CLEOPATRA Amori e poteri di una gran donna ;\ ZA Lrn ' www.macchinadeUempo.com CAMPI ACNE Perché viene come combatterla TESSUTI TECH Stoffe eterne che cambiano colore ANIMALI Trucchi e astuzie di ragni e camaleonti coir MEDICINA era pacificato con la morte, ha speso il tempo che gli restava come può solo chi sa cosa lo aspetta». Morire, a volte, è prepararsi all'ultimo viaggio con un ultimo viaggio. «Il marito di una paziente malata di cancro mi ha chiesto di recente se poteva partire con lei. Io gli ho detto che sì, questo era il momento adatto». Come a dire che dopo sarebbe stato troppo tardi? «Probabilmente sì». Le reazioni poi dipendono anche dalla cultura, dalla zona di provenienza. Il dottore ammira la lucidità mentale, la razionalità delle popolazioni anglosassoni. «Gli italiani», spiega, «sono meno freddi, meno razionali, più passionali, e spesso il primo pensiero va alla famiglia, a chi si lascia più che a sé stessi». Il tumore è una patologia degenerativa che colpisce soggetti dai cinquanta in su (quello al seno, per esempio, riguarda soprattutto le donne in menopausa), e nel 50 per cento dei casi può essere guarito. Ma ci sono malati che non reggono il peso psicologico connesso al portato di questa parola, al nome di questa patologia, al significato che essa ha tra la gente. «Il cancro ama la gente, il cancro non ti molla», dice un paziente di Divisione cancro di Solgenytsin che amava demoralizzare i compagni di corsia. Ricorda Ucci che un malato cui era stato tolto un tumore e dopo un po' di tempo doveva fare di nuovo esami perché c'era un sospetto di recidiva si è tolto la vita. «Ma è l'unico caso di suicidio che mi sìa capitato». Ucci respinge ìe recenti accuse di avere accelerato, con la sua franchezza, il decorso della malattia in un suo paziente: «In verità è morto due giorni dopo e non perché si sia lasciato andare, ma perché era gravemente malato e le terapìe erano state del tutto inefficaci», «Una volta» racconta passando a un episodio non meno tragico «venne da me una rossa sulla cinquantina. Una bella signora. Teneva molto al suo aspetto fisico, era molto curata. Era stata operata di tumore alla mammella, con interessamento dei linfonodi ascellari. Le spiegai che per ridurre, anche se non di molto, il rischio di recidiva, avrei dovuto prescriverle alcuni cicli di chemioterapia. Dunque avrebbe perso i capelli. Mi disse di fare quello che volevo ma di lasciarle stare i capelli. Così ho dovuto prescriverle farmaci antiormonali invece che chemioterapici. Dopo due anni il male si è ripresentato. Non voleva perdere la sua chioma, neanche per qualche mese, visto che dopo il ciclo chemioterapico !a chioma le sarebbe ricresciuta. È morta, ma ha fatto quello che voleva. Sono molto legato a un brano, all'epilogo della Peste di Camus. Quando il Dottor Rieux vede morire l'amico Tarrou, l'ultimo ad ammalarsi di peste nella città di Orano: "Rieux" sillabò Tarrou "bisognerà dirmi tutto, ne ho bisogno". "Glielo prometto" rispose Rieux. L'altro storse il viso massiccio in un sorriso: "Grazie. Non ho voglia di morire e lotterò; ma se la partita è perduta, voglio fare una buona line". A questa richiesta dì dignità noi medici dobbiamo dare risposta». ;4ANTONIO ARMANO 34 | La Macchina del Tempo | MAGGIO 2002 LO STAR BENE DEI GIOVANI Per la medicina cinese l'acne è un "fuoco che . cova sotto la pelle", per i dermatologì semplicemente un disturbo della pelle di cui soffre 1*80 per cento dei giovani dai 14 ai 19 anni e che, in alcuni casi, interessa anche gli adulti. Ma l'acne non è solo questo: un gruppo di medici dell'Università di Leeds, infatti, ha dimostrato che uno dei batteri responsabili dell'acne, il prionibattcrio, stimola il sistema immunìtario in modo tale da renderlo particolarmente resistente