Anno Accademico 2008-2009 Corso di Algebra Lineare e Calcolo Numerico per Ingegneria Meccanica Esercitazione 6 - Soluzione Immagine, nucleo. Teorema di Rouché-Capelli. Esercizio 1 Sia L : R3 → R3 l’applicazione lineare rappresentata nella base canonica da: 1 0 0 A= 0 1 0 . 0 0 0 Di che trasformazione si tratta? Determinare Ker(L), Im(L), le loro dimensioni e una loro base. Soluzione La matrice rappresenta una proiezione sul piano xy. A ha tre righe e tre colonne, quindi rank(A) ≤ 3. Esiste un minore non singolare µ ¶ 1 0 ∗∗ A = , 0 1 ma il determinante di A è nullo (la matrice ha una riga nulla). Si conclude che rank(A) = 2, quindi dim (Im (L)) = 2. Per il teorema delle dimensioni abbiamo che dim (Ker (L)) = 3 − dim (Im (L)) = 1. Per determinare il nucleo di L risolviamo il sistema Ax = 0: x = 0 (1) y=0 0 = 0. Il nucleo è formato dai vettori nella forma (0, 0, λ), cioè dai vettori paralleli all’asse z. Una base per il nucleo è quindi il versore dell’asse z, e3 = (0, 0, 1)T . Dato un generico vettore di R3 x = (x, y, z)T l’immagine di A è data da Ax = (x, y, 0)T . L’immagine è quindi formata da tutti i punti del piano xy. Una possibile base è data dalle due colonne di A linearmente indipendenti cioè 1 1 0 0 , 1 . 0 0 Esercizio 2 Sia L : R3 → R5 l’applicazione lineare rappresentata nella base canonica da: 1 4 1 2 5 0 . 3 6 0 A= 1 7 0 5 8 0 Determinare Ker(L), Im(L), le loro dimensioni e una loro base. Soluzione La dimensione dello spazio di partenza R3 è 3, dunque rank(A) ≤ 3. Inoltre, A contiene una sottomatrice 3 ∗ 3 avente determinante non nullo: ¯ ¯ ¯ 1 4 1 ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ 2 5 ¯ ¯ 2 5 0 ¯=¯ ¯ ¯ ¯ ¯ 3 6 ¯ = −3 . ¯ 3 6 0 ¯ Quindi A è di rango 3. Poiché dim (Im (L)) = rank(A) = 3, dal teorema delle dimensioni abbiamo che dim (Ker (L)) = dim(R3 ) − dim (Im (L)) = 0, e dunque Ker(L) = {0}. Una base per Im (L) è data da tre colonne linearmente indipendenti di A. Una base è quindi formata dai vettori: 1 4 1 2 5 0 3 , 6 , 0 . 1 7 0 5 8 0 Esercizio 3 Discutere la risolubilità dei seguenti x x 3x sistemi lineari utilizzando il Teorema di Rouché-Capelli: + y + 2z + 3w = 13 − 2y +z +w = 8 +y +z −w = 1 2 2x + y + z − 2w = 1 3x − 2y + z − 6w = −2 x + y − z − w = −1 6x − z − 9w = −2 5x − y + 2z − 8w = 3 Nel caso in cui i sistemi sono risolubili, si determini l’espressione generale della soluzione. Soluzione del sistema 1 Indichiamo con A la matrice del primo sistema 1 1 A = 1 −2 3 1 lineare: 2 3 1 1 . 1 −1 Poiché A contiene una sottomatrice 3 ∗ 3 avente determinante non nullo: ¯ ¯ ¯ 1 1 2 ¯¯ ¯ ¯ 1 −2 1 ¯ = 13 , ¯ ¯ ¯ 3 1 1 ¯ il suo rango è 3. Se chiamiamo L : R4 → R3 l’applicazione lineare rappresentata dalla matrice A, abbiamo che dim (L) = 3, e quindi Im(L) = R3 : l’applicazione è suriettiva. Se ne deduce che il sistema lineare correspondente ammette almeno una soluzione per ogni termine noto. Inoltre, per il teorema delle dimensioni, si ha dim(Ker(L)) = 1. Il sistema ammette quindi ∞1 soluzioni, qualunque sia