Acqua è vita Finchè c`è acqua c`è speranza

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Supplemento al numero 2, Anno 3, Marzo a.s.2007/2008
Istituto Balbo Plesso Lanza
Casale Monferrato (AL)
Acqua è vita
Finchè c’è acqua c’è speranza
Se vivessi lungo il fiume Niger.... o lungo il Po....
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Mali e Italia: due mondi a confronto
Navigando … il fiume Po e il fiume Niger
H2O
Cause di morte in Mali
Alimentazione
La scuola in Mali
Il tempo libero
LVIA
Redazione: classi 1A e 1B Liceo Socio-Psicopedagogico
con il supporto dell’Associazione LVIA
Mali e Italia…due mondi a confronto…
Bandiera
Superficie
Abitanti
Densità
Capitale
Gruppi etnici
Paesi confinanti
Fiumi Principali
Clima
Lingua
Religione
Moneta
Forma di Governo
Mali
Verde, giallo e rosso
1.248.904 km² (4 volte l’Italia)
11.009.000 (stime 2001) (1/5 Italia)
9 ab/ km²
Bamako (919.000 ab.)
Bambara 23%, Fulbe 9%, Senufo 8%,
Songhai 5%, Tuaregh 3%.
Algeria a nord, Mauritania e Senegal a
ovest, Guinea a sud- ovest, Costa d’Avorio e
Burkina Faso a sud e Niger ad est.
Niger 1754 km
tropicale- arido
Francese (ufficiale), Bambara, Senufo,
dialetti etnici
Musulmana 75%, Animista 15%, Cristiana
10%
Franco CFA
Repubblica Presidenziale
Italia
Verde, bianco e rosso
301.338 km²
59.200.000 ( stime 2007)
197 ab./km²
Roma (2.706.428 ab. / 2007)
Svizzera a nord, Austria e
Slovenia a nord- est, Francia a
nord- ovest
Po 652 km
vario
Italiano, dialetti
Cattolica (sono presenti altre
minoranze di professione
religiosa dovute
all’immigrazione)
Euro
Repubblica Parlamentare
Il territorio è generalmente pianeggiante con, in alcune zone,
altipiani e pareti rocciose scoscese (FALESIA).
La principale meraviglia naturale del Mali è il fiume Niger.
Il clima del Mali è principalmente tropicale- arido, salvo la
stagione delle piogge presente da giugno a ottobre.
La stagione secca va da ottobre a giugno ed è caratterizzata da
venti differenti. Durante la giornata le temperature superano i 40°C:
per questo molte città ai margini del Sahara sono le più torride,
ma sono le più fredde di notte.
I problemi principali del Mali sono il disboscamento, l’eccessivo
sfruttamento dei pascoli e la desertificazione. Nel Sahel gli alberi vengono
abbattuti per procurarsi legna da ardere e materiale da costruzione, mentre in
altre zone l’eccessivo sfruttamento dei pascoli
lascia il terreno arido. La crescita della popolazione contribuisce
gravemente ad aggravare questi problemi.
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Il fiume Po
Il fiume Niger
Sorgente:nasce a Pian del Re, nel
comune di Crissolo, ai piedi del Monviso.
Sorgente:nasce nei monti Loma, situati nello
Stato di Guinea.
Lunghezza:oltre 650 km.
Lunghezza:4184 km.
Portata:12800 m3/s.
Portata:20920 m3/s.
Regioni italiane attraversate:il Piemonte, la Lombardia,
l’Emilia Romagna e il Veneto.
Stati attraversati:la Guinea, il Mali, il Niger, il
Benin e la Nigeria.
Foce: a delta, nel mare Adriatico.
Foce: a delta, nel Golfo di Guinea in Nigeria.
Problemi:degrado della qualità delle acque dovuto
all'inquinamento organico e chimico (molte città non hanno
ancora un depuratore) e alle eccessive captazioni d'acqua a
scopo idroelettrico o per irrigazione.
