LA “DIETA” IN GRAVIDANZA Promuovere la salute attraverso l’educazione alimentare a cura di: P.O. di Busto Arsizio U.O. Ostetricia e Ginecologia Direttore Dr. Paolo Beretta Dr.ssa Donatella Fossa Dirigente Medico Ostetricia e Ginecologia Dr.ssa Carla Lertola Medico Chirurgo Specialista in Scienza dell’Alimentazione CON IL CONTRIBUTO INCONDIZIONATO DI Cara mamma, la gravidanza è il momento migliore per mettersi alla prova; chi non ha mai amato stare attento alla “dieta”, intesa come corretto stile di vita, potrà iniziare a farlo per il proprio bambino. Infatti le scelte comportamentali e alimentari sono uno dei cardini fondamentali nella prevenzione di numerose malattie, fin nel grembo materno. In questa fase della tua vita dovrai prestare una maggiore attenzione a cosa metterai nel piatto: tutto quello che la mamma mangia e beve arriva al feto. Quindi dovrai scegliere con cura gli alimenti prestando attenzione alla loro qualità ma anche alla quantità! In gravidanza, inoltre, sarai maggiormente a rischio di incorrere in carenze nutrizionali o in patologie correlate all’alimentazione, per questo motivo abbiamo pensato di offrirti un breve opuscolo nella speranza di poterti aiutare a rispondere ai quesiti e alle preoccupazioni più frequenti, con suggerimenti utili e pratici. Varia il più possibile le tue scelte alimentari: lo stile mediterraneo vince sempre. Scegli i cibi prestando attenzione anche a come vengono prodotti e conservati. Ricorda che in gravidanza non bisogna mangiare per due, ma due volte meglio!! “I primi anni di vita danno il “la” per tutto l’arco della vita” Organizzazione Mondiale della Sanità Un buon inizio dura tutta la vita: è quello che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ci raccomanda per la prevenzione precoce dei rischi di malattie. I primi 1000 giorni (nove mesi di gravidanza + i primi due anni) sono importantissimi, non solo per lo sviluppo e la crescita del feto prima e del bambino poi, ma anche per la salute di tutta la sua vita. Ciò che accade in questi primi mille giorni, infatti, può predisporre a sovrappeso e obesità ma anche a varie malattie, da quelle cardiovascolari al diabete, ad alcune malattie psichiatriche, fino a certe forme di tumore. Inquinanti, fumo, stress ambientali, nutrizione e stato placentare sono i principali fattori precoci che plasmano la salute futura, ma in quale modo? Attraverso meccanismi detti epigenetici, cioè in grado di influenzare l’attività dei nostri geni con conseguenze a lungo termine che possono passare anche da una generazione all’altra: siamo programmati per imparare dall’ambiente e in particolare nei primi anni della nostra vita. Per questo motivo è di fondamentale importanza, soprattutto in gravidanza e in allattamento, avere e mantenere un buon peso corporeo e uno stile di vita sano, in quanto i nutrienti che arrivano al feto (e poi al neonato) non dipendono solo da ciò che la mamma mangia la sera prima, ma più in generale dal suo peso e dalla sua composizione corporea. Ma nessun timore, non è mai troppo tardi: l’abbandono di abitudini alimentari scorrette con piccole variazioni del peso e della composizione corporea, portano a vantaggi enormi per la salute di mamma e bambino. Una buona “dieta” iniziata in gravidanza servirà anche a migliorare la qualità del latte materno. VALUTAZIONE DEL PESO IN GRAVIDANZA: COS’È L’INDICE DI MASSA CORPOREA (IMC)? È un parametro che serve a valutare il peso corporeo e si calcola come segue: IMC (o BMI nella dicitura anglosassone) = peso in kg / altezza2 in metri Un