Il Museo di Paleontologia e Preistoria “Piero Leonardi” offre alcuni esempi di ciò che le nuove scoperte raccontano sulla storia dell'uomo. L'ultima in ordine di tempo è quella di Ardipithecus ramidus, il progenitore di Australopithecus. Ardipithecus ramidus era un bipede “facoltativo”, poteva cioè muoversi sia nel terreno che sugli alberi, grazie a un alluce prensile opponibile. Di questa specie non sono ancora disponibili i calchi dei resti scheletrici perché la scoperta è molto recente. Vengono presentate le riproduzioni di due individui di Australopithecus afarensis, maschio e femmina. Questi ominidi hanno preceduto, nella storia dell'umanità, Homo habilis, rappresentato in mostra dal cranio dell’individuo meglio conservato. Sono inoltre esposte le impronte di Laetoli, lasciate su ceneri vulcaniche, dopo un’eruzione, da una famiglia di australopitecine. Le collezioni di Botanica sono rappresentate da una felce epifita gigante dell’Australia meridionale, Platycerium bifurcatum, da una pigna gigante di Encephalartos altensteinii, messa a confronto con quelle più piccole di mugo, Pinus mugo, larice, Larix decidua, e vari semi grandi e piccoli. Bottiglia di Leida La Collezione Instrumentaria delle Scienze Fisiche è rappresentata da una macchina elettrostatica di tipo Ramsden, risalente all'inizio del XIX secolo. Le macchine elettrostatiche, i primi apparati capaci di produrre “elettricità” ideati alla fine del XVII secolo, furono originariamente usate solo per creare meravigliosi fenomeni con cui stupire gli astanti, ma poi, perfezionate, contribuirono ad importanti scoperte in vari campi della scienza. Sono esposti anche altri oggetti legati alle prime esperienze sull'elettricità come la Bottiglia di Leida, l'Elettrometro a quadrante tipo Henley e l'"Uovo elettrico", apparato mediante il quale si cercava, tra l’altro, di riprodurre le meraviglie dell'aurora boreale. Australpithecus africanus Homo floresiensis, è stato trovato qualche anno fa nell'isola di Flores, nell’arcipelago indonesiano. L'ipotesi più accreditata è che questa specie rappresenti una forma nana originata da Homo erectus, scomparso dall’Asia, nella forma tipica, circa 200.000 anni fa. H. floresiensis sarebbe invece sopravvissuto nell'isola fino a circa 18.000 anni fa. Homo habilis H. floresiensis Larice - Larix decidua I semi del carrubo, nel passato, erano usati come unità di misura per pesare cose di grande valore come le pietre preziose. Il termine carato, ancora in uso, proviene dall’arabo qirat, 24ª parte di un denaro, e a sua volta dal greco karation = carruba. Anche in ferrarese la carruba si chiama caràta. Utilizzo di macchina elettrostatica tipo Ramsden Fiori e semi di carrubo Ceratonia siliqua