COMUNICATO STAMPA SPONZ FEST - MI SONO SOGNATO IL TRENO Ideato e diretto da Vinicio Capossela Dal 20 al 31 agosto concerti, mostre, spettacoli, installazioni, proiezioni e incontri sulla tratta ferroviaria Avellino-Rocchetta, Alta Irpinia ( Av) Lo scorso anno, un intero paese si mise volontariamente a servizio di un’idea di comunità e nacque lo Sponz Fest, primo festival della ritualità dello sposalizio, a Calitri , in alta Irpinia, sotto la direzione artistica di Vinicio Capossela. Dopo il successo della passata edizione, quest'anno il festival si allarga nei temi, nei paesi toccati, e nella durata, e avrà luogo in Alta Irpinia dal 20 al 31 agosto. Sotto il titolo dello Sponz Fest 2014 «Mi sono sognato il treno», un’ espressione in uso nella zona, per dire di una persona che si mette in testa un'idea impossibile. Numerosi gli eventi in programma che avranno come suggestivo scenario la tratta ferroviaria attualmente dismessa Avellino-Rocchetta. Un viaggio a tappe, con soste nei nove Comuni che hanno aderito al progetto - Calitri, Aquilonia, Andretta, Cairano, Conza Della Campania, Lioni, Monteverde, Morra de Sanctis, Teora - e con la collaborazione delle associazioni locali. Il “sogno del treno” porta con sé il confine, la frontiera, l’assenza, la separazione, la migrazione, l’avventura, il paesaggio, il cammino, l’attesa, il racconto, il confronto sociale. Temi che saranno trattati con linguaggi e modalità espressive differenti. Gli incontri, i concerti, le camminate, i momenti di alternanza tra musica e parola avranno luogo sempre in prossimità della linea Avellino-Rocchetta, strada ferrata dismessa nel 2010, e nata nel lontano 1892 assieme al giovane stato italiano con l’obiettivo di unire gli Irpini con il resto del paese. Negli anni divenne poi soprattutto la linea delle speranze da dove partivano i convogli “Espresso” per Torino, Milano e per la Germania. Le stazioni ora private del treno, saranno occasioni di incontro , confronto, sogno e racconto. Gli eventi toccheranno un territorio, per dirla con Vinicio, "tanto sconosciuto da diventare quasi immaginato, quello delle terre dell'osso, l'osso interno dell'Alta Irpinia. Un’occasione unica per scoprire un territorio ancestrale, forte, nella stagione in cui la terra si tinge di nero, quasi a espiare il lutto del grano appena mietuto." Numerose le personalità del mondo dell’arte, della cultura e dello spettacolo che con il loro contributo parteciperanno al “viaggio”: Enrico De Angelis, Paolo Nori, Remo Ceserani, Antonello Caporale, Lello Arena, Enrico Fierro, Toni Ricciardi, Vincenzo Costantino Cinaski, Luigi Mascilli Migliorini, Giovanni Rinaldi, il Mago Christopher Wonder, Alessandro Quasimodo. La sera, protagonista indiscussa sarà la musica con i concerti di grandi artisti internazionali e nazionali come Los Lobos, Tinariwen, Mistakidis, Guano Padano, Makardià, Giovanna Marini e Francesca Breschi. Immancabile poi, l’atteso concerto di Vinicio Capossela e la Banda della Posta. La sezione arte Sponz Arti, curata da Mariangela Capossela, sorella di Vinicio, vedrà la partecipazione di uno dei più rinomati artisti contemporanei, Adrian Paci, con un’installazione dal titolo “The Last Gestures”, dell’artista Claudia Losi con l’installazione "La promessa" e della stessa Mariangela che coinvolgerà le donne del luogo nel “Monumento all’attesa”, un'opera collettiva incentrata sui temi della distanza e dell’assenza. Lo Sponz Fest 2014 si apre a Conza mercoledì 20 agosto con il concerto dei leggendari Los Lobos, i lupi della frontiera fra Messico e Stati Uniti, alla loro prima apparizione in regione nella terra dei lupi Irpini, nel paesaggio immaginifico-western della stazione. Giovedì 21 il concerto dei Tinariwen, un’occasione per esplorare un’altra frontiera, quella del mobile popolo degli uomini blu del deserto del Mali, sempre a Conza, sede di un centro di accoglienza per rifugiati da conflitti di ogni parte del mondo. Venerdì 22 agosto la serata sarà dedicata ai grandi treni del sogno, la transiberiana raccontata da Paolo Nori e l'usignolo, e poi la "valigia delle indie". Sabato 23 agosto a Conza il concerto “II sogno del treno” in cui diversi artisti si confronteranno con il tema del treno. Ospite d'onore della serata sarà Lello Arena. Domenica 24 e lunedì 25 il Fest fa una pausa e riprende martedì 26 agosto a Calitri con una musica d'espiantazione e di assenza, il proto-rebetiko di Dimitri Mistakidis, che offrirà anche un seminario sulla chitarra nel rebetiko. Il 27 agosto a i Guano Padano, il trio più avanti sulla strada del surf-western all’italiana. Il 30 agosto a Calitri l’atteso concerto di Vinicio Capossela e la Banda della Posta. Il 31 pomeriggio sempre a Calitri la chiusura con Giovanna Marini e Francesca Breschi. Non mancheranno, già a partire dalla mattina, camminate alla scoperta del territorio, incontri, proiezioni, percorsi gastronomici, spazi di approfondimento, giochi e laboratori per bambini. TUTTI GLI EVENTI DELLO SPONZ FEST SONO GRATUITI Lo Sponz Fest è nato nell’agosto 2013 da un’idea di Capossela e Giovani Sparano con il contributo di Giuseppe Di Guglielmo: per tre giorni gradini, grotte, piazze e scale del paese di Calitri si riempirono di note, colori, balli