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l ’ a g g i o r n a m e n t o
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f a r m a c i s t a
Modulo 1
Modulo 2
Le malattie da
raffreddamento
nel bambino
Enfisema polmonare:
aggiornamento clinico
Autore: Dr Piercarlo Salari, medico chirurgo
specialista in Pediatria, pediatra di Consultorio a Milano
Revisione scientifica: Dr Fabrizio Pregliasco,
Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute
Università Degli Studi di Milano.
Autore: Joshua Shipley, PharmD, BCPS, CGP, Clinical
Staff Pharmacist, Emergency Department, St. John’s
Hospital, Springfield, Illinois.
Revisione scientifica: Dr.ssa Valeria Giunta, Specialista
in Malattie dell’Apparato Respiratorio, Ospedale San
Giuseppe – Gruppo Multimedica – Milano
L
e malattie da raffreddamento sono accomunate
da alcune manifestazioni, quali secrezione e scolo dal naso (detto anche rinorrea), starnuti, mal di
gola (tipicamente associato alla faringite), fastidio alla
deglutizione, tosse dapprima secca e irritativa, in seguito
catarrosa, febbre ed eventualmente arrossamento degli
occhi con lacrimazione. Si tratta di malattie presenti tutto l’anno, che trovano però nella stagione fredda le migliori condizioni di diffusione epidemica, a causa della
N
el 1698, il medico John Floyer descriveva
per la prima volta l’enfisema come “bolle
d’aria dilatate” disseminate all’interno del
tessuto polmonare per il resto sano. È curioso ricordare come Floyer abbia raccolto i dati effettuando autopsie sui cavalli, in quanto in quell’epoca la pratica
dell’autopsia non veniva effettuata sull’uomo. Eppure,
segue a pag. 10
segue a pag. 2
Modulo 3
Modulo 4
Trattamento cosmetico
in età adolescenziale:
condizioni che
coinvolgono le ghiandole
sebacee e sudoripare
Fitoterapia: le piante
medicinali con
indicazioni riconosciute
per il trattamento delle
affezioni dermatologiche
Autore: Prof.ssa Alessandra Vasselli, Docente del
Corso di Cosmetologia applicata, Università Cattolica
Del Sacro cuore Di Roma.
Autore: Dr Marco Valussi, European Herbal &
Traditional Medicine Practitioners Association (EHTPA),
Associate Researcher, Unit of Biostatistics,
Epidemiology and Public Health, University of Padova
Revisione scientifica: Prof. Maurizio Grandi, immunologo,
oncologo clinico, bioetico. Direttore del poliambulatorio
specialistico e scuola di formazione “La Torre”, Torino.
L
o straordinario organo ‘pelle’ con i suoi annessi è in continua modificazione e cambia con il
passare degli anni. Questa situazione appare a
tutti chiara ed evidente quando si tratta di ‘invecchiamento cutaneo’; è invece una condizione meno considerata durante un fondamentale passaggio della vita
dell’individuo: la pubertà. Letteralmente individuata
come quel periodo caratterizzato da cambiamenti fisici, attraverso i quali il corpo di un bambino diventa
il corpo di un adulto atto alla riproduzione, comporta
importanti modifiche a livello della pelle e degli annessi, non certo uguali o con le stesse necessità tra
e monografie che seguono descrivono quei prodotti
o estratti di origine vegetale che possono contare su
un minimo di evidenza scientifica per giustificare
un loro utilizzo, per applicazione topica o somministrazione orale, in caso di affezioni dermatologiche. Da una
prima ricognizione della letteratura appare evidente che
non esistono al momento estratti di piante che possano
vantare una solidità di evidenza tale da consigliare sempre il loro utilizzo, a parte forse il gel di Aloe e l’olio
segue a pag. 20
segue a pag. 31
L
Anno 10 • Numero 3 • Bimestrale • maggio/giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Trattamento cosmetico in età adolescenziale:
condizioni che coinvolgono le ghiandole sebacee
e sudoripare
segue da pag. 1
Obiettivi: dopo aver completato la seguente
monografia di aggiornamento il Farmacista dovrebbe essere in grado di:
• descrivere i principali cambiamenti della pelle
in età adolescenziale;
• conoscere le principali modificazioni delle
ghiandole sebacee e sudoripare che possono
trarre beneficio dall’uso di prodotti cosmetici;
• conoscere gli ambiti di intervento cosmetico
nei soggetti in età adolescenziale che presentano condizioni legate alle ghiandole sebacee e/o
sudoripare (sesso maschile e femminile);
• riconoscere le condizioni per le quali è auspicabile un trattamento cosmetologico e/o l’intervento dermatologico;
• conoscere gli elementi di base necessari al consiglio cosmetologico rivolto alla pelle in età
adolescenziale.
SCOPO DELL’ATTIVITà: formare il farmacista al corretto counseling degli adolescenti riguardo
i problemi cosmetologici.
Executive summary
• L’attivazione ormonale caratteristica dell’adolescenza comporta importanti cambiamenti
strutturali anche a livello cutaneo.
• Ghiandole sudoripare e sebacee modificano profondamente la loro funzionalità con
l’adolescenza.
• Acne, iperseborrea e dermatite seborroica
sono i più comuni disturbi correlati al funzionamento delle giandole sebacee.
• Il cambiamento dell’odore corporeo, con la
possibile iperidrosi e bromidrosi, richiedono
trattamenti cosmetologici adeguati.
• È fondamentale per il farmacista comprendere il limite tra fisiologia e patologia, con la
necessità di invio del cliente da un dermatologo.
sesso maschile e femminile. Il processo inizia con l’attivazione delle ghiandole sessuali (portando la ragazza alla prima mestruazione, il menarca, e il ragazzo
alla produzione di sperma) e il relativo cambiamento di dimensioni, forme, composizioni e funzioni di
molteplici strutture e sistemi corporei: sono le carat-
teristiche sessuali secondarie1. Peli, ghiandole sudoripare e ghiandole sebacee iniziano improvvisamente a
cambiare il loro comportamento. Questi meccanismi
si attivano in pubertà e, pur modificandosi negli anni,
continuano a essere attivi per tutta la durata della vita.
I profondi cambiamenti che caratterizzano la pubertà
sono non solo di tipo morfologico e funzionale, ma
anche psicologico e comportamentale. Rappresenta
infatti una tappa di transizione dalla quale si passa
all’adolescenza, in cui si perfeziona la maturità psicologica e sociale.
Tecnicamente viene individuata una fase di ‘pre-adolescenza’, un’età dell’individuo compresa tra gli 11 e i
14 anni che si differenzia dalla fase dell’adolescenza,
variabile a seconda del sesso (dai 15 ai 20 anni).
Mentre l’adolescenza vera e propria corrisponde agli
anni a cavallo tra infanzia ed età adulta, la ‘preadolescenza’ è quel periodo compreso tra infanzia ed adolescenza, che corrisponde all’inizio di quel percorso
di cambiamenti psico-fisici determinati dalle nuove
produzioni ormonali.
Un preadolescente è caratterialmente appena diverso
da un bambino ma, mentre stanno mutando le sue condizioni fisiche, avverte queste modificazioni e prova a
sottovalutarle, fino a quando con notevole ansia ed angoscia non riesce più ad ignorare i drastici cambiamenti
che velocemente si concretizzano nella sua esistenza.
Nel sesso maschile la pubertà inizia intorno ai tredici
anni, mentre nel sesso femminile compare intorno agli
undici anni. Va rilevato inoltre che nelle aree territoriali occidentali più sviluppate, negli ultimi due secoli, si è osservata una progressiva precocità dell’avvento della pubertà, meno nel sesso maschile rispetto
a quello femminile2,3. Tale fenomeno sembrerebbe
determinato da molteplici fattori: dall’alimentazione
(maggior apporto proteico), all’esposizione ad agenti estrogenici e antiandrogeni, a diverse condizioni
igienico-sanitarie ed ambientali, a un contesto sociale
connotato da comportamenti sessuali più liberalizzati,
a fattori genetici, all’attività fisica più intensa4.
L’aumento della produzione del GnRH (Gonadotropin Releasing Hormone, ormone di rilascio delle gonadotropine) ipotalamico rappresenta l’inizio della
pubertà: l’FSH (Follicle-Stimulating Hormone, ormone follicolo-stimolante) e l’LH (Luteinizing Hormone,
ormone luteinizzante) sono le gonadotropine prodotte
dall’ipofisi che, quando secrete in quantità più alte,
favoriscono un incremento dei livelli di steroidi gonadici. Come conseguenza del potenziamento della sintesi di questi ormoni e della stimolazione delle cellule
gonadotrope, si raggiunge la prima tappa che porterà
alla maturazione sessuale. Le caratteristiche degli aumentati livelli basali di LH e di FSH sono differenti
tra sesso maschile e femminile, ma in entrambi, l’LH
aumenta più dell’FSH5-6.
