Evoluzione dell'uomo SAHELANTHROPUS TCHADENSIS I pochi resti ritrovati (un piccolo cranio, cinque frammenti di mascella e alcuni denti) vengono datati fra i 6 ed i 7 milioni di anni fa, e quindi si trovano agli albori della linea evolutiva che ha portato all'uomo moderno, come i resti di Ardipithecus kadabba ed Orrorin tugenensis. La scatola cranica ha una capacità tra 340 cm³ e 360 cm ³, AUSTRALOPITHECUS AFRICANUS La prima scoperta fu fatta nel 1924 a Taung in Sudafrica. Il "Bambino di Taung" era un cranio fossile completo di mascelle e di denti. L'età di questo fossile venne stimata tra i 2 e i 3 milioni di anni. I denti dimostrano che si tratta di un bambino di 5 o 6 anni, ma considerando che gli umani maturano meno velocemente forse ne aveva soltanto 3. Il volume del cervello era di 410 cc, e da adulto poteva arrivare ad un volume di 440 cc. Il suo cranio era molto arrotondato mentre i canini erano piccoli, distinguendosi dalle scimmie. La posizione più avanzata del foro occipitale, che nelle scimmie è situato dietro la testa, fece supporre Raymond Dart che questa specie fosse bipede. AUSTRALOPITHECUS AFARENSIS Era alta 1,07 metri, piuttosto piccola per la sua specie, e pesava probabilmente tra i 29 e i 45 kg. Questa piccola donna ha denti simili a quelli umani, ma il cranio è ancora scimmiesco, con una capacità cranica tra i 375 e i 500 cm3. PARANTHROPUS BOISIEI L'Australopithecus boisei, attual è una specie di ominide del genere Australopithecus, vissuto tra 2,6 e 1,2 milioni di anni fa nell'Africa orientale durante il Pliocene e il Pleistocene. Il primo fossile di Australopithecus boisei, inizialmente classificato come Paranthropus boisei e chiamato Zinjanthropus boisei, venne identificato da Mary Leakey nel 1959 nella gola di Olduvai in Tanzania. HOMO ABILIS Apparso nel Pliocene. L'Homo habilis è vissuto da circa 2,4 milioni a 1,5 milioni di anni fa. Le prime scoperte su questa specie vennero fatte nei primi anni sessanta nella gola di Olduvai in Tanzania. Tra queste vi sono le tracce di alcuni ominidi che già due milioni di anni fa dimostravano di avere capacità "umane". Vicino ai loro resti sono stati trovati moltissimi manufatti di pietra dalla fattura elementare (tra questi, anche i cosiddetti chopper). Per questo motivo si sono meritati l'appellativo di "habilis". Dotato di una capacità cranica di circa 600-750 cm3, Habilis utilizzava i suoi strumenti per uccidere e squartare le carcasse di animali. Tali manufatti erano ancora abbastanza primitivi, ma il fatto che tali ominidi li costruissero implica delle importanti considerazioni: ● Habilis prefigurava la necessità futura di tali oggetti; ● Habilis sapeva scegliere i materiali disponibili per costruirli; ● Habilis possedeva l'abilità manuale e cognitiva per realizzarli secondo necessità. HOMO ERGASTER La terminologia H. ergaster è spesso riservata alle popolazioni di Homo erectus che vivevano in Africa; il termine Homo erectus si riferisce ai reperti asiatici, mentre l'Homo heidelbergensis è ormai considerato una specie separata La sua corporatura, dimensioni e proporzioni, era simile alla nostra, mentre la distanza dagli australopitechi e dagli altri Homo era abbastanza marcata. Il volume encefalico dell'Homo ergaster era maggiore che negli altri ominidi, che in alcuni casi meglio conservati è: 804 cm³, 850 cm³ e 900 cm³. L'H. ergaster, assieme alle altre due varianti Homo erectus e Homo heidelbergensis, fu il primo ominide in grado di articolare il linguaggio. HOMO ERECTUS Un'ipotesi sostiene che sia la medesima specie dell'Homo ergaster, mentre un'altra suppone sia una specie prettamente asiatica, originante dall'Homo ergaster. La capacità cranica di H.erectus è di poco superiore a quella di H.ergaster, cioè varia dagli 813 cm³ ai 1059 cm³. I manufatti prodotti da H.erectus sono molto semplici (cultura acheuleana), bifacciali. Tra 1,8 e 1,3 milioni di anni fa l'Homo erectus migrò dall'Est Africa colonizzando altre parti del vecchio continente (Out of Africa). Vi è chi sostiene che, specie autoctona asiatica, l'H.erectus sia poi migrato in Africa. HOMO NEANDERTHALENSIS HOMO NEANDERTHALENSIS HOMO NEANDERTHALENSIS