Cesidio Cambise, Istituto di Istruzione Superiore

Cesidio Cambise, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano
Chiarezza espositiva : 9
Capacita di coinvolgere il lettore : 10
attualità tema : 9
originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Autore: Peter Atkins
Titolo: Che cos’è la chimica?
Casa editrice: Zanichelli
Pagine: 158
Prezzo: €11,50
Grazie a "Che cos’è la chimica? Un viaggio nel cuore della materia" si riesce a conoscere un
settore della scienza che interessa tutta l’umanità quale quello della chimica.
In questo libro l’Autore spiega e, in qualche modo, dimostra la grandezza della chimica in tutte le
sue forme, partendo dalle origini degli atomi e delle molecole, fino ad arrivare alle nuove applicazione che si basano sulla chimica ed a quelle future, in fase di progettazione.
Non si può negare che il mondo della chimica, purtroppo ancora oggi, non gode di “buona reputazione”. Forse perché gli aspetti problematici della chimica si presentano all'occhio umano con
maggiore evidenza: inquinamento delle acque, rifiuti tossici, smaltimento dei rifiuti, discariche
abusive. L’industria chimica sembra più un problema che una risorsa; primeggiano nell’immaginario collettivo i danni ambientali causati dai rifiuti; l’impatto ambientale in alcuni casi ha provocato serie rovine ecologiche. Questo è quello che della chimica si vede, si pensa e si conosce.
Poi c’è l’altro aspetto sconosciuto ai più: la chimica contribuisce anche in modo significativo alla
sopravvivenza dell’uomo. Uno dei più grandi contributi offerti alla civiltà umana da parte dei chimici è stata, e continua ad essere la creazione di medicinali, che sono stati in grado di ridurre il
numero delle malattie più diffuse. L’unico sollievo viene dalla consapevolezza che sarà la stessa
chimica ad offrire le soluzioni. Per molti la chimica è talmente lontana dal mondo reale da non
rendersi conto che non vi è oggetto della vita quotidiana che non derivi da essa. I chimici hanno
scoperto in che modo da una forma di materia se ne può ricavare una diversa; a loro dobbiamo
anche lo sviluppo dei semiconduttori sui cui poggiano l’informatica e il moderno mondo della comunicazione. Molte discipline hanno debiti con la chimica, come anch’essa ne ha con le altre.
Questo libro è molto interessante e riesce a spiegare benissimo il mondo della chimica senza ricorrere a un linguaggio troppo tecnico. La lettura è molto scorrevole e il libro coinvolge profondamente il lettore soprattutto quando esprime concetti, anche difficili, con parole semplici, talvolta
anche in maniera umoristica. Il libro è sicuramente molto utile anche per chi sa già di chimica:
aiuta a mettere ordine e fare chiarezza."Che cos’è la chimica?" ci trasporta verso la conoscenza
di un mondo “fantastico” quale quello della chimica capace di dare le risposte alle nostre curiosità e di fornirci i nostri beni essenziali. L’unica critica che posso fare è il rinvio di spiegazioni ai capitoli successivi. Consiglierei questo libro anche a persone che la chimica non la conoscono affatto, ma hanno voglia di scoprire questo importante mondo, come per esempio i ragazzi che de-
vono poi scegliere la scuola superiore che molto spesso non conoscono la chimica e quindi non
la prendono neppure in considerazione per una futura scelta professionale.
Domenico di Lorenzo, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacita di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 10
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Compiuto questo “viaggio nel cuore della materia”, il lettore ha davanti a sé una visione completa del mondo della chimica sotto ogni aspetto, dalla ricerca alla sua applicazione, e ne risulta
completamente affascinato. Questo è quanto ci rimane di “Che cos’è la chimica- Un viaggio nel
cuore della materia”, saggio di divulgazione scientifica del chimico e professore universitario britannico Peter Atkins pubblicato nella traduzione italiana dalla Zanichelli nell’ottobre 2015. Dopo
un’introduzione sulla chimica in generale, l’autore articola assai abilmente la paragrafazione,
trattando la materia sia sotto il punto di vista prettamente scientifico (struttura dell’atomo, tavola
periodica, legami e reazioni) sia sotto il profilo legato alla vita quotidiana di ciascuno di noi: la
chimica viene presentata sotto una luce quasi del tutto positiva, in quanto alla base di tutto ciò
che noi conosciamo (dalla natura agli elementi artificiali) e perché si configura come risolutrice
dei problemi da essa stessa generati, in primis l’inquinamento ambientale. A tal proposito, il prof.