IMC inferiore a 18,5 indica il sottopeso, tra 18,5 e 24,9 il normopeso, superiore a 25 il sovrappeso e superiore a 30 l’obesità. L’aumento auspicabile del peso in gravidanza è variabile e dipende dal peso, dalla struttura e dalla composizione corporea (rapporto massa grassa/massa magra), ma soprattutto dall’IMC pre-gravidanza. LA “DIETA” IN GRAVIDANZA QUAL È L’AUMENTO DI PESO RACCOMANDATO? Guardando i jeans dentro l’armadio e subito dopo il pancione ci si chiede se un domani riusciremo ancora a metterli. Il segreto è non abbandonarsi a se stesse anche perchè l’eccessivo aumento di peso è un fattore di rischio per lo sviluppo di diverse patologie materno-fetali come l’ipertensione gestazionale, il diabete, le alterazioni dello sviluppo della crescita fetale sia in eccesso (macrosomia) che in difetto e non solo … arrivare in sala parto con un IMC superiore a 30 aumenterà anche i rischi di complicanze in travaglio e durante il parto e il puerperio. L’incremento ponderale auspicabile per chi è in una condizione di sottopeso varia dai 12,5 Kg fino a 18 Kg, per chi ha iniziato la gravidanza normopeso dai 9 ai 16 kg, per chi è sovrappeso o obesa meglio tra i 7 e 11,5 kg. Si deve fare un discorso a parte per la gravidanza gemellare, per la quale i fabbisogni e i kg da prendere saranno da valutare in base al numero di feti e allo stato nutrizionale materno. In ogni caso non concentrarti solo sui numeri, ma chiedi il parere di esperti che sapranno modulare i fabbisogni in base alle tue caratteristiche. COME CAMBIANO I FABBISOGNI DI ENERGIA? Contrariamente a quello che si pensa in gravidanza le necessità energetiche non aumentano eccessivamente. Ecco cosa consiglia la comunità scientifica nelle tre fasi della gravidanza: 1° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE NORMOPESO 0 + 350 Kcal + 460 Kcal SOVRAPPESO 0 + 150 Kcal + 200 Kcal IL CONSIGLIO DELLA DIETOLOGA Per arrivare alla quota calorica di 350 kcal è sufficiente aggiungere alla dieta questi spuntini: 200 g di frutta fresca di stagione 125 g di yogurt magro 40 g di pane integrale 15 g di frutta secca. Se si vuole aumentare l’apporto calorico di 100 kcal si deve aggiungere: 30 g di formaggio stagionato (ad esempio grana o parmigiano) o 1 bicchiere di latte parzialmente scremato COME SUDDIVIDERE I PASTI NELLA GIORNATA? Durante la gravidanza dovrai fare cinque pasti: colazione, spuntino a metà mattinata, pranzo, merenda e cena. Tutto parte da una buona colazione, che dovrebbe essere sempre consumata dopo il lungo digiuno notturno: una tazza di latte o uno yogurt, cereali o pane/ fette biscottate e marmellata o biscotti preferibilmente a ridotto contenuto di grassi. In alternativa, in caso di intolleranza o allergie, puoi scegliere una bevanda vegetale (soia, riso & co). Per gli spuntini, così come per i pasti principali, devi sempre abbinare le proteine ai carboidrati: perciò niente diete dissociate! Se ti è stato diagnosticato invece il diabete gestazionale sarà fondamentale, oltre a seguire una dieta specifica con la riduzione degli zuccheri semplici, anche lo spuntino serale prima di andare a dormire per evitare il digiuno protratto che porta ad un abbassamento della glicemia ed alla formazione di corpi chetonici dannosi per l’organismo. LA “DIETA” IN GRAVIDANZA COSA PREVEDE UNA DIETA EQUILIBRATA? Una dieta corretta prevede un apporto quotidiano di alimenti così distribuiti: 55-60% di carboidrati 25-30% di grassi 10-15% di proteine ad elevato valore biologico I carboidrati sono la base dell’alimentazione umana e rappresentano la