C䊉RSOFAD AGGIORNAMENTO MEDICO, 38, 7-8, 2014 Il cardiopatico: come visitarlo Seconda parte: L’ascoltazione cardiaca Daniele Rovai Fellow della Società Europea di Cardiologia Dirigente di Ricerca, Istituto di Fisiologia Clinica del CNR, Pisa POSIZIONE DEL PAZIENTE E DEL MEDICO L’ascoltazione cardiaca viene inizialmente effettuata con il paziente supino. Per ottimizzare i risultati dell’ascoltazione è importante che il paziente sia in posizione confortevole, che abbia il torace scoperto, che la stanza sia sufficientemente riscaldata e che l’ambiente sia silenzioso (1, 2). Per ascoltare eventuali soffi mitralici o toni aggiunti si chiede poi al paziente di assumere un decubito laterale sinistro e lo si ascolta di nuovo sul focolaio mitralico, cioè all’apice del cuore (Figura 1), possibilmente in apnea espiratoria. In alcune situazioni è utile ascoltare il paziente seduto. Questa posizione consente di esplorare meglio le variazioni del secondo tono sul focolaio della polmonare, utili ad esempio nel sospetto di un difetto del setto interatriale. L’ascoltazione del paziente in posizione seduta, con il busto flesso e il torace appoggiato allo stetoscopio, posto sul focolaio di ascoltazione dell’aorta o della polmonare (Figura 2), è invece utile quando l’ascoltazione in decubito supino faccia porre il sospetto di un’insufficienza aortica o polmonare. confortevole sia per il paziente che per il medico. Fu nel 1816 che venne inventato il fonendoscopio. Il Dottor Laennec fu chiamato a consulto presso una ragazza che presentava i sintomi di una cardiopatia, ma in cui l’ispezione, la palpazione e la percussione non fornivano reperti conclusivi a causa dell’obesità della paziente. Per non imbarazzare la ragazza, il Dottor Laennec prese un foglio di carta, lo arrotolò ben stretto a forma di cilindro e ne applicò un’estre- mità al precordio della paziente. Avvicinando poi l’orecchio all’altra estremità, poté ascoltare il battito cardiaco più chiaramente che se non avesse applicato l’orecchio direttamente sul torace. Il Dottor Laennec non si limitò a questa felice intuizione, ma dedicò i tre anni successivi della sua vita a studiare le correlazioni fra reperti acustici e quelli anatomo-patologici, pubblicando poi il primo testo sull’ascoltazione mediata (3). Dal foglio di carta arrotolato di Laen- Figura 1 Ascoltazione cardiaca in decubito laterale sinistro. Con il paziente ruotato sul fianco sinistro e in apnea espiratoria si pone lo stetoscopio sul focolaio di ascoltazione della mitrale, che corrisponde all’itto della punta. STETOSCOPIO In passato i medici effettuavano l’ascoltazione cardiaca ponendo l’orecchio direttamente sul precordio del paziente; questo tipo di ascoltazione diretta o immediata era imprecisa e poco ©2014, 83 Editrice Kurtis C䊉RSOFAD Daniele Rovai sui rumori a bassa frequenza. nec si è passati presto al fonenFigura 2 Con una piccola pressione quedoscopio e poi allo stetoscopio (Figura 3). In buona parte degli Ascoltazione cardiaca con il paziente seduto e col busto flesso. Il sti stetoscopi sono assimilabili a stetoscopi attualmente in com- paziente è flesso e in apnea espiratoria e appoggia il torace sullo una campana e consentono di apprezzare bene i rumori a mercio l’operatore può scegliere stetoscopio posto sul focolaio di ascoltazione dell’aorta. bassa frequenza; aumentando fra l’uso di una membrana e di la pressione la membrana viene una campana, che hanno indicastirata e consente di apprezzazioni e modalità di utilizzazione re meglio i rumori a frequenza differenti. La membrana conpiù alta. Più recentemente sono sente, infatti, di sintonizzarsi sui stati prodotti stetoscopi eletrumori ad alta