e buon cibo. Migliaia di persone arrivate da ogni parte dello stivale si ritrovarono, come una vera comunità, per il piacere dello stare insieme, per rinnovare e recuperare le tradizioni legate al rito più ancestrale, le nozze. Una festa, più che un festival, organizzata e portata avanti con l’aiuto di tanti volontari. Una festa a cui tutti gli invitati contribuirono, come l'usanza voleva, donando quel che potevano in una busta. Il Significato di Sponz Sponz, viene da Sponzare, una parola vicino a sponsale, ma che viene da spugna. Letteralmente significa imbeversi, inzupparsi, rendersi fradici. Normalmente si dice del baccalà, (unico pesce che un tempo raggiungeva i paesi dell'interno), che viene venduto rigido e salato, e per rendersi commestibile deve essere messo in ammollo, deve appunto "sponzare" almeno tre giorni, cambiandogli spesso l'acqua. A quel punto perde rigidità e salinità e diventa buono da mangiare. Così vuole fare con noi lo Sponz fest. Ammollarsi infradiciarsi di musica e racconti, darsi l'occasione di riflettere sul senso della comunità e su un modello di relazionamento sociale ed economico. Lo Sponz Fest "mi sono sognato il treno" è un progetto, promosso dal Comune di Calitri (AV), che prevede un protocollo d'intesa di 8 comuni (Aquilonia, Andretta, Cairano, Conza Della Campania, Lioni, Monteverde, Morra de Sanctis, Teora) è finanziato dalla Regione Campania attraverso il PO FESR Campania 2007-2013 Ob.Op. 1.12 "la scoperta della campania" Sito ufficiale www.sponzfest.it Evento Facebook: https://www.facebook.com/events/506005306197213/ Pagina Facebook Sponz Fest: https://www.facebook.com/calitrisponzfest Per info generali: [email protected] tel 3246150591 Ufficio stampa Giulia Di Giovanni: [email protected] tel 3341949036 SPONZ MUSICA LOS LOBOS – 20 AGOSTO Dal 1974, i Los Lobos si muovono sulla scena musicale dell’East di Los Angeles tra le loro radici chicanos e il loro amore per il rock & roll americano. Attivi dalla metà degli anni Settanta, il loro successo è consacrato dal rifacimento della famosa hit La Bamba, colonna sonora nel 1987 dell’omonimo film diretto da Luis Valdez. Cesar Rosas, Conrad Lozano, David Hidalgo e Louie Perez fondano i Los Lobos (I Lupi, ndr) per animare matrimoni e piazze dell’Est di Los Angeles mescolando e sperimentando nuove commistioni musicali. Si misurano nella loro longeva produzione con vari generi molto diversi tra loro, dal folk al punk passando per il country, il blues e la ballate rock ma sempre fedeli alla propria cifra caratteristica che li porta a suonare vari tipi di strumenti. Vantano nella loro trentennale carriera collaborazioni con nomi illustri della musica americana, come Elvis Costello o Paul Simon. TINARIWEN - 21 AGOSTO Tinariwen (plurale di ténéré il "deserto") è una band di musicisti Tuareg nata in seno alla regione subsahariana del Mali, in nord Africa. Il loro quinto album Tassili, nel 2011 è premiato come Award for Best World Music Album at the 54th Grammy Awards. Si formano nel 1982, in circostanze davvero insolite per un collettivo musicale, riuscendo perfettamente a miscelare il sound della tradizione antica musicale della propria terra con testi di politica e di denuncia. Dal 1990 la line-up dei loro concerti è mutevole ma, come specificano i componenti originari, non si può parlare mai di sostituzioni ma di aggiunte. "Tinariwen" significa "posto vuoto" nella lingua dei berberi del deserto del Sahara e con il loro mix di rock, blues e musica tradizione Tuareg cantano l’erranza del loro popolo e denunciano la violenza continua in cui versa la loro patria. Il loro ultimo lavoro, Emmar, è stato registrato in California ed è uscito per la PIAS Cooperative a febbraio del 2014. PAOLO NORI E L’USIGNOLO - 22 AGOSTO Paolo Nori è uno scrittore italiano. nato a Parma nel 1963, ha esordito nel 1999 con il romanzo Le cose non sono le cose. Da allora ha pubblicato molti romanzi tra cui: Bassotuba non c’è, Spinoza, Grandi ustionati, Gli Scarti, I quattro cani di Pavlov, Noi la farem vendetta, Mi compro una Gilera. L’ultimo suo libro si intitola "Si sente?" (Marcos y Marcos 2014) Il gruppo de L'Usignolo, è un originale esperimento musicale che ha rivisitato la tradizione musicale dei "concerti a fiato" di Barco rielaborando le partiture originali della fine dell'800. Il settetto reggiano è formato da Marco Catelli (genis), Valentino Spaggiari (bombardino), Fabio Codeluppi (tromba), Dimer Maccaferri (corno), Gianluigi Paganelli, Francesco Gualerzi (clarinetto in mib e sax) e Mirco Ghirardini (clarinetti in mib e sib), una formazione che si colloca esattamente a metà strada tra il Concerto a Fiato (1213 elementi) e l'orchestrina da ballo (simile per numero ma non per il tipo di strumenti impiegati). Il nome preso in prestito per battezzare questo gruppo si riferisce al valzer con cui i Cantoni fin dall'Ottocento invitavano la gente alle danze. IL SOGNO DEL TRENO - 23 AGOSTO Diversi artisti si confronteranno con il tema del treno. Ospite speciale Lello Arena DIMITRIS MISTAKIDIS - 26 AGOSTO Chitarrista specializzato nel repertorio del primo Rebetiko. Insegnante e organizzatore di stage per chitarristi nonchè direttore artistico del prestigioso club Il