NOTHINGstopsPINK - Caco Design Shop

annuncio pubblicitario
#NOTHINGstopsPINK
10 donne operate di tumore al seno correranno alla Maratona di New York!
Un progetto di Rosa & Associati con la collaborazione di Fondazione Veronesi
Trentotto donne curate per un tumore al seno sono pronte per allenarsi
ed affrontare la corsa più popolare del mondo, la Maratona di New York
che si correrà il 2 novembre prossimo.
“L’attività fisica è una potente alleata di salute, poiché contribuisce a
prevenire e curare molteplici altre patologie. Non ultimo riduce il rischio di
recidiva tumorale. Correre significa dimostrare a se stesse che la malattia
è un episodio passato e che, per stare bene, bisogna continuare a prendersi cura del proprio corpo” – afferma il Prof. Paolo Veronesi, Presidente
della Fondazione Veronesi.
Gabriele Rosa, medico specializzato in cardiologia e in medicina dello
sport, è tra i migliori trainer di sempre, forte di titoli mondiali, medaglie
olimpiche e vittorie nelle più prestigiose competizioni internazionali
conquistate dai suoi atleti. Nel 1981 fonda il centro Marathon Brescia,
primo centro medico sportivo in Italia, in grado di seguire sportivi professionisti e amatori. “Il filo conduttore della mia vita, è da sempre la corsa”,
dice Gabriele Rosa, e ancora “la corsa mi porta a vivere delle belle favole”.
Recente è l’esperienza con la Comunità di San Patrignano che ha regalato a me ed al mio gruppo grandi soddisfazioni. Il correre, il camminare, il
Movimento Utile, come lo chiamo io, contribuisce in maniera straordinariamente efficacie al miglioramento della qualità della vita. Tutti beneficiano dell’attività fisica se praticata a livelli adeguati. E, soprattutto ne
beneficiano le categorie che noi definiamo “deboli” a cui dedichiamo
maggiore attenzione : bambini, diabetici, depressi, obesi, tossicodipendenti, detenuti. Perché il Movimento Utile abbia funzione sociale e
terapeutica.
La Fondazione Umberto Veronesi è da sempre fortemente impegnata in
azioni di prevenzione e sensibilizzazione alla lotta contro il tumore al
seno. Attraverso il progetto Pink is Good (www.pinkisgood.it), vengono
diffusi dati scientifici aggiornati e le indicazioni utili perché ogni donna
possa scoprire tutto ciò che serve per la sua prevenzione, dalle analisi da
eseguire ai centri di cura sul territorio.
La Fondazione inoltre sostiene fin dalla sua nascita ricercatori eccellenti,
tra cui alcuni che si occupano specificatamente di ricerca per terapie
innovative e studi per la creazione di tecniche di intervento sempre meno
invasive relative al tumore al seno.
Grazie a tutto questo è nato il progetto #NOTHINGstopsPINK, che vede
il reclutamento di 38 donne operate di tumore al seno che, grazie all’esperto team di Rosa & Associati, che si occuperà di monitorarle e allenarle,
correranno alla maratona di New York.
Per cinque mesi le candidate idonee prenderanno parte agli allenamenti
bisettimanali nelle città di Brescia e Milano e, alla fine di questo percorso,
10 atlete parteciperanno alla famosa Maratona.
Il progetto #NOTHINGstopsPINK coinvolge direttamente 38 donne ma è
dedicato tutte le donne che hanno dovuto combattere contro il tumore:
una coraggiosa testimonianza che è davvero possibile cominciare una
nuova vita, ancora più intensa e ricca di entusiasmo e di emozioni.
Un esempio di sport, ma anche un invito a non arrendersi mai, per
raggiungere con grinta anche i traguardi che sembrano impossibili. Come
le 10 donne Pink che sfideranno il resto del mondo alla maratona di New
York.
COSA DICE LA SCIENZA:
Fare attività fisica riduce il rischio di tumore al seno, a qualunque età. Lo
dice la più recente ricerca scientifica, presentata all’ultima conferenza
dell’European CanCer Organization che ha avuto luogo a Glasgow, in
Scozia nel marzo 2014. Donne che praticano sport per almeno un’ora al
giorno hanno un rischio inferiore del 12% di sviluppare tumore al seno
rispetto a chi ha una vita sedentaria: è il risultato di un’analisi sistematica
di 37 studi sulla relazione tra tumore al seno e attività fisica pubblicati tra
il 1987 e il 2013, che hanno coinvolto oltre 4 milioni di donne.
Già da tempo i ricercatori hanno capito che almeno il 25% dei tumori ha
tra le sue cause l’eccesso di peso e stili di vita troppo sedentari. L’attività
fisica può ridurre il rischio per molti tumori, tra cui quello al seno, attraverso diversi meccanismi; regolando il metabolismo, stimolando il
sistema immunitario e diminuendo la produzione di ormoni sessuali,
fattori chiave spesso coinvolti nello sviluppo e nella progressione del
tumore al seno.
Non è mai troppo tardi per cominciare a fare attività fisica e proteggere il
nostro seno. I ricercatori infatti hanno scoperto come non importa a
quale età, anche avanzata, si inizi a fare sport; i benefici per la salute sono
gli stessi, e sono anche indipendenti dal peso corporeo, a indicare che
l’azione anticancro dell’attività fisica deriva da un’azione multipla, non solo
dal controllo del peso.
Non solo praticare attività fisica aiuta a evitare che una donna si ammali
di tumore al seno, ma diminuisce anche il rischio di ricadute nelle pazienti
che sono già state colpite dalla malattia. È importante quindi incoraggiare
le pazienti, anche quelle ancora in cura, a praticare attività fisica, naturalmente sotto controllo medico e adottando un programma sportivo su
misura a seconda delle proprie condizioni fisiche.
Inoltre, diversi studi sembrano indicare che un esercizio fisico di lieve
intensità aiuti anche a proteggere dagli effetti collaterali di alcune
chemioterapie, come quelle a base di doxorubicina, un antibiotico efficace contro diversi tipi di tumore, tra cui il carcinoma del seno, che spesso
causa gravi complicazioni cardiache. L’esercizio fisico stimola le cellule del
cuore a produrre antiossidanti, che aiutano a proteggere il cuore dagli
effetti collaterali della doxorubicina.
Lo sport dolce, come yoga, ginnastica in acqua e stretching, infine, aiuta
le pazienti a combattere i dolori collegati alle terapie, come quelli alle
articolazioni, comuni, ad esempio, nel trattamento con inibitori delle
aromatasi, farmaci utilizzati per ridurre il rischio di recidive in donne in
post-menopausa con un carcinoma al seno sensibile agli estrogeni.
In ultimo, ma non per importanza, gli psico-oncologi hanno rivelato che
impegnarsi in una attività fisica costante apporta anche consistenti
benefici alla salute psicologica delle pazienti che hanno affrontato, o
stanno affrontando, il tumore al seno.
ACQUISTA SUBITO
in collaborazione con:
Scarica