Scritture di assestamento

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Unità 1
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Al termine dell’esercizio è necessario determinare il risultato
economico (è un valore di flusso che nasce dal confronto tra ricavi e
costi tra loro correlati riferibili a un periodo amministrativo ) e il
patrimonio di funzionamento (è un fondo di valori riferiti a un dato
istante. Può essere considerato come una dotazione di impieghi, di mezzi liquidi e di finanziamenti che
serviranno per la gestione futura), sia per esigenze interne all’impresa sia per obblighi di legge.
Contabilmente, ciò si effettua mediante la redazione delle scritture di assestamento che consentono il
passaggio dai valori di conto ai valori del bilancio d’esercizio.
Il bilancio d’esercizio è il risultato delle funzioni di ragioneria e pertanto presuppone già alcuni
procedimenti contabili e ne richiede altri per la sua formazione.
Ciò significa che il bilancio si prepara già nel corso dell’esercizio, attraverso l’applicazione di
determinati procedimenti contabili:
Procedimenti di rilevazione: che hanno lo scopo di identificare i fatti economico-tecnici che
costituiscono il tessuto della gestione aziendale, di interpretarli , di controllarli, e di
rappresentarli, pertanto i fatti aziendali devono essere registrati nel corso della gestione con
un sistema coordinato di scritture. E’ importante ricordare che il bilancio si predispone già in
fase di rilevazione dei fatti amministrativi e si completa con i procedimenti successivi;
Procedimenti di ricognizione: dei componenti attivi e passivi del patrimonio aziendale, che si
concretizzano nella formazione degli inventari contabili. L’inventario contabile è uno strumento
di controllo e un procedimento di valutazione che permette di assolvere a due funzioni:
o
Raccolta dei saldi contabili e delle altre informazioni necessarie alla formazione del
bilancio;
o
Riesame dei saldi contabili e delle altre informazioni necessarie alla formazione del
bilancio;
Procedimenti di rappresentazione: della situazione patrimoniale-finanziaria e dei risultati
conseguiti nell’esercizio.
Sia le scritture di assestamento sia le scritture di epilogo e di chiusura dei conti portano la data della
fine del periodo amministrativo (che è il 31 dicembre).
L’inventario è composto da una serie di operazioni materiali per mezzo delle quali si compie un’effettiva
ricognizione degli elementi del patrimonio aziendale.
L’inventario d’esercizio risulta essere un inventario:
o
Generale, in quanto ha per oggetto l’intero patrimonio aziendale;
o
Ordinario, in quanto si compila ogni anno;
o
A valori, in quanto ogni quantità è convertita in moneta di conto;
o
Obbligatorio, in quanto prescritto dalla legge (art. 2217 c.c.)
Anche l’inventario ha due funzioni fondamentali:
o
Raccolta;
o
Riesame;
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Le scritture di assestamento rappresentano la traduzione
in contabilità dell’applicazione di una serie di criteri di
valutazione e di principi contabili previsti per la formazione
del bilancio d’esercizio e applicati nel corso dell’inventari e determinano la competenza dei
componenti positivi e negativi del risultato economico d’esercizio e gli elementi del patrimonio di
funzionamento.
Esse consentono di assegnare al bilancio la funzione di collegamento fra due esercizi, ma anche
le operazioni in corso di svolgimento. La competenza dei costi e dei ricavi non sempre coincide
con l’esercizio nel quale essi hanno avuto la loro manifestazione finanziaria.
Le scritture di assestamento si dividono in:
o
Scritture di completamento e di integrazione, che aggiungono al reddito componenti
positivi e negativi che non hanno ancora avuto la loro manifestazione finanziaria , ma che
sono di competenza dell’esercizio stesso. Le scritture di completamento sono
caratterizzate da elementi oggettivi , quelle di integrazione si distinguono per un
maggiore o minore grado di presunzione e rispondono al principio della prudenza;
o
Scritture di rettifica, che sottraggono dal reddito componenti positivi e negativi , ma
non sono di competenza totale o parziale dell’esercizio;
o
Scritture di ammortamento, che attribuiscono al reddito quote di costi pluriennali di
competenza dell’esercizio e rilevano la perdita di valore di beni a uso pluriennale.
LE SCRITTURE DI COMPLETAMENTO : rilevano temporalmente ed economicamente operazioni
dell’esercizio in precedenza non registrate.
