1 Istituto Comprensivo Montepaone A CURA DEGLI ALUNNI DELLA CLASSE 4^ A SCUOLA PRIMARIA Montepaone Lido ISTITUTO COMPRENSIVO “Mario Squillace” MONTEPAONE CATANZARO Docente : Raspa Maria Innocenza Anno Scolastico 2016/2017 2 Alunni Basta Alessandro Bava Marco Cabreia Juan Carlos Castanò Lorenzo Familari Aurora Maria Forte Anna Forte Mario Gatti Gianluca Gualtieri Sofia Klair Harman Mallamo Nicholas Mesuraca Nicholas Migliarese Francesco Pallone Giuseppe Emanuele Panella Andrea Paparo Francesco Persampieri Patrick Procopio Noemi Procopio Pietro Sinopoli Anna Spadea Domenico Pio Spadea Neyla Voci Giulia Voci Kimberly 3 4 Hannah Gofrit è un’ebrea orgogliosa di esserlo, è una nonna, ha un figlio e tre nipoti. Vive a Tel Aviv e lavora come infermiera Anna Gofrit , il figlio il Prof. Ofer Gofrit e la nipote Hannah ci ha raccontato la sua storia. 5 Hannah ha avuto un’ infanzia felice come la nostra L’infanzia di Hannah La nostra infanzia Hannah giocava Noi giochiamo Hannah aveva una Noi abbiamo una famiglia famiglia Hannah aveva degli Noi abbiamo degli amici amici Hannah aveva una Noi abbiamo una casa casa Hannah era felice Noi siamo felici Hannah giocava con Noi giochiamo con gli le barchette di carta aerei di carta Hannah giocava a Noi giochiamo a nascondino nascondino Hannah osservava gli Noi osserviamo gli animali animali 6 Siamo in Polonia nell’anno 1939 Hannah ha solo 4 anni 7 La discriminazione e l’indifferenza La stella gialla : un marchio per gli ebrei “Mamma perché cuci delle stelle gialle?” “Perché le dobbiamo attaccare alle giacche”. “E chi l’ha detto ?” “Lo hanno deciso i tedeschi” “ Ma perché?” “Dobbiamo farlo e basta”. “E la mia giacca?” “Ai bambini non serve la stella”. 8 Gli Ebrei non possono andare a scuola Con immensa gioia Hannah era andata a scuola. Con immenso entusiasmo voleva frequentare la prima classe. Con immenso dolore scopre che agli Ebrei è vietato andare a scuola. Con immensa delusione scopre l’indifferenza della sua amica. Con immensa amarezza torna a casa,ma non racconta nulla. Soffrirebbero anche i suoi genitori… 9 A casa Hannah trova sul tavolo tanti libri “ Congratulazioni Hanechka. Oggi è il tuo primo giorno nella “Nostra Scuola” In bocca al lupo !” disse il padre L’obiettivo principale della scuola è quello di creare uomini che sono capaci di fare cose nuove, e non ripetere quello che altre generazioni hanno fatto. (Jean Piaget) 10 Che cos’è un diritto? Kimberly : è un bisogno Giuseppe : Il diritto di andare a scuola, di lavorare Anna: il diritto di giocare Mario : una cosa che devono avere tutti Marco: ciò che uno ha necessità di fare Alessandro :è una scelta,rispettando gli altri Anna : è una cosa fondamentale Diritto è studiare Diritto è giocare Diritto è lavorare Diritto è……e ognuno può continuare E’ uguale per tutti E’ rispetto degli altri E’ una scelta necessaria, E’un bisogno fondamentale 11 CAPRICCI E FALSI DIRITTI Giulia: io ho il diritto di fare tutto quello che voglio Lorenzo: io ho il diritto di rifiutare il pasto Nicholas: io ho il diritto di chiedere tutto ciò che voglio Domenico: io ho il diritto di chiedere ai miei genitori di comprarmi tutte le carte dei Pokemon Francesco: io ho il diritto di vestirmi alla moda Sofia: io ho il diritto di allontanare alcune compagne Noemi: io ho il diritto di alzarmi e girare come mi piace per la classe Aurora: io ho il diritto di giocare tutto il giorno 12 Herman : io ho il diritto di sporcare l’aula Patric: io ho il diritto di lamentarmi Gianluca: io ho il diritto di disubbidire Neyla: io ho il diritto di giocare tutto il giorno ai video game Andrea: Io ho il diritto di disturbare i compagni Nicholas: io ho il diritto di raccontare bugie Francesco: Io ho il diritto di picchiare Pietro: io ho il diritto di chiedere ai miei genitori di