Degrado fisico dell’ambiente dovuto all'attività selvaggia di
cementificazione degli argini, alla canalizzazione, ai prelievi
di ghiaia dall’alveo, alla costruzione di dighe e sbarramenti o
di altri insediamenti umani nelle golene, alla scomparsa delle
aree verdi lungo le sponde del fiume.
Il progressivo degrado del Po, inoltre, sta cancellando il
rapporto esistente tra il fiume e l'uomo che popola le zone
circostanti. I pescatori stanno abbandonando il Po che non è
più in grado di offrire loro un guadagno sufficiente.
Problemi:circa 11 milioni di persone vivono nei
pressi del fiume.
Il Niger è in gravissima crisi, minacciato dal clima
che cambia e dell’aumento della popolazione
lungo le sue rive. Le sue acque sono inquinate e
quindi non potabili. La pesca ha subito un grave
crollo a causa dell’eccessivo accumulo di
sedimenti e sabbia.
Inoltre nelle acque stagnanti si diffondono i
giacinti acquatici, piante di origine amazzonica
che infestano le acque.
Affluenti:Di sinistra :Dora Baltea, Dora Riparia,
Sesia,Ticino, Adda, Oglio, Mincio.
Di destra sono:Stura, Tanaro, Scrivia, Taro, Secchia e
Panaro.
Affluenti:Benue, Milo(destra),Tinkisso
(sinistra), Adras e Iforas.
Parco: Il Parco Fluviale del Po nasce nel 1990 a tutela
dell'intero tratto piemontese del fiume, creando un'unica
fascia di rispetto sulle sponde. Un territorio di circa 14.000
ettari, che prende origine dalla Riserva Naturale della
Garzaia di Valenza. Gli animali principali presenti nel parco
sono:carpa, storione, luccio, siluro, cormorano, garzetta,
airone e germano.
Parco: La zona protetta è stata identificata nel
1926 ma è diventata Parco Regionale W Ecopas
nel 1954. Nella sua totalità questo Parco copre
un territorio di più di 1.000.000 ettari.
Gli animali più importanti sono:cammelli, giraffe,
facoceri, ippotraghi, bufali, leoni e iene, mentre
la flora è composta prevalentemente da baobab e
tamarindo.
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H2O
Nell’organismo umano l’acqua rappresenta un costituente essenziale
per il mantenimento della vita, ed è anche quello presente in maggior
quantità. La sua presenza è indispensabile per lo svolgimento di tutti i
processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel
nostro corpo. In oltre, l’acqua entra nella struttura di varie sostanze e
agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti (minerali,
vitamine idrosolubili, aminoacidi, glucosio, ecc…) , svolgendo un
ruolo essenziale nella gestione, nell’assorbimento, nel trasporto e nella
utilizzazione degli stessi nutrienti.
Acqua significa vita.
Oggi nel mondo più di un miliardo di persone sono costrette a utilizzare acqua contaminata, uno dei
principali veicoli di malattie, mentre oltre due miliardi non hanno accesso a servizi igienico-sanitari
di base.
Ogni anno le malattie legate all’uso di acqua non potabile costano la vita a 1,6 milioni di bambini,
la maggior parte dei quali sotto ai 5 anni. Milioni di donne percorrono ogni giorno molti chilometri
a piedi per approvvigionarsi d’acqua, impedite a svolgere lavori domestici e numerosi bambini, ma
soprattutto bambine, sono impossibilitati ad andare a scuola per aiutare i genitori in questa attività
quotidiana.
Acqua significa vita, significa progresso sociale ed economico.
Le regioni in via di sviluppo, come l’Africa Subsahariana, sono quelle più a rischio: una persona su
due viene colpita da malattie dovute alla mancanza o alla cattiva qualità dell’acqua mentre le stime
indicano che la famiglia di un contadino africano dispone meno di 20 litri di acqua al giorno, ossia
meno della metà del fabbisogno minimo giornaliero di 50 litri, ritenuto necessario
dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. L’indisponibilità di beni primari, come acqua e servizi
igienici di base ha inoltre un costo economico rilevante: si stima che in Africa vengono perse
annualmente oltre 40 milioni di ore lavorative utilizzate nel trasporto dell’acqua.