20
Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Le complesse modificazioni rendono spesso l’impatto
con la nuova identità adolescenziale molto difficile. In
questa fase è fondamentale il supporto da un lato delle
figure genitoriali che dovrebbero ‘traghettare’ attraverso questa difficile età della vita il proprio figlio/a,
supportando con maggiori attenzione, sensibilità,
complicità e… pazienza; dall’altro il sostegno di figure
professionali che sappiano comprendere gli impliciti
messaggi di chi ancora non è in grado di comunicare compiutamente le proprie necessità, è di evidente
grande aiuto.
Il primo interlocutore fuori dal nucleo familiare è rappresentato dal medico di famiglia, dal pediatra in tal
caso, considerato che su base nazionale mentre dieci
anni fa la percentuale di bambini della fascia 7-14 anni
assistita dal pediatra era del 40%, mentre oggi supera
l’80%. Su questo argomento è consigliabile la lettura
dell’articolo divulgativo: ‘Pediatra-medico: a che età
il passaggio? http://www.corriere.it/salute/11_ottobre_03/pediatra-medico-passaggio-tucci_352f93c0e8fe-11e0-ba74-9c3904dbbf99.shtml.
La scuola media inferiore dovrebbe rappresentare
un fondamentale nucleo di continua informazione
per l’adolescente, soprattutto per la conoscenza dei
temi che potenzialmente non sono mai stati affrontati.
Nell’ambito di competenza del benessere, tra questi
argomenti alcuni rappresentano un obbligo educativo, come le questioni igienico-sanitarie, la conoscenza dei maggiori pericoli comportamentali a questa
età (esposizione solare ‘selvaggia’, effettuazione di
piercing e tatuaggi, ecc.). Campagne educazionali e
specifiche giornate di formazione, con l’utilizzo di un
linguaggio adatto al preadolescente e all’adolescente
sono in tal senso una risorsa insostituibile.
Non meno importante può essere considerato il supporto professionale del farmacista che, in prima linea,
è costantemente in contatto con consumatori di tutte
le fasce di età: dal genitore che si sostituisce nella richiesta di soluzioni per i propri figli, alla domanda diretta di adolescenti che vogliono risolvere un problema. Questa situazione appare pienamente inquadrata
nell’ambito cosmetologico, laddove un prodotto di
libera vendita può essere identificato, in un momento
così difficile come quello adolescenziale, come essenziale risoluzione di questioni perlopiù identificate
dagli adulti come ‘poco importanti’: ad esempio un
deodorante giusto per la tipologia cutanea che risolva
il problema del ‘maleodorare’, oppure un prodotto sebo-normalizzante per una pelle troppo lucida ed oleosa, oppure un prodotto adatto di make-up per nascondere gli inestetismi di una pelle predisposta all’acne.
Oggigiorno un ruolo sostitutivo delle figure genitoriali e istituzionali è rappresentato dai mass media:
cartelli e manifesti pubblicitari, giornali (quotidiani e
periodici), pubblicità in generale, cinema, radio, televisione e, ora, soprattutto la navigazione in rete e la
partecipazione ai social network, sono da considerare, nel bene e nel male soprattutto per gli adolescenti,
‘vice-maestri’ di vita. Questa moderna opportunità,
accoglie in sé una moltitudine di considerazioni, tra
le quali il concetto della facilità di accesso alle informazioni e con essa la pericolosità intrinseca dell’inca-
pacità di selezione di un adolescente. Fermi restando
dunque i processi di controllo sulle ricerche nel Web
a livello genitoriale, rimane ai ragazzi un mondo intero di semi-informazioni e conoscenze frammentarie,
in un linguaggio spesso non focalizzato all’età di chi
cerca, con conseguente maggiore confusione e ansia
da risultato7.
In questo periodo della vita, dal punto di vista strettamente cutaneo, in entrambi i sessi si assiste alla comparsa di peli ascellari e peri-anogenitali, oltre che di
peli della barba e corporei nel sesso maschile, all’attivazione delle ghiandole sudoripare apocrine, alla riattivazione della produzione della ghiandola sebacea,
al cambiamento delle proporzioni del tessuto adiposo
soprattutto nel sesso femminile. Tali importanti modifiche riservano delle sorprese per l’adolescente (e
il pre-adolescente) non abituato a confrontarsi con
un’immagine del sé che propone un diverso odore
corporeo, una pelle del viso e del corpo che può facilmente tendere all’insorgenza dell’acne definita appunto ‘giovanile’, ad alterazioni e inestetismi inattesi,
come le smagliature o la ‘cellulite’.
Compito del prodotto cosmetico è di accompagnare
facilmente l’adolescente nel percorso verso il benessere della pelle e degli annessi, senza mai sovrapporsi
a quelle alterazioni/patologie che francamente necessitano dell’intervento dermatologico e/o di trattamento farmacologico.
La pelle e i cambiamenti ormonali
nell’adolescenza: relativi ambiti di
intervento cosmetico
Il comune denominatore
delle principali modificazioni della cute e degli annessi nel periodo puberale
Keywords
e adolescenziale risiede nel
cambiamento nella produPubertà fisiologia,
zione ormonale dell’indivigonadotropine, FSH,
duo a questa età.
ormone follicolostimolante, LH, ormone Tutto parte dall’ipofisi: nel
sesso maschile, l’FSH agiluteinizzante, ormoni
sce sul testicolo e, in partisessuali, testosterone,
colare, su alcune cellule di
diidrotestosterone,
supporto (cellule del SertoDHT, 5-a-reduttasi,
li) tra le quali si sviluppano
progesterone,
gli spermatozoi; nel sesso
estradiolo, apparato
femminile il ruolo principategumentario ormoni
le dell’FSH è quello di consessuali e
sentire da un lato la maturazione dei follicoli ovarici
durante la prima parte del ciclo mestruale, dall’altro
la produzione di estrogeni da parte dell’ovaio; nel ragazzo l’LH agisce sulle cellule di Leydig del testicolo, responsabili della produzione di testosterone;
nella ragazza l’LH è in grado di indurre l’ovulazione
e di favorire la produzione di progesterone da parte
del corpo luteo (ovvero il residuo del follicolo ovarico
dopo l’espulsione della cellula uovo). In conseguenza
dell’incremento di FSH e LH aumenta progressivamente anche la secrezione degli steroidi sessuali: il
testosterone nel maschio e l’estradiolo nella femmina.
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Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
La 5-a-reduttasi è un enzima deputato alla conversione del testosterone in
Key Point
diidrotestosterone (DHT,
D i H y d ro Te s t o s t e ro n e) .
Gli ormoni sessuali,
Quest’ultimo rappresenta
in particolare gli
l’ormone androgeno più
androgeni e il loro
potente dell’organismo e
rapporto quantitativo
la sua attività è 2-5 volte
con gli estrogeni,
superiore rispetto a quella
influenzano
del testosterone. È in effetfortemente molti
ti un metabolita attivo del
processi, a livello
testosterone, secreto prindi cute e annessi,
cipalmente nella prostata,
e meccanismi
nei testicoli, nei follicoli
fisiologici, che
dei capelli e nelle ghiandole
possono però essere
surrenali tramite l’enzima
il punto di partenza di 5-α-reduttasi con riduzione
processi patologici.
del doppio legame tra il 4° e
il 5° atomo di carbonio.
Tale complesso meccanismo consente a svariati tessuti target periferici, cute e annessi inclusi, di regolare in modo autonomo la produzione di estrogeni o di
androgeni a partire da substrati di origine surrenalica,
principalmente dal deidroepiandrosterone (vedi Figura 1 e Tabella 1)8,9.
Gli ormoni androgeni sono tipicamente maschili, ma
sono presenti in concentrazioni inferiori anche nel
sesso femminile. Gli ormoni sessuali, in particolare
gli androgeni e il loro rapporto quantitativo con gli
estrogeni, influenzano fortemente molti processi, a
livello di cute e annessi, e meccanismi fisiologici,
che possono a loro volta essere il punto di partenza di
processi patologici: l’eccessiva crescita dei peli, l’insorgenza dell’acne, l’iper-seborrea, l’eccessiva sudorazione apocrina, ecc.
