brochure- M. Zanoli - (ASE)

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Ergoterapia
in geriatria
Stimolare una persona anziana
riveste un’importanza
fondamentale affinché non scivoli
in stati di apatia e rischi
di perdere interesse
per tutto quello che le sta attorno,
la sua individualità
e capacità d’iniziativa,
trovandosi così in uno stato
di pura dipendenza.
Qual’è il significato
della parola ergoterapia?
Il significato della parola
deriva dal termine greco
“ergein”:
fare – lavorare – agire
L’ergoterapia si basa infatti
sul principio dell’attività
come mezzo di cura.
Chi è l’ergoterapista che lavora in casa per anziani?
- È una figura professionale riconosciuta dalla Croce Rossa Svizzera.
- È una figura professionale che durante la formazione scolastica ha
appreso nozioni mediche, sociali,
umanistiche ed artistiche.
- È una figura professionale che utilizza l’attività come mezzo terapeutico.
- È una figura professionale che collabora con i professionisti legati all’istituzione, apprendendo da loro
ed offrendo loro delle nozioni importanti per l’accompagnamento e
l’orientamento dell’ospite, favorendo un lavoro interdisciplinare.
- È una figura professionale che favorisce l’approccio con i familiari
dell’anziano.
- È una figura professionale che tiene in considerazione l’anziano in
modo olistico, quindi sotto tutte le
sue sfere (bio-psico-sociale).
- È una figura professionale che accoglie l’ospite nella sua globalità,
favorendo una relazione di fiducia
in cui vige:
> la capacità dell’ascolto attivo
per valorizzare e stimolare
l’anziano.
> la capacità di sostenere
l’anziano nell’adattarsi al suo
nuovo stato fisico, psichico,
sociale ed ambientale.
> la capacità d’attenuare le ansietà
dell’anziano verso le sue
difficoltà e creare per lui e con
lui delle alternative legate
al recupero del suo benessere.
> la capacità di collaborazione con
l’ospite per rievocare o scoprire
nuovi interessi.
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- È una figura professionale che valuta la persona anziana in tutte le sue
dimensioni per poter:
> proporre un trattamento
terapeutico personalizzato
adeguato.
> suggerire eventuali modifiche
ambientali e fisiche per
il paziente.
> aumentare il benessere della
persona.
In casa per anziani, a chi è consigliata l’ergoterapia?
L’ergoterapia è suggerita agli anziani che soffrono di sindromi acute o
croniche legate a disturbi:
del sistema nervoso centrale:
che può portare ad alterazioni cognitive (demenze, disturbi nel linguaggio e della pianificazione),
motorie (morbo di Parkinson, ictus,
sclerosi multipla), sensoriali (disturbi uditivi, disturbi visivi).
del sistema scheletrico e muscolare:
può portare ad una riduzione della
forza, dell’equilibrio, dei movimenti (artrosi, osteoporosi), difficoltà
negli spostamenti (sedia a rotelle,
girello) e in quel che concerne le attività della vita quotidiana come
mangiare, vestirsi.
nell’ aspetto psicosociale:
con sintomatologie depressive, disturbi relazionali, isolamento, disturbi di comunicazione, di ruolo
sociale.
di polimorbidità:
con più patologie associate (demenza, depressione, malnutrizione)
Questi disturbi portano l’anziano
ad una perdita di autonomia nelle
attività di vita quotidiana come il
mangiare, il lavarsi, vestirsi...
quindi ad un abbassamento della
qualità di vita.
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Cosa fa l’ergoterapista in casa per anziani?
-L’ergoterapista fa in modo che l’anziano possa vivere dignitosamente e
con il massimo benessere all’interno dell’istituzione, aumentando la
propria qualità di vita.
-L’ergoterapista, dopo aver valutato
gli interessi, le capacità, le risorse, i
disturbi dell’anziano (negli aspetti:
motorio, sensoriale, percettivo-motorio, cognitivo, psico-affettivo, sociale, culturale, spirituale), elabora
insieme all’interessato un piano di
trattamento mirato, dando così la
possibilità all’ospite di scegliere le
attività che più lo appassionano.