il termine noto. Per determinare le ∞1 soluzioni, portiamo a secondo membro i termini contenenti w. Si ottiene il sistema di tre equazioni in tre incognite: x + y + 2z = 13 − 3w x − 2y + z = 8 − w 3x + y + z = 1 + w Con semplici passaggi si trova che x = −2 + w, y = −1 e z = 8 − 2w. Le soluzione del sistema sono quindi tutti i vettori del tipo (−2, −1, 8, 0) + w (1, 0, −2, 1) ∀w ∈ R . Soluzione del sistema 2 Indichiamo con C la matrice del secondo sistema lineare: 2 1 1 −2 3 −2 1 −6 1 −1 −1 C= 1 . 6 0 1 −9 5 −1 2 −8 3 Osserviamo che la quarta riga della matrice è uguale alla somma delle sue prime tre righe. In più, la quinta riga è uguale alla somma delle sue prime due righe. Quindi il suo rango è uguale al rango della sottomatrice: 2 1 1 −2 3 −2 1 −6 1 1 −1 −1 Questa matrice contiene una sottomatrice 3 ∗ 3 di determinante non nullo: ¯ ¯ ¯ 2 1 1 ¯¯ ¯ ¯ 3 −2 1 ¯¯ = 11 , ¯ ¯ 1 1 −1 ¯ dunque il suo rango è 3, e rank(C)=3. Consideriamo ora la matrice D, ottenuta orlando la noti: 2 1 1 −2 3 −2 1 −6 1 −1 −1 D= 1 6 0 1 −9 5 −1 2 −8 matrice C con la colonna dei termini 1 −2 −1 . −2 3 Come prima, la quarta riga della matrice è uguale a la somma delle sue prime tre righe. Ora però la quinta riga non è piu uguale a la somma delle sue prime due rigue. Il rango di D è quindi uguale al rango di 2 1 1 −2 1 3 −2 1 −6 −2 . D= 1 1 −1 −1 −1 5 −1 2 −8 3 Questa matrice ha una sottomatrice ¯ ¯ ¯ ¯ 2 ¯ 1 1 1 ¯¯ ¯ ¯ ¯ 3 −2 ¯ 1 −2 ¯¯ ¯ = ¯¯ ¯ 1 ¯ 1 −1 −1 ¯ ¯ ¯ ¯ 5 −1 ¯ 2 3 ¯ 4 ∗ 4 di determinante non nullo: ¯ ¯ 2 1 1 1 ¯¯ ¯ 2 1 1 ¯ 3 −2 1 −2 ¯¯ ¯ 3 −2 1 = 4 ¯ 1 1 −1 −1 ¯¯ ¯ 1 1 −1 ¯ 0 0 0 4 ¯ ¯ ¯ ¯ 6= 0 , ¯ ¯ quindi è di rango 4. Poichè la matrice dei coefficienti del sistema e la matrice completa hanno rango diverso, il sistema non ha soluzione per il teorema di Rouché-Capelli. 4 Esercizio 4 a) Discutere l’esistenza di soluzioni non banali del sistema lineare omogeneo di 3 equazioni in 4 incognite x, y, z, t: hx −hy +t = 0 x −2y −z = 0 +y +hz +t = 0 al variare del parametro reale h e, quando esistono, trovare le soluzioni. b) Discutere la risolubilità del sistema non omogeneo, avente termine noto b = (1, −2, 2)T , al variare del parametro h. Soluzione a) Indichiamo con A la matrice del sistema: h −h 0 1 A = 1 −2 −1 0 . 0 1 h 1 Poiché la sottomatrice composta dai primi due elementi della terza e della quarta colonna ha determinante: ¯ ¯ ¯ 0 1 ¯ ¯ ¯ ¯ −1 0 ¯ = 1 , la matrice A ha rango ≥ 2 per ogni valore di h. Calcoliamo il determinante di tutte le matrici ottenibili da A orlando tale sottomatrice. Orlando la sottomatrice con la prima colonna e l’ultima riga, otteniamo: ¯ ¯ ¯ h 0 1 ¯ ¯ ¯ ¯ 1 −1 0 ¯ = 0 , ¯ ¯ ¯ 0 h 1 ¯ poiché la prima riga è ottenibile moltiplicando la seconda riga per h e sommando la terza. Orlando la sottomatrice con la seconda colonna e l’ultima riga e sviluppando il determinante lungo l’ultima colonna, otteniamo: ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ −h 0 1 ¯ ¯ −h 0 ¯ ¯ −2 −1 ¯ ¯ ¯ ¯ ¯ + 1¯ ¯ −2 −1 0 ¯ = 1 ¯ ¯ −2 −1 ¯ = −2 h + 1 + h = 1 − h . ¯ 1 ¯ ¯ h ¯ ¯ ¯ 1 h 1 5 Per h 6= 1 la matrice del sistema ha rango 3, mentre per h = 1 la matrice del sistema ha rango 2. Conseguentemente, per h 6= 1 il sistema ammette ∞4−3 = ∞1 soluzioni, ovvero le soluzioni formano un sottospazio di dimensione 1 e possono essere scritte in funzione di un parametro arbitrario. Per h = 1 il sistema ammette ∞4−2 = ∞2 soluzioni, ovvero le soluzioni formano un sottospazio di dimensione 2 e possono essere scritte in funzione di due parametri arbitrari. Calcoliamo le soluzioni per h = 1. Una maniera sistematica per determinare i parametri liberi da cui dipende la soluzione è la seguente: teniamo a primo membro le incognite correspondenti alle colonne che formano una base dell’insieme immagine (ovvero le colonne che formano il minore d’ordine r = rank(A) non nulllo) e portiamo a secondo membro le altre incognite. Nell’esempio in questione, come abbiamo visto, il minore ¯ ¯ ¯ 0 1 ¯ ¯ ¯ ¯ −1 0 ¯ è sempre non nullo, e quindi le 3e e 4e colonne sono linearmente indipendenti, e lo stesso vale per le due prime righe. Possiamo quindi eliminare la 3a riga in quanto dipendente dalle altre due. Il sistema omogeneo si riduce quindi a ½ −x + y + t = 0 . x − 2y − z = 0 Le soluzioni possono quindi essere scritte come: (x = s1 , y = s2 , z = s1 − 2 s2 , t = s2 − s1 ) , ovvero formano il sottospazio di dimensione 2 generato dai vettori: (1, 0, 1, −1) , (0, 1, −2, 1) . Per h 6= 1, il minore d’ordine r = rank(A) non nullo è formato dalla seconda, terza e quarta colonna. Teniamo quindi tutte le equazioni e portiamo a secondo membro la prima incognita, ottenendo: − h y + t = −h x −2y − z = −x y + hz + t = 0 Dalla seconda ricaviamo y = x−z 2 . Sostituendo nella terza equazione, otte¡ 1 equazione, ¢ x niamo t = 2 − h z − 2 . Dalla prima equazione otteniamo infine: z = x. Le soluzioni del sistema lineare possono quindi essere scritte come: (x = s, y = 0, z = s, t = −h s) , ovvero formano il sottospazio di dimensione 1, generato dal vettore: (1, 0, 1, −h) . 6 b) Per h 6= −1, poiché la matrice del sistema ha rango 3 e lo spazio di arrivo è di dimensione 3, l’applicazione lineare L : R4 → R3 rappresentata dalla matrice è suriettiva. Quindi, per ogni termine noto b, il sistema Ax = b ammette almeno una soluzione. Questa soluzione non è unica: se x0 è soluzione del sistema, allora per ogni α ∈ R, e per ogni x̄ ∈ Ker(L), x0 + αx̄ è anche soluzione del sistema. Ricordiamo che Ker(L) è formato dalle soluzione del sistema omogeneo. Per h = 1, la matrice del sistema ha rango 2. Consideriamo ora la matrice B, ottenuta orlando la matrice A con il vettore dei termini noti b = (1, −2, 2)T : 1 −1 0 1 1 B = 1 −2 −1 0 −2 . 0 1 1 1 2 B contiene una sottomatrice 3 ∗ 3 avente determinante non nullo: ¯ ¯ ¯ 1 −1 1 ¯ 1 −1 3 ¯ ¸ ¯ ¯ ¯ ¯ 1 −2 −2 = ¯ 1 −2 2 = − ¯ 1 3 = 1. ¯ ¯ ¯ 1 2 ¯ 0 1 ¯ 0 1 0 2 Quindi B ha rango 3. Poichè la matrice dei coefficienti del sistema e la matrice completa hanno rango diverso, il sistema non ha soluzione per il teorema di Rouché-Capelli. Esercizio 5 [Da un tema d’esame, 2007 ] Si consideri la seguente matrice: 1 1 2 0 0 2 m−1 1 , A= 0 2 0 0 1−m 2 0 −m ed il seguente termine noto: b = (3, −1, 2, 2)T , 1. Si determini, al variare del parametro m, il rango della matrice e una base dell’insieme immagine. 