Principessa di Saloniko. Compare nel film Indebito di Andrea Segre e Vinicio Capossela. GUANO PADANO - 27 AGOSTO Alessandro "Asso" Stefana: chitarra elettrica, armonica, lap steel guitar Danilo Gallo: basso Zeno De Rossi: batteria, fischio, campionamenti «Se mai è esistita una colonna sonora alla ricerca del proprio corrispondente nel mondo della pellicola, questo album dei Guano Padano si troverebbe sicuramente in buona compagnia insieme a opere di Fellini, Leone, Jarmusch e Sofia Coppola». Non servirebbe molto più delle parole di Joey Burns dei Calexico, riferite al primo album della band, per descrivere al meglio il mondo attorno al quale ruota la band. L'immaginario è ricchissimo di sfumature, proprio come il tramonto di uno di quei film western che i tre tanto amano e che da subito ha fornito lo spunto principale attorno a cui legarsi: ci sono le atmosfere morriconiane dei film di Sergio Leone, ma pure delle decine di pellicole minori che hanno segnato un'irripetibile stagione cinematografica italiana. E poi il rock del deserto, il country, il folk, il jazz trasversale, il blues ovviamente e persino influenze surf. Il primo omonimo album, uscito prima per l'americana Important Records (ottobre 2009) e in seguito in Italia per Tremoloa Records (aprile 2010), è uno splendido esempio della classe dei Guano Padano, accompagnati per l'occasione da una serie di ospiti da capogiro: Alessandro Alessandroni (il fischiatore delle indimenticabili colonne sonore morriconiane), Gary Lucas (chitarrista di Jeff Buckley e Captain Beefheart), Chris Speed (al clarinetto, collaboratore di John Zorn etc.) e Bobby Solo, chiamato ad interpretare un vecchio brano di Hank Williams, Ramblin' Man, con tocco da maestro. Nel 2012 esce il secondo album della band dal titolo "2" pubblicato per la prestigiosa etichetta statunitense Ipecac Recordings ed in Italia da Tremoloa Records. Nel disco convogliano echi di Medio e di Estremo Oriente, di treni merci notturni che attraversano Nashville e profumi di cucina cajun e abruzzese. Attorno al trio si raccolgono nomi di primissimo livello come quelli, tra gli altri, di Marc Ribot (John Zorn, Tom Waits etc.), ancora Chris Speed, il poliedrico Mike Patton (che ha incluso proprio Stefana nel suo progetto Mondo Cane), Paolo Botti (alla viola), Vincenzo Vasi (al theremin) e Paul Niehaus dei Lambchop. E' prevista per Ottobre 2014 l'uscita del terzo album che si intitolerà "Americana". Ancora una volta la band ha coinvolto nel progetto diversi artisti d’alto calibro, tra i quali il musicista e compositore Mark Orton, recentemente salito agli onori della cronaca per la colonna sonora del pluripremiato lungometraggio Nebraska. VINICIO CAPOSSELA LA BANDA DELLA POSTA - 30 AGOSTO Si riunivano davanti alla Posta, nei pomeriggi assolati, in attesa della pensione e, quando il sospirato assegno arrivava, imbracciavano gli strumenti e si facevano una suonata. “Avevano l’aria di vecchi pistoleri in paglietta”, dice Vinicio Capossela, che dalla piazzetta di Calitri, in Irpinia, ha trascinato l’irresistibile banda nell’avventura del palcoscenico. Così Tottacreta, Matalena, Bubù, Parrucca (sono alcuni dei soprannomi), capelli bianchi ma energia da vendere, hanno ritrovato tutta l’intensa e solenne vitalità del loro repertorio: mazurke, polke, valzer e tanghi, tarantelle, quadriglie e fox trot che negli anni Cinquanta e Sessanta erano chiamati ad eseguire nelle interminabili feste di matrimonio. Musiche che hanno il gusto delle cose semplici e durature, che fanno alzare i piedi e la polvere e che sono racchiuse nel disco Primo Ballo ( La Cùpa) uscito a giugno 2013 e prodotto da Capossela. Dopo aver infiammato la scorsa estate da Nord a Sud le piazze dello stivale, il concerto ha nuova veste: alle canzoni di Capossela e alle musiche del gruppo postale si aggiunge un repertorio che attinge alle musiche folk, al canto sociale e di lavoro, al canto anarchico e alle canzoni di guerra nel centenario del conflitto mondiale, senza dimenticare i cantanti dell’ “emigrazione ferroviaria” degli anni ’60. Vinicio Capossela, cantautore fantasmagorico, poeta, scrittore, ma anche illusionista e uomo-spettacolo, ha debuttato nel 1990 con il disco All'una e trentacinque circa sotto l'egida di Renzo Fantini (Targa Tenco Opera Prima), premio che gli verrà attribuito altre tre volte negli anni successivi. Dopo i primi dischi "prebiografici", da Canzoni a Manovella (2000) in poi rivolge la sua attenzione a temi più universali, spesso ispirati alla grande letteratura, da Melville a Céline a Dante a Omero. Lavori come Ovunque Proteggi, Da Solo e Marinai Profeti e Balene vengono messi in scena come opere totali. Nel 2004 pubblica per Feltrinelli Non si muore tutte le mattine, da cui trae uno spettacolo di teatro d'ombre e le Radiocapitolazioni trasmesse da Radio 3. Alla Grecia e al rebetiko, "più che una musica, un modo di vivere", dedica i suoi lavori più recenti: il disco Rebetiko Gimnastas, il film Indebito girato insieme al regista Andrea Segre, presentato in anteprima al festival di Locarno e proiettato al cinema con enorme consenso di pubblico e critica, e il libro Tefteri, taccuino dei conti in sospeso, pubblicato dal Saggiatore. La scorsa estate