principale fonte di energia anche in gravidanza. Si dividono in amidi presenti nei cereali (grano, riso, farro, orzo, …), nei tuberi (patate) e nei legumi (ceci, lenticchie, fave, fagioli, piselli, soia) e in zuccheri semplici contenuti soprattutto nella frutta, nel latte e derivati, nello zucchero da tavola e nei dolci. IL CONSIGLIO DELLA DIETOLOGA Privilegia i farinacei integrali: hanno un maggior contenuto di fibre, sali minerali e vitamine: una vera miniera di principi nutritivi benefici I grassi (lipidi) sono un’importante fonte energetica e strutturale per l’organismo, non si deve cadere nell’errore di esagerare o di privarsene: parola d’ordine moderazione. Privilegia l’olio extravergine di oliva anche in cottura. IL CONSIGLIO DELLA DIETOLOGA Una alternativa ai prodotti da forno confezionati (crackers, grissini & co): utilizzare pane comune integrale affettato, reso crostoso in forno, e condito con piccole quantità di olio extra vergine di oliva. Insieme a pomodoro o verdure diventa un’ottima bruschetta spezza-fame. LA “DIETA” IN GRAVIDANZA Le proteine sono elementi strutturali importanti per l’organismo; in gravidanza sono fondamentali per garantire una buona crescita fetale. Nel primo trimestre il fabbisogno aumenta solo di 1g al giorno, nel secondo di 8 g (che corrispondono allo spuntino di 350 kcal) e nel terzo di 21 g (che corrispondono allo spuntino di 460 kcal). Va garantito un apporto adeguato di proteine “nobili” ovvero quelle ad alto valore biologico, di origine animale (carne, salumi, pesce, latticini, uova). Vanno privilegiate le carni magre ed evitate quelle in scatola. I salumi, magri o sgrassati, vanno scelti possibilmente senza nitrati. Per la presenza di metil-mercurio è da ridurre il consumo di pesci grandi come tonno, spada e palombo. IL CONSIGLIO DELLA DIETOLOGA Esempio di distribuzione settimanale dei secondi piatti: 2 volte alla settimana carne bianca 1 volta alla settimana carne rossa 1 volta salume sgrassato o magro 3 volte alla settimana legumi 1 volta alla settimana uova 2/3 volte alla settimana formaggio 3/4 volte alla settimana pesce Infine non vanno trascurati i legumi perchè nonostante contengano proteine con un minor valore biologico, nel momento in cui vengono abbinati ai cereali raggiungono un profilo nutrizionale completo del tutto sovrapponibile a quello delle proteine animali. Via libera allora ai piatti della tradizione : pasta e fagioli, riso e piselli, farro e lenticchie & co. SI POSSONO USARE LE SPEZIE IN CUCINA? Il consumo di spezie non è controindicato in gravidanza, anzi aiuta a ridurre l’uso del sale (da preferirsi iodato) per rendere gradevoli e fantasiose le pietanze. Per questioni igieniche è utile usare le spezie e le erbe in cottura. Solo nella preparazione dei soffritti o per sfumare piatti a base di carne o pesce è consentito l’uso del vino, in quanto l’alcool evapora alle alte temperature. LA “DIETA” IN GRAVIDANZA COME PREPARARE PASTI SALUTARI E BILANCIATI? Copyright © 2011 Harvard University Puoi farlo seguendo le indicazioni del piatto sano creato dagli esperti nutrizionisiti della Harvard School: Componi la parte principale del tuo piatto con ortaggi e frutta – ½ piatto: Varia il colore, sceglili di stagione e privilegia prodotti locali; ricorda che le patate non contano come ortaggi Privilegia i cereali integrali – ¼ del tuo piatto L’importanza delle proteine – ¼ del tuo piatto Condimenti sani con moderazione: Preferisci l’olio di oliva. Bevi acqua, caffè, o tè: Evita le bevande dolci, troppo caloriche e ricche di