I rapporti con la Chiesa ITALIA FASCISTA - QUARTA PARTE Il regime aveva un punto debole: la Chiesa Dopo lunghe trattative, si giunse alla firma dei Patti lateranensi (11 febbraio 1929) sottoscritti da Mussolini, per lo Stato italiano, e da Pietro Gasparri, segretario di Pio XI. A San Giovanni in Laterano erano state sparate le ultime cannonate nel 1870 e il Papa si era proclamato prigioniero. Questi Patti erano divisi in tre parti: 2. un accordo finanziario: l’Italia si impegnava a pagare alla Chiesa un risarcimento per la perdita dello Stato pontificio; 1. un trattato internazionale; il papa rinunciava al potere temporale e riconosceva lo Stato italiano sotto la dinastia di casa Savoia con Roma capitale; riceveva in cambio la sovranità sul nuovo Stato della Città del Vaticano, costituito da un territorio di circa mezzo kmq; l'Italia, inoltre, riconosceva inoltre la religione cattolica come la sola religione di Stato; L'opposizione La Chiesa rafforzò la sua presenza nella società, usando l’azione cattolica per formare una classe dirigente capace di prendere il posto di quella fascista, nel caso si presentasse l’occasione. Dall’altra parte, però, accettava l'obbligo per i vescovi di giurare fedeltà allo Stato Fascista. Pio XI definì Mussolini “l’uomo che la Provvidenza ci ha fatto incontrare” esisteva ancora l’antifascismo, spesso clandestino 1926 attentato alla vita di Mussolini ad opera del quindicenne Anteo Zamboni, ucciso a pugnalate dai fascisti Resistenza anche da parte di alcuni intellettuali, ispirata anche al filosofo Benedetto Croce che nel 1925 aveva redatto il Manifesto degli intellettuali antifascisti Duri provvedimenti da parte del governo: abolizione di tutti i passaporti confino o carcere per gli antifascisti All’estero, soprattutto in Francia, si riunirono gli antifascisti fuggiti dall’Italia i socialisti e i repubblicani nel 1927 crearono la Concentrazione antifascista, che fece un’importante attività di propaganda internazionale 3. un concordato: regolava i rapporti tra Stato e Chiesa, dividendo i rispettivi ambiti (il matrimonio religioso aveva effetti civili, l’insegnamento della dottrina cattolica era alla base dell’istruzione pubblica e le organizzazioni dell’Associazione cattolica potevano continuare a svolgere la propria attività, ma fuori da un partito). 1929: nacque Giustizia e Libertà, che comprendeva socialisti e i liberal-democratici e rilanciò l’attività cospirativa in Italia. Allo scoppio della seconda guerra mondiale, però, il movimento antifascista si divise. L’importanza dell’antifascismo fu soprattutto nel rendere possibile la nascita, dopo il 1943, di un movimento di resistenza armata al nazifascismo e nella preparazione della futura Italia democratica. Comunque c’era anche molto consenso, sia convinto che derivante dall’opportunismo