Per ognuna delle condizioni identificate è possibile
riconoscere quali sono e dove possono arrivare gli
ambiti di intervento cosmetico.
Predisposizione all’acne giovanile
L’acne è una dermatosi infiammatoria del follicolo
pilosebaceo e del tessuto
peri-follicolare, che si locaKeywords
lizza soprattutto al volto e al
torace. Caratterizzata dalla
Acne giovanile
presenza contemporanea o
eziologia, acne
in fasi successive di comepresentazione clinica,
doni, papule, pustole o cisti
ormoni sessuali acne
(con esiti talvolta cicatriziae, diidrotestosterone,
5-α-reduttasi, ghiandole li), ha un decorso cronico e
frequenti riacutizzazioni. Nel
sebacee, sebo,
50-60% dei casi compare
Propionibacterium
nell’adoacnes, comedone, acne prevalentemente
lescenza
(intorno
ai
18 anni
trattamento cosmetico
nel 35% nel sesso maschile
e nel 40% nel sesso femminile); uno studio condotto nel 1977 tra 6000 medici ha
fatto emergere che per 13,5% di loro l’acne è un ‘evento
fisiologico’, mentre il 72% la considera una ‘malattia reale da curare’ (http://www.acne.it/comune.html). Natu-
Tabella 1 - Localizzazione dei ricettori per
androgeni ed estrogeni a livello di cute e annessi
Recettori per gli androgeni
Cheratinociti (epidermide)
Follicolo pilifero
Ghiandole sebacee
Ghiandole sudoripare
Adipociti
Cellule delle papille dermiche
Fibroblasti
Melanociti della cute dei
genitali
Recettori per gli estrogeni
Cellule delle papille dermiche
Fibroblasti del derma
Adipociti
Ghiandole sebacee
Ghiandole sudoripare
Cellule del follicolo pilifero
Ghiandola mammaria
Fonte: Supplemento a “Il Dermatologo Informer” n. 1/2012, a cura
della redazione
Figura 1. Sintesi degli ormoni sessuali nella cute
ralmente l’entità delle lesioni
acneiche e dunque la gravità
del manifestarsi dell’acne fa
la differenza, ma ancora oggi
Key Point
troppo spesso le preoccupaL’acne è una
zioni degli adolescenti per gli
dermatosi
inestetismi che può provocainfiammatoria del
re cadono nell’indifferenza.
follicolo pilosebaceo
L’immagine del sé, invece,
e del tessuto periproprio in questo periodo
follicolare, che si
della vita ricerca conferme e
localizza soprattutto
rifiuta fallimenti, determinanal volto e al torace
do, quando queste richieste di
ed è caratterizzata
aiuto non vengono ascoltate
dalla presenza
o sottovalutate, ansia, deprescontemporanea o in
sione, irritabilità e problemi
fasi successive di
di relazione e sociali.
comedoni, papule,
Seppur ancora oggi le cause
pustole o cisti e
dell’acne non siano del tutto
da un decorso
chiare, è evidente invece che
cronico e frequenti
gli ormoni sessuali svolgono
riacutizzazioni.
un’azione di primo piano nella sua eziologia.
Nelle cellule delle ghiandole
sebacee l’ormone rilevante è il diidrotestosterone che,
grazie all’interazione con recettori intracellulari, consente un’accelerazione del ritmo mitotico, conducendo
quindi a un aumento della produzione di sebo. Inoltre
l’attività delle cellule sebacee è legata, oltre che alla di-
22
Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Figura 2. Eziopatogenesi dell’acne
stribuzione dell’enzima 5-α-reduttasi e all’azione degli
ormoni androgeni, anche a fattori costituzionali ed ereditari.
L’aumento della secrezione sebacea può determinare
l’insorgenza di manifestazioni patologiche come l’acne,
ma non ne costituisce l’unica causa (si assiste spesso al
manifestarsi di seborrea senza l’insorgenza di acne).
Lo sviluppo dall’iperproduzione sebacea all’acne
avviene quando nei follicoli sebacei (caratterizzati
da una ghiandola sebacea voluminosa e da un pelo
molto sottile), si determina un’ipercheratosi della
porzione infrainfundibulare del follicolo pilifero.
Tale prima manifestazione, determinata probabilmente da una condizione infiammatoria delle cellule
cheratiniche della stessa porzione del follicolo, causa la formazione di un ‘tappo corneo’ che blocca la
fuoriuscita del sebo. Questa ostruzione dell’infundibulo condurrà al ‘microcomedone’, una lesione preacneica che provoca un sempre maggiore accumulo
di sebo e detriti cellulari. Contemporaneamente questa condizione facilita l’instaurarsi di un ambiente
molto favorevole alla crescita di batteri, in particolare il Propionibacterium acnes (un batterio Grampositivo anaerobio che si sviluppa preferenzialmente
su substrato lipidico). A questo punto si originano
due possibili successivi percorsi: può formarsi il
‘comedone aperto’ (comunemente noto come ‘punto nero’) oppure la ‘pustola’, vera e propria lesione
acneica (comunemente nota come ‘brufolo’). Nel
primo caso, il comedone aperto, continuando ad aumentare di volume, dilata progressivamente l’ostio
follicolare, esponendo la massa di sebo, detriti cellulari e melanina ad ossidazione e conferendo alla
lesione un colore scuro. Nel secondo caso, quando
l’aumento del volume di sebo dilata invece il canale follicolare, ne provoca la lacerazione delle pareti
con conseguente liberazione del contenuto nel tessuto dermico. È in questa fase che si determina un
intenso e generalizzato fenomeno infiammatorio. Da
questo momento in poi tendono a formarsi tutte le
altre lesioni che caratterizzano l’acne, come le papule e nei casi più gravi noduli e cisti (vedi Figura 2).
Sia l’entità sia la durata dei processi infiammatori
determinano la gravità più o meno acuta dell’acne.
Quando la persistenza e la confluenza delle lesioni
più banali comportano lesioni più gravi, come noduli
e cisti, al termine del processo infiammatorio possono facilmente comparire inestetici e permanenti esiti
cicatriziali che determinano un imponente problema
relazionale10,11.
Prima di arrivare all’instaurarsi dell’acne, è sicuramente auspicabile provvedere a una corretta prevenzione della sua insorgenza e, spesso, una corretta igiene cosmetologica può aiutare a ridurre quei meccanismi che portano al peggioramento delle condizioni
cutanee.
Qualora, nonostante tutti i tentativi, l’adolescente si
avvii inesorabilmente verso l’insorgenza di questa
patologia, è assolutamente fondamentale riconoscere,
oltre al suo disagio, la fase nella quale l’acne, da lieve
inestetismo con seborrea e qualche comedone aperto, sta per entrare nel contesto delle lesioni pustolose.
In questo momento il dermatologo può e deve intervenire efficacemente per evitare l’insorgenza di tutti
quegli eventi ‘a cascata’ che porteranno alla franca
patologia acneica.
Connessioni in ambito cosmetologico
Nell’acne la detersione rappresenta, oltre all’atto
igienico fondamentale e imprescindibile, un completamento dell’azione terapeutica.
Prevede come prerogative principali le seguenti azioni:
• attività antibatterica,
• azione acidificante,
• azione detergente efficace ma non aggressiva, ma
deve provvedere alla comedolisi, all’idratazione,
a contrastare l’eccessiva untuosità cutanea (sebonormalizzante).
L’attività antibatterica è affidata a principi attivi ad
ampio spettro quali la clorexidina, il climbazolo,
l’acido undecilenico, il triclosan, il cetrimonio bromuro e molti altri.
L’attività acidificante è propria dei Synthetic detergent
(Syndet) che per loro natura possono essere acidificati ad hoc grazie alla presenza di sostanze acidificanti
(acido lattico, citrico, ecc.)
L’attività detergente non aggressiva è tipica dei tensioattivi anfoteri (come le betaine), ma la tollerabilità
varia in base al formulato.
L’attività comedolitica è svolta principalmente da cosmetici che veicolano adeguatamente ingredienti ad
azione cheratolitica/cheratomodulante, come l’acido
salicilico o i più blandi a-idrossiacidi. Sono molte le
sostanze funzionali ammesse all’uso cosmetico con
tale funzionalità e tra queste vanno annoverate anche le esfolianti meccaniche ad azione delicata, che
sono ‘pulitori abrasivi’ (ovvero scrub meccanici che
rimuovono le cellule morte dalla superficie della pelle). Devono essere formulati specificatamente per la
pelle tendente all’acne, non devono essere aggressivi,
possono essere utili quando la condizione da trattare
è così lieve da non richiedere ancora alcun intervento
farmacologico, sono da evitare invece quando l’acne
richiede un trattamento specifico oppure è in fase infiammatoria.