aile aggressioni di virus, tumori, parassiti e infezioni batleriche. Ciò non significa che l'acne non vada curata, anche perché, pur non trattandosi di una malattia grave, è vissuta da chi ne soffre con apprensione e ansia di guarigione. La dottoressa Marcella Ribuffo, dirigente dell'Idi di Roma, e iì professor Antonino Di Pietro, dermatologo di Milano, ci spiegano come riconoscerla e come affrontarla. «Innanzitutto è bene precisare che si comincia a parlare di acne quando la cute si presenta grassa e unta, con molti foruncoli, punti neri e cisti infiammate. I singoii foruncoli che compaiono sulla pelle anche a cinquantanni non sono la manifestazione di nessuna patologia». Ma che cos'è precisamente l'acne? «Non è altro che un'infiammazione», spiega i! professor Di Pietro. «Per capirne la natura, possiamo paragonarla a una guerra combattuta nei tenitori dove abbondano le ghiandole sebacee: viso, dorso e sterno. La contesa è tra i batteri che vivono normalmente sulla superficie cutanea (stafilococchi, streptococchi, corine, bacterìs acnes) e gli anticorpi del sistema immunitario. L'oggetto della contesa è una ghiandola sebacea». Tutto comincia quando la ghiandola sebacea riceve più stimolazioni del solito e comincia a produrre una quantità di sebo eccessiva. «Le ghiandole sebacee sono poste alla base dei bulbo pilosebaceo, piccola struttura da cui nasce il pelo. Ogni bulbo è collegato alla pelle tramite un canale, che termina con un piccolo orifizio, attraverso cui passano pelo e sebo». In condizioni normali, il sebo esce attraverso questa apertura. .Niente più MEDICINA L'infiorescenza in basso (primo disegno)rappresenta la ghiandola sebacea sotto la cute. Qui si secerne il sebo necessario alla lubrificazione del pelo. Nel secondo disegno si forma la papula per via dell'ostruzione deli'ostio (cioè "la porta"). Nel terzo disegno la papula si trasforma in pustola o brufolo. rendendo la pelle grassa e lucida, ma senza nessun'altra conseguenza. Nel caso, invece, di un aumento eccessivo della produzione di sebo, i butteri vengono a trovarsi in un ambiente grasso a loro favorevole, entrano attraverso i pori nella ghiandola sebacea e qui cominciano a riprodursi causando un'infezione. II sistema immunitario reagisce allora inviando anticorpi che daranno vita a una battaglia per il controllo della ghiandola sebacea. L'insieme di anticorpi, germi e cellule distrutte forma una massa densa e giallastra chiamata "pus"". Se l'evento interessa la cute solo negli strati superficiali, si formeranno lesioni lievi come papulc (masserelle solide e dolenti) e pustole (foruncoli pieni di pus). Se invece l'infezione si spinge in profondità, si fonnano delle cisti e c'è il rischio che sulla pelle rimangano delle cicatrici. Non è stato ancora stabilito con certezza quale sia la principale causa dell'acne, ma poiché le ghiandole sebacee sono stimolate da ormoni, sembra che un ruolo fondamentale nell'insorgenza di foruncoli e punti neri sia giocato da uno squilibrio del sistema ormonale. «E' per questo», dice Di Pietro, «che l'acne si manifesta soprattutto nell'adolescenza: in questo periodo il sistema ormonale è ancora instabile e può facilmente verifìcarsi un eccesso di ormoni androgeni». Un eccesso di questi ormoni si può avere anche per stress o in prossimità di un ciclo mestruale non ancora bilanciato. Cosa consigliano gli specialisti per aiutare una pelle colpita da acne? «Innanzitutto bisogna lavare il viso due volte al giorno con saponi delicati, lievemente acidi, debolmente sgrassanti», consiglia il professore «Da evitare i saponi allo zolfo che finirebbero per indebolire la pelle stimolandola a produrre più sebo: la pelle grassa va sempre idratata, perché seccandola si ottiene l'effetto contrario». Per lo stesso motivo, anche