2. Usando il teorema di Rouché-Capelli, si discuta al variare del parametro m se il sistema lineare Ax = b ammette una soluzione e se questa è unica . 3. Si determini per quali valori di m il vettore xp = (0, 1, 1, 0)T è soluzione del sistema. 4. Per il valore m = −2 si determini una base di Ker(A). 5. Sempre per m = −2 si determini la soluzione generale del sistema Ax = b. 7 Soluzione 1. Osserviamo che la matrice A contiene un minore di ordine 2 non singolare: µ ∗∗ A = 1 1 0 2 ¶ , quindi rank(A) ≥ 2 per ogni m. Orlando A∗∗ con la quarta riga si ottiene il minore di ordine 3 A∗∗∗ 1 1 0 = 0 2 1 , 0 2 0 che ha determinante -2, quindi rank(A) ≥ 3 per ogni m. Infine calcoliamo il determinante di A (partendo dalla terza riga): 1 2 0 0 m − 1 1 = −2(−m2 − m + 2). det(A) = −2 det 1−m 0 −m Il determinante di A quindi si annulla per m = 1 e m = −2. Nel caso m 6= 1 ∧ m 6= −2 una base per l’immagine è costituita dalle quattro colonne linearmente indipendenti di A, oppure dalla base canonica di R4 . Nel caso m = 1 ∨ m = −2 una base per l’immagine è costituita dalle tre colonne di A linearmente indipendenti cioè la prima, seconda e quarta colonna. 2. Nel caso m 6= 1 ∧ m 6= −2 la matrice A è invertibile quindi il sistema ammette una soluzione unica. Nel caso m = 1 ∨ m = −2 bisogna valutare il rango della matrice B ottenuta orlando A con il termine noto. 1 0 B= 0 1−m 1 2 0 3 2 m − 1 1 −1 . 2 0 0 2 2 0 −m 2 Orliamo il minore A∗∗∗ con la quinta colonna, ottenendo B ∗∗∗∗ 1 1 0 3 0 2 − 1 1 −1 , = 0 2 0 2 1−m 2 −m 2 1 0 3 2 1 −1 2 − (1 − m) det 2 1 −1 = 2m + 4. = 1 det 2 0 2 0 2 2 −m 2 det B ∗∗∗∗ La matrice B quindi ha: 8 • rango 4 se m 6= 1 ∧ m 6= −2 • rango 4 se m = 1 • rango 3 se m = −2. Quindi nel caso m = −2 rank(A)=rank(B)=3 e il sistema ammette soluzione, in particolare ∞1 soluzioni. 3. Cerchiamo il valore di m per cui Axp = b: 1+2=3 2 + m − 1 = −1 2=2 2 = 2 la prima, terza e quarta equazione sono identità, e dalla seconda si ricava m = −2. 4. Sostituiamo m = −2 nella matrice A e imponiamo Ax = 0: x + y + 2z = 0 2y − 3z + w = 0 2y = 0 3x + 2y + 2w = 0 x + 2z = 0 −3z + w = 0 y=0 3x + 2w = 0 x = −2/3λ z = λ/3 y=0 w = λ Quindi una base per il nucleo è (-2/3,0,1/3,1). 5. Poichè nel caso m = −2 il rango è 3, e le colonne linearmente indipendenti sono la prima, la seconda e la quarta, portiamo a destra l’incognita che corrisponde alla terza colonna, cioè z, e ricaviamo le altre incognite di conseguenza. x + y + 2z = 3 2y − 3z + w = −1 2y = 2 3x + 2y + 2w = 2 x + y = 3 − 2z 2y + w = −1 + 3z y=1 3x + 2y + 2w = 2 x = 3 − 2z − 1 w = −1 + 3z − 2 y=1 3x + 2w = 0 La soluzione del sistema è quindi (2-2z, 1, z, -3+3z). Si osservi che il caso z = 1 corrisponde al punto 3. 9