Oppioidi nel dolore neuropatico in Reumatologia Massimiliano Limonta Reumatologia Ospedali Riuniti di Bergamo OPPIOIDI IN REUMATOLOGIA : PERCHE’ ? • La causa più frequente di dolore cronico è rappresentata dalle malattie reumatiche • Il dolore intenso e persistente è frequentemente il comune denominatore di queste malattie • Recenti studi epidemiologici rilevano che circa 1/3 dei pazienti reumatologici è affetto da dolore continuo nonostante la terapia causale antireumatica in atto; solo il 2% viene trattato con famaci oppioidi • In una popolazione di circa 14000 pz affetti da artrite reumatoide, osteoartrosi e lombalgia cronica seguiti per 6 anni, utilizzavano oppioidi per almeno 30 giorni/anno il 4% dei pz con AR e meno dell’ 1% dei pz con osteoartrosi o lombalgia cronica (Arthrits Rheum, 2006) Quando usare gli oppioidi in reumatologia ? Esistono linee guida EBM ? QUANDO USARE GLI OPPIOIDI RACCOMANDAZIONE n° 7: “IL RUOLO DEGLI OPPIOIDI NELLA TERAPIA DELL’ARTROSI” EULAR Opioid analgesic, with or without paracetamol are useful alternatives in patients in whom NSAIDs including COX-2 selective inhibitors are controindicated, ineffective, and/or poorly tolerated Gli analgesici oppioidi, con o senza paracetamolo, rappresentano utili CONSENSUS alternative e possono costituire farmaci di ITALIANA supporto nei pazienti in cui i FANS o i coxib sono controindicati, inefficaci e/o scarsamente tollerati OPPIOIDI IN REUMATOLOGIA: PRINCIPALI ESPERIENZE CLINICHE • Osteoartrosi • Cedimenti vertebrali da osteoporosi • Lombalgia cronica • Reumatismi infiammatori cronici( Artrite reumatoide, Spondiloartriti) • Algodistrofia simpatico-riflessa (CRPS I) • Fibromialgia • Connettiviti / Vasculiti (ulcere/neuropatie) Algodistrofia Sindrome distrofica simpatico-riflessa CRPS 1 • È una sindrome dolorosa secondaria ad un disturbo di regolazione del SNA con anormali interazioni tra il SNA e quello somatosensoriale • E’ spesso post-traumatica ma può presentarsi senza un evidente evento scatenante • Non presenta distribuzioni legate al territorio dermatomerico di un singolo nervo periferico • È sproporzionata rispetto all’evento causale • Al dolore si associano segni di disautonomia (modificazione del colore della cute, sudorazione, edema, modificazioni della crescita ungueale e pilifera) CRPS tipo 1 • Cause eziologiche principali: – – – – – – – Traumi Immobilizzazione Sindrome post IMA Vasculopatie cerebrali Farmacologiche (barbiturici, gardenale, antitubercolari etc.) Sindrome paraneoplastica Gravidanza • Principali quadri clinici: – Sindrome spalla-mano o malattia di Steinbrocker – Algodistrofia del piede – Osteoporosi transitoria dell’anca Sindrome di Sudeck Algodistrofia / Sindrome distrofica simpatico-riflessa • Fase iniziale “calda” : comparsa graduale o improvvisa di dolore all’arto colpito con limitazione funzionale. Il dolore è di intensità variabile, spesso intenso, persistente anche durante le ore notturne. Si associa a edema osseo, arrossamento cutaneo , iperidrosi e iperestesia • Fase “fredda” o “distrofica” : graduale riduzione del dolore e dei segni locali di flogosi. Presenza di alterazioni distrofiche (ipotermia, cianosi cutanea) e rigidità articolare • Fase “atrofica” : cute sottile e lucida (atrofia del sottocute), muscolatura atrofica e retrazioni tendinee e capsulari (degenerazione fibrotica); limitazione dei movimenti attivi e passivi Sindrome spalla-mano • È caratterizzata da una capsulite adesiva dolorosa della spalla e contestuale interessamento della mano che si presenta tumefatta per la presenza di un edema duro • Il quadro è integrato da arrossamento, sudorazione, e anomalie della cute e degli annessi (disautonomia) • Caratteristica è l’osteoporosi maculata all’Rx • Frequentemente sequela di un recente IMA • Se non tempestivamente trattata può