sociale, ciccarelli (forum lazio): famiglie romane provate da oneri e

8/7/2014
SOCIALE, CICCARELLI (FORUM LAZIO): FAMIGLIE ROMANE PROVATE DA ONERI E TARIFFE | Roma SocialeRoma Sociale
SOCIALE, CICCARELLI (FORUM LAZIO):
FAMIGLIE ROMANE PROVATE DA ONERI E
TARIFFE
07/07/2014
Abbiamo incontrato Emma Ciccarelli, presidente del Forum delle Associazioni Familiari del Lazio a chiusura del II
meeting della Famiglia che quest’anno ha avuto come slogan “E..state in famiglia-famiglia una ricchezza da
condividere” in termini di economia, politica, società, ma soprattutto come punto propulsivo della cultura del
familiare.
Lei ha quattro figli ed un’attività che la impegna molto: quanto è difficile conciliare lavoro e famiglia
senza incorrere nella latitanza genitoriale?
Conciliare non è semplice e l’attuale organizzazione sociale non facilita le cose, ma se si mette al centro della
propria vita il valore della famiglia si riesce ad organizzare tutto il resto in funzione delle relazioni affettive:
dipende dalle priorità. La famiglia è una scelta sulla quale si caricano altre decisioni e sono le relazioni che
determinano le scelte. Stare bene con se stessi vuol dire poter dare risposta ai nostri desideri senza scaricare
sugli altri i nostri problemi, vuol dire dare valore ai nostri bisogni e armonizzarli con quelli altrui: così essere
madre e contemporaneamente avere una professione è possibile.
La famiglia al centro della società civile: un segnale di risposta anche ai recenti attacchi alla famiglia
tradizionale?
Il Forum vuole portare alla luce la bellezza della famiglia e riproporre nella società il modello in cui crediamo e
che per noi porta felicità e benessere: ognuno è libero di pensare come vuole ma per noi promuovere un concetto
di famiglia come luogo di bellezza e non soltanto come ammortizzatore sociale è fondamentale. Non a caso il
meeting è fatto da famiglie che si mettono al servizio di altre famiglie per far emergere risorse che siano
patrimonio comune in ogni settore della vita e della società.
La famiglia motore economico dunque, ma il Quoziente Roma non è stato più applicato e la Tasi non
ha risparmiato le famiglie: avete avuto modo di parlarne con il Sindaco?
La famiglia a Roma è particolarmente provata da oneri e tariffe ed il Quoziente Roma ci sembrava potesse dare
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speranza in quanto riconosceva il valore della famiglia sul territorio ed il valore delle nascite come servizio alla
società, ma non abbiamo ancora avuto la possibilità di incontrare il Sindaco per parlarne. Vorremmo parlare
anche della Tasi che non fa altro che spostare voci di spesa senza un criterio ridistributivo che tenga conto della
composizione familiare: sistema non equo che va ridiscusso sicuramente.
Anche i Servizi Sociali segnano il passo sulle politiche familiari: l’assessore Cutini vi ha dato risposte?
Con l’Assessore abbiamo iniziato da poco un buon dialogo e mi sembra un elemento positivo
dell’amministrazione capitolina. Occuparsi di politiche familiari vuol dire abbattere costi sociali, perchè se
preveniamo le fragilità invece di tamponarle creiamo risparmio e coesione sociale: una famiglia che sta bene
trasmette benessere e forza anche all’esterno e dunque un valore aggiunto.
A proposito di benessere, avete avuto ospite il ministro della Salute Lorenzin, alla quale avete fatto
notare le “amnesie politiche” in tema di famiglia anche relativamente al sistema sanitario. E’ vero?
La famiglia italiana si trova oggi a sopportare pesi che vanno oltre le sue possibilità e risorse, eppure questo è
l’unico Paese dove non esistono politiche familiari: un paradosso. Lo Stato non riesce a reggere il peso sociale
della criticità ed è il momento giusto di affrontare coraggiosamente politiche per la natalità perchè questo
problema si ripercuoterà sulle prossime generazioni: di questo abbiamo parlato con il Ministro.
Non nascono bambini anche perchè siamo una società narcisistica, ed un figlio sposta il focus dai propri bisogni
a quelli di un altra persona: ci vuole maturità e visione comunitaria e non individuale per far nascere bambini, ci
vogliono scelte meno adolescenziali, ci vogliono politiche che facciano capire questo.
Obiezione di coscienza, adozioni, divorzio breve: temi scottanti al centro di politiche familiari.
In un Paese che garantisce diritti di libertà è incongruente che non si consenta alle persone di rispettare le
proprie scelte di coscienza, anche se presta un servizio pubblico, per quanto riguarda le attività consultoriali in
materia di tutela della maternità.
Cosi come una società responsabile deve garantire e tutelare i bambini, che non sono in grado di esprimere i
propri diritti. Sulle adozioni si sta spostando il focus sul diritto di essere genitori piuttosto che sul benessere del
bambino: si pensa al benessere immediato e non a crescere i bambini in modo adeguato perchè siano il nucleo
fondante di una sana società futura.
Infine sul divorzio breve direi che non è questione di tempo: una separazione non si liquida accelerando i tempi
perchè è una ferita importante, le relazioni non sono solo giuridiche e dunque non si cancellano burocraticamente
in tempi ridotti. Lo Stato si disinteressa delle persone e non garantisce assistenza adeguata né sistemi di
prevenzione al disagio di coppia, non tiene conto delle ripercussioni sociali e del peso economico che la rottura
dei nuclei familiari comporta.
Il Forum delle Famiglie cosa pensa della Legge Scalfarotto sull’omofobia, al vaglio del Senato?
Rischiamo di vedere amputato il diritto di libertà solo per una categoria di persone, perchè mettere il bavaglio a
chi non la pensa come te è una violazione della libertà, che è un principio costituzionale. L’approvazione di
questa legge sarebbe una regressione giuridica e sociale per il Paese ed un passo indietro per la democrazia.
Conseguenze ed effetti non vengono tenuti in considerazione da una visione narcisistica della realtà perchè la
nostra libertà si ferma davanti alla libertà dell’altro, non può essere assoluta.
La Famiglia con la effe maiuscola, dunque, scuola insostituibile di umanità e relazionalità e propellente per una
nuova economia italiana.
Daniela Pieri
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