frequenza e va tronici dotati di un microfono e appoggiata con fermezza al toradi un convertitore analogico-digice; la campana consente invece tale (4). Sia i toni che i soffi vendi sintonizzarsi sui rumori a più gono pertanto registrati in forbassa frequenza e va solo lievemato digitale e possono essere mente appoggiata al precordio. riascoltati, memorizzati su un Con la campana è infatti la cute computer, elaborati, rappredel paziente, lievemente tesa dal sentati in forma grafica e inviabordo della campana stessa, che ti a distanza (5). agisce da membrana. Dal punto di vista pratico la membrana viene utilizzata in tutti i pazienti e su tutti i focolai, menFOCOLAI DI tre la campana viene usata solASCOLTAZIONE tanto per i rumori a bassa freCARDIACA quenza, cioè il terzo tono, il quarto tono e il rullio diastolico Poiché la genesi dei toni cardella stenosi mitralica, che sono diaci e dei principali soffi è precommercio stetoscopi cardiologici dotameglio udibili sul focolaio di ascoltavalentemente di origine valvolare, i focozione della mitrale, all’apice cardiaco. ti della sola membrana, che, essendo lai di ascoltazione cardiaca prendono Negli ultimi anni sono stati messi in rugosa, consente di sintonizzarsi anche il nome delle quattro valvole cardiache Figura 3 Fonendoscopio e stetoscopio. Il fonendoscopio (a sinistra) è rigido e consente l’ascolto con un solo orecchio, mentre lo stetoscopio (a destra) consente un ascolto bi-auricolare. 84 C䊉RSOFAD L'ASCOLTAZIONE CARDIACA SFREGAMENTI PERICARDICI Gli sfregamenti pericardici sono prodotti dall’attrito fra il foglietto parietale e viscerale del pericardio (1, 2), alterati da processi patologici per lo più di natura flogistica o irritativa. Gli sfregamenti possono essere fini, quasi leggeri, oppure più intensi, fino ad assumere un carattere raspante. Alcune caratteristiche fondamentali degli sfregamenti ci aiutano a riconoscerli. Innanzitutto la loro intensità varia con la posizione del paziente; può accadere così che gli sfregamenti non siano apprezzabili in posizione supina, ma che lo diventino facendo assumere al paziente un lieve decubito laterale sinistro o dopo aver lievemente sollevato la spalliera del letto; in altri casi, gli sfregamenti sono meglio udibili con il paziente prono e appoggiato sui gomiti. Una seconda caratteristica è che l’intensità degli sfregamenti pericardici varia con gli atti respiratori e talora essi sono apprezzabili soltanto in una fase del respiro. A questo scopo si ascolta il paziente durante una respirazione tranquilla e gli si chiede di interrompere il respiro al nostro comando, nella fase in cui gli sfregamenti sono meglio udibili. Questa manovra consente anche di differenziare gli sfregamenti pericardici da quelli pleurici, che ovviamente scompaiono in apnea. Gli sfregamenti pericardici sono poi meglio udibili nelle fasi del ciclo cardiaco nella quale i due foglietti si spostano maggiormente, vale a dire durante la sistole ventricolare, durante la fase di riempimento rapido e durante la sistole atriale, anche se essi non occupano necessariamente tutte queste fasi in tutti i pazienti. Da tutto ciò si comprende facilmente come gli sfregamenti pericardici vadano solitamente ricercati con cura, a eccezione di quelli più intensi, che saltano all’orecchio anche dell’esaminatore più distratto. colarmente apprezzabili all’ascoltazione cardiaca. Poiché le bioprotesi hanno un diametro solitamente inferiore rispetto alle valvole native, esse generano frequentemente un lieve gradiente. Per questo motivo le bioprotesi impiantate in posizione aortica si accompagnano a un soffio sistolico eiettivo del tutto indistinguibile da quello di