comprarmi tutte le carte di yu ghi ho Carlos: io ho il diritto di chiacchierare in classe come voglio No! questi non sono diritti SONO COMPORTAMENTI SBAGLIATI E A VOLTE CAPRICCI 13 Art. 3 della Costituzione Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Io ho il diritto di giocare Io ho il diritto di mangiare Io ho il diritto di studiare Io ho il diritto di parlare Io ho il diritto di avere una famiglia Io ho il diritto di essere curato Io ho il diritto di vivere Io ho il diritto di professare una religione Io ho il diritto di avere un nome Io ho il diritto di avere una nazionalità Io ho il diritto di essere informato Io ho il diritto di riposare Nessuno può togliermi i miei diritti ! 14 “Senza il rispetto e senza i diritti umani cose terribili possono diventare realtà”. La fuga Una sera i tedeschi costrinsero gli ebrei ad abbandonare casa e a rifugiarsi in una scuola, anche Hannah e la sua famiglia dovettero andare. Ogni ora i soldati prelevavano delle persone e le facevano salire su dei carri. Anche la nonna, le zie e la cugina furono portate via…... 15 Hannah si separa dal padre Il padre di Hannah disse “ Dobbiamo andarcene. Mi hanno detto che stanotte deporteranno tutti gli ebrei rimasti in città ” . Trovarono rifugio in un porcile. Ma i tedeschi erano sempre in agguato . Bisognava fuggire ! La signora Moshalkova era riuscita a procurare delle carte di identità false solo per Hannah e sua madre. Hannah si strinse forte al padre che le sussurrò, “Hanechka, quando la guerra sarà finita, verrò a prendervi.” Pianse amaramente Hannah E’ stata dolorosa la separazione, ma necessaria. 16 La vita nel nascondiglio Gli Skovroneck nascosero nella loro casa a Varsavia , per due anni, Hannah e sua madre. Disagi per Hannah e sua madre Non potersi muovere Non poter parlare ad alta voce Non potersi affacciare dalla finestra Non avere amici Non fare rumore Gattonare Restare al buio Nascondersi nell’armadio Disagi per gli Skovroneck Mancanza di privacy Non portare amici in casa Non raccontare niente Paura di essere scoperti 17 Momenti felici per Hannah La mattina, quando erano usciti tutti di casa, si sentiva una regina. A V O L T E F A N T A S T I C A V A 18 · Innaffiava le piante · Camminava carponi sotto le finestre · Leggeva i libri delle ragazze · Ascoltava le voci dei bambini che giocavano nel cortile. · Parlava con la madre sotto- I giusti fra le nazioni I signori Skovroneck hanno aiutato Hannah e la madre a nascondersi, rinunciando a tante comodità. I giusti fra le nazioni sono stati i non Ebrei che hanno rischiato la loro vita per salvare gli Ebrei; gente che non ha avuto nessun guadagno , nessun vantaggio, che ha dato aiuto senza farlo sapere 19 · Quale aiuto hanno dato · i giusti agli Ebrei? Li nascondevano in casa propria o presso istituzioni Li aiutavano a scappare Fornivano loro documenti falsi Li adottavano temporaneamente · Sono stati riconosciuti 671 giusti italiani Il Viale dei Giusti · Coloro che sono riconosciuti «Giusti tra le Nazioni», sono invitati a una cerimonia nella quale ricevono una medaglia e un diploma d’onore. Nel Viale dei giusti a Yad Vashem a Gerusalemme è piantato in albero per ogni giusto “Non dobbiamo dimenticare chi ci ha fatto del bene.” 20 Aiutare nel momento del bisogno è importante e necessario “So che quando mi troverò davanti a Dio, il giorno del giudizio, a me non domanderà quello che ha chiesto a Caino. “Dov’eri tu quando il sangue di tuo fratello gridava a Dio?” · Imre Bathroy Ungheria 21 Il nostro piccolo aiuto è importante · Noi in classe facciamo attività · di tutoring: aiutiamo chi è indietro con i compiti chi ha bisogno chi ci chiede aiuto chi non riesce in qualche attività Realizziamo oggetti , lavorando tutto l’anno, e allestiamo una mostra. Il ricavato va ai bambini dell’Unicef che hanno bisogno del nostro aiuto 22 Il ritorno alla vita, Hannah e sua mamma tornano a casa. Tutto era rimasto proprio come l’avevano lasciato. Ma una famiglia polacca abitava nella loro vecchia casa. Anche Marisha non era più la sua amica. Niente era più come prima La madre sposò un ebreo e andarono a vivere in Israele. In piedi, sul ponte della nave, disse a se stessa : · « Io sono Hanna, un’ebrea orgogliosa di esserlo. Vivo in Israele, in un luogo che ha futuro. Il popolo d’Israele vive . 