Atkins non evita di trattare gli aspetti peggiori del suo campo di studio, quelli che lui stesso definisce “il lato oscuro”, riconoscendo all’uomo senza alcun timore un errore nella manipolazione
degli elementi “a favore” di armi di distruzione di massa e agenti inquinanti, ma d’altro canto
elenca e spiega accuratamente quanto invece ci sia di buono nella chimica moderna. Quanto ci
troveremmo indifesi di fronte alle malattie senza i medicinali e le apparecchiature mediche adatte? Quanto tempo impiegheremmo nella comunicazione e nella trasmissione di dati in un mondo
tanto vasto? Questi sono solo alcuni dei tanti benefici che il libro sottolinea, degli aspetti innegabili e affascinanti di una realtà che tutt’ora viene sottovalutata dalla maggioranza. Lo stile
dell’autore rispecchia la chiarezza espositiva dai lui stesso preannunciata nella prefazione, un
linguaggio assai tecnico ma al contempo comprensibile a chiunque possieda anche solo vaghe
nozioni di chimica, grazie soprattutto al glossario al termine del libro e alle spiegazioni elementari che lo scrittore stesso il più delle volte fornisce. In alcune sezioni lo scrittore utilizza dei paragoni volti a “giocare” con la chimica, ovvero a lasciare spazio all’immaginazione del lettore per
una più rapida ed efficace comprensione dell’argomento (es. “[…] l’energia è sia la carota, sia il
carro di quel mulo che sono le reazioni chimiche.”), il che sottolinea ancor di più il modo originale
e non eccessivamente tecnico con cui il tema viene trattato. Il libro è strutturato secondo una rigida divisione in capitoli strettamente collegati fra loro attraverso continui richiami da parte
dell’autore e, man mano che si prosegue con la lettura, ci si allontana sempre più dalle spiegazioni di carattere generale per giungere al cuore della chimica vero e proprio, la sua applicazione
alla realtà che ci circonda. Il lettore è in grado di riscoprire il fascino perduto di una materia spesso odiata tra i banchi di scuola, di ricredersi su un mondo che sembrerebbe costituito solo di
semplici formule e simboli e di aprire gli occhi di fronte a ciò che la chimica è in realtà: la chiave
per comprendere realmente a fondo il nostro universo e la nostra stessa esistenza, interessandoci contemporaneamente di un tema che forse più di tutti è attuale e di una materia che ha
completamente rivoluzionato il nostro mondo. E continuerà a farlo.
Valeria Lazzari, Liceo Classico “Domenico Cotugno” (*)
Chiarezza espositiva : 10
Capacita di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 9
Originalità : 10
Valutazione complessiva : 9
CHE COS’E’ LA CHIMICA
Un viaggio nel cuore della materia
di PETER ATKINS, chimico, saggista e divulgatore scientifico britannico, professore di chimica
all'università di Oxford, autore prolifico di trattati universitari di chimica e saggi di divulgazione
scientifica di grande successo.
Libro edito dalla Zanichelli e tradotto da Luisa Doplicher.
La chimica è ovunque, è nel mondo che ci circonda: l’albero che cresce, le nuvole che si sciolgono, le fabbriche che lavorano; è negli eventi che si succedono: nella macchina che si muove, il
pane che panifica, l’aereo che vola. Ma soprattutto è in noi. Noi siamo chimica. Il nostro corpo è
una continua reazione chimica che ci consente di respirare, crescere, muoverci.
Eppure la chimica non piace, la chimica è “ostica”. Ed è qui che il nostro autore si inserisce, nel
preconcetto che abbiamo nei confronti di questa materia e ci invita a vederla con altri occhi, con
occhi nuovi, con gli occhi di coloro che vogliono sapere.
“Quando siamo dell’umore giusto, e ne abbiamo l’inclinazione, possiamo rivolgere lo sguardo al
di sotto dei piaceri superficiali del mondo e rallegrarci di sapere come sono fatte le cose.”
Nel suo piccolo libro, sobrio, sintetico ma anche con quel tocco di sarcasmo che ci aiuta
nell’attenzione, Peter Atkins ci mostra un mondo nuovo, un mondo dominato dall’ovvio.
E’ ovvio star bene dopo aver preso un antidolorifico a seguito di un mal di testa! Ma cosa è successo?
Una reazione chimica!
E’ ovvio avere energia dopo aver mangiato un bel piatto di pasta! Ma cosa è successo? Una reazione chimica!
“La chimica è tutta una sequela di divorzi e seconde nozze.”
L’autore divide il libricino in sette capitoli, dandogli un taglio temporale. Si parte dalle prime scoperte per arrivare alle molteplici discipline della stessa: chimica organica, inorganica, fisica. Un
breve accenno anche alla chimica analitica, alla biochimica e alla chimica industriale, insufficiente a capire la maestosità della materia ma sufficiente per orientarsi in un campo sterminato.
Sintetica ma efficace la veloce descrizione degli strumenti dei chimici oltre che di tutta quella
strumentazione medica che aiuta nelle individuazione di malattie.