Il principio contabile cui rispondono le scritture di completamento è quella della competenza
economica, con lo scopo di fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione aziendale.
Le scritture di completamento riguardano:
o
Gli interessi maturati su conti correnti, crediti e debiti;
o
I crediti e i debiti da liquidare;
o
Lo stralcio dei crediti ritenuti definitivamente inesigibili;
o
La quota maturata nell’esercizio del trattamento di fine rapporto;
o
La liquidazione IVA dell’ultimo periodo e la sistemazione dei conti con saldi a debito e a credito.
o
Imposte sul reddito;
Gli interessi attivi e passivi maturati sui conti correnti bancari e su quelli postali maturano giornalmente
ma vengono rilevati solo periodicamente la data di riferimento come per le altre scritture di
assestamento è il 31 dicembre.
Gli interessi attivi maturati vengono rilevati al lordo della ritenuta d’acconto del 27%. La ritenuta viene
trattata contabilmente in modo diverso a seconda del tipo d’impresa:
o
Impresa individuale: si rileva nel conto di patrimonio netto Titolare c/ritenute subite e
rappresentano un prelievo effettuato sul titolare che la detrarrà dall’imposta sul reddito
complessivamente dovuta nella dichiarazione dei redditi;
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
o
Società di persone: si rileva nel conto Soci c/ritenute subite
e l’importo rappresenta un credito della società verso i soci,
che detrarranno nella loro dichiarazione personale ai fini
dell’imposta sul reddito la quota spettante della ritenuta;
o
Società di capitali: si rileva il conto Crediti per ritenute subite poiché è la stessa società che
potrà detrarre la ritenuta dall’imposta (IRES) dovuta in dichiarazione dei redditi.
A fine esercizio può presentarsi la necessità di rilevare interessi maturati nei confronti dei clienti
oppure dei fornitori che non danno luogo all’applicazione di ritenute; oppure nei confronti di finanziatori
privati, che comportano il calcolo della ritenuta fiscale del 12,50%. L’impresa svolge il ruolo di sostituto
d’imposta nei confronti del finanziatore.
31-12
Interessi passivi bancari
714,90
Banca x c/c
714,90
Capitalizzati interessi passivi IV
trimestre
31-12
c/c postale
71,54
Titolare, Soci, Crediti per rit. Subite
26,46
Interessi attivi postali
98,00
Capitalizzati interessi attivi al netto
ritenuta 27%
31-12
Interessi passivi su mutui
4.480,00
Banca x c/c
4.480,00
Interessi maturati sul mutuo
31-12
Interessi passivi v/fornitori
Debiti v/fornitori
570,00
570,00
Interessi di mora v/Vialet spa
I crediti e i debiti da liquidare si riferiscono a beni che in chiusura di esercizio sono già a disposizione
dell’azienda , ma per i quali non è ancora pervenuta (giunta , arrivata) la relativa documentazione;
oppure a beni già consegnati a terzi, per i quali non è ancora stata emessa la fattura;
Le fatture da emettere (crediti) riguardano vendite di merci consegnate con relativo documento di
trasporto o consegna ma non ancora fatturate e pertanto si riferiscono a beni che, rispetto al 31/12,
sono già stati consegnati ai clienti, ma per i quali la fattura viene emessa solo entro il 15 gennaio, con
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
obbligo di registrazione entro il 16 che è anche il termine per la
liquidazione periodica dell’IVA di dicembre.
Le fatture da ricevere (debiti) si riferiscono ad acquisti di merci
(beni) o servizi ricevute con relativo documento per i quali non sono ancora pervenute le fatture ciò vuol
dire che i beni sono già stati consegnati ai fornitori ma non è ancora disponibile la fattura , che
perverrà all’azienda solo nel mese di gennaio (il fornitore è tenuto alla sua emissione entro il 15 gennaio)
e pertanto si possono verificare due situazioni:
La fattura differita perviene all’azienda entro il 16 gennaio; l’Iva a credito viene inserita nella
liquidazione periodica relativa a dicembre e si rileva quindi:
La fattura differita perviene all’azienda dopo il 16 gennaio ; l’IVA a credito confluisce nella
liquidazione periodica relativa a gennaio e si rileva l’aspetto reddituale ovvero:
Merci c/acquisti
Fatture da ricevere
800
800
Per quanto riguarda i servizi (costi per energia, costi telefonici etc..) usufruiti nel mese di dicembre ,
se la fattura viene emessa e ricevuta nel mese di gennaio il conto “Fatture da ricevere” accoglie solo
l’importo del costo e per il servizio senza IVA. Se invece la fatturazione avviene in dicembre e la
fattura è registra entro il 16 gennaio l’IVA rientra nella liquidazione del mese di dicembre.