Il terapista adatterà così l’attività
scelta dall’anziano, per intervenire,
a dipendenza del disturbo dell’ospite, sul:
-ristabilire il funzionamento:
per quanto possibile, recuperare la
capacità di svolgere atti della vita
quotidiana, già esistenti precedentemente ad un infortunio, ad un disturbo acuto, ad un malessere…
Esempio:
signore anziano di 78 anni operato all’anca a seguito di una caduta:
l’ergoterapista inizialmente e per il
tempo di cui necessiterà l’anziano, apporterà diversi adattamenti per far si
che l’articolazione non venga sollecitata in modo non appropriato ed egli possa tornare a gestirsi come faceva prima
dell’infortunio.
Tra questi adattamenti appare la sedia a
rotelle, essa contribuisce nel mantenere
la postura dell’anziano in moda adeguato permettendo così all’angolatura
dell’anca di non variare di gradi , per
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far sì che questo adattamento sia efficace l’ergoterapista valuterà il peso,
l’altezza dell’anziano e i vari punti di
pressione così da evitare carrozzine
troppo grandi o troppo piccole, ma che
siano confortevoli e che non provochino decubiti. Applicherà alla carrozzina
un cuscino comodo e con una leggera
inclinatura così che per l’anziano sia
più facile mantenere la postura corretta
evitando danni secondari. Oltre alle
modifiche che verranno apportate alla
carrozzina, l’ergoterapista insegnerà al
paziente ad utilizzarla, a spostarsi dalla
carrozzina ad una sedia normale, sul
letto, ad andare in bagno,…
L’ergoterapista spiegherà all’anziano
come vestirsi favorendo dei movimenti
corretti e gli insegnerà ad utilizzare dei
mezzi ausiliari come l’infila calze, il
calza scarpe con impugnatura lunga,
così che l’anziano non debba chinarsi
in avanti, sforzando l’articolazione dell’anca in modo sbagliato.
Lo stesso principio vale per quando
l’anziano dovrà raccogliere degli oggetti da terra, per questo l'ergoterapista
gli consiglierà una pinza con il braccio
lungo evitando così che l’ospite si trovi
a dover compiere movimenti non corretti.
Questi adattamenti permettono all’anziano di ristabilire il funzionamento
mantenendo una certa autonomia ed
evitando un decadimento fisico e psichico in seguito ad un infortunio simile.
-mantenere il funzionamento:
nonostante le difficoltà dell’anziano (neurologiche, ortopediche, cardiovascolari, ipotensione posturale,…), far sì che possa continuare a
svolgere le proprie attività il più a
lungo possibile.
Esempio:
signora anziana di 82 anni con decadimento cognitivo e principio d’isolamento:
L’ergoterapista sviluppa un atelier memoria, il quale sarà composto da quattro anziani con sintomatologie simili
all’anziana sopra citata.
In questo atelier verranno svolte delle
attività che permetteranno il rallentamento della perdita delle funzioni cognitive, il mantenimento delle capacità
esistenti per più tempo possibile, lo sviluppo di strategie per mantenere le capacità restanti; il tutto favorendo uno
scambio e un’interazione tra i partecipanti e aumentando la stima del sè.
In questo caso, quindi, l’ergoterapista
stimolerà le funzioni mnesiche dell’anziana adottando varie strategie, per
esempio fare in modo che la paziente
partecipi regolarmente al gruppo, crepag
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ando assieme a lei un diario personale
nel quale verrà messo in evidenza l’appuntamento settimanale all’atelier memoria ed altri eventuali appuntamenti
(dottore,..), con il fine che l’anziana lo
possa utilizzare giornalmente.
La partecipazione al gruppo memoria
oltre a favorire le attività mnesiche, come potrebbe essere lo scrivere il pensiero del giorno o lo svolgimento di un
gioco con delle immagini da ricordare
(memory), oppure stimolare l’orientamento spazio-temporale utilizzando
l’orologio, l’ambiente, il giornale, le
stagioni, i vestiti; permette di creare
delle dinamiche che aiutano l’avvicinamento, lo scambio di idee, di pensieri
tra gli anziani, favorendo così, all’anziana sopraccitata, anche un contatto,
un’interazione e il riacquisto della propria identità.
