MOSTRA DI CLEOPATRA - contributi del dr. cataldo greco

- " CLEOPATRA - ROMA E L'INCANTESIMO DELL'EGITTO " LA MOSTRA AL CHIOSTRO DEL BRAMANTE A ROMA APPROFONDISCE
- " LA VENDETTA DI CLEOPATRA " - LA STRADA DEL RAPPORTO TRA POTERE E SESSO -
Dante mette Cleopatra all'Inferno, nel girone dei lussuriosi.
Anche per Shakespeare è una lussuriosa che però, nella
tragedia d'amore, potere e morte, che dedica a lei e ad
Antonio, scrive: «L'età non può appassirla né
l'abitudine rendere insipida la sua varietà infinita…
Ella affama di sé laddove più si prodiga, perché le sue
vili acquistano grazia in lei».
Cleopatra, la regina
d'Egitto, la più celebre sovrana dell'antichità, è rimasta nei
secoli un'icona di fascino irresistibile, non scalfita
dall'immagine negativa che hanno dato di lei Augusto e gli
storici filo-augustei. La mostra al Chiostro del Bramante a
Roma correla: "Cleopatra - Roma e l'incantesimo
dell'Egitto", che sta riscuotendo un grande successo, è
stata curata per renderle quella giustizia che nel passato le
hanno negato. Giovanni Gentili, il curatore di questa
esposizione fondamentale e invidiabilmente impeccabile,
tiene ad asserire: «Cleopatra è, in certo qual modo, vendicata». Perché la mostra, in effetti, non si
limita a raccontare la vita come è stata presentata in altri eventi. «Per la prima volta
approfondisce il vero rapporto di Cleopatra e Roma, quando poco più che ventenne - si
puntualizza - conquistò prima Giulio Cesare e poi Marco Antonio, aprendo di fatto la
strada di un chiaro tracciato a quel rapporto tra potere e sesso che si ripeterà all'infinito
nella storia politica di tutto il mondo».La
domanda spontanea che tanti si sono posti è:
com'era, nella trasparente realtà, Cleopatra? Non certamente come è stata fatta apparire nelle
spettacolari fictions cinematografiche, in particolare nel Kolossal che nell'inverno 1963 - 1964, con
Liz Taylor e Richard Burton, conquistò gli schermi di mezzo mondo: «O meglio, Cleopatra era
anche quello - chiarisce Gentili - ma solo nelle cerimonie ufficiali religiose, dove lei esalta il suo
essere la reincarnazione di Iside», e non manca di
aggiungere, per spiegarsi meglio: «Così, grazie al
cinema, nell'immaginario popolare si rafforzò l'idea
di una Cleopatra "faraonica" in molti sensi, come
altrettanto
"faraonico"
si
prospettava
nel
suo
insieme l'Egitto tolemaico, scelto a fare da fondale».
Falsato appare anche il reale profilo del volto della regina,
caratterizzato, si riteneva, da un naso importante,
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IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs)
da Roma Cataldo Greco
leggermente aquilino. «Ma per come
appare nelle monete - filtra Gentili
- si doveva trattare soltanto di una
gobba».
bellezza in sé non era del tutto
incomparabile, né tale da colpire
chi
la
guardava.
Ma
la
sua
conversazione aveva un fascino
irresistibile, e da un lato il suo aspetto, insieme alla seduzione della parola, dall'altro il
».
Parlava sette lingue, donna colta e raffinata, odiata da Roma - come ci è stato tramandato - e amata
immensamente dal suo popolo, l'ultima, come si ricorderà, dei Tolomei. Per raccontare Cleopatra
aldilà degli stereotipi, la mostra si avvale soltanto di reperti archeologici provenienti dai maggiori
musei italiani e stranieri: 180 mirabili pezzi, alcuni dei quali esposti per la prima volta, che vanno dai
mosaici ai gioielli, dai bassorilievi ai ritratti in marmo, come "La testa di Iside o Regina tolemaica"
del II-I secolo a.C. o il "Ritratto muliebre" del I secolo a.C., forse ritratto proprio di Cleopatra, come
alcuni critici hanno scritto in seguito a delle valutazioni di (specifici) esperti.
Durante la sua permanenza a Roma, dal 46 al 44 avanti Cristo, la regina influenza notevolmente con il
suo stile, gli usi e i costumi della "nobilitas" romana. Nelle case dei nobili si trovano così affreschi di
soggetto egizio e di ispirazione egizia Per i Romani, l'Egitto era la mitica terra dell'abbondanza,
descritta come tale in pitture e mosaici. È una terra ricca di grano e orzo, ma anche di porfidi e
alabastri, graniti e marmi pregiati, e c'è inoltre il favoloso tesoro privato di Cleopatra, forzieri di perle,
smeraldi, ori e gemme, che la regina, prima di darsi la morte, fece chiudere nella sua tomba, mai
ritrovata. Sconfitta ad Azio dai Romani,
nel 30 a.C. Cleopatra, seguendo di poco
l'amato Antonio, accanto al quale
chiede di essere sepolta, si dà la morte.
Non con un morso di aspide, ma,
sembra, con una meno dolorosa
mescolanza di veleni, tra i quali la cicuta.
Ottaviano Augusto e i Romani hanno
vinto. «Ma l'Egitto conquistato temperamento, erano come un pungiglione penetrante. Dolce era il suono della sua voce…
sottolinea
Gentili
conquistatore.
Si
-
incanterà
diffonderà
il
una
sorta di egittomania, e Cleopatra
sarà in questo modo "vendicata"».
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IL FARO - Periodico del Centro Studi "Pier Giorgio Frassati" - Cariati (Cs)
Forse era più
affascinante, che ammaliava e
incantava, che bella, un corpo con i
modi espressivi che rapivano
l'attenzione del maschio, che ne
restava eccitato. Plutarco così la
descrive: «A quanto dicono, la sua
piccola