Piano Acc. Siena.PR - r7 - Dipartimento di Architettura

Realizzazione del Nuovo Piano dell’accessibilità Ospedaliero del plesso Le Scotte (Si)
Modello e strumenti di gestione dei dati
Versione r7
Il piano dell’accessibilità è uno strumento necessario a garantire la programmazione degli interventi
atti a facilitare l’accesso alle strutture ed i servizi da parte di tutti gli utenti ed in particolare per le
persone in condizioni di disagio permanente o momentaneo. Il piano, cosi come definito dalla
normativa vigente, viene realizzato seguendo un layout organizzativo suddiviso in 3 macro fasi, rilievo
elaborazione dei dati, definizione degli interventi, definizione delle azioni da intraprendere per
superare le criticità rilevate.
Il seguente programma di ricerca è volto alla definizione di un Piano dell’Accessibilità dell’Ospedale Le
Scotte di Siena. Tale programma è stato elaborato dal gruppo di ricerca del DIDA UNIFI sulla base
dell’esperienza maturata nella predisposizione di strumenti di gestione del patrimonio strutturale di
strutture ospedaliere nell’ambito del laboratorio di Monitoraggio di Careggi1.
Obbiettivi:
Realizzazione di un modello d’intervento (Piano di Superamento delle Barriere Architettoniche) cosi
come da normativa di riferimento nazionale e regionale2, con mappatura delle condizioni di criticità,
dei sistemi di superamento e/o attenuazione dei problemi rilevati, delle priorità di intervento dei costi di
massima per il loro superamento e delle strategie comunicative in grado di agevolare il fruitore
nell’accessibilità degli ambienti.
Definizione di metodi di verifica e monitoraggio del sistema di superamento delle barriere
architettoniche cosi come da indicazioni della Regione Toscana in tema di autorizzazione ed
accreditamento del proprio patrimonio edilizio nel quale si svolgono funzioni socio assistenziali 3.
Coordinamento con la pianificazione della sicurezza per utenti ed operatori4.
Definizioni
1
Il laboratorio di Monitoraggio Nuovo Careggi ( LAB MON) da dieci anni sta svolgendo attività di ricerca relativamente alla
messa a punto di metodi e strumenti per verificare e monitorare lo stato di trasformazione, strutturale, organizzativo ed
impiantistico del patrimonio strutturale dell’azienda AOUC. Il laboratorio formato da ricercatori afferenti al Dip. di Architettura
(DIDA) e di ingegneria (DINFO) ha svolto attività su tre tematiche principali: analisi delle trasformazioni edilizie e metodi di
verifica dei costi e dei tempi di lavorazione, controllo del patrimonio strutturale e delle sue componenti impiantistiche e
tecnologiche, analisi delle qualità ambientali del patrimonio edilizio. Su queste linee di ricerca il laboratorio ha realizzato un
piano dell’accessibilità aziendale, con tale strumento, approvato dalla direzione generale, l’azienda ha intrapreso un percorso
progettuale coordinato alle fasi del vasto programma di ristrutturazione al quale il policlinico è soggetto.
2 Legge 28 febbraio 1986, n. 41 (Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato - Legge
finanziaria 1986), art. 32, commi 21, 22, 23. Legge 5 febbraio 1992, n. 104 (Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione
sociale e i diritti delle persone handicappate), art. 24, commi 9 e 10. Legge regionale 9 settembre 1991, n. 47 (Norme
sull'eliminazione delle barriere architettoniche), e successivi aggiornamenti. Legge regionale 3 gennaio 2005, n. 1, art. 37,
commi 1 e 2; art. 55, commi 1 e 4.
3 Regolamento 61/R del 24 dicembre 2010 e s.m.i. - Requisiti strutturali impiantistici e tecnologici generali - caratteristiche
ambientali e di accessibilità ed eliminazione delle barriere architettoniche
4 Con la Circolare n°4 del 1 marzo 2002, il Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Ministero dell'Interno ha elaborato delle linee
guida per la valutazione del rischio d'incendio nei luoghi con presenza di persone con ridotte o impedite capacità motorie,
sensoriali o mentali.
