Fornire, per mezzo delle … del Naturalismo, immagini del

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STORIA DEL TEATRO ITALIANO
(MOD. B)
Prof. Carlo Fanelli
Corso di Laurea in DAMS
L/ART-05
II semestre - (4 CFU)
Argomento: Teatro e società borghese in Italia fra Settecento e Novecento.
Programma: La drammaturgia di Goldoni, oltre ad affermarsi come una delle
voci decisive della cosiddetta riforma del teatro italiano del Settecento, rivela
come il teatro potesse ricoprire un ruolo fondamentale nella rappresentazione
della società del tempo con al centro l’affermazione del ceto borghese e lo scacco
dell’aristocrazia in declino, temi di cui è ricco il teatro goldoniano e che
proseguono in parte del secolo successivo. Alla fine dell’Ottocento, per mezzo dei
principi rappresentativi del Naturalismo, è portato sulla scena il disfacimento di
questo “sogno” borghese e della famiglia come luogo inattaccabile e protetto
dell’affermazione sociale, il focolare domestico come luogo degli affetti, quindi in
controtendenza rispetto alla poetica del Naturalismo, come si concretizzerà nel
Novecento. È il caso della drammaturgia di Pirandello prima e quella di Eduardo
De Filippo poi, autori capaci di porre in essere spunti di dissenso e critica alla
nuova borghesia, nonché l’inasprimento della crisi in atto nella società sia da un
punto di vista dei rapporti sociali, professionali e intimi che dell’interiorità del
singolo, dell’uomo solo e chiuso nelle strette maglie della propria coscienza e
individualità malata. Considerazioni legate a tali problematiche permangono nel
teatro dei nostri giorni e, in modo singolare, nel cosiddetto teatro di narrazione in
cui il lavoro sulla drammaturgia è fuso con l’osservazione di aspetti della politica
e della socialità contemporanea, come in Fabbrica di Ascanio Celestini, un testo
che con la semplicità e “vicinanza” allo spettatore lo conduce in un percorso di
edificazione civile.
Obiettivi: Chiarire che, anche per mezzo del teatro, è possibile rappresentare e
interpretare le trasformazioni sociali e le forme del dissenso contrastanti
consolidati modelli sociali. Comprendere come l’emblematicità della crisi
borghese otto-novecentesca faccia da contraltare alle cruciali trasformazioni del
teatro italiano, nel passaggio dall’Illuminismo, all’epopea borghese, alla
complessità novecentesca e post-novecentesca.
Bibliografia
TESTI CRITICI:
G. Guccini, Introduzione, in Il teatro italiano nel Settecento, a c. di G. Guccini, Il
Mulino, Bologna, 1988, pp. 9-68.
R. Alonge, Drammaturgia italiana: la nascita di una nazione, in, Teatro e
spettacolo nel secondo Ottocento, Laterza, Roma-Bari, 1988, pp. 135-182.
F. Angelini, Introduzione al Novecento: tra i due secoli due grandi casi (pp. 517); Le drammaturgie dello spettacolo (pp. 18-62); Tra riforme e rivoluzioni:
cronologia (pp. 247-275), in, Teatro e spettacolo nel primo Novecento, Laterza,
Roma-Bari, 1988.
TESTI DRAMMATICI:
C. Goldoni, Locandiera (una qualsiasi edizione commentata).
L. Pirandello, Così è… se vi pare (una qualsiasi edizione commentata).
E. De Filippo, Le voci di dentro, in Cantata dei giorni dispari (ed. Einaudi, o Ed.
Meridiani Mondadori).
A. Celestini, Fabbrica, Donzelli, Roma, 2003.
N.B. Ulteriori suggerimenti bibliografici e approfondimenti tematici saranno
forniti nel corso delle lezioni. Pertanto la frequenza al corso è obbligatoria.
Ricevimento: ogni lunedì ore 11:00-12:00 (Cubo 17/B V piano)
Recapiti: [email protected] - tel. 0984/494517
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