-sviluppare nuove strategie per
adattarsi al nuovo stato di salute e
al nuovo ambiente:
così che l’anziano possa conti n u a re a svolgere e a partecipare alle varie attività evitando di cadere in uno
stato di disagio, di malessere.
Esempio:
signora anziana di 80 anni con disturbo sensoriale legato alla diminuzione
della vista:
l'ergoterapista interviene apportando
delle modifiche nell’ambiente dell’anziana, per permetterle di gestirsi il più
possibile autonomamente e di limitare
il disorientamento.
In questo caso l’ergoterapista apporterà delle modifiche alla camera da letto
dell’anziana poiché è il luogo nel quale
essa trascorre parte del suo tempo senza essere seguita da nessuno e nel quale
è importante venga favorita sicurezza,
calma, pace, serenità e non ansia e disorientamento.
L’ergoterapista proporrà quindi l’applicazione di una luce adeguata che non
dia fastidio all’anziana o che diminuisca la sua capacità visiva restante, deciderà assieme alla paziente la disposizione dei vari oggetti che l’anziana utilizza regolarmente così che siano per
lei facili da trovare, verificherà che non
ci siano spigoli, angoli con i quali l’anziana possa farsi male, apporterà delle
insegne grandi per riconoscere la varia
biancheria, i vari cassetti, verificherà
che nel bagno i poggia-mano siano ben
visibili, applicherà un’insegna sulla
porta della camera con il numero o il
nome dell’anziana in caratteri grandi e
con eventuali rilievi.
All’interno dell’istituzione potrà modificare i vari cartelloni con delle scritte
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grandi relative ai vari locali, ai vari piani, alle varie attività,…
L’ergoterapista in questo modo permetterà all’anziana di continuare a gestirsi
all’interno del suo ambiente senza segni di disorientamento che rischierebbero di sfociare in un disagio, in un malessere.
-prevenire il disfunzionamento:
in modo da permettere alla persona
anziana di mantenere le sue facoltà
il più a lungo possibile, contribuendo al mantenimento dell’autonomia.
Esempio:
signore anziano di 83 anni con disturbi
d’insicurezza nella marcia:
l'ergoterapista in questo caso verifica
quali sono le cause che portano l’anziano a questa insicurezza, poiché possono essere molteplici come l’utilizzo di
calzature non adeguate, la diminuzione
della forza muscolare, la diminuzione
della vista, l’equilibrio precario. Una
volta stabilita la causa l’ergoterapista
interverrà in modo che l’anziano possa
tornare a marciare con più sicurezza,
evitando così una probabile caduta e
tutti i danni ad essa associati (dipendenza, intervento chirurgico, paura nel
tornare a marciare,…). Se il problema
dell’anziano sarà legato alle calzature,
l’ergoterapista gli consiglierà delle
scarpe con una suola adeguata, facili da
mettere, comode nel camminare, che
diano stabilità al piede; se il disturbo è
legato alla diminuzione della forza o all’equilibrio precario l’ergoterapista
proporrà all’anziano degli esercizi che,
dopo averli praticati assieme, l’ospite
possa esercitare in camera individualmente e allo stesso tempo potrebbe
consigliare e spiegare come utilizzare
un girello che offre all’anziano maggior sicurezza e autonomia negli spostamenti; se il problema dovesse invece
essere legato al disturbo visivo l’ergoterapista cercherebbe d’apportare maggiore luminosità là dove risulti esserci
la possibilità (camera da letto, corridoi,..), di insegnare all’anziano ad utilizzare i corrimano, di spiegargli dove
questi si trovano e, se vi è la possibilità,
istruirlo all’utilizzo di un girello o di un
bastone.