una stenosi aortica lieve (39, 40). Le bioprotesi impiantate in posizione mitralica non generano invece alcun soffio, mentre possono generare un click di apertura. Le protesi meccaniche generano invece toni con un timbro metallico in relazione alla loro chiusura e apertura. Talora questi toni sono così evidenti che si possono apprezzare anche in vicinanza del paziente, senza l’uso dello stetoscopio. L’apprezzare toni metallici e intensi è indicativo di un buon funzionamento della protesi, infatti l’intensità dei toni protesici si riduce quando i foglietti si ricoprono di depositi trombotici (panno protesico) (41). Anche le protesi meccaniche sono in genere lievemente stenosanti e si accompagnano a un soffio sistolico se impiantate in posizione aortica. RUMORI EXTRA-CARDIACI Una varietà di rumori possono interferire con l’ascoltazione cardiaca, portando così a diagnosi errate. Prima di tutto occorre escludere rumori esterni, come quello prodotto da altre persone che parlano nella stanza. Occorre poi che lo stetoscopio sia fissato saldamente alla cute del paziente, evitando rumori prodotti dal suo sfregamento con i peli o la cute. Il rumore respiratorio può interferire con l’ascoltazione cardiaca, dando false impressioni di soffi, per cui si chiede al paziente di rimanere in apnea per pochi secondi. ATTEGGIAMENTO MENTALE TONI PROTESICI La chiusura dei foglietti delle protesi valvolari biologiche non produce toni parti- La parola d’ordine per estrarre il maggior numero di informazioni dall’ascoltazione cardiaca è concentrazione. Il medico 93 deve pertanto isolarsi mentalmente dalla situazione circostante, porre lo stetoscopio nella posizione corretta, esercitare il giusto grado di pressione ed esplorare tutti i focolai di ascoltazione. Per ogni focolaio l’attenzione va posta su un elemento per volta. Per raggiungere la giusta concentrazione alcuni medici chiudono gli occhi durante l’ascoltazione di ogni singolo focolaio, come quando si ascolta la musica al buio. Se tutto è normale l’ascoltazione cardiaca può essere limitata ai quattro focolai principali, ma se alcuni reperti sono patologici si indaga un’area più vasta alla ricerca dell’irradiazione di eventuali soffi o di altri rumori. Alcuni medici sono in grado di effettuare un’ascoltazione più intuitiva, confrontando i reperti del singolo paziente con quelli normali e patologici ascoltati in precedenza. Un approccio analitico è comunque utile per affinare le proprie capacità diagnostiche. RINGRAZIAMENTI I disegni sono opera di Gabriele Rovai, scultore, autore di numerose opere in marmo, bronzo e terracotta, di dipinti a olio, disegni e litografie e dei libri “Il mestiere del marmista” e “Dall’argilla al marmo”. Bibliografia 1. O’Rourke RA, Shaver JA, Salerni R, et al. Cardiac auscultation. In: Alexander RW, Schlant RC, Fuster V (Eds), Hurst’s The Heart. 9th ed. McGraw-Hill, New York, 1998, 272-342. 2. Braunwald E. The history. In: Braunwald E, Zipes DP, Libby P, editors. Heart Disease. A textbook of cardiovascular medicine. 6th ed. W.B. Saunders Company, Philadelphia, 2001, 57-81. 3. Laennec R. De l’auscultation mediate. Brosson et Claudè, Paris, 1819. 4. Grenier MC, Gagnon K, Genest J Jr, et al. Clinical comparison of acoustic and electronic stethoscopes and design of a new electronic stethoscope. Am J Cardiol 1998; 81: 653-6. 5. Fragasso G, De Benedictis M, Palloshi A, et al. Validation of heart and lung teleauscultation on an Internet-based system. Am J Cardiol 2003; 92: 1138-9. 6. Dock W. Mode of production of the first heart sound. Arch Intern Med 1933; 51: 737-46. 7. Leatham A. Splitting of the first and second heart sounds. Lancet 1954; 267: 607-14.