31-12
Fatture da emettere
3.120,00
Iva ns/debito
520,00
Merci c/vendite
2.600,00
Merci consegnate a clienti e non ancora fatturate
31-12
Merci c/acquisti
960,00
Iva ns/credito
192,00
Fatture da ricevere
1.152,00
Acquisti in attesa di fattura
31-12
Costi per energia
310,00
Costi telefonici
420,00
Fatture da ricevere
Costi per servizi in attesa di fattura
730,00
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
31-12
Crediti da liquidare
910,00
Premi su acquisti
910,00
Premi non ancora liquidati da fornitori
31-12
Premi su vendite
490,00
Debiti da liquidare
490,00
Premi da liquidare a clienti
Durante l’esercizio i crediti vengono rilevati al valore nominale, occorre perciò riesaminare ed
eventualmente aggiornare il loro valore, apportando eventuali rettifiche in sede di assestamento.
Si possono presentare tre casi :
Il credito è sicuramente inesigibile: viene iscritto in bilancio al valore nominale e non sono
necessari interventi di correzione rispetto a quanto emerge dalla situazione contabile;
Il credito è di parzialmente esigibile: ed è necessario attivare appositi fondi rischi
Il credito è sicuramente inesigibile: occorre perciò procedere allo stralcio del credito stesso
ossia eliminarlo dal patrimonio.
Mediante lo stralcio dei crediti inesigibili,l’impresa elimina il credito rilevando le Perdite su crediti.
Se il credito è maturato nell’esercizio in chiusura, non ci sono problemi di competenza : la perdita,
compensa il componente positivo di reddito rilevato al momento della liquidazione del credito e in realtà
rivelatosi al momento della liquidazione del credito in realtà rivelatosi poi inesistente: si opera una
rettifica indiretta contrapponendo nella situazione economica un componente negativo (perdita su
crediti) a un componente positivo in precedenza rilevato (ricavo).
Se il credito è maturato negli esercizi precedenti e non si era costituito un Fondo rischi, si compie un
inevitabile errore di competenza, poiché la perdita rettifica un componente positivi già attribuito al
reddito dell’esercizio in cui il credito è sorto.
Se il credito non è ancora scaduto, esso si trova nei conti Crediti v/clienti o Cambiali attive; se invece
è già scaduto, l’impresa può averne già preso atto mediante il suo trasferimento nei conti Crediti
insoluti o Cambiali insolute. Nel caso in cui un credito in precedenza stralciato venga successivamente
in tutto o in parte incassato, si rileva una sopravvenienza attiva straordinaria.
I lavoratori dipendenti possono destinare il TRF (la liquidazione) a forme di previdenza integrativa o
decidere di lasciare il TRF in azienda. In caso di cessazione del rapporto di lavoro subordinato ciascun
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
dipendente ha diritto a ricevere una somma a titolo di trattamento di
fine rapporto (TRF). Ogni anno deve rilevare il trattamento di fine
rapporto maturato nell’esercizio e portarlo a incremento dei Debiti
per TFR (valori finanziari presunti) maturati in precedenza.
L’importo annuo di TRF è composto da due elementi:
La quota annua, valutata alle retribuzioni dell’anno: si calcola dividendo la retribuzione per
13,5;
La rivalutazione dei debiti per TRF preesistenti: si calcola su base composta al tasso 1,5 in
misura fissa più il 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo accertato dall’ISTAT
(Istituto nazionale di statistica) rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente. La
rivalutazione dei debiti per TFR preesistenti è soggetta a imposta sostitutiva 11%.
I lavoratori dipendenti, a seconda del periodo in cui sono stati assunti, possono scegliere se mantenere
il TRF presso l’impresa in cui prestano servizio oppure destinarlo a una forma pensionistica
complementare da loro scelta allo scopo di assicurarsi una pensione integrativa in vecchiaia.
TFRL
5.637,80
Debiti per TFRL
5.592,06
Debiti per ritenute da versare
45,74
Costo maturato nell’esercizio per TFRL
LE SCRITTURE DI INTEGRAZIONE: rilevano quote di ricavi o di costi di competenza dell’esercizio,
misurate da variazioni finanziarie presunte, e costi in precedenza non registrati che per prudenza si
vogliono comunque attribuire all’esercizio.