23
Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Tabella 2 - Ingredienti cosmetici con funzione
antiseborroica (favorire il controllo
della produzione di sebo)
1 Ajuga reptans leaf extract
2. Allantoin biotin 4492-73-3
3. Aminopropyl menthyl phosphate
4. Biotin
5. Brassica oleracea botrytis oil unsaponifiables
6. Candida bombicola/glucose/methyl rapeseedate ferment
7. Carbocysteine
8. Cardiospermum halicacabum seed extract
9. Coriandrum sativum fruit/leaf extract
10. Dendropanax morbifera stem sap
11. Dimethoxybenzamido phenylhydroxylacetamide
12. Helichrysum arenarium extract
13. Helichrysum italicum extract
14. Hydroxyphenyl glycinamide
15. Melaleuca alternifolia leaf water
16. Nasturtium officinale flower/leaf extract
17. Oligopeptide-32
18. Ononis arvensis root extract
19. Ononis spinosa root extract
20. Origanum majorana leaf extract
21. Origanum vulgare flower extract
22. Phloretin
23. Populus tremuloides bark extract
24. Propolis cera
25. Quercus infectoria gall extract
26. Quercus petraea bark extract
27. Rhus glabra bark/berry/root extract
28. Salvia sclarea extract
29. Schizandra sphenanthera fruit extract
30. Sh-polypeptide-7
31. Sodium usnate
32. Sulfur
33. Undecanoic acid
34. Undecyl alcohol
35. Zinc pyrithione
verso la banca dati on-line degli ingredienti cosmetici
della Commissione Europea (CosIng: Cosmetics Ingredients), alla voce «antiseborrhoeic» sono presenti ben 35 sostanze funzionali (vedi Tabella 2), tutte
ammesse all’uso cosmetico e specificatamente individuate per questa attività.
Obiettivo della prescrizione cosmetica in caso di pelle predisposta all’insorgenza dell’acne è anche la riduzione degli effetti collaterali della terapia medica.
Benzoil-perossido, retinoidi topici e sistemici, ma anche sostanze di per sé ben tollerate, ma veicolate con
mezzi quali gli alcoli o i glicoli, possono indurre irritazioni cutanee. Per questo si ricorre al cosmetico che
deve ripristinare l’alterata funzione di barriera epidermica e al tempo stesso determinare un’azione lenitiva e coadiuvante antinfiammatoria, senza incorrere
negli effetti collaterali dell’eventuale utilizzo di farmaci antinfiammatori steroidei e non. Tra le sostanze
che possiedono questa azione a uso cosmetico, oltre
a molti altri derivati vegetali, si identificano l’acido
18-b glicirretico veicolato in varie forme, l’a-bisabololo, il furalglucitolo, il coenzima Q10, i polifenoli di
derivazione vegetale e molte altre sostanze, come ad
esempio le acque termali.
Un altro fondamentale ruolo del cosmetico, soprattutto nella stagione estiva, è la protezione solare.
Il più importante obiettivo rimane il ripristino della
funzione barriera dell’epidermide (già di per sé all’ottenimento di una migliore idratazione, migliorano le
caratteristiche estetiche della pelle) affidato all’uso di
sostanze che mimano i lipidi intercellulari epidermici (ceramidi), trigliceridi, oli e burri vegetali (come
l’olio di Jojoba) che nell’epidermide svolgono un ruolo specifico (acidi grassi insaturi), in molti casi senza
interagire negativamente con un aumento dell’untuosità cutanea. Altre sostanze come i fattori naturali di
idratazione (NMF, Natural Moisturizing Factor) e gli
a-idrossiacidi si aggiungono alle precedenti e trovano
spesso un contemporaneo impiego in uno stesso prodotto per poter raggiungere più scopi11-13.
Iperseborrea
Fonte: Banca Dati Cosing
Si presenta di fondamentale importanza, anche per la
detersione in caso di pelle predisposta all’insorgenza
dell’acne, il corretto apporto di idratazione.
Per il trattamento cosmetico, è corretto parlare di
azione sebo-normalizzante ed opacizzante attraverso
l’utilizzo di varie sostanze funzionali, con le quali si
tenta di modificare il vero e proprio ritmo di secrezione sebacea (modulazione della produzione di DHT),
come ad esempio con l’estratto di Serenoa repens, di
Cucurbita pepo, fitosteroli (es. beta-sitosterolo, sigmasterolo), acido azelaico, sali di zinco, amminoacidi
solforati (cistina, metionina, biotina).
È inoltre molto importante ‘adsorbire’ il sebo rendendolo meno fluido e perciò limitando l’antiestetico
aspetto untuoso della pelle; i principi funzionali più
comuni sono sostanze quali il caolino, la bentonite o
altri pigmenti minerali quali gli ossidi di zinco e titanio.
A una semplice ricerca di funzione cosmetica, attra-
Come già accennato, la
normale o eccessiva produzione delle ghiandole sebacee non è sempre correlata
Keywords
all’insorgenza dell’acne. La
secrezione sebacea è fisioIperseborrea
logica e necessaria al beneseziologia,
sere della cute. Senza sebo,
iperseborrea
che diventa alla pubertà il
presentazione
componente primario del
clinica, ghiandole
film idrolipidico fino ad alsebacee, sebo,
lora ‘compensato’ nella fase
comedone,
grassa dai soli lipidi epideriperseborrea
mici, si determinerebbe uno
trattamento
‘sfaldamento’ della pelle,
cosmetico
perdendo in tal modo le sue
proprietà di barriera.
Le ghiandole sebacee producono abbondantemente
sebo durante la vita fetale (vernice caseosa del feto).
Sono attive solo nei primi mesi di vita e passano poi in
24
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una fase di relativa quiescenza fino ai 9-10 anni di età per
riattivarsi all’adrenarca.
Ritrovano poi piena attività
Key Point
alla pubertà e possono esseLa seborrea, o meglio re proprio in questo periodo
una tra le cause dell’acne
l’iperseborrea, viene
comunemente definita polimorfa giovanile.
La seborrea, o meglio l’ipercome l’eccessiva
seborrea, viene comunemenproduzione di
te definita come l’eccessiva
sebo, conseguenza
produzione di sebo, consedell’alterazione
guenza dell’alterazione dei
dei meccanismi
meccanismi che presiedono
che presiedono
alla regolazione dell’attività
alla regolazione
delle ghiandole sebacee. Quedell’attività delle
ste sono localizzate su tutta la
ghiandole sebacee.
superficie cutanea, con l’eccezione dei palmi delle mani e delle piante dei piedi.
Le ghiandole non hanno distribuzione omogenea, ma
sono molto più abbondanti e produttive in aree cutanee
particolari, come quelle del viso e del cuoio capelluto. In alcune zone la loro densità è molto alta, in altre
regioni corporee invece, come per l’avambraccio o la
superficie estensoria della gamba, sono invece scarsamente rappresentate. Sono di tipo alveolare composte,
ovvero formate da grappoli di acini, a secrezione olocrina per cui l’intera cellula concorre alla secrezione: il
secreto (il sebo) si accumula nella cellula che poi degenerando costituisce essa stessa parte del secreto stesso.
Queste ghiandole sono generalmente associate a un
follicolo pilifero, andando a formare la cosiddetta ‘unità pilosebacea’. Tuttavia in alcune aree cutanee aprono
direttamente il loro dotto alla superficie esterna (come
nel caso delle ghiandole sudoripare eccrine). In questi
casi, come ad esempio nel labbro superiore e nelle ali
del naso, le ghiandole sebacee assumono dimensioni
più grandi e producono una maggiore quantità di sebo.
La secrezione sebacea è continua e regolata dagli stessi
meccanismi già sopra riportati11,14.
Il più importante fattore regolatore sulla secrezione di
sebo è pertanto la concentrazione degli ormoni androgeni, oltre naturalmente ai ‘soliti’ parametri di predisposizione genetica e diversità tra razze. La ‘pelle
grassa’ spesso infatti è un problema diffuso tra membri della stessa famiglia.
Il sebo entra prepotentemente nella costituzione del film
idrolipidico, importante barriera di protezione e primo
vero strato della pelle, a protezione dagli agenti esterni,
a controllo del valore del pH fisiologico cutaneo e con
il ruolo di “plasticizzante” dell’epidermide15-17.