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Ogni giorno ogni persona in Mali ha a disposizione meno di un litro d’acqua .
“Oggi un mio caro amico a perso la vita per la disidratazione del corpo. Mia mamma ha procurato
l’acqua per oggi camminando per 50Km.”
Il consumo giornaliero di acqua in Italia:
“Oggi ho aiutato mio padre a lavare le due macchine. Ho fatto la doccia sia al mattino che al
pomeriggio. Mia mamma ha lavato le stoviglie dopo pranzo e dopo cena.”
Per una doccia
Per un bucato
Per cucinare
Per lavare i piatti
si usano
“
“
“
“
“
“
50 litri
30 litri
15 litri
25 litri
Italia
Mali
Popolazione con l’accesso all’acqua potabile (in % sul totale)
100
49
Abitanti privi di accesso all’acqua potabile (in milioni di persone)
0
49
Popolazione con accesso all’acqua potabile in zone urbane (in % sul
Totale degli abitanti)
100
100
Popolazione con accesso all’acqua potabile in zone rurali (in % sul
Totale degli abitanti)
100
36
Consumi annui di acqua dolce (m3 pro capitale nel 1987)
983
159
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CAUSE DI MORTE IN MALI
In Mali, l’attuale speranza di vita di 46 anni; ciò è dovuto alle numerose malattie che persistono in
questo Stato:
•
Malattie portate all’acqua
inquinata (80%);
colera – poliomielite – bilharziosi
•
Malattie portate dalla scarsità
d’acqua;
lebbra – frambesia - scabbia
•
Malattie portate dalle punture di
insetti;
malaria – oncorcecosi
COLERA
Sono oltre duemila i casi di colera registrati negli ultimi sette mesi in Mali. Già a novembre
l'organizzazione non governativa Medici senza frontiere aveva lanciato l'allarme su un epidemia di
colera in grado di minacciare direttamente mezzo milione di persone. Il focolaio era stato
individuato nel sud del Mali e ora si starebbe diffondendo lungo il corso del fiume Niger.
Le abitudini di una popolazione prevalentemente nomade, avvezza a vivere lungo il fiume,
favoriscono la rapida diffusione. Le epidemie di colera sono particolarmente diffuse in quelle zone
dove le condizioni igienico-sanitarie ancora precarie favoriscono la diffusione di simili infezioni.
POLIOMIELITE
E’una malattia virale che colpisce in sistema nervoso centrale a livello del midollo spinale.
L'incubazione varia da pochi giorni fino a tre settimane. L'infezione il più delle volte inapparente o
causa di una sindrome semi-influenzale. Nei casi più gravi
causa una paralisi con gravi sequele; questa forma si
instaura nel contesto di una forma febbrile associata a
diarrea. Le paralisi che compaiono durante il periodo
febbrile sono accompagnate da mialgie, sono asimmetriche,
di tipo periferico con ipotonia, abolizione dei riflessi,
amiotrofia; possono coinvolgere la muscolatura respiratoria
con rischio di vita e necessita di rianimazione respiratoria.
BILHARZIOSI
Il contagio avviene per penetrazione cutanea delle larve nel momento in cui una persona si lava, si
bagna o nuota in acque contaminate. Migrati nelle viscere e negli organi, i vermi adulti causeranno
nuovi sintomi come la dissenteria. La malattia viene scoperta tramite il ritrovamento delle larve in
urine e feci.
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LEBBRA
Il bacillo della lebbra provoca una malattia cronica che colpisce la pelle e i nervi periferici che
diventano insensibili. L'evoluzione molto lenta della malattia provoca delle deformazioni e delle
mutilazioni. La lebbra si trasmette per contatto diretto prolungato con un lebbroso, soprattutto
quando le goccioline sono nasali o boccali. Il bacillo può rimanere vivo per diversi giorni. Il periodo
d'incubazione varia ida 3 a 5 anni. Il contagio è facilitato da diversi fattori come la mancanza
d'igiene e la malnutrizione. La lebbra non è una malattia facilmente trasmissibile e più del 90 %
delle persone ha una resistenza naturale a questa affezione.
