Cosa c`è da Vedere a Paestum

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Cosa c’è da Vedere a Paestum
I templi di Hera, Nettuno e Cerere
L’area di Paestum era abitata già nella preistoria e nel VII secolo a.C. fu invasa da coloni greci che
fondarono Poseidonia in onore di Nettuno e innalzarono una basilica dedicata ad Hera di Argo.
La Basilica dedicata ad Hera fu costruita verso il 540/530 a.C.
Successivamente, Poseidonia - insidiata dagli Etruschi dall’altra sponda del fiume Sele - fu difesa con la
costruzione di imponenti mura entro le quali furono eretti i famosi templi dorici. Poi fu occupata dai Lucani
intorno al 400 a.C., che la chiamarono Paistom.
Tempio di Nettuno, costruito nella metà del V secolo a.C.
Tempio di Cerere dedicato ad Atena, costruito alla fine del VI secolo a.C.
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Età Romana
Nel 273 a.C. i Romani la occuparono, trasformandola nella colonia di Paestum, dandole ulteriore splendore
con edifici imponenti quali il portico del foro, le terme, l'anfiteatro ed il cosiddetto Tempio della Pace.
Nell’età romana, Paestum e Velia, poco distante, ebbero rapporti molto stretti con Roma fornendo navi e
marinai durante la Prima Guerra Punica. I romani poterono resistere ad Annibale, a Taranto, grazie alle navi
cariche di grano offerte da Paestum. In compenso a Paestum fu concesso di battere moneta propria, in
bronzo, fino ai tempi di Tiberio con la sigla “PSSC” (Paesti Signatum Senatus Consulto).
Con i romani Paestum ebbe un periodo di benessere testimoniato da una serie di opere pubbliche: il Foro, il
Tempio della Pace, il Santuario della Fortuna Virile, l’Anfiteatro. L’apertura di due vie di comunicazione: via
Appia (Roma-Brindisi) e via Popilia (Rimini-Aquileia) tagliavano Paestum fuori dalle grandi rotte
commerciali.
Alla fine dell’Impero Romano, una serie di circostanze negative (esigenze politiche di Roma, incursioni
saracene, malaria) determinò la sua decadenza e la popolazione si spostò sulle colline adiacenti, dando
origine a Caput Aquìs, l’attuale Capaccio Paestum.
Capaccio acquistò una grande rilevanza commerciale e strategica sotto Federico II, il quale, però, la rase al
suolo 1246, a seguito di una sospetta congiura dei baroni contro l'Imperatore.
L'antica Poseidonia/Paestum fu dimenticata, mai templi hanno saputo resistere e sono stati riscoperti ed
esaltati all'inizio del Settecento, da poeti e artisti di fama mondiale, come: Goethe, Shelley e Canova.
La "Tomba del Tuffatore"
Nel giugno 1968 in una necropoli presso Paestum fu scoperta la "Tomba del Tuffatore” del al 480 a.C. Il
suo nome è dovuto all’unico esempio di pittura funeraria di origine greca. La tomba è un sarcofago, le cui
pareti sono decorate con scene conviviali, mentre il lastrone di copertura reca sulla faccia interna
l'immagine di un uomo che, dall'alto di una specie di colonna di blocchi di pietra, si tuffa in uno specchio
d'acqua increspata, fra due alberi stilizzati.
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A differenza delle sepolture etrusche visitabili dai vivi, la decorazione di questa tomba è rivolta verso
l'interno e quindi destinata al solo defunto.
Sul significato del dipinto, l'ipotesi più accreditata è che l'immagine - senza alcun riferimento realistico
all'esistenza terrena del sepolto - rappresenti simbolicamente il passaggio dalla vita alla morte: le colonne
segnerebbero i confini del mondo terrestre, mentre lo specchio d'acqua si potrebbe identificare con il
fiume che conduce all'oltretomba. Il dipinto, unico nel suo genere, rappresenta una conferma
dell'importanza dell'acqua nella simbologia antica, molto presente nei luoghi di culto per simboleggiare i riti
di purificazione.
Il tempio di Cerere
Il Tempio di Cerere, dedicato ad Atena fu costruito circa 50 anni prima del Tempio di Nettuno e 50 anni
dopo quello di Hera. Ha delle particolarità che lo distingue dagli altri due templi: il frontone alto rende
questo Tempio unico; il fregio dorico composto di larghi blocchi di calcare è anch'esso di tipo unico. La
pianta interna, più semplice di quella degli altri due templi era composta dal pronaos e dalla cella nella
quale non ci sono tracce della camera del tesoro (adyton). Il pronaos aveva otto colonne con capitelli ionici,
quattro sul fronte e due su ciascun lato. Delle colonne ioniche del pronaos si vedono solamente le basi e
due capitelli ( i più antichi in stile ionico rinvenuti in Italia) sono custoditi nel vicino Museo Archeologico.
Il ritrovamento di numerose statuette in terracotta (ex voto) raffiguranti Atena nelle stipi votive prova che il
Tempio non era dedicato a Cerere ma alla dea della saggezza e delle arti Atena. Infatti il tempio sorge sulla
parte più alta della città, luogo dove sono sempre stati eretti i templi in onore di Atena nelle città greche.
Notizie tratte dalla pagina turistica di Paestum.
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