La sua composizione varia al modificarsi di molteplici parametri, ma in linea di massima la composizione
del sebo può essere individuata come segue:
• trigliceridi e acidi grassi liberi (57,6%),
• cere (26%),
• squalene e paraffina (12%),
• colesterolo (4%),
• detriti cellulari.
Connessioni in ambito cosmetologico
Un eccesso di sebo (iperseborrea) può determinare un
aspetto lucido e oleoso della superficie cutanea oppure, come già descritto, concorrere all’insorgenza
di comedoni aperti. Sul cuoio capelluto questa condizione determina non solo ‘oleosità’ della superficie
cutanea ma anche del fusto dei capelli.
Le parole d’ordine in caso di iperseborrea cutanea
sono: detersione, opacizzazione, sebo-normalizzazione. Anche il detergente, meglio se in forma cosmetica
gel o comunque emulsione O/A, può iniziare a provvedere alle tre azioni, tra le quali la più importante
rimane la rimozione dell’eccesso di untuosità. Successivamente il trattamento dovrà provvedere a prevenire la formazione dell’abbondante secrezione di sebo
attraverso l’uso di emulsioni evanescenti O/A o gel e
sieri ad azione idratante e sebo-normalizzante (vedi
Tabella 2). Inoltre non meno importante è l’azione
opacizzante (‘mat’) resa possibile essenzialmente da
sostanze in grado di adsorbire il sebo in eccesso, come
è il caso di numerosi polveri più o meno micronizzate
e pigmenti minerali. Questa azione è resa possibile
anche dall’uso del make-up. Finito il tempo dei ‘pastoni’, dalle prerogative (reali o supposte) ‘dannose’
nei confronti della pelle grassa e tendenti all’acne,
oggi la cosmetica moderna ha messo a punto prodotti
da trucco ben più funzionali di un tempo. Fondotinta, mousse, BB (Blemish Balm o Beauty Balm), CC
(Color Corrector) Cream, ciprie e polveri e comunque tutti quei prodotti connotati da una progettazione
specifica per sebo-normalizzare ed opacizzare (oltre
che idratare, proteggere e svolgere altre importanti
funzioni per la fisiologia della pelle) sono una risorsa cosmetica irrinunciabile per ridurre gli effetti della
seborrea e per aiutare a minimizzarne gli inestetismi.
Anche i “capelli grassi”, che si manifestano frequentemente nei soggetti che presentano seborrea cutanea,
necessitano di particolare attenzione. Shampoo e balsamo per capelli grassi, oltre ai trattamenti intensivi
come maschere e lozioni, aiutano a limitare la produzione oltre che la distribuzione del sebo in eccesso.
Più facilmente, in presenza di capelli grassi, possono
associarsi altre alterazioni del cuoio capelluto quali
la forfora, la dermatite seborroica, l’alopecia androgenetica.
Dermatite seborroica
La dermatite seborroica è
una dermatite eczematosa a
decorso cronico-recidivante
molto comune (diffusa tra
Keywords
gli adolescenti con un incidenza del 3-5%) e caratDermatite seborroica
terizzata dalla presenza di
eziologia, dermatite
squame giallastre e untuose
seborroica
presentazione clinica, che si associano a eritema
del cuoio capelluto, a picghiandole sebacee,
cole formazioni crostose e a
sebo, Pityrosporum
volte a prurito. Si localizza
orbicolare,
nelle aree cutanee ricche di
Malassezia furfur,
ghiandole sebacee e quindi
dermatite seborroica
anche al volto18.
trattamento
La ricerca delle cause d’oricosmetico
gine è spesso messa in di-
25
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scussione, perché ancora
incerta. Molti sono gli elementi possibili o i fattori
ritenuti che concorrono alla
Key Point
sua comparsa. Tra le possiLa dermatite
bili cause si riconoscono:
seborroica è
• fattori biochimici: un deuna dermatite
ficit enzimatico fa trasforeczematosa a
mare gli acidi grassi saturi
decorso cronicoin insaturi alterando il merecidivante
tabolismo del sebo;
molto comune e
• fattori “microbici”: batcaratterizzata dalla
teri e lieviti (in particolare
presenza di squame
il Pityrosporum orbicolare
giallastre e untuose
o Malassezia furfur) irritache si associano a
no ed infiammano la cute;
eritema del cuoio
• fattori psico-neurologici:
capelluto, a piccole
stress, stanchezza, assoformazioni crostose e
ciazione con patologie
a volte a prurito.
neurologiche;
• altri fattori: predisposizione genetica, varia zioni ormonali, fattori climatico-ambientali, altre
patologie.
Connessioni in ambito cosmetologico
I prodotti cosmetici possono coadiuvare il trattamento
della dermatite seborroica attraverso l’uso di sostanze che aiutino a controllare la proliferazione del Pityrosporum orbicolare, ad azione decongestionante,
lievemente cheratomodulanti/idratanti e, ultimo non
in importanza, ad azione detergente delicata e possibilmente ‘per affinità’.
In ogni caso, al manifestarsi dei primi segni clinici
della dermatite seborroica, è comunque consigliabile un controllo dermatologico per la diagnosi e
per l’eventuale prescrizione medica delle necessarie terapie farmacologiche topiche e/o sistemiche11.
Cambiamento dell’odore corporeo e
iperidrosi
Originariamente i nostri antenati non si deodoravano né
si profumavano perché non era socialmente utile; piuttosto gli ‘odori’ corporei naturali assolvevano a molteplici funzioni quali quella di comunicazione, riconoscimento, delimitazione del territorio, richiamo sessuale.
Poi l’evoluzione, il grado di sviluppo, la tecnologia, il
passare dei secoli hanno determinato la quasi scomparsa dei naturali odori corporei al posto dei quali, come
necessari messaggeri di comunicazione e regolatori dei
rapporti sociali sono comparsi i ‘profumi’.
Tralasciando l’ormai annosa polemica sui feromoni (esistono o meno nell’uomo?), va ricordato che
la secrezione sudorale è il risultato dell’attività delle ghiandole sudoripare eccrine e apocrine, oltre che
delle ghiandole sebacee. Mentre le ghiandole eccrine sono sempre attive, quelle apocrine si attivano nel
momento della pubertà. Sono molto importanti nel
caratterizzare dal punto di vista organolettico il sudore individuale, tant’è che sono localizzate (non a caso)
a livello di ascelle, areola mammaria, aree genitali.
A differenza delle ghiandole eccrine, il loro dotto si
apre nel canale pilosebaceo,
subito al di sopra del punto
di ingresso del dotto della
ghiandola sebacea e sono a
Keywords
secrezione apocrina (ovveIperidrosi eziologia,
ro il cui secreto si accumusudorazione,
la nella parte distale della
bromidrosi,
cellula e poi viene riversato
cromidrosi, anidrosi,
all’esterno in un atto unico).
oligoidrosi, odore
La secrezione sudorale non
corporeo, ghiandole
appena prodotta e riversata
sudoripare, ghiandole è quasi del tutto inodore.
sebacee, sebo,
Come noto, solo a seguito
iperidrosi trattamento dell’azione della flora batcosmetico,
terica cutanea residente sul
idrosadenite
substrato sudore eccrino/
apocrino-sebo si produce
l’odore caratteristico. Tali
batteri presenti sulla superficie cutanea attivano enKey Point
zimi (lipasi ed esterasi) in
grado di ‘digerire’ le comLa secrezione
ponenti del sudore eccrino
sudorale è il risultato
e apocrino dando luogo alla
dell’attività delle
produzione di particolari
ghiandole sudoripare
composti denominati acidi
eccrine e apocrine,
grassi liberi, i veri responoltre che delle
sabili del caratteristico odoghiandole sebacee.
re individuale (body odor).
Mentre le ghiandole
I batteri responsabili sono
eccrine sono
saprofiti (abitualmente resisempre attive, quelle
denti) presenti sulla superapocrine si attivano
ficie cutanea dei soggetti
nel momento della
sani e la densità della flora
pubertà.
saprofitica può raggiungere
i sei/sette milioni per cm².
Ovviamente l’alta densità di presenza batterica è facilitata nelle zone caldo-umide della superficie cutanea
(ancor di più in ambiente caldo-umido e pH tendente
all’alcalinità), come le pieghe cutanee in generale, gli
spazi interdigitali, i cavi ascellari. Oltre alla temperatura sempre costante intorno ai 37°C e a un pH elevato, le
ascelle presentano grossi peli terminali che favoriscono
la diffusione del sudore, l’attecchimento dei batteri e
l’aumento della popolazione stessa, che origina quindi
una massiccia scomposizione delle sostanze organiche
presenti.