ha visto Capossela impegnato in diversi progetti: presenta un nuovo spettacolo nello stupefacente scenario di Villa Adriana, Il Carnevale degli Animali e altre bestie d’amore, che lo vede protagonista insieme al Trio Amadei ed ai solisti della Vianiner Philarmoniker, e produce per la prima volta un album di musiche per sposalizi Primo Ballo della Banda della Posta, con cui si esibisce in tour tutta l’estate. Sul tema dello sposalizio, inoltre, incentra la prima edizione del Calitri Sponz Fest, viaggio nel mondo dello sposalizio, da lui diretto. GIOVANNA MARINI E FRANCESCA BRESCHI - 31 AGOSTO Giovanna Marini è la grande “pasionaria” della tradizione musicale italiana. Instancabile ricercatrice, testimone, autrice, insegnante, interprete battagliera e riflessiva delle lotte sociali e umanitarie, ha collaborato con i più bei nomi della cultura italiana e internazionale e con centinaia di allievi e nuovi talenti. Proveniente da una famiglia di musicisti, si diploma in chitarra all'Accademia di S.Cecilia nel 1959, per poi perfezionarsi all' Accademia Chigiana di Siena sotto l'insegnamento di Andrés Segovia. Dopo un triennio trascorso a suonare nel complesso di musica rinascimentale Concentus Fidesque Antiqui, Marini comincia ad avvicinarsi alla musica popolare grazie anche all' incontro con l'etnomusicologo Roberto Leydi e con intellettuali del calibro di Pasolini e Calvino. Legatasi al collettivo artistico del Nuovo Canzoniere Italiano, partecipa agli spettacoli "Bella ciao" (1964) - che, presentato al Festival di Spoleto, solleva vaste polemiche e "Ci ragiono e canto" (1965) , ove ha modo di collaborare con Dario Fo. Da allora continua la sua attività di musicista, compositrice e autrice. Cultrice del canto di tradizione orale, insegna “Estetica del canto contadino”, alla Scuola Popolare di Musica di Testaccio e all’ottava Università di Saint-Denis, in Francia. Scrive musica per film e teatro. Francesca Breschi, musicista di formazione classica, cantante, attrice, compositrice e didatta è da sempre legata al teatro e a mondi paralleli come la video-arte, le arti plastiche, la poesia, la canzone d’autore, la musica elettronica, la musica medievale e antica, collaborando dal 1978 con numerosi artisti tra i quali spiccano Nicola Piovani (musicista);Elio De Capitani (regista e attore del Teatro dell’Elfo di Milano); Antoni Muntadas, Raúl Rodriguez e José Antonio Hergueta (video-artisti); Francesco de Gregori, Serena Nono Giancarlo Cobelli Roberto Roversi Patrice Kerbrat; Giulio Bosetti, Hans Günther Heyme, Franz Marijnen (registi teatrali); David Riondino (performer), Emilio Isgrò,l’Ensemble Micrologus, Ensemble Lucidarium, Mario Brunello e Marco Paolini. Fa parte dal 1990 del Quartetto Vocale di Giovanna Marini. SPONZ ARTI - A CURA DI MARIANGELA CAPOSSELA Inaugurazione martedì 26 agosto, ore 20.00 Borgo Castello, CALITRI The Last Gestures - Video Installazione di Adrian Paci Lavoro che ruota attorno alla tematica del matrimonio, momento di passaggio che porta con sé unioni e lacerazioni. Punto di partenza è stato il ritrovamento di un archivio di vecchi filmini e servizi fotografici realizzati durante alcune cerimonie albanesi. In The Last Gestures, un’installazione di quattro piccole retro proiezioni, protagonista è il momento del distacco di una giovane dalla propria famiglia d’origine prima di unirsi in matrimonio: i gesti sono rituali e svelano significati dal sapore ancestrale, mentre il rallentamento delle immagini conferisce ulteriore sacralità ai movimenti. La vicenda si svolge sotto l’occhio della telecamera che influenza gli atteggiamenti e contribuisce a falsare gli eventi, rivelando la natura mcluhaniana del mezzo. Le inquadrature ricordano le composizioni delle sacre conversazioni rinascimentali riprodotte in bassa definizione da VHS degli anni Novanta; ugualmente la sposa ci riporta in qualche misura a una delle madonne che si stagliano su un cielo azzurro, dipinte dal giovane Raffaello a inizio Cinquecento. Adrian Paci Adrian Paci è un artista nato a Scutari in Albania il 28 gennaio del 1969, è attivo a Milano dove vive dal 2000. Ha frequentato l’Accademia delle Arti di Tirana dal 1987, studiando con il Professor Edi Rama (ex Sindaco di Tirana e attualmente Primo Ministro Albanese) e formandosi su corsi di arte figurativa, gli unici insegnamenti d’arte possibili, poiché imposti dal regime vigente in quegli anni in Albania. Nel 1992 ha frequentato, grazie ad una borsa di studio, il corso ‘Arte e Liturgia’ presso l’Istituto Beato Angelico di Milano. Quando nel 1995 è ritornato in Albania, ha insegnato Storia dell’Arte e Estetica all’Università di Scutari solo per un breve periodo, infatti nel 1997 a causa dei disordini nello Stato si trasferisce con la famiglia a Milano. Nel 2006 a Modena è stata inaugurata la sua prima personale italiana all'interno di uno spazio pubblico. La personale giunge dopo l’ affermazione alla cinquantunesima edizione della Biennale di Venezia e i numerosi riconoscimenti internazionali, tra cui i momenti espositivi al PS1 di New York e una presentazione dell'opera al Museum of Modern Art di New York. Nel 2010 ha partecipato al simposio Lost in Translation (da cui poi è nato il premio