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L’ergoterapista per apportare un
tipo d’intervento adeguato, deve
quindi capire bene quale sia la
causa del disagio, del malessere,
del deficit dell’anziano e tenere ben
presente quali siano gli obbiettivi
dell’ospite e le risorse che egli possiede.
Come interviene l’ergoterapista in casa per anziani?
L’ergoterapista, dopo aver valutato e
verificato le risorse del paziente, come anche i disagi, i deficit, stabilisce un piano di trattamento tenendo
in considerazione gli interessi dell’anziano.
I campi d’intervento sono principalmente tre e ricoprono tutte le sfere
della vita di una persona, quindi:
- La sfera della vita quotidiana
(fare la doccia, vestirsi, mangiare…)
- La sfera della produttività
(fare giardinaggio, cucinare,…)
- La sfera del tempo libero
(passeggiate all’esterno,
ascoltare musica,…)
Il tipo d’intervento è legato all’attività, dove grazie al fare, si aiuta
l’anziano a ristabilire, mantenere,
sviluppare il funzionamento e a pre-
venire il disfunzionamento, nel limite del possibile.
Il tipo d’attività utilizzato nello
svolgimento del trattamento ricopre
un campo molto vasto e variato e si
abbina all’interesse dell’anziano, la
bravura del terapista sta infatti nel
riuscire ad adattare un’attività al
piacere e al grado di capacità, di autonomia dell’anziano.
Ecco alcuni esempi d’attività utilizzati in ergoterapia:
legno, vimini, cucito, pittura su
seta, ceramica, fiori,
giardinaggio, cucina, carte,
cruciverba, scacchi, lettura del
giornale, esercizi per la
memoria, scrittura, letture
spirituali, letture di poesie,
rievocare i ricordi, mangiare,
vestirsi, lavarsi.
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Oltre all’utilizzo delle attività l’ergoterapista interviene con:
Adattamenti ambientali:
favoriscono uno spazio protesico,
apportando maggiore orientamento,
facilità nello spostamento, aumento
dell’ autonomia là dove risulta essere possibile ed una diminuzione dell’ansia, dell’agitazione nelle persone anziane e soprattutto in quelle
con un marcato decadimento cognitivo.
Esempi di adattamenti ambientali:
aumentare la luminosità, eliminare
mobili che possono risultare pericolosi, aumentare i poggia mano
dove è necessario, adattare uno
specchio regolabile così che la
persona si possa vedere, aggiungere nell’istituto oggetti familiari,
applicare insegne comprensibili e
decifrabili, valutare i colori delle
camere, dei corridoi, delle scritte,…
Assegnazione più istruzione di
mezzi ausiliari:
favoriscono il mantenimento di una
certa indipendenza, facilitano e permettono lo svolgimento delle azioni
della vita quotidiana nelle tre sfere
che la compongono: cura di se-tempo libero-produttività.
Mezzi ausiliari più comunemente
assegnati:
posate con impugnature adatte al disturbo dell’anziano con impugnatura grossa e angolatura regolabile,
spazzole o pettini con manico allungato e ingrossato e con eventuale incurvatura che segue la testa, infila
calze, stringhe elastiche per scarpe
o scarpe con il velcro, sostegno in
legno per gioco da carte, forbici che
necessitano una minima pressione
per tagliare, pinza per afferrare a
manico lungo,…
Sedute individuali:
sono specifiche e mirate unicamente ad una persona.
Esempio: signore anziano di 79
anni, riscontra difficoltà nel lavarsi e nel vestirsi:
L’ergoterapista propone un piano di
trattamento nel quale due/tre mattine per settimana, si reca nella camera dell’anziano per aiutarlo nelle attività della cura di sé.
Inizialmente farà un’osservazione
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dell’anziano, nel suo modo di muoversi, di utilizzare i vari oggetti, dell’ambiente (struttura del bagno, della camera), dell’ordine in cui svolge
i vari passaggi sia nel lavarsi che nel
vestirsi,… così da capire le risorse e
le difficoltà che il paziente possiede
per poter essere autonomo.