Il sudore apocrino si decompone più facilmente ed
Tabella 3 - Funzioni del sudore
• Termoregolazione
• Eliminazione di sostanze non necessarie
• Sostegno alla funzionalità tattile e prensile
• Partecipazione alla costituzione del film idrolipidico di
superficie per la fase acquosa
• Ruolo di sistema tampone della cute
• Espressione dell’emotività dell’individuo
• Risposta del nostro organismo a situazioni di stress fisico e/o psichico, febbre, sforzo fisico, patologie, ansia,
paura, stress, nervosismo, fattori ormonali
26
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è la causa principale degli odori corporei considerati
‘sgradevoli’19,20.
Nella genesi dell’odore sudorale sono più direttamente coinvolti i batteri corineformi (difteroidi lipofili) e
i micrococchi (Staphylococcus epidermidis). Questi
batteri determinano la formazione di due classi di prodotti odorosi:
• acidi grassi saturi a catena corta (C5-C10) (quali
gli acidi caprilico, caproico, caprico, isovalerico e
butirrico),
• steroidi androgeni.
In seguito si determina la formazione di altre sostanze
volatili odorose quali mercaptani, amine, indoli, ecc.
Se predominano i batteri corineformi, si sviluppa un
odore “acre-muschiato” a partire dagli steroidi (androstenedione e androstenolo), se invece prevalgono
i micrococchi si sviluppa odore di nota “caprina” a
partire dagli acidi grassi di origine sebacea o apocrina.
Il meccanismo della sudorazione è un fenomeno normale, naturale e necessario e soprattutto svolge svariate funzioni in particolare per la regolazione della
temperatura corporea (vedi Tabella 3 di pagina 26).
Ma proprio alla pubertà il cambiamento del ‘body
odor’ è in alcuni casi ‘stupefacente’ e in questo periodo della vita che è necessario imparare a controllare le
note ‘maleodoranti’ della pelle.
Alcuni disordini cutanei sono legati a disfunzione delle
ghiandole sudoripare: iperidrosi (un’eccessiva sudorazione, soprattutto legata alle ghiandole eccrine), bromidrosi (secrezione di sudore associata a un intenso
e sgradevole odore), anidrosi e oligoidrosi (assente o
scarsa sudorazione, soprattutto legata alle ghiandole eccrine), cromidrosi (colorazione anomala del sudore)21.
In questi casi è necessario sottoporsi a un adeguato
controllo dermatologico.
Connessioni in ambito cosmetologico
Il capitolo della deodorazione è ampio e complesso.
Va qui riportata la complessità della scelta del prodotto deodorante ideale per soddisfare le esigenze individuali. In tutti i casi le parole d’ordine sono: eliminare/
ridurre il cattivo odore senza alterare i delicati equilibri fisiologici alla base dei normali processi cutanei e
della salute della pelle.
Prima di tutto i diversi formulati, possono presentarsi
sotto varie forme cosmetiche:
• stick,
• roll-on (sfera o biglia),
• bombole spray con propellente,
• soluzioni vaporizzabili senza propellenti,
• gel,
• crema lavabile e resistente al sudore,
• pasta grassa anidra,
• polvere,
• microemulsione.
Ogni forma cosmetica presenta vantaggi e svantaggi.
Ad esempio: gli aerosol con propellenti sono gradevoli,
si distribuiscono bene, ma possono alterare il microambiente ascellare e soprattutto possono comportare inalazione del deodorante; di contro quelli senza propellenti,
sebbene siano potenzialmente meno irritanti, possono
distribuirsi meno uniformemente e tendono a lasciare
più residui sui tessuti; i deodoranti in stick sono molto
pratici, possono però alterare il microambiente ascellare (stearati) e a volte dimostrano minore efficacia; i rollon, caratterizzati dalla biglia che scorre sulla cute sono
in genere poco aggressivi, ma si inquinano facilmente;
le creme e le emulsioni sono le formulazioni meno aggressive e meglio distribuibili sulla zona da deodorare,
sono più eudermici, ma tendono a ‘impastarsi’ e a lasciare residui sui tessuti.
Ma la vera differenza nella scelta tra un deodorante e
l’altro non è da riscontrarsi tanto nella forma cosmetica, quanto nel suo meccanismo di azione. I deodoranti
infatti possono svolgere il loro ruolo con diverse modalità22,23.
Antisudorali e anti-traspiranti (sali di alluminio,
zinco, etc.): non agiscono sul meccanismo di formazione dell’odore ma sull’attività escretrice delle
ghiandole sudoripare, riducendola fino al 50%; operano attraverso una blanda azione irritante che provoca
un rigonfiamento delle cellule dei dotti di escrezione
sudorale riducendo il lume stesso del dotto e quindi
l’escrezione del sudore (parziale e temporanea obliterazione); il meccanismo d’azione di queste sostanze
(specie l’alluminio cloruro) è determinato dalla reazione di idrolisi acida che deriva dalla presenza di
microscopiche gocce di sudore (99% di acqua); l’alluminio cloruro in presenza di acqua libera stechiometriche quantità di acido cloridrico, che determina a sua
volta una blanda irritazione dei dotti provocandone
la parziale chiusura; nei casi di sudorazione eccessiva, sono sicuramente i più efficaci; se mal formulati,
nell’uso continuato possono provocare idrosadenite a
causa dell’eccessiva occlusione che i sali determinano, precipitando all’interno del dotto ghiandolare; in
passato sono stati sotto accusa per l’ipotetico rischio
di essere irritanti, allergizzanti e per la loro presunta
tossicità sistemica (che peraltro non è stata sufficientemente argomentata e mai dimostrata).
Batteriostatici (triclosan, triclorocarban, clorexidina,
ecc.): devono avere attività inibitrice più pronunciata
sui ceppi Gram+ e devono essere utilizzati in concentrazioni tali da essere batteriostatici e non battericidi;
in questo modo si riduce la crescita dei microrganismi
cutanei senza però eliminarli del tutto (per non modificare l’equilibrio fisiologico cutaneo); si evita così
di squilibrare eccessivamente la flora batterica con le
inevitabili conseguenze negative; questi prodotti limitano il proliferare della flora batterica cutanea responsabile della degradazione enzimatica, inserendosi in
tal modo nel processo di formazione dei prodotti responsabili dell’odore del sudore per mantenerlo il più
possibile a livelli non percepibili; vista l’azione meno
radicale è necessario accompagnarli nel formulato a
sostanze con attività ‘coprente l’odore’ per completare
l’efficacia deodorante.
Adsorbenti (derivati dello zinco come ossidi di zinco,
zinco ricinoleato e glicinato, ossidi di magnesio, calcio, ecc.): la funzione di queste sostanze è di ‘adsorbire’, come le polveri aspersorie, gli eccessi di umidità e
i derivati maleodoranti frutto della degradazione enzi-
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matica; in tal modo viene impedita la loro liberazione
nell’ambiente; talvolta profumano delicatamente la
zona trattata, non interferiscono sulla traspirazione
e non modificano la flora microbica; sono sostanze
ben tollerate ma dotate di attività non completa e poco
modulabile; per questo motivo non sono utilizzate da
sole ma vengono inserite nei formulati dei deodoranti
con altre sostanze attive.
Sostanze ad azione antienzimatica batterica (trietilcitrato - triestere etilico dell’acido citrico, glucarolattone): bloccano l’attività degli enzimi utilizzati dai
batteri per degradare le componenti del sudore causando la formazione degli odori sgradevoli; dal trietilcitrato, per l’azione degli stessi enzimi che provocano
la formazione di sostanze odorose, si libera acido citrico che, abbassando il pH cutaneo, sfavorisce la crescita dei batteri; le sostanze ad azione antienzimatica
batterica vengono generalmente utilizzate insieme a
sostanze antiossidanti per ridurre l’ossigeno atmosferico prima che ossidi le sostanze volatili prodotte dai
batteri; la moderna cosmetologia utilizza sempre più
spesso questa categoria di sostanze, poiché rispettano
la fisiologia cutanea.