Arte, Patrimonio e Diritti Umani) organizzato alla Triennale di Milano da Connecting Cultures. Fra le mostre personali recenti si ricorda la mostra itinerante Vite in transito allo Jeu allo Paume di Parigi (2013), al PAC di Milano (2013), alla Röda Sten Konsthall di Goteborg (2014) e al MAC, Musée d'art contemporain de Montréal (2014). Monumento all'attesa - Installazione di Mariangela Capossela Progetto iniziato ad aprile con il collaudato gruppo di donne calitrane che già aveva partecipato all'opera di Arte Pubblica collettiva “L'esposizione del lenzuolo”, presentata allo Sponz Fest 2013. Nel nuovo progetto l’artista ha lavorato sui temi della distanza e dell'assenza, in sezioni collettive di catenella all'uncinetto in cui ha chiesto alle signore come è stata vissuta la loro condizione di vedove bianche. Durante il festival la montagna di catenella intrecciata occuperà uno spazio significativo della città. Progetto Archivio corrispondenze di sposi separati dall'emigrazione - di Mariangela Capossela Mesi fa, è stato lanciato un appello alla cittadinanza per trovare le lettere per trovare e raccogliere corrispondenze di promessi sposi o sposi separati dalla migrazione per creare un archivio curato dalla biblioteca comunale di Calitri e per realizzare opere d'arte coinvolgendo la cittadinanza. Il progetto vuole essere infatti la prima pietra posata per creare qualcosa che si ancori sul posto, e prenda casa stabilmente in un futuro museo dell'emigrazione. A settembre il progetto entrerà nelle scuole per riuscire a raccogliere un materiale più consistente, arricchito da interviste. Sul versante artistico un intervento duraturo prevede l'iscrizione di frammenti di lettere nei vicoli svuotati dall'emigrazione. Tale intervento verrà sottoposto al vaglio della popolazione prima di essere attuato nel 2015. La presentazione del progetto avverrà in concomitanza dell’incontro POSTA E LETTERE. EMIGRAZIONE, CORRISPONDENZA E CONDIZIONE FEMMINILE. - Con Erberto Petoia, Emiliano Giancristofaro, lo scrivano pubblico di Calitri, Alfonso Nannariello. Mariangela Capossela Maria Angela Capossela cresciuta in Emilia, ha frequentato l’Accademia di belle arti di Bologna, sotto la guida di Alberto Garutti e la facoltà di Lingue. Ha esposto in Italia dal 1995 al 2000. Vive in Francia dove, dopo la ricerca letteraria, ha ripreso l'attività artistica ed é impegnata in progetti associativi coi migranti. Ne “L'esposizione del lenzuolo" l’artista ha reinterpretato un'usanza locale legata alla fine della verginità. Sono state coinvolte le donne di Calitri che hanno partecipato ad un happening di colorazione collettiva di 400 lenzuola, poi installate nei vicoli del paese in occasione dello Sponz Fest ad agosto 2013."L'esposizione del lenzuolo" ha ricevuto nel dicembre 2013 il premio di Arte Pubblica LAP, presieduto da Spencer Tunick, Bruno Di Marino e Basak Malone. La promessa - Installazione di Claudia Losi Un oggetto offerto stretto tra le mani, le parole lanciate verso i giorni a venire. Tutto passa per i racconti che ricompongono la memoria di ognuno. Su questo l’artista lavorerà tra i vicoli e la strada ferrata. SPONZ INCONTRI LA VITA E’ UN TRENO: LA LINEA AVELLINO ROCCHETTA Con ANTONELLO CAPORALE – 21 AGOSTO Classe 1961, Antonello Caporale è un noto scrittore e giornalista italiano. Nasce a Palomonte paesino di quattromila abitanti in provincia di Salerno al confine tra Campania e Basilicata ed è in questi luoghi che nasce e cresce la sua passione per raccontare e scrivere la lunga e larga provincia. L’esperienza del terremoto che nell’80 sconvolge la sua terra e l’Irpiniagate, ovvero le vicende riguardanti i malaffari circa la ricostruzione e lo spreco del governo, segnano profondamente il giornalista che nel 1985 si affaccia per la prima volta nella redazione politica di Repubblica per avviare una collaborazione che durerà più di vent’anni. Scrive di politica, è stato l’ideatore e l’autore delle interviste “Senza rete”, poi raccolte in un volume dal titolo “La Ciurma”, in cui compaiono anche degli inediti. Ha firmato “Il Breviario”, rubrica quotidiana di pillole di vita politica e, su Repubblica.it, “Piccola Italia”. Ha fondato l’Osservatorio permanente del doposisma della Fondazione MIdA. Attualmente lavora per il quotidiano Il Fatto Quotidiano. La vita e’ un treno, è un viaggio sentimentale, Un atto di denuncia civile è una nuova docu-serie prodotta dalla redazione de Il Fatto Quotidiano con i testi di Antonello Caporale per la regia di Enzo Monteleone. MI SONO SOGNATO IL TRENO. Presentazione di “VENT’ANNI FUORI ORARIO” con FRANCO BASSI e VINICIO CAPOSSELA – 22 AGOSTO La storia di Franchino “la Luce”, al secolo Franco Bassi, è la storia del rock club che è anche il più grande circolo Arci d’Italia, il Fuori Orario a Taneto che con i suoi numerosissimi soci, sparsi su tutto il territorio nazionale, vanta il primato di Circolo Arci più popolato e forse più noto del Paese. Nel suo circolo ci si può fermare per una sosta che accoglie e ritempra corpo e spirito. Attualmente blogger per la redazione de Il Fatto Quotidiano, ha ospitato all’interno della sua stazione alcune delle menti più brillanti del panorama culturale italiano: da Marco Travaglio a don