Affascinante il secondo capitolo che illustra l’atomo, la meccanica quantistica, l’immancabile tavola periodica. E, infine, il lato oscuro della chimica: l’inquinamento, l’uso di armi chimiche, le
ben note rovine ecologiche.
Libro scritto per far cambiare idea, come chiosa l’autore in finale, “Spero che queste pagine abbiano cancellato almeno in parte i ricordi che forse inquinavano la vostra visione di questa
straordinaria disciplina, e che abbiate condiviso almeno una piccola parte di quel piacere”.
Livia Loreto, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano
Chiarezza espositiva : 9
Capacita di coinvolgere il lettore : 9
attualità tema : 9
originalità : 10
Valutazione complessiva : 9
Nel suo significato etimologico, la parola “chimica” racchiude “l'idea del segreto”, che è ciò che
sembra agli occhi di tutti ovvero una “materia incomprensibile, piena di nozioni, povera di logica
e puzzolente”, come la definisce Atkins, ma, in realtà è il braccio portante, lo scheletro che sostiene il nostro mondo.
In “Che cos’è la chimica?”, l'autore ci guida nel suo vasto mondo, sottraendo il lettore dal buio
dell’ignoranza e dei pregiudizi, guidandolo, un po' come Virgilio nella selva oscura, verso la conoscenza di quei concetti che, nonostante passino molto spesso inosservati, fanno parte della
nostra vita quotidiana. Infatti, la maggior parte degli oggetti di cui usufruiamo, dal portatile al cellulare, dai sedili di un autobus alle magliette sintetiche, dal carburante ai farmaci, tutti appartengono al suo regno e sono generati da essa o dai materiali che ne derivano.
Atkins ci spinge in questo mondo situato tra “i giochi di prestigio” della fisica e quello degli esseri
viventi della biologia, per mostrarci com'è fatta la materia. Ci invita ad apprezzare la natura, ad
acquisire la consapevolezza di ciò che ci circonda e che molto spesso ci agevola la vita, dal momento in cui nasciamo fino a quello in cui moriamo, a nostra insaputa.
Con una pungente ironia, un sottile umorismo e con una prosa chiara, pulita, concisa e scorrevole ci descrive dal singolo atomo fino ad arrivare alle nanotecnologie, passando per i legami,
l’energia, le reazioni, le tecniche e le conquiste, senza tralasciare il lato oscuro di questa scienza.
La chimica non è solo legata al progresso di nuove tecnologie e materiali, alla ricerca di medicinali più efficienti, purtroppo si trascina dietro piaghe come l’inquinamento ambientale, l’aumento
dell’entropia dell’universo, i progressi nell'uccidere e nel mutilare. È sempre da essa però, che
bisogna partire per risolvere i danni che ha causato, da essa provengono i problemi e in essa vi
sono le risposte: è fine a se stessa.
Questo libro piccolo, ma autorevole, cerca di donare a questa materia una “umanità”. Infatti
l'autore rende gli atomi simili ai protagonisti di una “soap opera” che si scambiano i partner in
una sequela di divorzi e seconde nozze, per dare vita a nuove sostanze. E che dire di quegli elementi che godendo delle stesse proprietà vengono equiparati a ipotetici parenti?
Ciò che rende speciale, inoltre, questo libro è il formato pratico e di piccole dimensioni che permette, in un certo senso, di portare “la chimica sempre in tasca”, anche con il supporto della tavola periodica.
Un bel percorso che aiuta a comprendere che anche una disciplina così razionale può avere un
cuore.
Renato Rosati, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacita di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 8
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Il saggio di Peter Atkins, fin dalla prefazione, intende introdurre il lettore ad un mondo affascinante quanto complesso, quale quello della chimica.
Attraverso pagine chiare e concise, dominate dal rigore espressivo proprio dello scienziato, Atkins conduce una disamina generale sulla chimica, partendo dalle origini stesse della disciplina
per poi approdare ad una analisi d’insieme dei suoi principi e delle sue conquiste attuali.
«La chimica è l’infrastruttura del mondo moderno» scrive l’autore nella prefazione del libro, mettendo bene in luce quanto alte ed importanti siano le responsabilità della scienza nei confronti
del mondo e dell’umanità stessa.
Particolare rilievo è dato al processo di modernizzazione che ha attraversato la chimica negli ultimi quarant’anni: Atkins riflette in maniera oggettiva sul potere totalizzante del computer, il cui
uso è ormai imprescindibile in molti settori, come ad esempio le cristallografie a raggi X e gli studi sul comportamento molecolare.
Divulgazione scientifica e spunti di riflessione socioantropologica si saldano insieme nel saggio
al fine di mettere a fuoco possibili dinamiche future, dalla simulazione informatica delle molecole
in grado di occupare e bloccare il sito attivo di una proteina coinvolta in una determinata patologia alla lavorazione in vitro delle cellule staminali nel campo della medicina rigenerativa.