zuccheri. Preferisci spremute, centrifugati o estratti di frutta e verdura rispetto ai prodotti conservati. Bevi 2,5 litri di acqua al giorno e sceglila medio-minerale (cioè con residuo fisso 500-1500 mg/l) e ricca di calcio. Limita caffè e tè al massimo a due tazzine al giorno. Evita sempre l’alcool: L’alcool, anche in piccole quantità, può causare danni irreversibili per la salute del feto che non è dotato di enzimi in grado di metabolizzarlo. Questo può portare a effetti dannosi a carico del sistema nervoso centrale (ritardo mentale) e dei tessuti in formazione (malformazioni). Inoltre un suo eccessivo consumo aumenta il rischio di aborto soprattutto nel secondo trimestre e di nascita prematura. Muoviti: mantenersi attivi è importante non solo per il controllo del peso ma anche per mantenere bassi I livelli di zucchero nel sangue e prevenire il diabete in gravidanza. E’ consigliato camminare 40-60 minuti al giorno o praticare nuoto due –tre volte a settimana. Fare attività fisica serve anche ad affrontare al meglio il parto: sembra infatti ridurre la sensazione di dolore durante il travaglio grazie alla secrezione costante durante la gravidanza di beta endorfine, responsabili di una maggiore tolleranza al dolore PERCHÉ LE FIBRE SONO COSÌ IMPORTANTI NELLA DIETA DELLA DONNA IN GRAVIDANZA? Un’alimentazione ricca di fibre (i famosi 30 grammi giornalieri) è importantissima per tutti a tutte le età. In gravidanza è fondamentale per due motivi: allontana il pericolo diabete e aiuta la funzionalità intestinale per evitare la frequentissima stitichezza. Ingerire fibre significa consumare farinacei (pane, pasta, riso &co) integrali, assumere ogni giorno 5 porzioni di ortaggi e frutta e consumare i legumi con regolarità. Ciò serve a ridurre l’indice e il carico glicemico dei pasti : due parametri che, in una alimentazione moderna, vanno tenuti sempre presente perché servono a diminuire l’ “impatto “ che un alimento o un pasto ha sui livelli di zucchero (glucosio) nel sangue. Infatti quanto più lentamente sale la glicemia e quanto più stabile si mantiene nel tempo tanto più si allontana il rischio diabete e si guadagna in benessere e salute. Riguardo all’ apparato gastroenterico, le fibre aiutano a aumentare il senso di sazietà, combattono la stitichezza migliorando la motilità intestinale e la consistenza delle feci e favoriscono la crescita di una flora batterica “ buona” utilissima, tra l’altro, a mantenere ben attivo il sistema immunitario. IL CONSIGLIO DELLA DIETOLOGA Qualche piccolo suggerimento per una “glicemia ben controllata”: Scola la pasta al dente Preferisci il riso basmati o integrale Associa sempre ai carboidrati grassi, proteine e fibre che rallentano l’assorbimento del glucosio a livello intestinale Condisci i primi piatti con abbondanti verdure e olio a crudo Limita i dolci e consuma la pizza una volta a settimana Non dolcificare le bevande LA “DIETA” IN GRAVIDANZA LA SPIEGAZIONE DEL GINECOLOGO Cos’è il diabete gestazionale? Il diabete mellito gestazionale è una intolleranza al glucosio di entità variabile, che inizia o viene diagnosticata per la prima volta in gravidanza e, nella maggior parte dei casi, si risolve non molto tempo dopo il parto. In più dell’80 % dei casi è controllato da modifiche della dieta e dell’attività fisica. Se non controllato vi è un rischio maggiore di complicanze in gravidanza e al parto (dall’aumentato rischio di sviluppare ipertensione alla macrosomia alla distocia di spalla, …) Un IMC a inizio gravidanza superiore a 25 è un fattore di rischio per il diabete gestazionale. Perché il diabete gestazionale? In gravidanza vi è un fisiologico stato infiammatorio, una tendenza all’aumento del peso e una fisiologica resistenza cellulare all’insulina. