I vulcani e i terremoti - la scienza è conoscenza

I vulcani sono spaccature della crosta terrestre da cui fuoriescono materiali allo stato liquido, solido
e gassoso. La fuoriuscita di questi materiali dipende esclusivamente dai movimenti che avvengono sotto la
superficie terrestre: in pratica quando una zolla (detta anche placca, è l'elemento base che costituisce la
crosta terrestre) si scontra con un'altra zolla, crea del magma, che tenderà a salire.

Magma: la roccia fusa composta in
massima parte da una fase liquida, da ossidi di
silicio, alluminio, ferro, calcio, magnesio, potassio,
sodio e titanio, minerali e da gas disciolti tra cui
troviamo acqua, anidride carbonica, acido
fluoridrico, acido cloridrico, idrogeno solforato. La
sua temperatura si aggira intorno agli 800 °C.
Quando il magma ha perso la maggior parte del
suo contenuto gassoso viene detto lava

Serbatoio magmatico: una cavità della
crosta terrestre in cui si raccoglie il magma.
 Condotto principale: la fessura più
grande della crosta dalla quale risale il magma.

Condotti secondari: fessure più piccole,
spesso sulle pareti laterali del vulcano, dalle quali
fuoriesce il magma.
 Cratere camino: l'apertura più grande,
alla sommità di un vulcano.
 Cratere avventizio: una delle varie
aperture laterali, più piccole, lungo i fianchi del
vulcano, da cui fuoriesce lava.
 Edificio vulcanico: l'intero vulcano
Ogni vulcano può trovarsi in quattro fasi di attività diversa:
 quiescenza
 fase solfatarica
 attività permanente moderata
 eruzione
Lo stato di quiescenza e la successiva fase solfatarica corrispondono agli stadi successivi ad un'eruzione,
ossia quando il vulcano è in una condizione di quiete e riposo. Durante queste fasi il vulcano può creare
fumarole, geyser e produrre acque termali. Il fatto che un vulcano venga definito "spento" indica che è in uno
stato di quiescenza, ma questo non vuol dire che non possa ricominciare a eruttare! L'attività
permanente moderata corrisponde ad una fase caratterizzata da continue eruzioni, la quale può presentarsi
sotto diversi gradi di intensità dal meno forte al più forte.
I vulcani possono essere suddivisi, per la loro struttura esterna, in vulcani a cono, come il Vesuvio o
l'Etna ,oppure a scudo (ossia quando sembrano degli scudi appoggiati al terreno) come per esempio il
Mauna Loa alle isole Hawaii
Scritto da
Giuseppe, Joele,Gaia,
Gabriele e Jonny (III° B)
I terremoti o sismi sono vibrazioni naturali del suolo, rapide e violente, provocate
dalla liberazione di energia meccanica all’interno della litosfera.
IPOCENTRO: luogo in
profondità in cui viene liberata
energia.
EPICENTRO: puunto della
superficie terrestre, situato
verticalmente all’ipocentro.
Le onde sismiche sono onde sferiche che si muovono dall’ipocentro e, giunte
nell’epicentro, possono essere scomposte in una componente verticale, che genera
scosse sussultorie, e in una orizzontale, che genera scosse ondulatorie
Lo strumento utilizzato per “registrare” i fenomeni sismici è detto sismografo.
Questo fornisce la rappresentazione grafica dell’andamento di un terremoto
attraverso un sismogramma.Analizzando il sismogramma si può avere un’idea
dell’intensità del terremoto e della distanza del sisma dal punto in cui è avvenuta la
registrazione.
I gradi di un terremoto si misurano in
base a due scale: la
scala Richter (con grado massimo 10)
che misura la “magnitudo”, cioè la
quantità totale di energia liberata, e la scala Mercalli (che ha fino a dodici gradi di
intensità) che misura i terremoti in base all’entità dei danni causati nella zona
colpita.
I terremoti non sono sempre
catastrofici; molto più spesso sulla Terra
si verificano piccole scosse telluriche
che non vengono percepite dall’uomo,
ma solo dai sismografi. Ogni anno nel
mondo si verificano migliaia di scosse
sismiche, ma in media sono solo poche
decine quelle che provocano danni
gravi.
I terremoti non sono distribuiti sulla
Terra in modo uniforme, si verificano
infatti soprattutto dove esistono
fratture e tensioni della crosta terrestre.
In particolare le zone più soggette ai
terremoti si trovano in prossimità delle
linee di convergenza delle zolle
crostali; lungo queste linee, infatti, le zolle premono l’una contro l’altra
deformandosi a vicenda e accumulando nel tempo un’enorme tensione. Tutte le
volte che questa tensione si libera di colpo si origina un terremoto. I fenomeni
sismici, dunque, sono strettamente collegati all’orogenesi (formazione delle
montagne) e al vulcanesimo, cioè sono frequenti nelle terre geologicamente più
giovani, dove il sollevamento delle montagne è ancora in atto. Anche l’Italia,
purtroppo, trovandosi lungo la linea di convergenza tra la zolla crostale africana e
quella euroasiatica, è una regione altamente sismica, oltre che ricca di fenomeni
vulcanici.
Scritto da
Giada, Shakira,Patrik e Santo (III°B)