In seguito, qualora ve ne fosse bisogno apporterà delle modifiche ambientali, insegnerà all’anziano delle
strategie per essere più efficace, gli
proporrà, se necessario, dei mezzi
ausiliari, guiderà il paziente nel movimento corretto, per permettergli
di svolgere questa attività il più autonomamente possibile, aumentando così la qualità di vita.
Sedute in gruppo:
in cui più anziani si ritrovano ma
ognuno svolge una propria attività.
Esempio:
signora anziana di 85 anni con
sintomatologia depressiva
L’ergoterapista stimola l’anziana
nel far sì che partecipi all’attività
della creta, in un gruppo di 4 persone, dove ognuno può realizzare ciò
che desidera, come un regalo per i
parenti, un oggetto per la camera,…
permettendo così all’anziana di
esprimere i suoi sentimenti, di creare dei legami con i partecipanti, di
aumentare la stima in sé stessa, di
riacquistare sicurezza, di agire e di
ritrovare la propria identità, migliorando la qualità di vita.
Sedute di gruppo:
in cui il paziente apporta un contributo al gruppo per realizzare
un’attività.
Esempio:
signori/e anziani/e con decadimento cognitivo
L’ergoterapista crea un gruppo di 45 anziani con decadimento cognitivo, nel quale come mezzo terapeutico, oltre allo stesso gruppo, vige la
possibilità di rievocare i ricordi( tramite fotografie, profumi, oggetti,…). Questi permettono la condivisione di emozioni, di esperienze,
di vissuti passati che rievocati portano a delle riflessioni legate al presente; proponendo dei suggerimenti
per la realizzazione di attività concrete che permettono di aumentare
la fiducia nell’anziano e d’instaurapag
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re dei legami profondi tra i partecipanti, offrendo loro allo stesso tempo maggior sicurezza.
L’ergoterapista realizza sedute individuali o di/in gruppo, a seconda
del risultato che vuole raggiungere
con un determinato ospite.
- Le sedute possono svolgersi in
qualsiasi luogo dell’istituzione a
dipendenza del tipo di attività che
si vuole proporre e della necessità
dell’ospite.
dell’anziano, il trattamento può
quindi essere effettuato da uno a
cinque giorni la settimana.
Luoghi:
camera da letto – giardino – sala
da pranzo – atelier – corridoio –
scale – caffetteria…
- La seduta può durare dai 10 minuti alle 2 ore, a dipendenza delle
necessità dell’ospite, del tipo d’attività da eseguire e dalla seduta stessa se individuale, di gruppo, in
gruppo.
- La frequenza, come i luoghi e la
durata, varia in base all’esigenze
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Chi contattare per eventuali approfondimenti?
Allieva della scuola di ergoterapia
Michela Zanoli:
[email protected]
Gruppo ergoterapia in geriatria
Giovanna Caiata-Olgiati:
[email protected]
Mary Ardia:
[email protected]
Indirizzo internet
dell’Associazione Svizzera
Ergoterapisti
A livello Svizzero:
www.ergotherapie.ch
A livello Ticinese
www.ergoterapia.ch
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Bibliografia
Libri:
Letteratura grigia:
Cavazzuti F,
Gerontologia e Geriatria:
Obiettivi e metodi assistenziali,
Milano, Casa Editrice Ambrosiana,
2004.
Ardia M, Caiata G,
Ergoterapia in geriatria,
Dispense corso di ergoterapia in
geriatria,
Scuola Superiore Medico-Tecnica,
sede Trevano, 2007.
Cunningham Piergrossi J,
Essere nel fare:
Introduzione alla terapia
occupazionale,
Milano, FrancoAngeli, 2006.
Gruppo Geriatria Associazione
Svizzera degli Ergoterapisti
Sezione Ticino,
Mansionario dell’ergoterapista
in geriatria,
Lugano, ASE Sezione Ticino,
2005.
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Michela Zanoli, allieva della scuola di ergoterapia di
Trevano.
Brochure informativa sul ruolo dell’ergoterapista in
casa per anziani, parte integrante di un lavoro di diploma tutt’ora in corso.
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