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas in grado di far entrare il glucosio all’interno delle cellule, dove può essere utilizzato. Le cellule della donna gravida sono più refrattarie all’ ingresso del glucosio al loro interno perché sono più resistenti al “lavoro “ dell’ insulina. Ciò permette al glucosio stesso di giungere più facilmente ai tessuti fetali attraverso la circolazione placentare. Proprio per questo è fondamentale seguire una dieta a basso impatto glicemico e fare attività fisica per non aumentare ulteriormente la glicemia con maggior rischio di diabete gestazionale. QUALI ALIMENTI E’ MEGLIO EVITARE IN GRAVIDANZA? ALIMENTO SI NO CONSIGLIO Cereali di tutti i tipi Torte con crema, tiramisù, zabaione Meglio evitare a meno di essere certi dell’impiego di uova pastorizzate Torte non farcite Gelati artigianali Formaggi stagionati Formaggi molli /semimolli (gorgonzola, brie, feta, camembert) Formaggi freschi (mozzarella, ricotta) Consumata fresca Formaggi spalmabili (crescenza) Non lasciare confezioni aperte in frigo per oltre 2 giorni Latte pastorizzato, UHT Consumarlo entro 2 gg dall’apertura Latte crudo sfuso Yogurt Preferibile magro Sale Moderare il consumo, evitare cibi che hanno tra i primi ingredienti il sale, preferire il sale iodato Uova cotte Uova crude o poco cotte Maionese fatta in casa Carni e pesce crudi Cuocere sempre bene fino al cuore del prodotto e mangiare ancora caldo Cozze o ostriche crude Tonno, Spada, Squalo Possono contenere alte concentrazioni di metil-mercurio. Massimo 1 volta a settimana Salumi Se toxo recettive solo cotti Affumicati Sono considerati crudi Prodotti pronti da gastronomia, insalate al bar Patè anche di verdure LA “DIETA” IN GRAVIDANZA QUALI VITAMINE e MINERALI VANNO INTEGRATI IN GRAVIDANZA? Una dieta varia, come quella mediterranea, permette di assumere in quantità adeguata tutti i principi nutritivi necessari in gravidanza. Bisogna prestare però attenzione alle aumentate necessità di alcune sostanze fondamentali per la crescita e il normale sviluppo fetale. Ecco a cosa devi stare più attenta: Calcio e Vitamina D Il fabbisogno di calcio in gravidanza aumenta e soprattutto nel terzo trimestre: è necessario per lo sviluppo osseo e la crescita fetale, ma anche per ridurre il rischio di complicanze come l’ipertensione e il parto pretermine. L’apporto di questo minerale dovrebbe essere di 1200-1600 mg/ die. In gravidanza e allattamento vi è un’aumentata efficienza del suo assorbimento a livello intestinale, quindi una dieta che preveda due porzioni al giorno di latte e derivati e l’assunzione di almeno due litri di acqua, può coprire le aumentate necessità ed evitare la mobilizzazione del calcio dalle ossa materne. Nel processo di mineralizzazione dell’osso riveste un ruolo chiave anche la vitamina D che viene assunta attraverso la dieta da fonti di origine animale (es. salmone, aringhe, uova, burro), ma soprattutto viene sintetizzata dalla cute con l’esposizione solare. La sua carenza è molto frequente (in più del 60% delle donne in gravidanza) soprattutto al Nord e nella stagione invernale. Un’integrazione di calcio e vitamina D può essere utile in alcune fasce della popolazione: donne poco esposte al sole e donne che non consumano prodotti lattiero-caseari (allergiche, intolleranti o vegetariane vegan) o in caso di obesità. Ferro Per