evolvere con retrazione miofasciale e dell’aponeurosi con conseguenti quadri di limitazioni funzionali irreversibili Algodistrofia del piede • È probabilmente la più frequente • Consegue nella quasi totalità dei casi ad un trauma distorsivo della caviglia o ad una frattura cui fa seguito un periodo di immobilizzazione • Sintomatologia: – Dolore vivo spontaneo, allodinia ed iperalgesia – Edema duro del piede – Impotenza funzionale totale – All’Rx tipica osteoporosi maculata Osteoporosi transitoria dell’anca • Quadro clinico abbastanza raro compare anche in assenza di evidenti cause traumatiche • Da sospettare in presenza di dolore insistente in maschi giovani (30-50 anni) o in donne in gravidanza al 3° trimestre • Diagnosi differenziale non semplice con osteonecrosi della testa del femore nella fase iniziale INDAGINI STRUMENTALI • Rx standard: osteoporosi maculata (utile ma nelle fasi già evolute); richiesta di comparazione • Scintigrafia ossea: ipercaptazione nella fase calda • RMN: è l’esame più sensibile perché in grado di evidenziare l’edema midollare osseo già nelle fasi iniziali del processo algodistrofico. Deve essere richiesta di fronte a un valido sospetto clinico PRINCIPI DI TERAPIA • Antiflogistici • Analgesici • Rieducazione motoria • Bifosfonati ev – Clodronato/Neridronato Oppioidi nell’algodistrofia • Controllo della sintomatologia dolorosa (il dolore della fase calda non è adeguatamente alleviato dai farmaci analgesici minori e dai FANS) • L’analgesia è necessaria per consentire una corretta mobilizzazuione, anche passiva, essenziale per il recupero funzionale completo • Prevalentemente oppioidi deboli (codeina, tramadolo); se non risposta oppiacei forti a basso dosaggio (es. ossicodone 5 mg x 2 / 10 mg x 2) • Durata di trattamento 3-6 settimane Fibromialgia Fibromialgia È una sindrome dolorosa cronica a eziologia sconosciuta caratterizzata da: → dolore muscoloscheletrico diffuso → presenza di punti algogeni (tender points) localizzati in corrispondenza di specifiche sedi tendinee e/o muscolari → una varietà di sintomi clinici di accompagnamento Diagnosi 1. Storia di dolore diffuso (parte ds e sn del corpo, sup. ed inf., rachide e presente da almeno 3 mesi) 2. Dolore in 11 dei 18 tender point Criteri ACR 1990 Sensibilità 88% - Specificità 81% Fibromialgia - epidemiologia • Prevalenza nella popolazione generale 1-4% • 80-90% è di sesso femminile • Fascia di età più colpita 30-50 anni Segni 1 Multipli tender point alla palpazione digitale: 9 a localizzazione bilaterale. •Punti suboccipitali, nel punto di inserzione dei muscoli suboccipitali •Punti del cucullare, nel punto mediano del margine superiore del trapezio •Punti sovraspinosi 3 centimetri a lato della linea mediana a livello della porzione media della scapola Segni 2 •Punti cervicali, parte anteriore degli spazi intertrasversali fra C5 e C7 •Punti costocondrali, alla giunzione costocondrale della seconda costa Segni 3 Punti mediali del ginocchio a livello della zampa d’oca o del cuscinetto adiposo mediale Punti epicondiloidei 2 cm distalmente all’epicondilo Segni 4 Punti glutei, nel quadrante Punti trocanterici subito posteriormente alla protuberanza superoesterno EZIOPATOGENESI • Eziologia sconosciuta • Predisposizione genetica (polimorfismo di un gene che codifica la sintesi di serotonina a livello centrale) • Meccanismo alla base del dolore multifattoriale - sensibilizzazione periferica (aumentata eccitabilità dei nocicettori muscolari) - sensibilizazione centrale (maggior eccitabilità neuronale midollare con riduzione della soglia di attivazione) • A livello dei tender points sono stati dimostrati: - Incrementata concentrazione di mediatori flogogeni e algogeni (sostanza P, TNF-alfa, IL-1 beta, serotonina, norepinefrina) - Minor concentrazione di IL-4 e IL-10, citochine con attività antinfiammatoria e analgesica - Diminuita soglia di attivazione dei meccanocettori cutanei - Prolungata tensione muscolare con conseguente ischemia FM - Eziopatogenesi “Opioids are meant to improve function in FM patients who are impaired by pain, even though there is an open debate about their usefulness and safety as a specific medication for fibromyalgia patients” Reumatismo, 2008; 60: Suppl. 