Cinque occasioni da non perdere 1 Il Museo Nazionale. 2 I Templi 3 L’anfiteatro. Paestum Una città antica. 4 Il Comune di 5 Il Parco Nazionale del Cilento e Valle di Capaccio, una meraDiano che rappresenta uno dei più viglia ed una scoperta importanti complessi bio-geografici del forse inaspettata. l’Italia Meridionale. Ieri ed oggi PA ESTU M La città del mondo antico. L’origine del nome Il nome greco della città era Poseidonia. Con la dominazione lucana fu cambiato in Paiston, poi adattato in Paestum in età romana. 128 Paestum sorge nel comune di Capaccio, in provincia di Salerno. Fu fondata nel VII sec. a.C., secondo alcuni da Achei di Sibari, secondo altri da Tessali che già si erano stabiliti nella piana del Sele e ai quali si erano aggiunti esuli da Sibari. Alla fine del V sec. a.C. fu conquistata dai Lucani e nel 273 a.C. fu colonia di Roma. Grazie alla fedeltà dimostrata durante le guerre puniche divenne municipio. Con la fine dell’impero fu abbandonata perché troppo esposta ad eventuali attacchi e perché la piana del Sele era diventata paludosa e si era diffusa la malaria. Con la dominazione lucana si verificò un sincretismo culturale e artistico greco-lucano, che diede luogo ad un’arte unica nel suo genere. Paestum è luogo suggestivo per il suo litorale, ma soprattutto perché è un sito archeologico fra i più importanti al mondo. Gli scavi, iniziati nel XVIII secolo con i Borbone, hanno portato alla luce la città greco-romana, circondata da mura e con impianto ortogonale di epoca romana che ha inglobato gli edifici greci preesistenti. Più importanti sono i tre templi costruiti con calcare locale e con decorazioni in arenaria, in ottimo stato di conservazione. Sono noti come Basilica, Tempio di Nettuno e Tempio di Cerere, ma in realtà erano dedicati a Era i primi due e ad Atena il terzo. In particolare il Tempio di Nettuno è in perfetto stile dorico ed è il più luminoso esempio del genere: raffinatissima, l’architettura presenta correzioni prospettiche sia in verticale che in orizzontale.Vi sono poi il Tempio Italico, che fu ultimato in età sillana e la Tomba del Tuffatore, scoperta nel 1968 è l’unico esempio di tomba del V sec. a.C. Nel Museo Nazionale sono esposti i reperti rinvenuti nel recinto della città, le metope dei templi e i reperti delle necropoli preistoriche. Le sorgenti di Capodifiume. Gli scavi che riportarono alla luce l’antica Paestum divennero una delle tappe obbligate del Grand Tour e di fatto influenzarono tutta l’architettura neoclassica, non solo nel vecchio continente ma anche in quello americano. 129 Le Sorgenti Gli scavi PA ESTU M Alle sorgenti perenni di Capodifiume, immediatamente sotto lo sperone del monte di Capaccio, ancora si vedono, al centro del bacino, colonne e strutture che sorgono dall’acqua. La zona è già abitata agli inizi del IX sec. a. C., ma solo nel corso del IV sec. a.C. la peculiarità del luogo, la presenza dell’acqua sorgiva e del fiume favoriscono la nascita di un santuario. I doni votivi e le immagini in terracotta fanno presumere una devozione ad una divinità femminile, legata al ciclo naturale della vita e della natura, forse Persefone, figlia di Demetra, protettrice delle messi e sposa di Ade, il re degli Inferi. La giovane Persefone, secondo la mitologia, simbolo della primavera, rapita da Ade e condotta sottoterra, ritorna ciclicamente sulla terra portando con sé l’abbondanza dei raccolti e la fecondità nelle nozze. Agli inizi del III sec. a.C., al momento della fondazione della colonia latina di Paestum tutta la zona intorno alle sorgenti del Capodifiume viene abbellita e riorganizzata, con la costruzione di un piccolo tempio in pietra locale, una strada che conduce verso la città e tutta un’altra serie di monumenti e strutture, attualmente ancora nell’acqua.