La gramégna - ENDAS Cesena

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Natura e Cultura
N. 20-2014
Gruppo Naturalistico
La gramégna
CESENA
Nutrienti, micronutrienti e fitochimici algali
La quantità e la qualità dei nutrienti e dei micronutrienti varia
a seconda della specie di appartenenza, però in generale si
rileva un basso contenuto di calorie e un basso contenuto di
grassi (elevato, però di acidi grassi polinsaturi, inclusi gli ω-3),
un’alta quantità di proteine con un buon rapporto tra i vari
aminoacidi (sia essenziali che non), un’elevata concentrazione
di minerali, vitamine e fibre, cioè di particolari polisaccaridi in
grado di assorbire grandi quantità di acqua e di prevenire
l'assimilazione di diversi radionuclidi, di metalli pesanti come
cadmio, bario, zinco e di altre pericolose sostanze presenti
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nell'ambiente.
Tra i polisaccaridi, l’agar-agar svolge effetto calmante,
dimagrante, antiinfiammatorio e protettivo a livello della
mucosa gastrica e dell’intestino poiché ricopre con un sottile
strato le mucose e le protegge da ulteriori danni
dell’infiammazione. A dosaggi elevati è efficace come
lassativo: per la proprietà di idratarsi, aumenta la massa
intestinale e si comporta da purgante meccanico, privo di
effetti collaterali. Inoltre tra i polisaccaridi vi sono le
carragenine in grado di ridurre il colesterolo, controllare la
glicemia, proteggere la mucosa gastrica, regolarizzare
l’intestino, e per eliminare da esso con meccanismo di
trascinamento e chelazione isotopi radioattivi e metalli pesanti
e per favorire l’equilibrio della flora intestinale. Infine vi è
l’acido alginico in grado di legare i metalli pesanti (inclusi
mercurio, cadmio, piombo) favorendone l’eliminazione, di proteggere le mucose in
caso di reflusso gastro-esofageo. L’acido alginico ha cioè due proprietà importanti,
non viene assorbito dall’organismo ed ha proprietà gelificanti. Forma delle masse
gelatinose (come l’agar-agar e il carraghen) in grado di assorbire metalli pesanti tra
cui piombo, cadmio, mercurio ed altre sostanze tossiche, impedendone
l’assorbimento da parte dell’organismo. L’alginato sodico, reagendo con il piombo o
con altri metalli pesanti, forma dei chelati insolubili destinati ad essere espulsi
dall’organismo attraverso le feci. Gli alginati sembrano ridurre fino all’80% la
quantità di stronzio assorbito dall’intestino. Non esiste nessun altro gruppo di
alimenti maggiormente protettivi nei confronti di elementi radioattivi e di altri
contaminanti ambientali.
Le alghe eccellono per i minerali in forma altamente
biodisponibile in particolare per il calcio, potassio, magnesio,
iodio, zinco, rame, cromo e sodio; per le vitamine A, C, D, E e
B, inclusa la B12, per la clorofilla, i caroteni, xantofille,
ficobiline, ficocianina, ficoxantina, ficoeritrina, utili tutti come
antiossidanti. Sulla biodisponibilità della B12 le evidenze
scientifiche sono controverse. Comunque le alghe marine sono
caratterizzate in generale da un’abbondante presenza di iodio.
Se da un lato tale ricchezza è un pregio dall’altro ne limita il
consumo. Sono il serbatoio naturale del magnesio,
indispensabile per un numero eccezionalmente elevato di
reazioni biochimiche. Agli stati subcarenziali di questo
minerale si addebitano: astenia, spossatezza muscolare,
irritabilità, insonnia, tremori, crampi.
Gli acidi grassi ω-3, carenti nell’alimentazione di tutti i giorni, sono presenti in tutte
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le alghe. Particolarmente ricca è la Nori. Ottimo il contenuto di acidi grassi
polinsaturi: acido linoleico, acido linolenico, acido gamma-linolenico, ma anche i due
importantissimi acidi omega-3 eicosapentaenoico (EPA) e docosaesaenoico (DHA).
La clorofilla, in sinergia con l’intero fitocomplesso di
micronutrienti, tra cui il beta-carotene e tutti i carotenoidi, e
di phytochemicals giova all’efficenza del sistema immunitario,
al recupero delle energie psicofisiche e a tener lontana
l’infiammazione cronica subdola e silente che apre la porta a
tutte le malattie
Tutte le alghe godono di azione dimagrante in associazione a
diete congrue e ad esercizio fisico in quanto le fibre
favoriscono il transito intestinale e aumentano il senso di
sazietà e lo iodio (cautela nel ricorso alle alghe) stimola la
tiroide e quindi accelera l’attività metabolica. Rendono meno
attivi i radicali liberi con azione radical-scavenger, manifestano
azione antiinfiammatoria per l’effetto combinato di acidi grassi
ω-3 e fibre, conservano la normale viscosità del sangue grazie
a sostanze come la fucoidina, regolano il metabolismo di zuccheri e grassi, cioè
attenuano le eccessive variazioni di glicemia e sono utili nelle dislipidemie.
Tra le alghe monocellulri merita particolare attenzione la
Klamath, Aphanizomenon flos aquae, prende il nome da un
lago praticamente incontaminato, l’Upper Klamath (Oregon,
Stati Uniti d’America). È una micro alga verde-azzurra, in
realtà fa parte dei cianobatteri che sono i primordiali e i
fondamentali fotosintetizzatori, responsabili dell’ossigeno sul
nostro pianeta. Gode di elevato profilo nutrizionale per
l’eccezionale patrimonio di nutriceutici in grado di svolgere
una significativa azione antiinfiammatoria a partire dal
patrimonio di pigmenti tra cui ficocianine, ficobiline,
ficobiliproteine, carotenoidi (α-β-γ-carotene, cantaxantina,
astaxantina, luteina, zeaxantina, licopene, ....), clorofilla a,
ficoeritrina, alloficocianina e altre sostanze bioattive. Le
ficocianine sono molecole antiossidanti più potenti delle
catechine e della quercetina. Manifestano anche elevata
attività cardioprotettiva, antiaterosclerotica e antiinfiammatoria con una specifica
azione inibitrice degli enzimi che reggono le principali molecole infiammatorie. Le
ficocianine, di cui la Klamath è ricca, hanno dimostrato di inibire selettivamente
l’enzima COX-2, ma non il COX-1. Si tratta di un risultato molto promettente in
quanto la presenza eccessiva di COX-2 è tipica di vari tipi di tumore e la sua
riduzione sembra in grado di bloccare l’angiogenesi e di rallentare la crescita
tumorale.
Ennio Lazzarini
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