Gallo, Carlo Lucarelli, Gino Strada e Vinicio Capossela. Grande fan da sempre di Vinicio, è stato lui a consegnargli il premio che il MEI (Meeting etichette indipendenti) ha tributato al circolo di Taneto come Miglior Club d’Italia per la stagione 20122013. Il suo modo di vivere, lo stare insieme, ha permesso di lavorare da sempre sul concetto di recupero di una convivialità tutta emiliana fatta di cibo, vino e soprattutto pensiero, discussione, informazione e comprensione del mondo. “Vent’anni fuori orario”, la sua seconda volta come scrittore, è la storia vissuta da Franco grazie, o per colpa, del suo essere per vent’anni fuori dal tempo. Prefazione di Vinicio Capossela. ALLA RUSSA. TRANSIBERIANA E ALTRE FERRATE D’ORIENTE Letture di VINCENZO COSTANTINO CINASKI da “MOSKA – PETUSKI” di Erofeev. – 22 AGOSTO Vincenzo Costantino in arte Cinaski nasce a Milano nel 1964. Tutta la sua vita finora ha una certezza, quella di passare le migliori nottate a farsi domande. E proprio in queste notti insonni Costantino scopre il piacere della scrittura per raccontare l’uomo e le sue ricchezze e le sue amenità. Mescola poesia e musica senza far capire dove inizia l’una e dove finisce l’altra. Nel 1994 c’è l’incontro umano e letterario con Vinicio Capossela da cui nascerà un’amicizia duratura e sincera che sfocerà in un reading/tributo a John Fante Accaniti nell’ accolita e successivamente in un libro scritto a quattro mani con Capossela edito da Feltrinelli nel 2009: In clandestinità- Mr Pall incontra Mr Mall. Nel 2010 pubblica per Marcos y Marcos la sua prima ufficiale raccolta poetica dal titolo “Chi è senza peccato non ha un cazzo da raccontare” , che riscuote un ottimo successo di vendite e conferme della particolarità del personaggio Cinaski. “QUASIMODO LEGGE QUASIMODO” LA VITA DI UN OPERAIO DI SOGNI SUI BINARI DELLA FERROVIA. Intervento di ALESSANDRO QUASIMODO a cura del Parco Letterario F. De Sanctis.- 23 AGOSTO Figlio del premio nobel Salvatore Quasimodo, Alessandro, attore e regista, viene spesso invitato in tutti i Paesi del mondo a tenere recitals di poesie del padre. Alessandro Quasimodo si è diplomato al Piccolo Teatro di Milano e ha frequentato un corso di perfezionamento sotto la direzione di Lee Strasberg al Festival dei Due Mondi di Spoleto dove ha debuttato in Motivo di Scandalo di Osborne con la regia di Puggelli. Ha preso parte a diversi spettacoli al Piccolo Teatro di Milano diretti da R. Majello, M. Bellocchio e F. Parenti. Nel 1972 a Lione ha lavorato nel Massacro a Parigi di Marlowe con la regia di Patrice Chèreau. Nel 1975 a Venezia, con una lunga tournée all’estero, è stato Blepiro in Utopia da Aristofane con la regia di L. Ronconi. Dal 1975 al 1978 ha preso parte a numerosi spettacoli al teatro Pierlombardo. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e a numerosi film, tra i quali Il fischio al naso di U. Tognazzi, Tutto a posto, niente in ordine di Lina Wertmüller, Roma e Casanova di Federico Fellini. Dal 1979 ad oggi si è dedicato quasi esclusivamente ad una sua ricerca sulla poesia con numerosi spettacoli che, avvalendosi di scabri elementi scenografici e musicali, hanno ottenuto risultati di grande comunicabilità. IL TRENO E QUESTIONE MERIDIONALE: TRENO COME RISORSA, TRENO COME ESPIANTAZIONE. Conduce ENRICO FIERRO Con LUIGI MASCILLI MIGLIORINI, GIOVANNI RINALDI, TONI RICCIARDI – 23 AGOSTO Luigi Mascilli Migliorini (Napoli, 1952) è professore ordinario di Storia moderna, storico italiano, esperto del periodo napoleonico. Laureatosi a Firenze alla Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri”, è stato borsista dell'Istituto italiano per gli studi storici prima e dell'Istituto universitario europeo poi. Già incaricato dell'insegnamento di Storia delle Istituzioni Politiche alla Facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Napoli "Federico II", è docente di Storia del Mediterraneo moderno e contemporaneo e di Storia della Francia moderna e contemporanea presso l'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale". È direttore della Rivista italiana di studi napoleonici, collaboratore culturale dei quotidiani La Nazione e Il Sole 24 Ore, co-direttore della Rivista storica italiana. Ha collaborato alla monumentale Storia d'Italia diretta da Giuseppe Galasso. È tra i fondatori e membro del comitato scientifico dell'Osservatorio Euromediterraneo e del Mar Nero del Comune di Napoli, presidente del CIREM (Centro iniziative e ricerche euromediterraneo) e membro del comitato scientifico della Fondazione Francesco Saverio Nitti. Enrico Fierro è un giornalista. Scrive per Il Fatto Quotidiano, ha collaborato con La Voce della Campania, Dossier Sud, L’Espresso,Epoca. E’ stato inviato speciale de l’Unità. Per la pubblicazione del volume La santa – viaggio nella ‘Ndrangheta sconosciuta, assieme a Ruben H. Oliva, ha ricevuto il Premio Globo d’Oro 2007/2008, il Premio Paolo Borsellino 2007 ed il Premio Itaca 2008 promosso dall’associazione universitaria Ulixes. È autore inoltre di Dieci anni di potere e terremoto (1990) e O ministro. La Pomicino story (1991), scritti con Rita Pennarola e Andrea Cinquegrani; E adesso ammazzateci tutti ( 2005). Ammazzati l’onorevole (2007). Toni Ricciardi, storico