Alla Lute si parla di bellezza [FOTOGALLERY]

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Alla Lute si parla di bellezza [FOTOGALLERY]
Scritto da Redazione
Lunedì 24 Novembre 2014 18:14
RUTIGLIANO - “La Bellezza ci salverà” questo il motto della cerimonia di inaugurazione del 19° anno accademico della Libera Università della Terza Età “Lia Damato” di Rutigliano. Ed è
proprio sul concetto di bellezza che si è disquisito nei vari interventi, moderati dal giornalista
Gianni Capotorto, che si sono susseguiti durante l’incontro. Ma perché proprio la bellezza?
Perché “essere di fronte al bello, ci aiuta a stare bene, riduce lo stress” introduce Marisa
Damato, Presidente dell’associazione. “Non esiste una definizione assoluta di bellezza”
esordisce la docente di Storia e Filosofia al Liceo Classico “Domenico Morea”, Prudenza
Pavone, offrendoci poi una panoramica delle varie interpretazioni che si sono avvicendate nel
tempo di questo concetto. Partendo dai Greci “ciò che è bello (kalos) è anche vero e buono
(agatos) e viceversa”, menzionando Pitagora che associava il concetto di bellezza a quello di
armonia, proporzioni, misura e numeri, citando l’illuminista Kant che distingue il bello dal
sublime, e concludendo col filosofo famoso esponente della scuola di Francoforte Adorno, che
si chiede se sia ancora possibile parlare di bellezza dopo la tragedia di Auschwitz e di
conseguenza sostenendo che l’arte possa avere senso solo se si fa interprete e testimonianza
delle sofferenze. Con l’aiuto della proiezione del finale del film “Morte a Venezia” del regista
Luchino Visconti, Nicola Troiani, Docente di Storia dell’Arte al Liceo Classico “Domenico Morea”
di Conversano, ci ha mostrato un altro modo di vedere la bellezza. “Visconti ha voluto coniugare
il senso della bellezza e della morte - spiega - poichè la bellezza può essere maledetta e
condurre alla decadenza. Non a caso la città scelta è Venezia, una città decadente”. Al termine,
un radicale cambio del punto di vista, da astratto a corporeo, con l’intervento del Medico
Neurologo, Marino Giuliano. “Abbiamo un sistema nervoso centrale che elabora le informazioni
che arrivano dai 5 sensi, tutte queste informazioni arrivano in determinate aree del cervello che
poi servono un’aerea principale: il lobo frontale del nostro cervello. Questa area del cervello è
collegata a un’altra struttura molto antica che è quella del lobo delle nostre emozioni”. Così, la
bellezza ci fa star bene, ci aiuta a superare l’angoscia che ci portiamo dietro ogni giorno
“l’angoscia della consapevolezza della morte”. “Innamoriamoci nel sapere” questo l’auspicio
dell’Assessore Ancona, in un mondo in cui “la cultura non deve fermarsi fino ai primi 40 anni di
vita, non dobbiamo mai stancarci di studiare”. A chiudere la serata, l’esibizione del coro della
Lute “Lia Damato” diretto da Antonella Apollonio. (foto di Giusy Ottomano)
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