GEOMETRIA E ALGEBRA - ESAME DEL 13 GIUGNO 2007 Esercizio 1.1. Si consideri il sistema di equazioni lineari: 3x + y + kz = k (k parametro reale) x + 2y + 2z = 0 2x + ky + z = −k a) Si dica per quali valori di k il sistema ammette soluzione, specificando se e quando ne ammette una o infinite. b) Per i valori di k che rendono il sistema compatibile, si determinino le sue soluzioni. Soluzione: Riduciamo a gradini la matrice associata a tale sistema 3 1 k | k II ⇔ I 1 2 2 | 0 1 2 2 | 0 ⇒ I ⇔ II 3 1 k | k ⇒ 2 k 1 | −k 2 k 1 | −k 1 2 2 | 0 1 2 2 | 0 0 −5 k−6 | k II − 3I 0 −5 k − 6 | k ⇒ 2 2 5III + (k − 4)II 0 0 k − 10k + 9 | k − 9k III − 2I 0 k − 4 −3 | −k a) Dobbiamo distinguere tre casi: – Se k = 1 allora rg(A) = 2 mentre rg(A|b) = 3, quindi il sistema non ammette soluzioni. – Se k = 9 allora rg(A) = 2 = rg(A|b) = numero delle incognite −1, quindi il sistema ammette infinite soluzioni dipendenti da un parametro. – Se k 6= 1, 9 allora allora rg(A) = 3 = rg(A|b) = numero delle incognite, quindi il sistema ammette un’unica soluzione. b) Risolviamo il sistema per k = 9 ( x + 2y + 2z = 0 −5y + 3z = 9 16 x = −6 − 3 y ⇒ y=y z = 3 + 35 y c) Risolviamo il sistema per k 6= 1, 9 x + 2y + 2z = 0 −5y + (k − 6)z = k (k − 1)z = k x = 0 k ⇒ y = 1−k k z = k−1 Esercizio 1.2. Data la funzione f : R3 → R3 definita da f (x, y, z) = (−x + 2z, 2x + y + 4z, 3x + y + 2z) scrivere la matrice associata ad f rispetto alla base canonica di R3 . Determinare i sottospazi ker(f ) e Im(f) e stabilire se l’applicazione f è iniettiva. Determinare la controimmagine di (1, 7, 6) Soluzione: 2 GEOMETRIA E ALGEBRA - ESAME DEL 13 GIUGNO 2007 a) Calcoliamo l’immagine degli elementi della base canonica di R3 : f (e1 ) = (−1, 2, 3) f (e2 ) = (0, 1, 1) f (e3 ) = (2, 4, 2) Quindi −1 A= 2 3 0 2 1 4 1 2 b) Poichè Im(f ) = hf (e1 ), f (e2 ), f (e3 )i ovvero Im(f ) è generato dai vettori colonna di A, per determinarne dimensione e base riduciamo la matrice A a gradini: −1 0 2 −1 0 2 0 1 8 II + 2I 0 1 8 ⇒ III + 3I 0 1 8 III − II 0 0 0 La matrice A ha rango 2, quindi dim(Im(f )) = 2 Le prime due colonne di A sono linearmente indipendenti quindi possiamo prendere come base di Im(f ) i due vettori f (e1 ), f (e2 ): B(Im(T )) = {f (e1 ), f (e2 ), } = {(−1, 2, 3), (0, 1, 1), } c) Gli elementi di ker(f ) sono i vettori di R3 , soluzione del sistema omogeneo a cui è associata la matrice A. Prendiamo la matrice già ridotta a gradini: ( x = 2t −x + 2z = 0 −1 0 2 | 0 ∀t ∈ R ⇒ ⇒ y = −8t 0 1 8 | 0 y + 8z = 0 z=t Quindi ker(T ) = {(2, −8, 1)t | t ∈ R} dim(ker(T )) = 1 B(ker((T )) = {(2, 8, 1)} Notiamo che, come ci aspettavamo dal teorema di nullità più rango: dim(ker(T )) + dim(Im(T )) = 3 = dim(R3 ) d) Poichè il nucleo di f non è ridotto al vettore nullo, l’applicazione f non è iniettiva. e) Per determinare la controimmagine del vettore (1, 7, 6) sistema lineare −x + 2z = 1 2x + y + 4z = 7 3x + y + 2z = 6 Riduciamo a gradini la matrice associata a tale sistema −1 0 2 | −1 0 2 | 1 2 1 4 | 7 ⇒ II + 2I 0 1 8 | 3 1 2 | 6 III + 3I 0 1 8 | dobbiamo risolvere il 1 9 9 GEOMETRIA E ALGEBRA - ESAME DEL 13 GIUGNO 2007 3 Quindi il sistema si riduce a ( −x + 2z = 1 y + 8z = 9 x = 1 − 2z ⇒ y = 9 − 8z z=z L’insieme delle controimmagini di (1, 7, 6) è perciò dato dai vettori di R3 della forma {(1 − 2z, 9 − 8z, z)}. Esercizio 1.3. Sia f : R3 → R3 l’applicazione lineare tale che f (1, 1, 0) = (0, 0, 1), f (1, 0, 2) = (0, q, 1), f (−1, 0, 0) = (2, 1, 1). Si determini f (0, 0, 2). Si determinino i valori del parametro q per i quali f è invertibile. Soluzione: Siano v1 = (1, 1, 0), v2 = (1, 0, 2), v3 = (−1, 0, 0). E’ semplice verificare che v1 , v2 e v3 formano una base di R3 , e quindi l’applicazione è ben definita. Per trovare l’immagine di v = (0, 0, 2) dobbiamo scrivere tale vettore come combinazione lineare di v1 , v2 e v3 ; è immediato notare che v = v2 + v3 . Pertanto, per la linearità di f , si avrà f (v) = f (v2 + v3 ) = f (v2 ) + f (v3 ) = (2, q + 1, 2). L’applicazione f è invertibile se e solo se i vettori f (v1 ), f (v2 ) e f (v3 ) formano una base di R3 , e questo accade quando la matrice che ha sulle colonne le componenti di tali vettori è invertibile. Tale matrice è 0 A = 0 1 0 2 q 1 1 1 Il determinante di tale matrice è 2q, e quindi la matrice è invertibile se e solo se q 6= 0. Esercizio 1.4. Sia V lo spazio vettoriale dei polinomi in x a coefficienti reali e grado al più due. Sia f : V → V l’applicazione lineare tale che f (x2 ) = x2 + x f (x) = x2 + 2x − 1 f (1) = −x + 1 Si stabilisca se f è diagonalizzabile e, in caso affermativo, si trovi una base di autovettori di f . Soluzione: La matrice rappresentativa di f rispetto alla base {x2 , x, 1} si ottiene scrivendo sulle colonne le cpmponenti delle immagini di tali vettori sulla base stessa. Si tratta pertanto della matrice 1 1 0 A = 1 2 −1 0 −1 1 4 GEOMETRIA E ALGEBRA - ESAME DEL 13 GIUGNO 2007 a) Calcoliamo il polinomio caratteristico di A: 1−λ pA (λ) = det(A − λI) = det 1 0 1 2−λ −1 0 −1 1−λ = (1 − λ)[(2 − λ)(1 − λ) − 1] − (1 − λ) = λ(1 − λ)(λ − 3) b) Gli autovalori di A sono gli zeri del suo polinomio caratteristico: λ1 = 0 λ2 = 1 λ3 = 3 Poichè il polinomio caratteristico è totalmente riducibile e gli autovalori sono tutti distinti la matrice è diagonalizzabile. c) Consideriamo l’autovalore λ = 0. Il relativo autospazio è dato dalle soluzioni del sistema omogeneo associato alla matrice A − λI, con λ = 0: 1 1 0 1 1 0 1 2 −1 ⇒ 0 1 −1 ⇒ II − I 0 −1 1 0 −1 1 x + y = 0 x = −t ⇒ y=t ⇒ (x, y, z) = (−t, t, t) ∀t ∈ R y−z =0 0=0 z=t Quindi E(0) = h(−1, 1, 1)i Analogamente si trovano gli autospazi E(1) = h(1, 0, 1) ed E(3) = h(−1, −2, 1). Una base di autovettori è quindi data da {−x2 + x + 1, x2 + 1, −x2 − 2x + 1}