dell’emigrazione si è specializzato presso l’Università di Napoli “L’Orientale”, dove continua a svolgere attività di ricerca. È ricercatore presso l’Università di Ginevra e dal 2009 coautore del Rapporto italiani nel Mondo della Fondazione Migrantes. Autore di saggi sulla storia dell’emigrazione italiana in Svizzera, nel 2011 ha vinto il Premio Sele d’Oro Mezzogiorno. UN VIAGGIO NELLA LETTERATURA - REMO CESERANI con TRENI DI CARTA- 26 AGOSTO Laureato all'Università Statale di Milano con Mario Fubini ha poi fatto la scuola di dottorato della Yale University quale allievo di René Wellek. Ha insegnato in diverse università italiane e straniere, tra cui la University of California, Berkeley, la Brown University, la Harvard University, la University of Melbourne, l'universita' di Essen, l'universita' di Tuebingen, l'universita' di Aarhus (Danimarca), l'ETH di Zurigo, la Stanford University e l'Universita di San Paolo (Brasile).È anche traduttore dall'inglese e ha scritto, oltre a diverse decine di saggi d'argomento letterario (soprattutto su naturalismo, fantastico, postmoderno e chiavi teoriche di interpretazione del letterario) un'antologia scolastica che esce dai suoi confini solo didattici, Il materiale e l'immaginario, in 10 volumi (in collaborazione con Lidia De Federicis). Ha curato opere di Ludovico Ariosto, Ferdinando Neri, Arrigo Boito e Giosue Carducci. È stato o è membro del comitato di direzione di riviste quali "Giornale storico della letteratura italiana" (1963-76), "L'asino d'oro" (Torino, 1991-94), "Italica" (Columbus, dal 1998), "Spunti e ricerche" (Melbourne, dal 1984), "Esperienze letterarie" (Roma, dal 1998), Matraga” (Rio de Janeiro, dal 1998), “Arcadia” (Tübingen, dal 2000), “Trame” (Cassino, 2000-2004), “Journal of Gadda studies” (dal 2000-), “Interculturalidad & Traducción” (León, dal 2005), “Horizonte” (Stuttgart, dal 2003-), “L’immagine riflessa” (Genova, dal 2008), “Moderna” (Pisa, dal 2008), “1616. Sociedad Española de literatura general y comparada” (Madrid, dal 2009), “Quaderni di italianistica” (Canada, dal 2010-), “Italies” (Aix-en-Provence dal 2011), “Torre di Babele” (Parma, dal 2011- ), “Between” (Cagliari, dal 2011), “Transportcross” (Bologna, dal 2012). Collabora a giornali come "il manifesto", periodici come "L'indice" e a numerose riviste. Tiene una rubrica fissa su "Aracne" (Messa a fuoco), "La ricerca" (Convergenze) e "L'immaginazione" (A pie' di pagina). Dal 1994 al 1999 è stato presidente dell'Associazione per lo studio di teoria e storia comparata della letteratura. Ha inoltre diretto diverse collane editoriali come "La porta di corno" (Nistri-Lischi), "Il passo del cavallo" (Loescher), "Alfabeto Letterario" (Laterza), "Il gioco delle parti" (Sellerio), "La cifra nel tappeto" (Manni). MAGO WONDER -27 AGOSTO Christopher Wonder vive e lavora come mago a tempo pieno, disegnando elegantissimi e caotici disastri in giro per il mondo da più di quindici anni. Grottesco e sciocco, crudele e naive, sinistro e divertente, fastidioso ma bellissimo, Christopher Wonder non e’ un mago come tutti gli altri. Il Wondershow assume la forma ora del suo sogno più delirante, ora del suo incubo più spaventoso. Le persone ridono, sussultano, urlano, scalpitano. Laureatosi alla Scuola di Magia Chavez nel 1988 a Chicago, Christopher inizia a girovagare per gli Stati Uniti accompagnato dal suo fedelissimo maiale psichico viola. Arriva a Los Angeles giusto in tempo per partecipare alla riscoperta del Burlesque e Cabaret dei primissimi anni ’90, esibendosi peraltro spesso con la prima Troupe di performer burlesque dell’era della sua riscoperta (Velvet Hammer). Fierissimo di essere stato l’unico mago capace di esibirsi al famoso stripclub Jumbo’s Clownroom a Hollywood, realizza il sogno di solcare il palco dell’Orpheum di Los Angeles come il maestro Houdini, lavora poi con i Cake, fa lo zucchero filato per il Cirque Du Soleil, si esibisce al compleanno della figlia di Sophia Coppola, partecipa, in qualità’ di se’ stesso, al cortometraggio di Spike Jonze “I’m here”. Appassionato del cinema di Fellini, trova ne La Strada la sua dimensione preferita. In Italia, in una notte stellatissima, viene recuperato letteralmente mentre sonnecchia su un marciapiede dal cantautore Vinicio Capossela con cui intraprende un viaggio personale e artistico per i teatri e le osterie di tutta Italia ed Europa. La canzone “Il gigante e il mago” di Capossela, che lui dedica proprio ai suoi compagni di viaggio, ritrae un mondo di luci, lacrime tatuate, risate e colori. MUSICA E TRENO Con: ENRICO DE ANGELIS, LEA TOMMASI – 27 AGOSTO Enrico de Angelis è giornalista dal 1969 e come tale si è occupato soprattutto di due filoni: il primo è stato l’approfondimento di temi legati ai soggetti deboli ed emarginati della società, per il quale ha ricevuto diversi premi; il secondo è quello dello spettacolo e della cultura, con speciale riguardo alla musica. Critico musicale, storico della canzone italiana, ha scritto o curato numerosi libri e collane in materia di canzone d’autore, espressione coniata per la prima volta da lui stesso. In particolare ha firmato la raccolta integrale del canzoniere di Jacques Brel, diverse opere su Luigi Tenco e