Lo scrittore e scienziato inglese ripercorre e celebra i principali successi della chimica, sottolineando al contempo la pericolosità di un uso negativo della disciplina stessa: «La chimica permette alle società, tramite le scelte dei governi, di fare guerre più efficaci; tramite le pressioni
commerciali, di produrre sempre più oggetti; e tramite le scelte dei singoli, di sprecare senza freni, danneggiando così il nostro unico e insostituibile ecosistema».
A tal proposito risulta opportuno riportare alla mente l’exemplum di uno scienziato ante litteram
come Plinio il Vecchio, il quale sosteneva la necessità di osservare e studiare la natura senza
tuttavia violarla o alterarla. «Da un grande potere derivano grandi responsabilità» per utilizzare
una frase ormai divenuta di uso comune.
Al professor Peter Atkins va il merito di aver saputo coniugare con garbo ed ironia nozioni scientifiche e riflessioni socioesistenziali, fornendoci una preziosa testimonianza di vita.
Maddalena Brozzi, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 5
Capacità di coinvolgere il lettore : 6
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 7
Ho scelto di leggere il libro "Il fantasma dell'universo. Che cos'è il neutrino" di Lucia Votano perché tra tutte le scienze l'astrofisica è quella che mi affascina di più e da sempre l'universo con i
suoi misteri hanno esercitato una particolare attrattiva su di me.
Leggendo questo libro ho conosciuto una delle particelle fondamentali che compongono il cosmo, ovvero il neutrino, invisibile e misterioso "mattone" dell'universo. Si tratta di una particella
microscopica che mi ha subito catturato con le sue caratteristiche del tutto uniche, la sua presenza è infatti circa un miliardo di volte superiore a quella di protoni e neutroni e nonostante
questo ha la straordinaria capacità di attraversare la materia indenne. Un'altra sua peculiarità è il
potersi trasformare in una specie o nell'altra delle tre che compongono la sua famiglia (muonica,
elettronica e tauonica), che lo rende una particella elusiva e camaleontica.
Dopo aver presentato il neutrino e le sue caratteristiche, il libro si concentra sugli studi ad esso
dedicati, immaginando di poter spiare le ricerche dei partecipanti alla "International Conference
on Neutrino Physics and Astrophysics", una conferenza biennale sul neutrino che si tenne per la
prima volta a Mosca nel 1968. Comincia dunque da qui un tour completo dei laboratori di tutto il
mondo che si dedicano allo studio di questa particella, dall'esperimento Kamiokande in Giappone, all'Ice Cube in Antartide. Il lavoro dell'astrofisico acquista quindi una sfumatura avventurosa,
trovandosi a contatto con climi estremi, apparecchiature monumentali e luoghi apparentemente
inaccessibili, come le profondità del Mar Mediterraneo, che presto ospiteranno il telescopio sottomarino Km3Net. Il più interessante tra gli studi analizzati è l'esperimento OPERA, ospitato nel
Laboratorio nazionale del Gran Sasso, situato sotto terra e protetto dal massiccio Abruzzese. I risultati conseguiti in questo laboratorio hanno un'importanza mondiale poiché hanno dimostrato
la prima oscillazione da neutrino muonico a tauonico e rende fieri sapere che un tale traguardo
sia stato raggiunto proprio nella nostra regione.
E' quindi da premiare l'originalità con cui viene trattato il tema, poiché a fine lettura ci si rende
conto di come una particella invisibile e che non ha alcun effetto diretto su di noi, sia in realtà
così presente nell'universo e di come gli studi su di essa potranno portare in futuro delle innovazioni a livello pratico nella nostra vita. Unica pecca del libro, che purtroppo avvicinandosi sempre
di più alla fine diventa un grosso neo, è il registro con cui l'argomento viene trattato. Personalmente ho trovato diversi passaggi tra un capitolo e l'altro descritti con termini davvero troppo tecnici perché io, studentessa del terzo anno di un liceo classico, potessi capirli. La difficoltà con cui
sono stati trattati la maggior parte dei concetti ha purtroppo inficiato il valore del libro e di conseguenza la capacità di coinvolgermi nella lettura; di questo mi dispiaccio molto, perché l'argomento in se' era davvero interessante, ma purtroppo non sono riuscita a cogliere tutti i passaggi e a
godere appieno di quello che leggevo.
In generale posso dire però che si tratta di un libro interessante, che mi ha aiutato a conoscere
una particella di cui sapevo ben poco e ad essere più consapevole di ciò che mi circonda quando alzo lo sguardo verso le stelle.
Gaia D’Ettorre, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 7
Originalità : 7
Valutazione complessiva : 8
Nella nostra quotidianetà siamo sempre così indaffarati e presi dai nostri impegni, da dimenticare spesso ciò che ci circonda. La mia routine giornaliera è svegliarmi, fare colazione, andare a
scuola, seguire le lezioni, tornare a casa, pranzare, studiare le materie del giorno, cenare e andare a dormire.