i prodotti struccanti non devono essere aggressivi: invece del latte detergente, i dermatologi consigliano l'uso dì gel a risciacquo e di tonici non alcolici. Dopo la pulizia del viso si deve sempre spalmare un idratante. «Sulle pelli acneiche, si raccomanda l'applicazione dì una crema priva di olii (che possono irritare la pelle) e magra, o idrosoiublile», dice la Ribuffo. Inoltre, è molto importante non grattare o schiacciare con violenza i 36 j La Macchina del Tempo | MAGGIO 2002 foruncoli. «Tuttavia può essere utile far uscire il pus che contengono per favorire una più rapida guarigione», suggerisce Di Pietro. «L'operazione corretta consiste nel fare una piccola incisione sulla sommità del foruncolo con ago sterile, quindi, esercitando una leggera pressione con le dita protette da garze, favorire delicatamente la fuoriuscita del pus». Abituarsi a compiere questi piccoli gesti ogni giorno può essere utile ma non basta a combattere l'acne. Bisogna anche rivolgersi a un dermatalogo che vi prescriverà la terapia giusta. Nel caso di una forma lieve, il trattamento può essere esclusivamente locale: il prodotto più usato è il benzoilperossido in gel o sapone, che ha una funzione antibatterica e cheratolilica (rimuove gli strati superficiali della pelle). Utili anche le creme contenenti eritromicina, clindamicina, acido retinoìco, «Tutte le pomate vanno applicate in piccole quantità e sempre di sera per evitare possibili reazioni allcrgiche con l'esposizione al sole», dice Di Pietro. Se l'acne si manifesta in forma più acuta il dermatologo potrà prescrivervi antibiotici orali (tetracicline, da evitare però in gravidanza) e, nelle donne, la pillola anticoncezionale. Tra i rimedi più nuovi, ci sono la isotretinoina in forma orale (Roaccutane), nei casi di acne molto grave, e un gel di fosfolipidi vegetali (Fospid), per acne più lieve. «Il Roaccutane è uno dei trattamenti anti-acnc più efficaci», spiega il professore, «agisce direttamente sulle ghiandole diminuendo la produzione dì sebo. La terapia dura dai 4 ai 10 mesi e può essere risolutiva». Nel '98, però, l'OMS ha messo in guardia sui suoi possibili effetti collaterali: problemi mentali così gravi da indurre al suicidio. In Italia il farmaco viene venduto regolarmente su ricetta medica: le donne però devono fare un test di gravidanza prima di iniziare iì trattamento, che può avere conseguenze gravissime sul feto, li Fospid è un gel a base di sostanze derivate dalla soia che riequilìbrano il film idrolipidco creando una barriera contro i germi. Volendo affiancare alla somministrazione di farmaci una terapia naturale, le piante più adatte sono la bardana, l'ortica, il limone e la violetta. Va bene anche un batuffolo di cotone imbevuto di succo di cavolo, da passare sulla pelle. Ideale, per una pulizia in profondità, l'acqua di cottura dei fagioli. E per bloccare l'avanzata di un brufolo che sta per nascere? Le nostre nonne passavano sulla zona un pezzetta impregnata di alcol e acqua di rose: se non lo elimina completamente, almeno ne riduce l'entità. Nel 99 per cento dei casi l'acne guarisce, ma talvolta possono restare delle cicatrici più o meno profonde. Anche per queste esistono rimedi efficaci che un dermatologo saprà consigliare. «I metodi più comuni», spiega Dì Pietro, «sono la dermoabrasione e il peeling chimico che asportano i primi strati cutanei levigando le asperità». Quando le cicatrici sono poco numerose, è molto efficace il riempimento dei piccoli buchi con microiniezioni al collagene che vanno ripetute due-tré volte l'anno a seconda dei casi. Recenti, infine, sono le microiniezioni con estratti proteici cellulari: vengono iniettati nei primi strati dell'epidermide con un ago finissimo che non provoca alcun dolore, -f BENEDETTA GUERRERA