1 : 50-58 Oppioidi nella Fibromialgia • Non esistono molti studi controllati sull’uso degli oppioidi nella FM • I trial disponibili evidenziano l’utilità degli oppioidi nel trattamento del dolore fibromialgico, nel ridurre i disturbi del sonno , nel migliorare la mobilità (FIQ) • Gli effetti collaterali tendono a diminuire nel tempo e l’addizione non sembra rappresentare un Ann. Rheum. Dis. 2008;67:536–541. Ann. Rheum. Dis. 2008;67:536–541. Arthritis & Rheum. 53; 4:519–527 Am J Med, 2003; 114:537–545 Bennett RM, Am J Med 2003 • End-point: valutare l’efficacia e tollerabilità dell’associazione paracetamolo 325 mg + tramadolo 37,5 mg nel dolore fibromialgico (titolazione: 1c/die per 3 giorni, 1c x 2/die per 3 giorni, 1c x 3/die dose massima: 2 c x 4/die) • Casistica: 315 pz (18-75 aa) con diagnosi di FM secondo i criteri ACR, con dolore moderato-severo (>40 mm su scala VAS da 100 mm) • Tempo di osservazione : 90 giorni • Le percentuali di drop-out per inefficacia sono state significativamente inferiori nel gruppo trattato rispetto a placebo (29% vs 51%) • I pazienti trattati con tramadolo+ paracetamolo hanno evidenziato un’intensità del dolore significativamente inferiore (VAS iniziale 72 a 90 giorni 53) e nel punteggio totale del FIQ (Fibromyalgia Impact Questionnaire) • I pazienti hanno assunto in media 4 c /die (dose media complessiva: 1238 mg di paracetamolo, 151 mg di tramadolo) An interrnet survey of 2596 people with fibromyalgia Bennett RM, 2007 • Questionario per valutare i farmaci più utilizzati ed i farmaci più efficaci • Farmaci più utilizzati: paracetamolo, FANS, antidepressivi triciclici • Farmaci ritenuti più efficaci (scala 0-10): alprazolam, ossicodone, idrocodone, zolpidem, ciclobenzaprina, codeina. “The interdiction of all opioid medications is inappropriate because some patients cannot achieve a reasonable quality of life and daily functioning with any other treatment” Reumatismo, 2008; 60: Suppl. 1 : 50-58 (Italian Fibromyalgia Network) Neuropatie in corso di Vasculiti e Connettiviti Neuropatia vasculitica in malattie sistemiche 9Vasculiti Poliarterite nodosa Sindrome di Churg e Strauss Granulomatosi di Wegener Arterite gigantocellulare Poliangioite microscopica Malattia di Behçet Vasculite leucocitoclastica 50-70% 64% 25% 5-14% ? 5 10 9Connettiviti Artrite reumatoide Lupus eritematoso sistemico Sindrome di Sjögren Sclerosi sistemica 9Altre patologie Sindrome ipereosinofila Crioglobulinemia Neoplasie Infezione da HIV Malattia di Lyme 10% 12-18% 9% 1,5% 14% 50% Rara 2% <1% SJ Oh, 2002. Ne u ro pat ie v asc u litic he 9 Mononeurite 9 Mononeurite multipla 9 Polineuropatia asimmetrica 9 Polineuropatia simmetrica VASCULITI / Neuropatia • Poliarterite nodosa: neuropatia nel 50-70% dei pz -Mononeurite / Mononeurite multipla -Polineuropatia distale asimmetrica -La neuropatia si manifesta già all’esordio o nel primo anno di malattia • Vasculite di Churg-Strauss: neuropatia nel 50-64% dei pz - Manifestazioni cliniche sovrapponibili alla PAN • Granulomatosi di Wegener: neuropatia nel 15-20% dei pz - Mononeurite multipla -Polineuropatia distale asimmetrica -Polineuropatia distale simmetrica -Paralisi multiple degli ultimi n. cranici per lesione diretta all’uscita dalla base cranica e lungo il passaggio nelle logge retrofaringee Artrite Reumatoide • Neuropatia vasculitica nel 8-25% dei pazienti • Rara all’esordio; compare dopo 