il Mali ha ottenuto l`indipendenza nel 1960, dopo

Capitale: Bamako
AFRiCA
mali
Ordinamento: Repubblica Semipresidenziale
Superficie: 1.240.192 km²
Popolazione: 15.494.466
Religioni: islamica (90%), animista (9%), cristiana (1%)
Bamako
Livello di criticità:
Lingue: francese, bambara
Moneta: franco (CFA)
PIL pro capite: 1.100 USD
POliTiCa
il Mali ha ottenuto l’indipendenza nel 1960, dopo aver tentato la strada della federazione con il Sudan e il Senegal e
dopo essersi liberato dalla trentennale colonizzazione francese. il primo presidente è Modibo Keita, deposto nel 1968
da un colpo di stato a favore del più moderato Moussa Traoré. Quest’ultimo, tra repressioni violente e rifiuto assoluto
del pluralismo democratico, governa il Paese fino al 1991 quando un nuovo golpe lo rovescia in favore di una giunta
militare che nel 1992, anziché assumere il potere, adotta una costituzione e indice regolari elezioni democratiche:
Alpha Oumar Konaré diviene presidente del Mali. La sua lotta alla corruzione e le sue riforme fanno vivere al Paese
un periodo di grande crescita economica, nonostante la siccità e la carestia. Nel 2002 viene eletto presidente Amadou
Toumami Touré, lo stesso che aveva guidato il colpo di stato contro Moussa Traoré. Rieletto nel 2007, a lui va il merito
di miglioramenti sociali ed economici, nonostante la continua guerriglia tra ribelli tuareg e militari.
il 21 marzo 2012 il golpe del generale Sanogo destituisce Touré, lasciando il nord del Paese in mano agli indipendentisti tuareg dell’MNLA (Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad) e a diverse fazioni fondamentaliste
(Ansar al-Din, MUJAO, AQiM) che si scontrano per il controllo della regione. Assegnato provvisoriamente il governo
a Dioncounda Traoré, nel gennaio 2013 interviene su mandato ONU una forza multinazionale sostenuta da truppe
francesi per ristabilire la sovranità in Mali. Solo nell'agosto 2013 il Paese è riuscito a ripristinare un governo centrale,
giungendo a nuove elezioni che hanno visto assegnare l'incarico di Presidente all’ex Primo Ministro ibrahim Boubacar
Keita.
ECONOmia
Nel Mali il reddito medio annuo è di appena 300 dollari e oltre la metà della popolazione è analfabeta, il che lo rende
uno dei Paesi più poveri al mondo (l'inflazione è schizzata al 6,5% nel 2012). L’economia risente delle scarse risorse
naturali ed è essenzialmente basata sull’agricoltura (coltivazione del cotone) e sull’allevamento. La rete infrastrutturale
è carente e la potabilizzazione dell’acqua è un lavoro ancora molto parziale in tutto il territorio. inoltre, le ripetute calamità naturali, la siccità e la desertificazione (che ormai invade il territorio per oltre il 65% della sua estensione) impediscono un pieno sviluppo economico del Paese. Questi fattori rendono il Mali quasi totalmente dipendente dagli
aiuti internazionali, in primis dal FMi e dalla Banca Mondiale, che nel 2005 hanno cancellato il debito estero del Paese.
CRiTiCiTÀ
A causa della difficile condizione economica e della massiccia presenza di fondamentalisti islamici, il Mali vive una
condizione di perenne precarietà. il rischio di essere obiettivo di attacchi terroristici è infatti estremamente alto, e
frequenti sono gli episodi che confermano questo timore. Le azioni dimostrative più frequenti sono sequestri a cui
seguono omicidi. Non mancano attacchi più plateali nei centri delle città maggiori, mentre lungo l’area frontaliera vi
è un incontrollato flusso migratorio. il Mali convive, infatti, con grandi e ben radicate organizzazioni criminali, il cui
introito maggiore deriva dallo sfruttamento e dalla tratta di uomini. il Paese, inoltre, è divenuto da anni area di passaggio per la cocaina proveniente dal Venezuela e diretta in Europa. i legami tra i narcotrafficanti e i gruppi terroristici
sono presumibilmente stretti. Forte è la presenza di Al Qaeda: si suppone che i sequestri di persona finalizzati al riscatto nella zona di Sahel vadano a rimpinguare direttamente le casse dei terroristi. Negli ultimi anni, inoltre, il rischio
terrorismo è andato fondendosi con la questione indipendentista promossa dai separatisti dell'Azawad (l'area occidentale
del Mali che dal marzo 2012 si è autoproclamata indipendente) che ha portato i ribelli tuareg del Movimento Nazionale
per la Liberazione dell'Azawad (MNLA) ad allearsi con gruppi fondamentalisti afferenti ad Al Qaida nel Maghreb islamico
(AQiM) quali Ansar el-Din e MUJAO.