Sostanze odorose o coprenti o profumanti: i profumi possiedono una certa azione deodorante quando
gli agenti attivi sono oli essenziali (lavanda, limone,
sandalo, citronella, ecc.) in grado di esercitare azione
batteriostatica e di modificare gradevolmente l’odore corporeo; nel caso invece si tratti di profumazioni sintetiche, l’effetto più che deodorante può essere
definito ‘coprente’; se la zona ascellare non è stata
detersa, l’applicazione di profumi può, a contatto con
il sudore maleodorante, formare miscugli assai più
sgradevoli e il cattivo odore essere amplificato anche
a notevole distanza; i profumi mascherano gli odori,
ma la loro efficacia è limitata (massimo 5 ore); hanno una azione coprente complementare all’azione di
altre sostanze attive deodoranti; il loro impiego deve
essere ben ponderato così come i loro costituenti, per
evitare i noti rischi di sviluppare dermatiti allergiche
da contatto.
Nel caso della deodorazione dell’adolescente, nonostante il cambiamento dell’odore sia consistente, è
bene consigliare di iniziare con l’uso di prodotti semplici e ben tollerati, come ad esempio potrebbe essere
il caso di uno stick o di un’emulsione a modalità batteriostatica o antienzimatica.
Consigli all’approccio
dell’adolescente dal punto di vista
cosmetologico in farmacia
Non è facile approcciare in breve tempo a tutte le novità sull’aspetto con cui l’adolescente si trova a fare
i conti. Ma in ‘pillole’ è possibile aiutare il ragazzo
in crescita a risolvere numerose questioni che per gli
adulti sono ovvie e banali, mentre per l’adolescente
sono ignote ed insormontabili.
Igiene cosmetologica “di base”
Detersione
I giovani ragazzi prima di tutto devono imparare a
‘lavarsi’. Fino a quel momento la pulizia personale è
Tabella 4 - Tipi di detersione per aree specifiche
Detersione del viso
latte detergente, crema
detergente, gel, tonico (di completamento), syndet, esfoliante, salviettina struccante,
sapone tradizionale
Detersione del contorno latte detergente, prodotto
perioculare
specifico (olio, lozione),
salviettina struccante specifica
Detersione del corpo
syndet (bagnoschiuma, doccia
schiuma), esfoliante, detergenti
oleosi
Detersione intima
syndet
Detersione del cavo orale dentifricio, colluttorio
Detersione dei capelli e shampoo, detergenti oleosi,
del cuoio capelluto in polvere
Detersione delle mani
sapone tradizionale, syndet
Fonte: rif. bibliografici 1, 2
stata demandata alle figure genitoriali e l’impatto alla
necessaria autonomia è spesso mal accettata.
Innanzi tutto l’adolescente deve capire che non tutte
le aree corporee sono uguali. Alcune necessitano di
una maggiore attenzione (come l’area peri-anogenitale) e di prodotti specifici per le caratteristiche di zona.
La detersione svolge un ruolo ineguagliabile nell’efficacia nel prevenire infezioni e altre malattie della
pelle e rappresenta un insostituibile atto di piacere e
rispetto per sé e per gli altri.
Compito della detersione è di rimuovere dalle superfici del nostro corpo (pelle, pseudomucose, mucose)
il cosiddetto ‘sporco’: lo sporco esogeno, derivante
dall’ambiente circostante e lo sporco endogeno, detriti e secrezione cutanee. In entrambi i casi questo
rappresenta una ‘fase grassa’ che si deposita sul e nel
film idrolipidico. La detersione quindi rimuove obbligatoriamente anche parte della prima barriera protettiva della pelle. La detersione ideale dunque dovrebbe
rimuovere efficacemente lo sporco e contemporaneamente rispettare il film idrolipidico di protezione.
Non è un controsenso in termini perché la moderna
cosmesi ha reso possibile questo connubio, attraverso
l’offerta di una moltitudini di prodotti atti allo scopo
(vedi Tabella 4).
Alcune aree, dalla pubertà, devono essere deterse anche più volte al giorno (ascelle, intime, piedi). Durante i periodi caldi questa frequenza va aumentata…
Alle ragazze va ricordato che: “se ti trucchi, ti strucchi’. Sembra una banalità ma una percentuale molto
alta di individui non associa i due concetti.
Un altro momento difficile per gli adolescenti è il
comportamento circa la detersione del cavo orale. Andrebbe dunque risvegliato il concetto della connessione tra l’insorgenza della carie, della placca batterica
o di altre problematiche dei denti e delle gengive e la
corretta igiene orale.
Deodorazione
I cavi ascellari (ma anche altre zone, come le piante
dei piedi) quasi sempre necessitano di deodorazione.
Anche i tessuti che sono a contatto con queste aree,
possono fare la differenza. L’abbigliamento, meglio
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se in fibra naturale (cotone, lino, seta, lana), non deve
essere costrittivo. Le fibre sintetiche ostacolano la
traspirazione, macerano la pelle e possono scatenare
allergie in soggetti con pelle sensibile. Bisogna fare
attenzione ai tessuti troppo colorati, poiché possono
stingere a contatto col deodorante, determinare danni
e macchiare la pelle.
La depilazione dei cavi ascellari contribuisce a una più
rapida evaporazione del sudore, a diminuire la carica
batterica e a evitarne il ristagno. È bene radersi nelle
ore serali ed attendere almeno 6 ore prima di usare
il deodorante. Questo deve essere applicato dopo il
lavaggio e su pelle asciutta. L’applicazione del deodorante non dovrebbe essere fatta prima dell’esposizione solare per evitare eventuali reazioni di fotosensibilizzazione, non sempre prevedibili.
Per non incorrere in errore, bisogna evitarne un uso
eccessivo. Il deodorante, infatti è comunque un ‘elemento’ che si inserisce nel delicato equilibrio cutaneo; inoltre per questa categoria di cosmetico il rischio di effetti indesiderati è alto (arrossamenti, fenomeni allergici locali, infiammazione delle ghiandole
sudoripare ascellari).
Miti e realtà sull’acne
• Un’alimentazione tra cioccolato o cibi grassi e
conditi può causare l’acne? Da un lato non c’è
una connessione diretta, ma dall’altro un’alimentazione troppo ricca in lipidi determina quelle condizioni che arricchiscono il metabolismo generale
dell’organismo. Pur avendo l’alimentazione scarsa
influenza sull’insorgenza dell’acne, a lungo andare il sebo di un soggetto che si alimenta con cibi
troppo grassi sarà diverso.
• Il sole migliora l’acne? Il 60% dei soggetti migliora in estate, il 20% peggiora. L’azione batteriostatica della radiazione solare (ma anche l’acqua di
mare) può aiutare il controllo della flora microbica
cutanea, ma l’infiammazione che al tempo stesso
ne deriva è di gran lunga più dannosa per la pelle.…
• Lo stress favorisce l’acne? Sì, questa affezione cutanea, così come molte altre, risente negativamente
degli stati di ansia, stress, nervosismo, stanchezza.…
• I contraccettivi orali migliorano le forme acneiche? Sì, nei casi di acne conclamata il dermatologo ricorre a questo tipo di terapia farmacologica.
• I ‘punti neri’ devono il loro colore a un accumulo di sporco? No, il colore scuro è determinato da
accumuli di pigmenti, melanina e detriti batterici e
loro relativa ossidazione.
• Rimuovere i comedoni aperti (punti neri) e i
brufoli (comedoni chiusi) manualmente serve
ad eliminarli più velocemente? Sussiste il rischio
di diffondere, con la rottura della parete del dotto,
il materiale infiammatorio nel tessuto circostante,
peggiorando ulteriormente la situazione e predisponendo alla comparsa di successivi esiti cicatriziali.
Conclusioni
Un aspetto spesso dimenticato, ma che invece rappresenta una parte fondamentale del consiglio cosmetologico, è la spiegazione delle indicazioni e delle modalità d’uso dei prodotti acquistati. Soffermarsi sul
quando utilizzarli, dove, come e perché, rappresenta
un passaggio essenziale per non incorrere nei molto
frequenti usi ‘non ragionevolmente prevedibili’. Nel
caso del consiglio all’adolescente, inesperto e timido,
questo aspetto è ancora più accentuato ed illustrare
bene come utilizzare un prodotto cosmetico è una pratica molto utile per una possibile fidelizzazione.
In questo periodo spesso il genitore è ancora il tramite
di collegamento al momento dell’acquisto, sia che il
padre o la madre si presentino sul punto vendita da
soli, sia quando in compagnia dei propri figli. In entrambi i casi è utile focalizzare il consiglio su come
prendersi cura dell’immagine di sé, in questo caso
ancora in via di sviluppo e alla ricerca di nuove soluzioni per nuovi problemi. Naturalmente l’approccio al
consiglio deve tenere conto della tipologia di cliente,
che sia l’adolescente o uno dei due genitori.
Per un operatore professionista, proporzionare le proprie considerazioni alle silenziose necessità dei ragazzi è una buona strategia, ma è anche importante dare il
giusto peso alla propria professionalità.