FRAMBESIA
L'agente infettivo è un gruppo di batteri con caratteristiche molto particolari e facilmente
riconoscibile e molto presenti in natura. Il contagio avviene per contatto diretto con le persone
infette, inoltre è molto probabile la trasmissione indiretta mediante una contaminazione da parte di
mosche su ferite aperte. Si è dimostrato che il clima è in grado di influenzare la distribuzione e
l'infettività della malattia.
SCABBIA
La scabbia è una malattia infettiva contagiosa che colpisce la pelle. È
provocata da un parassita, un acaro invisibile ad occhio nudo che scava
cunicoli sotto la cute umana, dove depone le sue uova. Il sintomo
principale della scabbia è il prurito, che inizia dopo un periodo
variabile da 2 a 6 settimane dal contatto con l’acaro. Il prurito aumenta
di intensità la notte, in quanto il calore del letto incrementa l’attività
degli acari. Sulla cute compaiono lesioni di vario tipo. Le zone più
frequentemente colpite sono gli spazi fra le dita delle mani e dei piedi,
i polsi, i gomiti e le ascelle.
MALARIA
In Mali la malaria è la prima causa di morte e colpisce soprattutto bambini sotto i 5 anni e donne
incinte. La situazione è destinata ad aggravarsi per l’aumento della resistenza ai farmaci più
comunemente usati per il trattamento. Il primo marzo verrà lanciato l'Asaq, un farmaco contro la
malaria che si può definire rivoluzionario: non è coperto da brevetto, può essere copiato da
chiunque e, più semplicemente, non ha come scopo il profitto.
ONCOCERCOSI
La cecità dei fiumi, o oncocercosi, è la seconda causa di cecità da infezione e viene trasmessa dal
morso di una mosca infetta che trasmette un piccolo parassita, un
verme, che si insinua sotto la pelle e si riproduce a dismisura nel
corpo. Dopo circa un anno, le larve depositate si trasformano in
filarie adulte, che si riproducono a milioni e migrano attraverso il
tessuto sottocutaneo fino a raggiungere gli occhi e a danneggiare
irrimediabilmente il nervo ottico. Il ciclo vitale di queste filiere dura
da 12 a 15 anni, durante i quali l'oncocercosi peggiora
progressivamente fino a condurre alla cecità totale.
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Alimentazione
Agricoltura
La quasi totalità della popolazione attiva in Mali è occupata nell'agricoltura, tuttavia l’arativo
ricopre meno del 2% del territorio. Oltre che per la scarsità di buoni terreni, il livello produttivo è
generalmente molto basso per la piovosità insufficiente e comunque fortemente irregolare. La
coltivazione tradizionale, destinata all'alimentazione locale, produce il miglio (6,9 milioni di q.).
Purtroppo le tremende siccità, che a più riprese hanno devastato il paese attorno alla metà degli anni
settanta, hanno in larga misura decimato i raccolti.
Il riso (3,7 milioni di q.), coltivato nelle zone irrigue del delta del Niger, è di introduzione recente,
così come il mais.
Allevamento
Le popolazioni che vivono a Sud nei territori bagnati dal Niger allevano bovini, mentre i nomadi
della zona desertica del Sahel a Nord ovini e caprini.
Pesca
Un'importante risorsa è rappresentata dalla pesca (133.00 t.), praticata lungo il fiume Niger
soprattutto dai Bozo; il pesce viene essiccato o affumicato e in certa misura esportato nei paesi
vicini.
Alimentazione in Mali
Se ci si ferma nei villaggi “dogon” spesso c'è solo miglio pestato con acqua (la crema di miglio): si
tratta evidentemente di una dieta ben equilibrata dato che a mezzogiorno e sera rappresenta
l'alimentazione per 200 giorni all'anno. Foglie
di baobab secche, harico (fagioli secchi)
concludono la dieta locale. Le uova sono rare
e per gli ospiti ogni tanto viene tirato il collo a
qualche gallinaceo. Tutto è condito con olio di
arachidi.
Ogni anno la gente del posto si da un gran da
fare per preparare la festa che precede la
stagione delle piogge.