il ferro il fabbisogno è di 27 mg al dì (ben 9 mg in più rispetto a una donna in età fertile). Gli alimenti più ricchi di ferro biodisponibile sono quelli di origine animale (in particolare la carne). Anche gli ortaggi, ma soprattutto i cereali integrali e i legumi ne contengono una buona quantità ma ,per la contemporanea presenza di acido fitico ,una sostanza che interferisce nel suo assorbimento ,questo prezioso minerale viene in parte eliminato con le feci. Fortunatamente l’ acido fitico viene inattivato dal calore e dalla fermentazione. Per questo motivo è importante preferire il pane ben cotto che abbia subito una lievitazione lenta a pasta acida e per quanto riguarda i legumi secchi l indicazione è di metterli in ammollo per 12/24ore in acqua tiepida acidificata con poco succo di limone o aceto ,buttare l acqua di ammollo, risciacquarli e sottoporli a una cottura lenta e prolungata in abbondante acqua. Un discorso a parte vale per la soia perché l acido fitico è presente in quantità superiore rispetto agli altri legumi ed è più resistente alla lunghe cotture ad alte temperature. La soia inoltre per il contenuto di fitoestrogeni potrebbe non essere indicata in gravidanza, anche se allo stato attuale non esistono evidenze scientifiche che ne controindichino l’uso. Per questo motivo, ma soprattutto per il rischio di importanti carenze alimentari, le donne gravide vegetariane necessitano di una dieta personalizzata studiata da uno specialista. Acido folico Il supplemento di acido folico è fondamentale per prevenire malformazioni congenite come la spina bifida, ma anche per la crescita fetale e la prevenzione dell’anemia in gravidanza. Nonostante ci sia un’indicazione generica a consumare alimenti più ricchi in acido folico (verdura a foglia verde scuro, arance, legumi, uova, latte e latticini), un supplemento farmacologico di 400 microgrammi al giorno è obbligatorio già in fase preconcezionale (almeno un mese prima del concepimento) e durante tutta la gravidanza. Iodio Il fabbisogno di iodio è di 150-200 microgrammi, lo si trova nel sale iodato e nei pesci di mare, un suo supplemento farmacologico può essere utile soprattutto nel primo trimestre di gravidanza. Omega-3 e omega-6 Gli acidi grassi essenziali sono fondamentali per lo sviluppo fetale e in particolar modo del sistema nervoso centrale. Le fonti maggiori di omega-3 sono: sgombro, acciuga, aringa, salmone e merluzzo mentre quelle di omega-6 provengono soprattutto da carne, uova e vegetali. La supplementazione farmacologica va sempre personalizzata, le vitamine e i minerali sono assorbiti più facilmente dall’organismo se contenuti negli alimenti. Unica eccezione è rappresentata dall’acido folico che deve essere sempre integrato. Attenzione però alla stagionalità, al tipo di coltura, alla conservazione, al trasporto da paesi lontani e al tipo di cottura degli alimenti che possono influenzare la disponibuilità dei micronutrienti. LA “DIETA” IN GRAVIDANZA QUALI MALATTIE SI POSSONO CONTRARRE CON GLI ALIMENTI? Listeriosi, Salmonellosi e Toxoplasmosi La listeriosi è causata da un batterio, la Listeria Monocytogenes, può essere particolarmente pericolosa per le donne in gravidanza. La salmonellosi è una infezioni trasmessa da alimenti, acqua e piccoli animali domestici. La toxoplasmosi è un’infezione dovuta alla presenza di un protozoo, il Toxoplasma Gondii, che ha la capacità di riprodursi nell’intestino dei gatti e di altri felini producendo un oocista che viene rilasciato nell’ambiente attraverso le feci. Altri animali come