su Piero Ciampi, una biografia incrociata di Ornella Vanoni e Gino Paoli, volumi su Paolo Conte; pubblicazioni spesso corredate da cd e dvd. Per ZONA ha curato tutti i libri del Club Tenco: sulla letteratura messa in musica e sulla traduzione nella canzone, su Virgilio Savona e il Quartetto Cetra e il libro + CD su Sergio Bardotti. All’interno del Club Tenco opera dall’anno di fondazione, il 1972, e ne è tuttora il responsabile artistico. Presta direzione o consulenza artistica per numerose manifestazioni, sempre nel campo della canzone d’autore. Ha gestito una serie innumerevole di concerti, rassegne, corsi, conferenze, incontri pubblici, programmi radiofonici, dischi e pubblicazioni varie. In questo libro ha raccolto un’ampia selezione dei suoi articoli giornalistici in tema di canzone, teatro musicale e affini. LA CUCINA DELL’AMORE CON CARMELO CHIARAMONTE Carmelo Chiaramonte ha iniziato ad occuparsi di studio e cucina nel 1984 e a seguito una formazione gastronomica molto radicata alle consuetudini alimentari della Sicilia orientale. Da Modica, città natia, a Siracusa e Catania. Nel suo primo periodo professionale ha compiuto dei “blitz” pure nelle cucine di Veneto, Liguria nonché esperienze nell’arcipelago maltese ed in Svizzera. Da dieci anni opera in terra etnea e le sua inquieta curiosità olfattiva lo hanno portato a sperimentare linguaggi gastronomici al di fuori della cucina. Ha collaborato con progetti teatrali, in qualità di scenografo gastronomico; trascrive i suoi pensieri culinari su tre testate regionali dell’isola; saltuariamente è autore televisivo per Gambero Rosso Channel ( con una produzione di circa cinquanta puntate nell’arco degli ultimi sei anni). Collabora con diverse agenzie pubblicitarie come designer gastronomico ed è pure docente per corsi di cucina privati a livello nazionale e regionale. Nel corso del 2005 ha scritto il suo primo libro di cucina “ A tutto tonno” editato da Biblioteca Culinaria di Lodi nel gennaio del corrente anno; nello stesso periodo ha collaborato ad un altro testo per la Cooperativa Sociale Portogallo di Modica, “ Il Ragusano d.o.p.”. E’ stato relatore per Madrid Fusion ’05 e per il Gastronomic Forum di Vic, in Catalogna. Attualmente vive e lavora a Catania. E’ sempre attento alla ricerca gastronomica dei prodotti alimentari e delle consuetudini gastronomiche della Sicilia e delle piccole isole, anche se il suo interesse è legato non tanto ( e non solo) al piacere edonistico del cibo, quanto agli aspetti antropologici che si celano dietro alla cultura materiale tradizionale della terra di Trinacria. Crede fortemente che la cucina ha un suo senso paradisiaco nel momento in cui riesce a rallegrare gli animi di chi annusa e mastica anche coi ventricoli, oltre che con la mente e gli occhi. Gli ospiti ai quali si è sempre affezionato sono quelli ai quali, dopo pranzo, gli si sono colorate le gote di rosso scarlatto di piacere PRESENTAZIONE SPONZ FEST DI VINICIO CAPOSSELA Cari amici e non, noi ci siamo sognati il treno, e così speriamo di voi. Con l'espressione "mi sono sognato il treno", al paese dell'Eco, il paese dei mulattieri Calitrani, si voleva dire, o anche minacciare, di essersi messi in testa qualcosa di impossibile, qualche idea temeraria. Ora che la gloriosa linea Avellino-Rocchetta, giace deserta, inchiodata come lo zoccolo del mulo alla terra, nel paesaggio western della valle dell'Ofanto, il treno bisogna sognarselo veramente, evocarlo nel racconto. Il treno, questo mezzo di sogno, in via di estinzione, che va scomparendo nelle tratte minori, nei convogli notturni, esaltato maniacalmente solo nelle tratte di alta velocità, ispirate più all'aeroplano che al treno. Noi vi invitiamo a sognarvi il treno con noi, nella valle dell'Ofanto, tra le stazioni di Lioni, Calitri e Monteverde, in alta Irpinia, dal 20 al 31 agosto. Dalla mattina alle notte, camminate e racconti sui binari, trenini per bambini, bivacchi da campo, proiezioni, incontri di studio, di opinione, di storia, geografia e scienze. Incontri di musica, seminari, concerti, feste di paese. Si inizia il 20 di agosto con il concerto dei Los Lobos, i leggendari Lobos nella terra dei lupi. Il 21 Tinariwen, il 22 si prende la transiberiana. Si prosegue per stazioni fino al 27. Dal 28 al 30 si lascia la ferrovia e si sale a Calitri, il paese dello Sponz Fest. Tre giorni di Calitri Sponz Film Fest: il primo concorso per film dedicati all'unione e allo sposalizio. Incontri, ricette di cucina, barberia, giochi. Film dal pomeriggio alla notte.. Film amatoriali (fatti per amore), film originali (Matrimonio all'italiana) film totali ( Il tempo dei gitani versione integrale), film introvabili su schermo gigantesco, in collaborazione con la cineteca di Bologna. Il 30 agosto, premiazione con una giuria spettacolare e inattesa e gran concerto con la Banda della Posta, a seguire sponzafesta della notte. Il 31 addio ai binari con Giovanna Marini. Non mancate a questa occasione di fare "comunità".. un' occasione per scoprire la terra dell'osso, nella stagione in cui le stoppie di grano raccolto si tingono a strisce di nero, come la coda della malogna. Portate la busta, prendetevi la bomboniera. Sogniamoci il treno! A presto. V.