La differenza tra le scritture di integrazione e quelle di completamento consiste nel fatto che le prime,
si riferiscono a variazioni finanziarie che misurano componenti di reddito caratterizzate da un più o
meno elevato di presunzione, mentre le seconde le seconde si riferiscono ad elementi certi.
I principi contabili ai quali si ispirano le scritture di integrazione sono la competenza economica e la
prudenza.: si rilevano elementi attivi e passivi che in precedenza non erano stati registrati e si
aggiungono componenti del reddito d’esercizio che ne fanno parte integrante.
Le scritture di integrazione riguardano la rilevazione di:
Svalutazione dei crediti;
Quote di costi e ricavi misurati da ratei;
Accantonamenti nei fondi oneri futuri;
Accantonamenti nei fondi rischi;
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Per il principio di prudenza in sede di valutazione dei crediti, quali
possono presentare difficoltà di incasso . Se si presume che da essi
possa originarsi una perdita, è necessario svalutarli, in modo che i
valori ai quali compariranno in bilancio siano quelli di realizzo e non
semplicemente quelli nominali.
La svalutazione dei crediti si effettua in modo indiretto, iscrivendo quale conto di contropartita al
componente negativo di reddito presunto rilevato in Dare (svalutazione crediti) un conto accesso ad
appositi fondi rischi in Avere: in Dare della situazione contabile finale i crediti compariranno per il loro
valore nominale.
Quando si valutano i crediti possono presentarsi due situazioni:
Alcuni di essi, già scaduti o no , ma comunque valutati e in modo specifico sono, sono considerati
a rischio e su ciascuno si calcola la quota presunta di inesigibilità , che può essere pari a tutto o
a parte del valore nominale: la si iscrive come rettifica nel Fondo svalutazione crediti.
Il rischio di inesigibilità dei crediti può essere legato al loro ammontare complessivo;fa infatti
parte del generico rischio d’impresa l’ipotesi che un credito diventi inesigibile. L’impresa può
quindi calcolare un’ulteriore percentuale di svalutazione generica, determinata sulla base
dell’andamento negli esercizi precedenti e sul valore dei crediti al netto delle precedenti
svalutazioni specifiche (valore presunto di realizzo specifico) . Essa trova contropartita nel
Fondo rischi su crediti.
Si originano cosi per i crediti dell’impresa due presunti valori di realizzo:
Presunto valore di realizzo specifico, determinato sottraendo al valore nominale la presunta
perdita specifica, rilevata nel Fondo svalutazione crediti;
Presunto valore di realizzo complessivo, sottraendo al valore specifico la presunta perdita
generica, rilevata nel Fondo rischi su crediti;
31-12
Svalutazione crediti
22.500,00
Fondo svalutazione crediti
22.500,00
Perdita presunta su crediti v/clienti (75.000 x 30%)
31-12
Svalutazione crediti
7.475,00
Fondo rischi su crediti
7.475,00
Perdite presunte generiche 5%
I ratei sono quote di entrate o uscite future che misurano ricavi o costi già maturati ma non ancora
rilevati , la cui manifestazione finanziaria avrà luogo in esercizi futuri.
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
I ratei sono valori finanziari presunti. Quelli attivi misurano quote di
ricavi, quelli passivi quote di costi. Per il principio della competenza
economica la quota di componente di reddito misurato dal rateo va
imputata nel calcolo del risultato d’esercizio, anche se la
manifestazione finanziaria avverrà in futuro.
I fondi oneri futuri sono valori finanziari presunti che misurano componenti negativi di reddito di
competenza dell’esercizio, ma non ancora rilevati e liquidati.
Gli oneri sono incerti sia nel loro ammontare sia per il momento in cui avverrà la manifestazione
finanziaria.
I fondi oneri futuri non sono comuni a tutte le imprese, ma solo a quelle :
Che offrono al cliente una garanzia per un determinato periodo di tempo sul prodotto venduto;:
i costi relativi alle prestazioni per interventi in garanzia vengono accantonati al Fondo garanzie
prodotti;
Quelle che effettuano revisioni e manutenzioni di particolari beni, quali aerei, navi ecc. i costi
vengono accantonati al Fondo manutenzioni programmate;
Quelle che ricorrono a buoni sconto e concorsi a premio per la promozione delle proprie vendite:
la quota di costi relativa a esborsi monetari futuri per i buoni sconto o i concorsi a premio è
accantonata nel Fondo buoni sconto e concorsi a premio.