14-16 anni di malattia • Si accompagna a nodulosi , vasculite cutanea, FR + • Mononeurite multipla / Polineuropatia simmetrica sensitivo-motoria Altre connettiviti • LES: polineuropatia prevalentemente sensitiva simmetrica (6-12%); distale mononeuriti multiple • Sindrome di Sjögren: neuropatia del trigemino (2%), polineuropatia sensitivo-motoria distale (8-10%) • Sclerosi sistemica: neuropatia del trigemino (5-18%), polineuroapatia sensitivo-motoria (10%) Crioglobulinemia • La neuropatia periferica è la manifestazione neurologica più comune in corso di crioglobulinemia (7-80%) • La crioglobulinemia che più spesso si associata a danno del nervo periferico è solitamente la forma mista di tipo II che frequentemente è correlata ad infezione da HCV • Clinicamente la neuropatia si può manifestare come mononeurite, mononeurite multipla o polineuropatia simmetrica sensitivo-motoria. • Il decorso può essere acuto, subacuto o cronico è l’entità del disturbo può variare da quadri lievi a forme fortemente disabilitanti TERAPIA • Il trattamento si basa principalmente sull’uso di cortisonici e immunosoppressori (CTX) • L’uso della plasmaferesi e delle IVIG discordanti ha fornito risultati • Spesso si ottiene solo un parziale controllo della malattia • Nella crioglobulinemia HCV-correlata il trattamento di elezione è costituto dall’eradicazione del virus C con interferone e ribavirina • Il controllo del dolore neuropatico richiede spesso l’utilizzo di trattamenti anche combinati (gabapentin, amitriptilina, oppioidi) UTILIZZO DI OSSICODONE A LENTO RILASCIO NELLA PRATICA CLINICA REUMATOLOGICA. Esperienza personale M. Limonta A. Belotti Masserini Scopo del nostro studio è stato quello di valutare l’efficacia e la tollerabilità dell’Ossicodone a lento rilascio nel trattamento del dolore in pazienti reumatologici Casistica Pazienti afferenti all’ambulatorio n = 29 - 21 femmine - 8 maschi Età media 65,9 anni Patologie trattate: Artrosi 14 pazienti Fibromialgia 7 pazienti Cedimenti vertebrali 4 pazienti Neuropatia crioglobulinemca Artrite reumatoide 3 pazienti 1 paziente Criterio di inclusione: Dolore moderato severo non responsivo ad altri trattamenti alla valutazione iniziale Obiettivi • VAS del dolore al tempo zero, dopo 15, 30, e 60 giorni • VAS della qualità del sonno all’inizio e al termine del periodo di osservazione • VAS dell’umore all’inizio e al termine del periodo di osservazione • Effetti collaterali lamentati dai pazienti • Risparmio della terapia sintomatica Risultati VAS Dolore: t15 Æ riduzione media del 44,02% t30 Æ riduzione media del 57,27% t60 Æ riduzione media del 63,29% VAS qualità sonno: miglioramento medio del 44,82% VAS umore: miglioramento medio del 49,04% Risparmio significativo di ulteriori farmaci sintomatici in tutti i pazienti Il dosaggio medio di ossicodone a lento rilascio somministrato è stato di 22,07 mg giornalieri Effetti collaterali • Stipsi Æ 41% dei pazienti • Nausea Æ 20% dei pazienti • Nessun paziente durante il periodo di osservazione ha sospeso il trattamento farmacologico. Dosaggio medio di ossicodone a lento rilascio somministrato 22,07 mg/die Conclusioni • Gli oppioidi rappresentano un valido presidio per il trattamento del dolore, anche neuropatico, nella pratica clinica reumatologica • E’ necessario un monitoraggio costante del paziente, soprattutto nelle fasi iniziali del trattamento, per identificare la dose efficace e per evitare l’insorgenza di effetti collaterali prevenibili • Alcuni trial clinici hanno dimostrato la loro efficacia e la limitata tossicità • Gli effetti collaterali possono essere limitati con un adeguato controllo del dosaggio e con l’uso di sintomatici • Nel trattamento a lungo termine è necessaria una selezione dei pazienti per evitare i più temuti effetti quali l’addizione e la dipendenza fisica