman.
ANNA sempre nascosta, continuo servizio agli altri: attenta
soprattutto ai più piccoli. Ha esclusiva sul bucato e sul ferro da stiro.
GRAZIELLA della parrocchia di Asta, non sente
e non parla correttamente, ma coglie tutto. Si esprime anche con gesti, ha una grande
passione per i colori e il disegno.
PAOLA un po’ commediante perché le sue radici sono tra Reggio e Napoli, aiuta in
Casa, custodisce il giardino. Lavora alla Cooperativa Hesed.
ROSINA è la sentinella della Casa: ragazza dell’Avvento, sempre in
attesa dell’arrivo di qualcuno (lo zio e la zia). E’ la prima a dare l’annuncio di chi arriva
a visitarci.
ROSSELLA della Sarah, sta percorrendo un tratto di strada
con noi. E’ una persona saggia, che sa scrutare i cuori e le menti e sa sempre trovare
le parole giuste per ogni occasione. Va spesso dalla parrucchiera perché è convinta che
gli uomini preferiscano le bionde.
LORELLA è di Cella, grande osservatrice,
sempre in ascolto: attenta a tutto e a tutti. Lavora a Campegine nella Cooperativa
Agricola “La Lucerna”.
GIANLUCA l’unico uomo di Casa: sguardo e sorriso molto belli, è sempre in movimento.
Era grave quando è arrivato 12 anni fa: grazie all’aiuto di tanti ora sta bene.
MORENA è una stella “megagalattica”: trascorre con noi parte delle
giornate e, oltre ad insegnarci ad amare i più piccoli, allena la nostra fantasia ad
immaginare imprese stravaganti, uscite continue e lauti banchetti.
E’ per noi un segno della pace che Gesù ogni giorno ci dona, perché siamo certi che il
Signore ne darà ai suoi amici nel sonno.
LULLI lei dice di chiamarsi Fior di Loto Luisa: è circondata
notte e giorno da una moltitudine di amici, anima la liturgia con le maracas, parla una
lingua un po’ speciale…..
FERNANDA è una vera nona: molto buona. Preferisce parlare nel pomeriggio quando in
casa c’è silenzio, e se la si ascolta bene, dice sempre qualcosa di bello sul Signore.
ORNELLA la più buona della Casa, è con noi dal 1967. Ama la musica, le
piace cantare, partecipa alla vita di preghiera.
NADIA E’ nata in Marocco, aveva 5 anno quando è arrivata:
ora ne ha 30. E’ cresciuta ma è rimasta molto piccola, spesso si fa sentire con le sue
urla specialmente in cappella. I suoi amici sono gli ippopotami.
RICCARDINA detta Ricky, è un po’ la madre di tutti… ed è anche la madre di Suor
Ines. Vive qui da un anno e mezzo, ma preferirebbe tornare a casa: la sua Scandiano.
Dice sempre la verità (e questo a volte è scomodo).
ISIDE senza dire l’età, è la più anziana di Casa: è con noi dal 1964. Per
45 anni ha servito e amato questa parrocchia e tutti i suoi sacerdoti.
LIANORA anche lei veterana della Casa, è con noi dal 1968.
Aiuta in tanti lavori di Casa, conta gli invitati a tavola e prepara la mensa.
Ecco queste sono le nostre stelle splendenti: noi le vediamo molto piccole da qui,
perché siamo lontani, ma se andassimo lassù in alto, le vedremo grandi come sono
realmente, di uno splendore che ci abbaglierebbe.
Vedremmo come tutte insieme comunicano tra di loro e con il Sole, come ci
lanciano sguardi di complicità e di gioia.
Noi per ora possiamo solo intuire queste cose, accogliere quel poco, quella
piccolezza che riusciamo a vedere e tenere lo sguardo fisso in alto per capire dove
andare ed abbassarlo ogni tanto per non inciampare e non lasciare la mano di chi
cammina con noi.