Il menù prevede: polenta di miglio (il cereale
più diffuso del Mali), riso bollito (coltivato
con fatica e in quantità insufficiente rispetto al
consumo), carne d’agnello e per finire la
zuppa di jaba (piccole cipolle tipo scalogno),
con un gusto a metà tra l’aglio e la cipolla.
Il jaba è uno degli ortaggi che cresce più
facilmente, perché non ha bisogno di tanta
acqua, nei tempi antichi, oltre che in cucina
veniva usato come moneta per pagare le
imposte ed in seguito per l’acquisto del
bestiame; oggi questo alimento è utilizzato per
curare il raffreddore, ma anche per scacciare
gli spiriti maligni.
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La zuppa di Scalogni (ricetta tipica del Mali)
Ingredienti:
cipolle essiccate in fette (400gr), burro (40gr)
1 cucchiaio di farina, 1 litro e un quarto di brodo di pollo, sale, pepe, 1 spicchio d’aglio, pane affettato.
Preparazione:
Far rinvenire le cipolle essiccate in acqua. Mettere le cipolle in una pentola alta e lasciarle
imbiondire sul fuoco con il burro. Aggiungere, mescolando, la farina, il sale e il pepe. Versare il
brodo. Fare cuocere per 40 minuti. Mettere 2 fette di pane in ogni piatto e versare sopra la zuppa, a
cui va tolto l’aglio. Aggiungere pepe e sale.
Panissa (è un piatto tipico della gastronomia piemontese, in particolare del vercellese, a base di riso.)
Ingredienti per due persone:
Cipolla, olio, venticinque grammi di lardo, un quarto di salame sotto grasso
un etto di fagioli freschi, quattro pugni di riso (per esempio Carnaroli)
mezzo bicchiere di Barbera, parmigiano o grana grattugiati.
Far cuocere i fagioli con il lardo in acqua non salata.
Preparare una padella con il soffritto: olio, cipolla e pezzetti di salame. Quando la cipolla è dorata è
il momento di aggiungere il riso e di amalgamare bene il tutto. Versare quasi tutto il vino,
mescolando fino a farlo evaporare (è importante mescolare spesso il riso durante la cottura).
Mescere un mestolo di brodo (bollente) di fagioli e lardo.
Proseguire la cottura versando altro brodo man mano che viene assorbito. Aggiungere il sale.
Poco prima della fine della cottura aggiungere il formaggio grattugiato ed il restante vino.
E' una buona idea accompagnare la panissa con un bicchiere di vino rosso (è consigliabile il
"Barbera fermo").
Polenta alla piemontese
Ingredienti per 4 persone:
300g di farina gialla di mais, 1,5l di acqua, carni arrosto (anche avanzate),
parmigiano reggiano grattugiato, 120g di burro, sale, pepe.
Preparare nel modo tradizionale la polenta: portare l’acqua ad
ebollizione,versare la farina a pioggia mescolando e cuocere per circa
un’ora, fino a che si stacca dai bordi della pentola, mescolando.
Quando è pronta, rovesciare la polenta su un piatto ampio, aspettate che si raffreddi e poi tagliarla a
fette non troppo sottili.
Nel frattempo far sciogliere il burro in un tegamino. Adagiare delle fette di polenta in una pirofila
imburrata, cospargere di carne tritata e condire con il burro e una manciata di pepe; passare ad altri
strati terminando con burro e formaggio. Gratinare in forno.
Polenta e merluzzo
Ingredienti: 500 g di farina per la polenta, 600 g di merluzzo sotto sale (precedentemente
ammollato), una manciata di prezzemolo, uno spicchio d'aglio, poca salsa di pomodoro, olio, burro
q.b.
Preparate la polenta. Spellate e diliscate il merluzzo, infarinatelo, friggetelo in olio e tenetelo da
parte.
In un tegame fate imbiondire lo spicchio d'aglio che poi toglierete. Aggiungete la salsa di pomodoro
e il prezzemolo. Fate cuocere per mezz'ora circa. In ultimo mettete il merluzzo.
Servite con la polenta.