Non ho tempo e forse nemmeno interesse di tutto il mondo che mi pervade.
Noi, persone di oggi, siamo così veloci in tutto, che non ci accorgiamo delle piccole cose che
abitano il nostro universo.
Vi siete mai fermati, chiudendo gli occhi, ad ascoltare e percepire il vento che scivola tra le dita
delle vostre mani? È un dettaglio singolare, ma interessante.
Le correnti d'aria non sono le sole a passare indisturbate tra la monotonia della nostra vita, ci
sono molti altri piccoli fantasmi che ogni giorno, ora, minuto e secondo, attraversano il nostro
mondo come una pioggia di meteoriti. È così che l'ho immaginato.
Questi piccoli fantasmi, di cui fino a poco tempo fa non sapevo nemmeno l'esistenza, sono difficilissimi da intercettare e, pur avendoli i fisici divisi in tre diverse specie, questi continuano a
sfuggire al nostro controllo: sono camaleontici, riescono a mutare da un tipo all'altro viaggiando
nello spazio.
Il neutrino è una delle particelle più numerose nell'universo, supera di molto il numero dei protoni
e dei neutroni; è una formidabile sonda, si muove nello spazio rimanendo indenne, e queste
sono solo alcune delle caratteristiche dei nostri fantasmi viaggiatori.
Gli studiosi stanno ancora cercando di analizzare e capire il neutrino, tanto piccolo e difficile da
afferrare.
Il fantasma dell'universo – Che cos'è il neutrino , di Lucia Votano , l'ho trovato un libro interessante, nonostante le mie aspettative non fossero tra le più alte. Non per il contenuto del libro, ma
semplicemente perchè credevo che un libro scientifico non avesse potuto trasmettermi qualcosa, se non nozioni in più da conservare in uno dei tanti cassetti del mio cervello.
Ho dovuto ricredermi. Il messaggio che mi è arrivato mi ha fatto aprire gli occhi, mi ha fatto guardare oltre il muro che inevitabilmente si crea intorno a noi: mi sono messa sulle punte delle dita,
mi sono aggrappata all'orlo dei mattoni e mi sono data una spinta.
Ciò che ho visto mi ha affascinata, un mondo nuovo, pieno di migliaia di colori mai visti prima.
Una piccola consapevolezza dell'immensità del nostro universo l'ho colta e spero di riuscire a tenermela stretta.
Claudia D’Orazio, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara
Chiarezza espositiva : 4
Capacità di coinvolgere il lettore : 5
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 6
Il libro "Il fantasma dell'universo. Che cos'è il neutrino" di Lucia Votano propone un excursus dettagliato e approfondito sulla storia e lo studio di questa particella singolare che, fin dalla sua scoperta nel 1930 ad opera dello scienziato Wolfgang Pauli ha scaturito un incessante interesse
nelle sue caratteristiche e potenzialità. Nel libro i termini tecnici sono ricorrenti, molti concetti
sono seguiti da una spiegazione insufficiente o meglio non adatta ad ogni tipologia di lettore; la
totale comprensione delle pagine necessiterebbe di una solida base di conoscenze fisiche e richiederebbe molto tempo da impiegare per soffermarsi sugli argomenti più complessi. Dalla mia
posizione di studentessa che studia la fisica da meno di un anno non possedevo le conoscenze
adeguate per affrontare una simile lettura giungendo al termine con un nuovo bagaglio di informazioni. Senza dubbio l'argomento cattura l'attenzione e l'interesse del lettore ma la trattazione
della Votano risulta esauriente ed esplicativa solo nel caso in cui si possiedano i prerequisiti necessari.