pecore, capre, bovini, suini, polli e uccelli possono essere portatori di uno stato infettivo attraverso i tessuti muscolare e nervoso, la trasmissione dell’infezione avviene quindi attraverso la catena alimentare. Il gatto svolge un ruolo principale nella diffusione della toxoplasmosi nell’ambiente e da questo ad altri animali. I sintomi di queste malattie sono simili all’influenza (febbre, dolori muscolari e a volte diarrea, mal di testa, confusione). La gravità dei sintomi può variare e in molti casi, come nella toxoplasmosi, la malattia può decorrere asintomatica o i sintomi possono manifestarsi dopo alcuni giorni, o anche settimane. Rischi per il feto Nel primo trimestre di gravidanza le infezioni possono aumentare il rischio di aborto. I bambini che contraggono infezioni nell’ultima fase della gravidanza possono soffrire di problemi diversi, come il ritardo mentale, la cecità, problemi cerebrali, cardiaci o renali. Spesso queste infezioni alimentari decorrono senza sintomi, è molto importante quindi prendere delle precauzioni di sicurezza durante la gravidanza (vedi tabella precedente “quali cibi è meglio evitare in gravidanza”). LE REGOLE DA SEGUIRE PER EVITARE LE INFEZIONI ALIMENTARI: 1 Lavare le mani con un detergente prima e dopo la preparazione degli alimenti e il contatto con cibi crudi; 2 Lavare frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo (incluse le insalate già lavate); 3 Cuocere bene la carne, le pietanze surgelate già pronte e prodotti di gastronomia; 4 Consumare solo latte pastorizzato o UHT e prodotti caseari confezionati con latte pastorizzato; 5 Proteggere i cibi dalla contaminazione di insetti e roditori; EVITARE: 1 Di contaminare cibi crudi o poco cotti con cibi cotti; 2 Il consumo di uova crude o poco cotte e tutti i prodotti preparati con uova crude, poco cotte, rotte o sporche; 3 Formaggi a pasta molle o con le muffe (camembert, brie o formaggi con venature blu); 4 Patè di carne e verdura; 5 Fegato e prodotti derivati; 6 Frutti di mare crudi (ostriche e cozze); 7 Carne cruda, salame, insaccati; … IN PIÙ PER LA TOXOPLASMOSI: 1 Se hai un gatto cerca di evitare il contatto con il terriccio contaminato da feci, il gatto è il veicolo per la toxoplasmosi ma ciò accade solo se mangia prede infette. 2 Indossa i guanti quando fai giardinaggio o qualunque altra attività che richiede di toccare la terra. I gatti, che di solito possono passare i parassiti nelle feci, usano spesso i giardini per i loro bisogni. Cara mamma, per concludere e mettere in pratica i nostri consigli, nelle prossime pagine troverai due esempi di dieta, se sei normopeso o in leggero sovrappeso... e ricorda un’alimentazione sana significa salute per te e per il tuo bambino: “mangiare è una necessità, ma mangiare intelligentemente è un’arte” Francois de La Rochefoucauld DIETA 1800 KCAL Donna: 3° trimestre di gravidanza Peso: 75 Kg / Altezza: 165 cm / BMI: 27,57 Esempio di distribuzione nell’arco della giornata Colazione: Latte parzialmente scremato (200 ml) Fette biscottate integrali (30 g circa 4 fette) Proteine 21% Lipidi 26% Carboidrati 53% Fibra 26 g Calcio 918 mg Metà mattina: Pane integrale (1 fetta =30 g) Formaggio stagionato (30 g es. parmigiano) Pranzo: Pasta di semola (70 g) Carne (100 g) Verdura (libera) Pane integrale (1 fetta 30 g) Olio (10 g) Frutta (150 g) Metà pomeriggio: Frutta (150 g) Yogurt magro (125 g) Frutta secca (10 g es. noci secche) Cena: Pasta di semola (70 g) Pesce (150 g) Verdura (libera) Olio (10 g) Frutta (150 g) Consigli nutrizionali: Gli spuntini devono essere