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La scuola in Mali
L'organizzazione del sistema scolastico conserva ancora molte delle strutture introdotte dalla
Francia durante il periodo coloniale. In Mali non esiste una scuola dell’obbligo e la scolarizzazione,
ancorché gestita dallo Stato, è lasciata alle decisioni delle famiglie, spesso troppo povere per
permettersi le piccole spese annue. La scuola primaria dura 6 anni. L'istruzione secondaria è
impartita nelle scuole secondarie generali che seguono il sistema scolastico francese anche se i
programmi si vanno sempre più adattando alle necessità peculiari del Paese. È stato dato impulso
all'istruzione tecnica e sono stati creati diversi corsi di formazione professionale. Nel 1973 è stata
fondata l'Università di Niamey.
Per quanto riguarda l’istruzione, i tassi di alfabetizzazione della popolazione adulta sono molto
bassi (14%) e ad un 20% di alfabetizzazione della popolazione maschile si contrappone un magro
9% della popolazione femminile.
Al giorno d’oggi il 45% dei bambini va a scuola, sebbene
meno di un bambino su quattro completi gli studi primari.
La povertà è una delle barriere per la scolarizzazione dei
bambini, specialmente delle ragazze. Questo fenomeno è
esasperato durante i periodi di carestia, quando i bambini
spesso lasciano la scuola per aiutare le famiglie, cercando
cibo, andando a lavorare o chiedendo l'elemosina nelle aree
urbane.
La LVIA ha promosso un nuovo progetto di sostegno scolastico a distanza. Il progetto, prevede il
sostegno integrale della scuola di Sanzana, villaggio sito a circa 75 km a nord ovest dalla città di
Sikasso. Il progetto, promosso dall'impegno di un gruppo di volontari in Italia e sostenuto grazie
alla generosità dei donatori, s’iscrive nel quadro della lotta contro l’abbandono scolastico e la
promozione dell’educazione in ambito rurale.
L’intervento si pone, nella sua globalità, anche l’obiettivo di migliorare la qualità dell’insegnamento
e quindi di diffondere presso la popolazione locale un riflesso positivo rispetto i vantaggi che
l’educazione moderna porterà ai giovani nel corso della loro vita. Tale processo permetterà di
aumentare indirettamente il tasso di iscrizioni scolastiche.
L’intervento, nello specifico, permetterà di :
ridurre i costi d’iscrizione scolastica dei bambini
acquistare delle forniture scolastiche da distribuire agli allievi
sostenere alcuni costi di manutenzione e ristrutturazione delle infrastrutture
sostenere il pagamento degli stipendi degli insegnanti e il funzionamento della scuola
acquistare materiale pedagogico
coinvolgere i genitori degli allievi nella gestione partecipativa della scuola
promuovere l’avvio d’attività generatrici di reddito che potranno sostenere la scuola sul lungo
termine.
Italia
Età
3-5
6-10
Scuola
Scuola dell’Infanzia
Mali
Età
3-6
Scuola
Scuola dell’Infanzia
Scuola Primaria
6-12
Scuola Primaria
11-13 Scuola Secondaria di primo grado
12-15 Scuola Secondaria Junior
14-19 Scuola Secondaria di secondo grado
15-18 Scuola Secondaria Senior
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Il tempo libero in Mali e in Italia
Nei villaggi del Mali gli adolescenti e i bambini si comportano in modo differente dai ragazzi
italiani. I più grandi passano i loro pomeriggi all’aria aperta e aiutano gli adulti nelle faccende
domestiche: costruiscono capanne, lavorano il cotone e coltivano il cibo, i più piccoli giocano tra di
loro in un recinto del villaggio sotto gli occhi vigili dei genitori oppure, se vivono lungo il fiume
Niger, giocano spesso con l’acqua correndo il rischio di ammalarsi.
Le madri con i loro bambini ogni mattina compiono molti chilometri per procurarsi l’acqua
necessaria per vivere.
Il tempo libero nei villaggi del Mali viene occupato in modo differente che nelle città perché alcuni
abitanti di queste ultime possono godere di un discreto reddito e quindi praticare sport e trascorrere
una vita migliore.