Chiara D’Ortona, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano
Il fantasma dell’universo. Che cos’è il neutrino - Lucia Votano (Carocci)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Comparsi quasi quattordici miliardi di anni fa, a un decimillesimo di secondo dal Big Bang, i neutrini hanno continuato a viaggiare e a raffreddarsi, per poi muoversi in tutto l’universo. Il libro “Il
fantasma dell'universo. Che cos'è il neutrino” scritto da Lucia Votano vede protagonisti coloro
che si definiscono elusivi e camaleontici fantasmi, non solo perché invisibili ad occhio nudo ma
anche perché viaggiano indisturbati nello spazio. Essi attraversano la materia senza interagire
con essa e sono capaci di trasformarsi da un tipo all’altro. Il libro tratta del neutrino in tutti i suoi
aspetti: dalle diverse origini fino alla descrizione dei laboratori e degli esperimenti riguardanti la
fisica astroparticellare. La parola “neutrino” è stata coniata da Enrico Fermi nel 1933 per indicare
un piccolo neutrone, ma tutto ha inizio tre anni prima quando Wolfgang Pauli ipotizza l’esistenza
di una particella elettricamente neutra. I neutrini sono, quindi, particelle elementari elettricamente neutre, di spin 1/2, con massa ancora da definire. Molti esperimenti hanno dimostrato che la
loro massa non è nulla, ma così piccola che l’uomo non ha ancora uno strumento in grado di misurarla direttamente. L’esplosione di una supernova, la fusione del sole, la pioggia incessante di
raggi cosmici e i decadimenti radioattivi all’interno della Terra sono le principali cause dell’origine
dei neutrini. Tra gli apparati utilizzati per sondare il centro della Terra o del Sole, invece, vengono
descritti nel libro la miniera di Homestake nel Sud Dakota, l’osservatorio in Antartide, i rivelatori
di geoneutrini nei laboratori del Gran Sasso e del Giappone, la rete di telescopi sottomarini del
Mediterraneo e il complesso di reattori nucleari nel Sud della Cina. E’ sorprendente come per
studiare l’universo i fisici si rifugino nelle profondità del pianeta; si nascondono al centro della
Terra per osservare l’universo infinito. Di cosa è fatto l’universo, che ruolo ha avuto il neutrino
nell’evoluzione dell’universo o cosa c’è ancora da scoprire dell’interno del Sole e del nostro pianeta sono domande a cui ancora oggi i fisici vorrebbero rispondere.
Il libro, a mio parere interessante e coinvolgente nonostante l’oggettiva difficoltà, definisce bene
l’argomento. Se il neutrino sarà in grado di fornire risposte, il puzzle cosmico finalmente verrà
completato. Nell’attesa di smascherare questi fantasmi, si aspetta che la comunità di scienziati
della fisica astroparticellare proferisca ancora una volta il termine “Eureka”.
Angelo Roberto Lannutti , Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Pescara
Il fantasma dell’universo. Che cos’è il neutrino - Lucia Votano (Carocci)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 10
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Il libro inizia con una generale introduzione su cosa sia il neutrino, utile ai fini della comprensione
del resto della trattazione, in cui sono abilmente fuse definizioni proprie della fisica quantistica,
rappresentazioni grafiche e descrizioni che danno un'immagine completa della particella subatomica.
La chiarezza con cui si esprime la Votano rispetto ad un argomento così complesso è ammirabile e rispecchia anche la passione di quest'ultima e, in generale, di tutta la comunità scientifica
nello studio e nella ricerca nei rispettivi ambiti di competenza. La peculiarità del libro rispetto ad
un'altra qualsivoglia trattazione è insita proprio nell'esperienza diretta dell'autrice nell'ambito del
Laboratorio Nazionale del Gran Sasso che le hanno permesso una conoscenza più approfondita, non solo della fisica quantistica in sé, ma di tutto l'apparato tecnico, delle relazioni internazionali tra i diversi laboratori e degli esperimenti da essi condotti che le hanno permesso una visione più ampia ed omnicomprensiva del neutrino, spaziando dalla fisica in sé all'economia e alla
politica, permettendole la scrittura di un libro unico nel suo genere. Infatti dopo la spiegazione
dei vari fenomeni legati al neutrino l'autrice opera un'analisi attenta ed approfondita dei vari laboratori sparsi per il mondo e dei rispettivi esperimenti sul neutrino concludendo con il nostrano laboratorio abruzzese.
Una particolare attenzione va rivolta al glossario presente a fine libro fondamentale ed indispensabile per la comprensione degli argomenti che, quindi, permette la lettura non solo ad un pubblico prettamente specialistico ma ad una più ampia platea, facendo avvicinare e probabilmente
appassionare sempre più persone alla materia.
Il grande merito di Lucia Votano sta quindi nel non aver considerato gli argomenti del neutrino e
della fisica quantistica come mera nozionistica, ma di averli compresi in un ambito più vasto, in
relazione con tutto il mondo circostante ed in vista delle future scoperte ed applicazioni.
Nicolò Latorre, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara
Che cos'è la chimica. Un viaggio nel cuore della materia - Peter W. Atkins (Zanichelli)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 7
Attualità tema : 7
Originalità : 6
Valutazione complessiva : 7
Mi trovo a dover scrivere una recensione su “Il Fantasma dell’Universo: Che cos’è il Neutrino” di
Lucia Votano. Ho scelto questo libro per due motivi: innanzitutto, non mi piace la magia, quindi libri che parlano del rapporto tra Harry Potter e scienza non mi attirano più di tanto, ma, oltre a
ciò, il pensiero di poter leggere un libro sul neutrino mi intrigava abbastanza; per anni avevo sentito parlare di queste fantomatiche particelle che giravano nello spazio e affascinavano così
grandemente gli scienziati, ma nessuno mi aveva mai spiegato che cosa fossero, e io non avevo
francamente voglia di informarmi attivamente. Non avevo voglia, finché non hanno proposto
questo progetto a scuola, e ho colto l’occasione al volo.