31-12
Accantonamento manutenzioni programmate
3.000,00
Fondo manutenzioni programmate
3.000,00
Accantonamento quota manutenzioni future
I fondi rischi sono valori finanziari presunti destinati a far fronte a perdite legate a operazioni già
compiute delle quali, alla data di redazione dell’inventario, è incerto se si verificheranno, quando si
manifesteranno e per quale importo.
Gli accantonamenti vengono effettuati in base al principio della prudenza cioè si imputano al redito i
componenti negativi che si presume possano manifestarsi in futuro. Essi rappresentano anche un
applicazione del principio della competenza economica. Sono esempi di fondi rischi:
Il fondo per imposte: è destinato ad accogliere gli accantonamenti a seguito di contenziosi con
gli uffici tributari;
Il Fondo responsabilità civile: ha lo scopo di far fronte a danni derivanti dalla manifestazione
di rischi ed eventi non coperti da assicurazione esterna(incidenti).
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Il fondo controversie legali, istituito per fronteggiare costi
che l’azienda dovrebbe sopportare qualora risultasse
soccombente in cause giudiziarie in corso.
LE SCRITTURE DI RETTIFICA: stornano componenti di reddito già rilevati che, non essendo di competenza
dell’esercizio, devono essere rinviati al futuro.
Le scritture di rettifica riguardano :
Rimanenze di beni (merci, materiali di consumo ecc.)
Rimanenze contabili (risconti attivi e passivi)
Le rimanenze possono essere costituite da beni destinati alla vendita e da beni che concorrono alla
produzione di beni destinati alla vendita:
Merci: prodotti acquistati per essere rivenduti;
Materie sussidiarie e di consumo: costituite dai materiali utilizzati indirettamente nella
produzione;
Semilavorati: parti finite, derivanti dalla produzione o dall’acquisto , destinate alla
fabbricazione del prodotto finito o a un ulteriore processo intermedio di produzione;
Materie prime: materiali utilizzati direttamente nella produzione;
Prodotti finiti: rappresentano i manufatti dell’impresa;
Prodotti in corso di lavorazione: materiali, parti e insiemi in fase di avanzamento;
Componenti: elementi che vengono inseriti a completamento di un prodotto e che sono di
provenienza esterna all’azienda.
Il costo d’acquisto è dato dal prezzo risultante dalle fatture dei fornitori, al netto di eventuali sconti
e abbuoni; comprende anche gli oneri accessori (quali spese di trasporto ,assicurazione ) ma non gli
oneri finanziari;
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Il costo di produzione è dato dal costo industriale, in cui rientrano:
I costi diretti industriali, compresi i relativi oneri accessori,
delle materie prime, dei componenti, della manodopera diretta,
dei semilavorati;
I costi indiretti industriali, che vengono assegnati per la quota che si ritiene attribuibile alle
rimanenze;
Non si comprendono le spese industriali eccezionali o anomale amministrative, di vendita, di
ricerca e sviluppo ecc..
Il principio della costanza dei criteri di valutazione è ribadito dai principi contabili nazionali.
La valutazione del magazzino al minore fra il costo d’acquisto o di produzione e il valore di
mercato deve avvenire sempre con lo stesso metodo
Gli articoli presentano due serie di conti per quanto riguarda la valutazione delle rimanenze:
quelli in Dare accolgono i costi sospesi, elementi attivi del patrimonio di funzionamento (per
esempio Merci, Materie Prime, ecc) ; quelli in Avere accolgono i costi da rinviare al futuro,
componenti positivi del reddito d’esercizio ( Merci c/rimanenze finali, Materie prime
c/rimanenze finali ecc.).
Le rimanenze contabili sono costituite dai risconti attivi e passivi .
I risconti sono quote di costo o di ricavo non ancora maturate, ma che hanno già avuto la loro
manifestazione finanziaria.
Ai fini dell’applicazione del principio della competenza economica occorre stornare tali quote
agli esercizi successivi poiché non sono di competenza dell’esercizio. I risconti sono valori
economici che effettuano una rettifica diretta nel conto accesso al costo o ricavo nel quale il
componente era stato registrato in contabilità generale.