In Italia, invece, i ragazzi fin da piccoli sono abituati a una vita “comoda”: vanno al cinema,
passano le loro giornate all’oratorio o in giro con gli amici,praticano sport (danza, equitazione,
calcio, pallacanestro, pallavolo e nuoto).
Gli adolescenti italiani amano anche giocare ai videogiochi e andare in discoteca con gli amici.
Il calcio in Mali
La nazionale di calcio del Mali è la rappresentante dell’omonimo stato ed è sotto la guida della
féderation malienne de football (nata nel 1960, e affiliata alla FIFA dal 1962).
Benché questa squadra sia nata più di quarant’anni fa, non si è qualificata ai mondiali fino al 2000
per via di abbandoni e non partecipazioni e fino a d’ora non è riuscita a classificarsi.
Ha partecipato a quattro edizioni della coppa d’Africa arrivando sempre in semifinale, ma è riuscita
a passare il turno solo una volta arrivando al secondo posto, mentre tutte le altre volte ha conclusole
competizioni in quarta posizione.
Colore della divisa (casa) : maglietta verde, pantaloncini gialli e calze rosse
Colore della divisa (trasferta) : completo bianco
Associazione: Fédération Malienne de Football
Soprannome: Les Aigles (Le aquile)
Esordio internazionale: partita disputata in Madagascar nel 1960 contro la Repubblica
Centroafricana : risultato Mali Repubblica Centroafricana 4 - 3.
Migliore vittoria : partita disputata in Mali il 1 maggio 1975: risultato Mali Mauritania 6 - 0
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LVIA
ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE VOLONTARI LAICI
La LVIA è un’associazione senza fini di lucro, fondata nel 1966, che lavora in
Africa da oltre 40 anni al fianco delle comunità locali, realizzando programmi che
valorizzino le risorse del territorio e le capacità delle persone che lo abitano, per
sradicare la povertà e promuovere lo sviluppo.
Attualmente la LVIA è presente in 11 paesi africani: Burkina Faso, Burundi, Etiopia, Guinea
Bissau, Guinea Conakry, Kenya, Mali, Mauritania, Mozambico, Senegal, Tanzania, oltre che in
Albania..
I volontari affrontano sfide concrete: scavare un pozzo, riparare una pompa, installare un’eoliana,
erigere una diga.
Quest'anno, le proposte solidali della LVIA sono legate agli Otto Obiettivi del Millennio: otto
obiettivi di giustizia proclamati dalle Nazioni Unite nel 2000 per offrire a milioni di persone il
diritto ad una vita dignitosa e ricca di opportunità. I leader di tutto il mondo del Nord e del Sud, si
sono impegnati a raggiungere entro il 2015 questi obiettivi concreti e misurabili:
Eliminare la povertà estrema
e la fame
Migliorare la salute materna
Raggiungere
l'istruzione
primaria universale
Combattere l'HIV/AIDS, la
malaria e le altre malattie
Promuovere l’uguaglianza di
genere e l’empowerment
delle donne
Assicurare
ambientale
Diminuire
infantile
Sviluppare un partenariato
globale per lo sviluppo
la
mortalità
la
sostenibilità
Progetto “Se vivessi lungo il fiume Niger …”
OBIETTIVO 7 : accesso all’ acqua.
L’LVIA si propone di fornire acqua potabile a 12000 persone che vivono in Mali lungo il fiume
Niger (almeno 7 litri di acqua al giorno entro 5 anni) e di garantire alle popolazioni Tuareg- nomadi
del deserto del Sahara del nord-est del Mali- l’accesso all’acqua potabile, per mezzo
dell’escavazione di pozzi che raggiungano le falde acquifere che si trovano a 30-40 metri di
profondità .
I Tuareg allevano cammelli e si spostano alla ricerca di condizioni favorevoli, grazie alla loro
profonda conoscenza del deserto, ma negli ultimi anni, i cambiamenti climatici hanno creato loro
grandi difficoltà per la crescente siccità.
Il progetto è finanziato in parte dall’Unione Europea e in parte grazie a contributi raccolti dai
volontari.
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