23 Vivere Esiste la razza superiore o inferiore? Esiste la razza buona o la razza cattiva? Esiste la razza bella o la razza brutta? Portare la stella gialla Non andare a scuola Essere rinchiuso Non avere una casa Significa non vivere la quotidianità. 24 Noi non vogliamo la guerra Noi non vogliamo la guerra Non è vostra la terra La vostra razza non è la migliore La persona è un valore Ci avete tolto la libertà e anche la dignità. Il mondo ha bisogno di serenità Niente di tutto quello che è accaduto, riaccadrà. 25 Noi vogliamo C’è stata una guerra Una grande guerra sulla terra Noi vinceremo la guerra E porteremo pace sulla terra Noi vogliamo la libertà Noi vogliamo la Dignità. 26 Chiedo un attimo di silenzio Chiedo un attimo di silenzio in tutto il mondo. Per la guerra Per la fame Per le ingiustizie Per le fughe Per le difficoltà Per la rabbia Per l’indifferenza Per la sofferenza Per le discriminazioni Per l’intolleranza Per le colpe, per gli errori per i morti Per… 27 CIO’ CHE CI HA COLPITO 28 29 30 La storia della Shoah è stata raccontata agli alunni , coinvolgendoli senza traumatizzarli. Si è partiti dalla vita quotidiana degli Ebrei , prima della Shoah, evidenziando che queste persone vivevano e amavano esattamente come noi, che erano prese dalle loro attività routinarie (lavoro, studio, tempo libero: musica, arte, letteratura, calcio…) e che a una certa data questa routine è stata bruscamente interrotta. Si è fatto capire come è cambiata la loro vita, come si viveva nascosti , mettendo in risalto la dignità, la speranza, la fede, l’identità di queste persone. 31 Il coinvolgimento ricevuto è stato grande, come l’entusiasmo di realizzare questo opuscolo. Il filo conduttore è stato incentrato sul racconto di Hannah Gofrit , sull’analisi del testo, sulla scelta di sottoporre ad un’attenta valutazione i momenti meno angoscianti del periodo “nero” della nostra storia . Si è cercato anche di trasmettere,soprattutto, un messaggio di conquista,di difesa di diritti e di valori, di scelte giuste e coerenti, di fiducia in un futuro migliore e di fratellanza. Non a caso, l’opuscolo inizia con una “nota” positiva: Hanna è ancora viva, quindi si è salvata. Al percorso hanno lavorato , con grande coinvolgimento , gli alunni della 4^ A della Scuola Primaria di Montepaone Lido diretti dalla docente Raspa Maria Innocenza. Istituto Comprensivo Montepaone Via Pelaggi 1 Montepaone CZ 32 Montepaone 28 ottobre 2016 Dear Mrs. Hannah These are the Montepaone’s primary schoolboys, Catanzaro province, Italy. We wrote this letter cause we read your book and we were close to tears. We are so sorry for the pains you suffered, you left your home and lost your loved. Also we are so sorry because you’ve lost your beloved dad. How are you?. Have you a quieter life? Do your grandchildren cuddle you? We hope so because you need so much love. No one should live what you and your people suffered. We would like these things never happen again with all our heart. A big hug from all of us and from our teacher 33 Lun, 31 Ottobre 2016 9:35 am Dear Friend! Thank you very much for your warm and kind letter. It feels good when you do something and people appreciate It and brother to let you know . The Holocaust it is our duty to speak and write about it. Hana Gofrit 34 35 36