I risconti attivi sono costi sospesi da rinviare ai futuri esercizi
I risconti passivi sono ricavi sospesi da rinviare ai futuri esercizi
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LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
AMMORTAMENTO: è il procedimento contabile per mezzo del
quale un costo pluriennale relativo a un bene a utilità ripetuta
viene assegnato ai vari esercizi amministrativi di utilizzo.
L’ammortamento ha lo scopo di attribuire al reddito
dell’esercizio la quota di costo pluriennale di sua competenza.
L’ammortamento si calcola sulle immobilizzazioni immateriali e materiali che costituiscono costi
pluriennali.
Le immobilizzazioni immateriali sono:
Costi d’impianto e di ampliamento;
Costi di ricerca , sviluppo e pubblicità
Diritti di brevetto e di utilizzazione di opere dell’ingegno;
Concessioni , licenze, marchi
Avviamento
Le immobilizzazioni materiali sono:
Fabbricati
Impianti e macchinari
Arredamento
Altri beni
Nel calcolo delle quote per mezzo del piano di ammortamento occorre considerare:
Il costo storico di acquisizione del bene , che comprende anche eventuali oneri
accessori: è quello che risulta dai documenti che rilevano l’acquisizione (fatture, atti
notarili ecc.)
Il valore presunto di realizzo al termine della durata utile del bene per l’azienda ,
che è spesso uguale a zero, soprattutto per le immobilizzazioni materiali
caratteriziate sempre piu da un elevato peso della componente tecnologica la cui
obsolescenza è molto veloce;
Il valore da ammortizzare dato dalla differenza fra il valore storico e il presunto
valore di realizzo;
La vita utile del bene: espressa in anni o in mesi, viene ipotizzata sulla base della
sua durata fisica e della sua utilità tecnico-economica
Il criterio di suddivisione nel tempo delle quote da ammortizzare;
L’ammortamento deve essere calcolato anche sui beni strumentali temporaneamente non utilizzati. I
beni strumentali che non verranno utilizzati per lungo tempo dovranno essere svalutati portandoli al
previsto valore netto di realizzo.
I beni strumentali completamente ammortizzati non devono essere stralciati contabilmente ,
mediante la compensazione con il relativo fondo ammortamento, fino al momento della loro alienazione o
rimozione.
La rilevazione in contabilità generale prevede il ricorso al procedimento indiretto o fuori conto: come
contropartita alla quota di costo pluriennale che viene rilevata in conti economici d’esercizio, si
utilizzano appositi fondi ammortamento.
Unità 1
LE SCRITTURE DI ASSESTAMENTO
Al 31/12 risultano aperti i conti IVA ns/credito , ns/debito e
c/acconto relativo all’acconto versato all’amministrazione finanziaria entro il 27 dicembre. L’eccedenza
a credito o a debito deve essere girata nel conto Crediti per IVA o Debiti per IVA.
Vi sono conti finanziari che durante l’esercizio possono presentare eccedenze sia in Dare sia in Avere.
Sono i conti accessi alle banche e agli Istituti previdenziali. Essi vengono girati a Banche c/c attivi e
Crediti v/istituti previdenziali se presentano una posizione a credito per l’azienda; a Banche c/c
passivi e a Debiti v/istituti previdenziali se si tratta di posizioni a debito.
Ratei
Risconti
Sono valori finanziari presunti
Sono valori economici e precisamente costi e ricavi
sospesi. Costituiscono delle rimanenze contabili
Possono essere considerati dei crediti e dei debiti
Possono essere considerati dei crediti o dei debiti di
“potenziali”
servizi
Misurano quote di ricavi o di costi, già maturati, e quindi
Riguardano quote di costi o di ricavi non ancora maturati,
di competenza dell’esercizio
di competenza dell’esercizio successivo
La loro entità varia in relazione al tempo
La loro entità varia in ragione del tempo (fisico o
economico)
Sono relativi a ricavi o costi a rilevazione posticipata
Sono relativi a costi o ricavi a rilevazione anticipata
Hanno lo stesso segno del componente di reddito a cui si
Hanno il segno contrario a quello del componente di
riferiscono
reddito a cui si riferiscono
Sono poste di integrazione, in quanto “aggiungono”
Sono poste di rettifica, in quanto “tolgono” quote di
componenti al reddito d’esercizio in precedenza non
componenti di reddito in precedenza già rilevati
rilevati
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