La lettura di questo libro si è rivelata diversa da quella che avevo previsto, ma di ciò parleremo
in seguito. Di che cosa parla di preciso? Esso si propone di rispondere a tre domande: che cos’è
il neutrino? Come si studia il neutrino? A che cosa ci serve il neutrino? La prima domanda è per
capirci qualcosa dell’argomento, la seconda per capire come si rileva questa sfuggente particella
e la terza per capire a che ci serve. In effetti proprio la terza è una domanda più che legittima,
considerando i costi (è proprio il caso di dirlo) astronomici che esige un laboratorio per la ricerca
sui neutrini. Per rilevare correttamente un numero minuscolo dei miliardi di essi che ci investono
ogni secondo il laboratorio di ricerca deve essere posizionato sul fondo di un oceano o nelle viscere di una montagna, e deve contenere enormi apparecchi detti “rivelatori”, praticamente degli
enormi vasconi che contengono acqua purissima o altri liquidi circondati da fotomoltiplicatori. La
terza domanda quindi è quella che più ci preme. Ma intanto precisiamo cosa è questo neutrino:
esso è una particella dotata di una massa infinitesimale, elettricamente neutra e veloce quasi
quanto la luce, in grado di passare praticamente senza problemi attraverso la materia, tanto è
piccola e poco reattiva. Costituisce uno dei “mattoni fondamentali” dell’universo, cioè le particelle
base della materia. I neutrini si producono ad esempi in reazioni di fusione o nel decadimento di
elementi radioattivi, quindi possono nascere nel nucleo stesso del Sole, nelle viscere della Terra
e persino nei corpi degli esseri viventi. Qualcuno potrebbe avere un dubbio: come si possono
studiare se non reagiscono con la materia? Beh, a volte lo fanno, solo che per avere un quantitativo decente di episodi registrati bisogna ricorrere ad attrezzi sofisticati come i rivelatori. A cosa
ci serve quindi il neutrino? Come già detto, i neutrini vengono prodotti dappertutto, perciò, ad
esempio, un neutrino nato nel centro della Terra, se rilevato, può dare informazioni utili su cosa
troveremmo nel nucleo del nostro pianeta.
Questa è una sintesi piuttosto sbrigativa delle informazioni contenute in questo libro. Esso non è
un saggio, piuttosto un testo di pura divulgazione scientifica: non si argomenta, né si confutano
tesi; tutto ciò che viene detto è a puro scopo informativo. Si parte con una veloce definizione del
neutrino, della storia della sua scoperta, e della sua utilità alla ricerca scientifica, seguita dalla
spiegazione di come è organizzata la materia nel Modello Standard elaborato dai fisici, del posto
di questa elusiva particella in esso, delle sue origini e di alcune sue peculiarità; dopo di ciò, il libro diventa fondamentalmente un elenco di programmi di ricerca internazionali sui neutrini. Le
informazioni contenute nella prima parte di esso sono utili e, in molti casi, anche piuttosto interessanti, almeno per chi ama il mondo delle particelle subatomiche, tuttavia alcune volte il linguaggio impiegato diviene troppo tecnico, spezza il fluire delle parole e ti fa fermare per rileggere la frase quella decina di secondi che basta a rendere meno piacevole la lettura. Ovviamente
parlo per un comune mortale come me, che conosce in modo superficiale la scienza e detesta
leggere formule matematiche o cose di quel tipo; sono sicuro che un laureato in fisica troverebbe
abbastanza piacevole e scorrevole la lettura.
Se ho trovato piuttosto gradevole la prima parte, non posso dire lo stesso della seconda. Essa si
limita a un elenco di esperimenti scientifici per la rilevazione dei neutrini, ma ai miei occhi si rivela piuttosto piatta e povera di informazioni interessanti. Ripeto, sono certo che agli occhi di un
esperto devono essere meccanismi facili da comprendere, magari addirittura stupidaggini, ma a
me non possono sortire più di un certo effetto, data la loro natura ancora troppo complicata per
me. Chissà, rileggerlo tra qualche anno potrebbe riservarmi molte sorprese.
Parlando dello stile, la signora Votano scrive in un italiano sobrio, pulito e scorrevole. Non abbiamo lessico particolarmente elevato né grandi artifici retorici o complicate ipotassi così intricate
da rendere fiero Cicerone. Questo è un punto a favore o a sfavore del libro a seconda del tipo di
lettore. Dal canto mio, ho sempre avuto un certo gusto per frasi complesse e linguaggio raffinato
- certo non parlo di cose troppo complicate – e mi è dunque personalmente dispiaciuto che lo stile sia rimasto piuttosto neutro. Ovviamente, i gusti son gusti.
In definitiva, se siete appassionati dell’argomento e state cercando un libro che vi aiuti a farvi
una cultura sui neutrini senza dover passare per le formule matematiche, questo libro fa per voi,
ma dubito che persone prive almeno di un’infarinatura generale lo troverebbero interessante.