S.P.O.T.: Software in uso all’azienda sanitaria per l’analisi delle consistenze strutturali,
la qualità ambientale e la tipologia delle dotazioni impiantistiche e tecnologiche. ( a cura
del DiNFO di unifi).
P.E.B.A.: Piano per il Superamento delle Barriere Architettoniche
R.B.A.: Ricognizione delle Barriere Architettoniche effettuata dall’azienda ospedaliera
universitaria Senese nel 2000. Il piano è articolato sia per gli spazi esterni sia per gli
edifici esistenti, verificando l’accessibilità delle strutture da parte delle persone su sedia
a ruote.
P.O.: Plesso Ospedaliero
Strutture Organizzative e dipartimenti coinvolti:
Area Tecnica, Sicurezza Aziendale, Mobility Managment, Direzione Medica di Presidio,
U.O Qualità, Ufficio Relazioni con il Pubblico.
Descrizione sintetica delle principali azioni del Piano
Fase A: Aggiornamento ed implementazione dei dati rilevati dal RBA con
integrazione al modello SPOT
Tempo: 1°-5° mese
1A Spazi Esterni
A)1-1:
A)1-2:
Realizzazione di un modello per la mappatura dell’area ospedaliera ( inserimento dati
SPOT su base GIS) con identificazione delle nodalità (parcheggi, fermate mezzi
trasporto pubblico, servizi accessori privati, etc.) e dei percorsi di collegamento al
sistema degli accessi del P.O. - Mappatura dei Landmark e dei sistemi di segnaletica.
Aggiornamento dei dati relativi agli “OGGETTI” ( unità ambientali) rilevati in ambito
A)1-3:
RBA ( parcheggi, percorsi, accessi), integrazione con il piano della sosta, della mobilità
e della segnaletica, implementazione dei dati relativamente a nuove unità ambientali e
alle classi di utenza ( bagni, sale di aspetto, persone cieche e persone sorde, persone
su sedia a ruote già presente su RBA).
Verifica funzionale dei percorsi di accesso. Verifica dei sistemi di collegamento altre
strutture universitarie afferenti al P.O. ( anche con ausilio di personale disabile afferente
all’azienda sanitaria e/o ad associazioni disabili5 )
2A Spazi Interni
A)2-1:
A)2-2:
A)2-3:
A)2-4:
A)2-5:
identificazione tramite software SPOT dell’organizzazione strutturale/organizzativa, con
identificazione e catalogazione dei percorsi interni per tipologie e profili di utenza Mappatura dei Landmark e dei sistemi di segnaletica. Rilievo e verifica del sistemi degli
accessi.
Definizione di un modulo d’inserimento dati rilevati su software SPOT relativamente agli
OGGETTI (unità ambientali) rilevati ( scale, ascensori, rampe interne, piattaforme di
distribuzione, etc…).
Implementazione delle informazioni (analisi dei requisiti), con raccolta dei dati
ambientali relativi anche al quadro esigienziale delle persone cieche e delle persone
sorde.
Implementazione delle unità ambientali rilevate ( sale di aspetto, servizi igienici, front
office, luoghi sicuri, etc..)
Verifica funzionale degli spazi interni. Analisi dei percorsi, con raccolta delle
informazioni relative all’accessibilità, la fruibilità, la sicurezza e l’orientamento delle
strutture.
Fase B: Realizzazione del piano dell’accessibilità
Tempo: 6°-11° mese
B)1-1:
B)1-2:
B)1-3:
B)1-4:
B)1-5:
Inserimento dati rilevati su software SPOT
Realizzazione delle piante sinottiche di “rilievo ambientale”, con indicazione delle
criticità esistenti in termini di accessibilità, fruibilità e sicurezza.