sempre consumati, possono essere invertiti gli uni con gli altri È importante mangiare ad ogni pasto e ad ogni spuntino carboidrati e proteine Il consumo di cereali integrali è consigliato per aumentare l’apporto di fibre. È importante però integrarlo con un adeguata quantità di acqua Si consiglia l’assunzione di almeno 2,5 L/die. Preferire acque bicarbonato-calciche Si consiglia il consumo di pesce (soprattutto azzurro) per almeno 3-4 volte a settimana I condimenti e sughi per la pasta devono essere semplici e poco elaborati; si consiglia di condire con verdure possibilmente a pezzi a cura di Valentina Bolli DIETA 2100 KCAL Donna: 3° trimestre di gravidanza Peso: 65 Kg / Altezza: 165 cm / BMI: 23,89 Esempio di distribuzione nell’arco della giornata Colazione: Latte parzialmente scremato (200 ml) Fette biscottate integrali (30 g circa 4 fette) con 30 g di marmellata (circa 3 cucchiai) Proteine 19% Lipidi 26% Carboidrati 55% Fibra 27 g Calcio 1117 mg Metà mattina: Pane integrale (1 fetta =30 g) Formaggio stagionato (30g es. parmigiano) Pranzo: Pasta di semola (80 g) Carne (100 g) Verdura (libera) Pane integrale (1 fetta 30 g) Olio (20 g) Frutta (150 g) Metà pomeriggio: Frutta (150 g) Yogurt magro (125 g) Frutta secca 10 g (es. noci secche) Cena: Pasta di semola (80 g) Pesce (150 g) Verdura (libera) Pane integrale (1 fetta circa 30 g) Olio (15 g) Frutta (150 g) Consigli nutrizionali: Gli spuntini devono essere sempre consumati, possono essere invertiti gli uni con gli altri È importante mangiare ad ogni pasto e ad ogni spuntino carboidrati e proteine Il consumo di cereali integrali è consigliato per aumentare l’apporto di fibre. È importante però integrarlo con un adeguata quantità di acqua Si consiglia l’assunzione di almeno 2,5 L/die. Preferire acque bicarbonato-calciche Si consiglia il consumo di pesce (soprattutto azzurro) per almeno 3-4 volte a settimana I condimenti e sughi per la pasta devono essere semplici e poco elaborati; si consiglia di condire con verdure possibilmente a pezzi a cura di Valentina Bolli Robin Foood è un’associazione no profit nata a luglio 2015 dall’idea di Carla Lertola, fondatrice, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e di altre due socie (Michaela Scandora, avvocato, e Anna Strazzera, dottore commercialista). Lo scopo è quello di rendere possibile uno scambio virtuoso tra chi ha il di più e chi ha il di meno in campo alimentare, attraverso un “meccanismo di distribuzione intelligente” del cibo. Il nome dell’associazione richiama il famoso eroe, campione di tiro con l’arco che rubava ai ricchi per dare ai poveri. Il tratto grafico del logo sintetizza sia la necessità di focalizzare il contesto alimentare attraverso l’arco e la freccia a forma di grano, sia la scelta di personalizzare il nome con 3 O, le stesse 3 anime che hanno sviluppato l’idea e l’Associazione. Come si può essere coinvolti? Diventando soci, attraverso una quota annua, investita interamente nelle iniziative; donando cibo, mettendolo a disposizione come ad esempio commercianti o aziende; diventando volontari prestando la propria opera gratuitamente. Bibliografia 1.INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione); Linee guida per una sana alimentazione italiana, revisione 2003. 2.ISS-SNL, Ministero della salute; Linee Guida per la gravidanza fisiologica, Revisione 2011. 3.Ministero della Salute, La corretta alimentazione. www.salute.gov.it 4.Position of the American Dietetic Association: Nutyrition and life style for a healthy pregnancy outcome J Am Diet Ass 2008