Il Regolamento cosmetico 1223/2009 mette in chiaro
una volta per tutte quanto la sicurezza del consumatore sia fondamentale, sottolineando l’importanza già in
fase di progettazione di valutare i diversi bisogni delle diverse età dell’utilizzatore finale (bambino, adolescente, anziano, ecc.). Viene inoltre ribadita l’esigenza della corretta comunicazione, sia in termini di
tecnicità sia di tipo di linguaggio, circa le informazioni sul prodotto cosmetico finito. Oltre all’etichettatura
quindi tutto il resto del materiale informativo (folder,
brochure, schede, ecc., comunicazione pubblicitaria…)
deve essere chiaro e trasparente.
Particolare attenzione infine dovrebbe essere dedicata
alla spiegazione del confine tra fisiologia e patologia
cutanea e, quando necessario, al facilitare il contatto
con la classe dermatologica.
Con il suo avvento repentino e inaspettato, l’adolescenza presenta all’individuo problemi sfumati tra l’area
psicologica, affettiva, sociale, comportamentale. È una
fase critica perché caratterizzata da grandi conflitti interiori nei quali vengono coinvolti soprattutto i genitori
e il volersene affrancare. È auspicabile quindi che questi ultimi si impegnino a stare accanto ai propri figli, offrendo loro affetto, conforto, complicità, informazione
e una ‘guida’ per le regole da osservare.
Altrettanto fondamentali sono altre figure (tipo caregiver, adulto non parente che si prende cura), complementari, di supporto educazionale, che riescano
oggettivamente e lontano dalla sfera affettiva a chiarire dubbi e le lacune dell’adolescente, anche in senso
cosmetologico.
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Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Bibliografia
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settembre 2006, sull’efficacia dei prodotti per la protezione solare e sulle relative indicazioni, notificata con il
numero C(2006) 4089
38. Decreto Interministeriale12 maggio 2011 , n. 110, Regolamento di attuazione dell’articolo 10, comma 1, della
legge 4 gennaio 1990, n. 1, relativo agli apparecchi elettromeccanici utilizzati per l’attività di estetista.
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Maggio/Giugno 2013
ObiettivoFarmacista
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 3 - Modulo 3
Trattamento cosmetico in età adolescenziale
Scegliere una sola risposta per ogni domanda. Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 75% delle domande (7 su 9)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1. La comparsa delle caratteristiche sessuali secondarie con la
pubertà comprende il cambiamento di quale delle seguenti
strutture?
o a. peli
o b. ghiandole sudoripare
o c. ghiandole sebacee
o d. tutte le strutture riportate cambiano il loro comportamento con l’inizio
della pubertà
2. Quale dei seguenti NON è un ormone la cui produzione cambia
in modo significativo con la pubertà?
o a. TSH (ormone tireostimolante)
o b. GnRH (ormone di rilascio delle gonadotropine)
o c. FSH (ormone follicolo-stimolante)
o d. LH (ormone luteinizzante)
3. Quale delle seguenti affermazioni sul DHT (diidrotestosterone)
NON corrisponde a verità?
o a. la 5-a-reduttasi è l’enzima che converte il testosterone in DHT
o b. il DHT fa parte degli androgeni ed è presente esclusivamente nell’organismo maschile
o c. il DHT è l’androgeno più potente dell’organismo, superando l’attività
del testosterone di 2-5 volte
o d. il DHT viene secreto principalmente nella prostata, nei testicoli, nei
follicoli dei capelli e nelle ghiandole surrenali
4. Quale delle seguenti affermazioni sull’acne giovanile
corrisponde a verità?
o a. è una dermatosi infiammatoria del follicolo pilosebaceo e del tessuto
peri-follicolare, che si localizza soprattutto al volto e al torace
o b. consiste nell’ostruzione del follicolo pilosebaceo in seguito a infiammazione delle cellule cheratiniche che provoca un accumulo di sebo e detriti
cellulari
o c. per le condizioni infiammatori e ostruttive, all’interno del follicolo pilosebaceo si crea un ambiente favorevole alla crescita di batteri, in particolare il Propionibacterium acnes
o d. tutte le affermazioni riportate sull’acne giovanile corrispondono a verità
5. Nell’acne la detersione rappresenta un atto igienico
fondamentale che deve prevedere come prerogative principali
quale delle seguenti azioni?
o
o
o
o
a. attività antibatterica
b. azione acidificante
c. azione detergente efficace ma non aggressiva
d. nel caso di acne giovanile la detersione deve includere tutte le azioni
riportate
6. Le ghiandole sebacee sono attive:
o a. dall’inizio della pubertà per tutta la vita
o b. durante la vita fetale e nei primi mesi di vita per riattivarsi al momento
dell’adrenarca
o c. nel periodo della pubertà
o d. per tutta la vita
7. Il detergente utilizzato in caso di iperseborrea cutanea dovrebbe
garantire quale delle seguenti azioni?
o a. rimozione dell’eccesso di untuosità
o b. sebo-normalizzazione
o c. opacizzazione
o d. il detergente utilizzato per l’iperseborrea cutanea dovrebbe garantire
tutte le azioni riportate
8. Le ghiandole sudoripare apocrine:
o a. sono sempre attive come le ghiandole sudoripare eccrine
o b. sono localizzate a livello delle ascelle, delle areole mammarie e
nell’area genitale
o c. sono molto importanti nel caratterizzare dal punto di vista organolettico il sudore individuale
o d. sono localizzate a livello delle ascelle, delle areole mammarie e
nell’area genitale e sono molto importanti nel caratterizzare dal punto di
vista organolettico il sudore individuale
9. Quale delle seguenti affermazioni sull’odore sudorale
corrisponde a verità?
o a. il Propionibacterium acnes è responsabile per la formazione di acidi
grassi a catena corta
o b. il Pityrosporum orbicolare è responsabile dello sviluppo di un odore
‘acre-muschiato’
o c. nella genesi dell’odore sudorale sono più direttamente coinvolti i batteri corineformi e i micrococchi
o d. nessuna delle affermazioni corrisponde a verità
Questionario ECM di valutazione apprendimento - Corso 3 - Modulo 4
Fitoterapia
Scegliere una sola risposta per ogni domanda. Per superare il test è necessario rispondere correttamente almeno al 75% delle domande (7 su 9)
Attenzione: l’ordine delle domande e delle risposte non corrisponde necessariamente all’ordine delle domande
e delle risposte del questionario disponibile online (come da nuova normativa ECM FAD).
1. In caso di psoriasi, le due piante con il miglior supporto scientifico
sono:
o a. Avocado e Liquirizia
o b. Avocado e Polipodium (Phlebodium)
o c. Aloe e Mahonia
o d. Aloe e Camomilla
2.
o
o
o
o
L’iperico, applicato alla cute, è utile in caso di:
a. fotolesioni
b. psoriasi
c. prevenzioni delle scottature solari
d. cicatrizzazione delle ferite
3.
o
o
o
o
In caso di acne nodulocistica, la pianta più efficace per via orale è:
a. Mahonia
b. Guggul
c. Tea Tree
d. Polipodium
4. Quale è il rimedio, tra i presentati, più efficace in caso di
vitiligine?
o a. Polipodium
o b. Acerola
o c. Tè verde
o d. Acai
5. “Il tè verde può essere utile per la prevenzione delle lesioni
fotoindotte, ma solo in applicazione topica”. Questa affermazione è:
o a. vera
o b. falsa
o c. il tè verde è utile solo se assunto per bocca
o d. il tè verde non è mai utile per la prevenzione delle lesioni fotoindotte
6. In caso di infezione della pelle, quale estratto NON dovrebbe
essere aggiunto a una base di gel di aloe?
o a. Tea Tree
o b. Acerola
o c. Papaya
o d. Liquirizia
7. L’Echinacea è utile in caso di infezioni sia per bocca sia per via
topica. La seguente affermazione è:?
o a. vera
o b. falsa
o c. vera ma solo se i due utilizzi sono contemporanei
o d. ’Echinacea non è utile in caso di infezioni
8. La Mahonia per uso topico è indicata in caso di psoriasi ma
controindicata in caso di:
o a. eczema
o b. dermatite atopica
o c. infezioni
o d. nessuna delle risposte indicate
9.
o
o
o
o
La Camomilla è utile in caso di:
a. dermatite da contatto
b. dermatite atopica
c. rash cutanei da sensibilità per le Asteraceae
d. infiammazione della cute
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Maggio/Giugno 2013