Integrazione delle informazioni relative alle verifiche per l’autorizzazione istituzionale.
Integrazioni riguardanti la documentazione per la valutazione dei rischi, cosi come da
Linee guida per la valutazione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro ove siano
presenti persone disabili.
Identificazione delle priorità d’intervento. Piano di miglioramento con elenco degli
interventi previsti.
Realizzazione della Mappa dell’Accessibilità. Approvazione del piano.
Fase C: Realizzazione dei supporti progettuali ed informativi.
Tempo: 8°-12° mese
C)1-1:
Definizione delle priorità di intervento e dei costi di massima, così da predisporre il
piano per le richieste di finanziamento regionale per le opere che mirano al
superamento delle barriere architettoniche6.
La Regione Toscana in riferimento alla realizzazione dei PEBA, con la legge n°34 del 2000, all’art.8 favorisce l’utilizzo delle
associazioni o dei gruppi di lavoro di portatori di handicap “ più rappresentative sul territorio”. Con l’obbiettivo di Istaurare una
cultura aziendale tale da fare fronte, in maniera trasversale a più settori funzionali, ai temi dell’accoglienza affrontati anche
secondo l’ottica della progettazione inclusiva. Inoltre con la delibera n.1262 del Dicembre 2012 la Regione ha approvato il
Protocollo d’Intesa tra SIOR e Associazioni Disabili FAND e FISH, con la quale sono state stilate le linee guida per la
realizzazione di precorsi accessibili all’interno delle strutture sanitarie.
5
A tale riguardo l’azienda sarà in grado di aderire ai programmi di finanziamento regionali cosi come da Legge regionale 27
dicembre 2012, n. 77 - Legge finanziaria per l’anno 2013. Che all’ Art. 59 dal titolo: Contributi regionali per l’eliminazione
6
C)1-2:
Rielaborazione della mappa dell’accessibilità per la realizzazione di supporti informativi
per le utenze 7 . Tali supporti potranno essere corredati dalle informazioni anche di
carattere dimensionale ( larghezza porte, dimensioni ascensori etc.) sia su supporti
cartacei che sulla rete aziendale ( sito internet dell’ azienda).
Tempistica del Piano
Ipotesi di Costo
Per la realizzazione del progetto il dipartimento DIDA attiverà ricercatori con esperienze specifiche
attinenti alle tematiche trattate, utilizzando contratti di assegni di ricerca e/o di collaborazione specifica.
Il costo previsto è pari ad euro 25.000,00 piu IVA.
delle barriere architettoniche prevede che per l’anno 2013, ci siano contributi per l’abbattimento delle barriere architettoniche
negli edifici e negli spazi di proprietà pubblica, con risorse proprie pari, a euro 3.000.000,00. I contributi saranno assegnati
tramite bando, secondo le modalità operative stabilite con deliberazione della Giunta regionale, nel rispetto dei seguenti
criteri ed ordine di priorità:
a) finanziamento da parte della Regione delle proposte di progetto approvate ai sensi dell’articolo 5, comma 2 bis, della
legge regionale 9 settembre 1991 n. 47 (Norme sull’eliminazione delle barriere architettoniche);
b) adozione, da parte degli enti richiedenti, dei piani per l’eliminazione delle barriere architettoniche o dei programmi di
adeguamento di cui all'articolo 9 della l.r. 47/1991.
7 A conclusione il Piano, definisce un metodo di verifica qualitativa del proprio patrimonio strutturale, in tal senso colma anche
le richieste in termini di analisi della qualità cosi come da specifiche richieste dei sistemi di valutazione come il monitoraggio
di valutazione AGENAS o quello dell’Osservatorio nazionale sulla salute delle regioni italiane in riferimento alla Carta dei
diritti delle persone disabili in ospedale promossa dall’Istituto di sanità pubblica.