Non è un capolavoro della letteratura mondiale, e non penso che punti a esserlo, ma porta a termine il suo compito di divulgatore scientifico con diligenza.
Barbara Schirato, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 6
Attualità tema : 7
Originalità : 6
Valutazione complessiva : 7
L'autrice Lucia Votano, direttrice del più importante laboratorio sotterraneo al mondo, istituito
dall'INFN e scavato nel Gran Sasso, senza mai trascurare lo spessore scientifico degli argomenti trattati e lasciando cogliere la sua professionalità e la sua passione, è riuscita a scrivere un libro alla portata di tutti, o comunque di molti, sull'argomento rilevante sia nell'evoluzione che ancor più nel momento attuale, del neutrino. La particolarità di questa particella non risiede soltanto
nella sua piccolissima dimensione e nella sua massiccia presenza nell'universo, ma soprattutto
nella sua capacità di attraversare la materia rimanendo indenne, diventando così un'importantissima sonda, in grado di trasportare informazioni dagli angoli più lontani dell'universo. Fu proprio
questo il caso della Supernova 1978a, la cui esplosione riuscì ad essere registrata grazie ad
esperimenti fisici sulla presenza di neutrini, ancor prima di vederne gli effetti sulla luce. Nonostante l'introduzione del libro sia piuttosto complessa rispetto al resto e la comprensione e la piacevolezza del libro dipendano anche dal bagaglio culturale del lettore sulla materia trattata,
l'intero testo è reso molto interessante da due fattori, la struttura della narrazione e il messaggio
che viene in fondo veicolato durante la lettura. La struttura é basata sull'excursus storico, ripercorrendo lo sviluppo della fisica molecolare e le scoperte scientifiche sul neutrino dal passato a
partire dalla filosofia di Democrito, passando per Wolfgang Pauli ed Enrico Fermi, poi nel presente, e ipotizzando utilizzi pratici del neutrino in futuro. Il messaggio profondo del libro, che si
riesce a cogliere anche tra le righe di un trattato così specifico, è, dunque, quello del desiderio di
sapere, della curiosità e delle scoperte umane, che a piccoli passi, unendo tutti i tasselli di un
puzzle messo in atto dalle menti più geniali della storia della fisica, avvicina l'intelligenza umana
sempre di più al l'intelligenza naturale dell'universo. Il protagonista del libro, infine, non è soltanto il neutrino, che viene comunque descritto in tutte le sue capacità e caratteristiche, ma è anche
l'uomo, e quindi la minuziosità delle attività dell'uomo per comprendere l'entità più grande possibile, l'universo, attraverso quella più piccola possibile, il neutrino.
Manuela Sgubin, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 8
''Il fantasma dell'universo''. Quando ho visto il libro mi è subito caduto l'occhio su questo titolo intrigante e affascinante che non ha deluso le mie aspettative. Il libro mi ha attirato molto e mi ha
fatto scoprire aspetti della fisica e della materia che nemmeno immaginavo, aprendomi un mondo ancora sconosciuto che sono pronta ad approfondire. La struttura è molto chiara,mentre i
contenuti necessitano di alcune conoscenze di base fondamentali per la comprensione. Nonostante la complessità il libro offre un esperienza di contatto tra il lettore e un mondo quasi magico parlando di accelleratori di particelle, laboratori, particelle subatomiche e sopratutto, per
l'appunto, il neutrino. Prima di leggere questo libro non sapevo nemmeno dell'esistenza di questa piccola particella con cui veniamo letteralmente bombardati ogni giorno. Scoprire i meccanismi di propagazione, le fonti da cui vengono prodotte e l'importanza di queste piccole componenti della materia mi ha davvero interessata e tenuta incollata ad ogni pagina.
Manuel Taglieri, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Pescara
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 7
Attualità tema : 9
Originalità : 6
Valutazione complessiva : 8
“Il fantasma dell'universo; Che cos'è il neutrino” di L.Votano è un libro di divulgazione scientifica
che si occupa di fisica astroparticellare ed in particolar modo dei neutrini.
Il libro si sviluppa molto linearmente, secondo uno schema che prevede in prima battuta un'analisi teorica del neutrino, per poi passare ad analizzare gli aspetti più problematici di questa particella, in particolar modo la questione inerente la massa del neutrino; dopo un escursus sulle fonti da cui scaturiscono i neutrini, la parte centrale e conclusiva del libro passa in rassegna esperimenti sui neutrini e conseguenti risultati compiuti nei più svariati ambienti, dall'Antartide alle profondità del Mediterraneo, fino a laboratori sotterranei nei più disparati posti del globo. Il libro si
conclude con una breve presentazione del centro di ricerca del Gran Sasso, unico nel suo genere in quanto a dimensione ed importanza. L'autorevole autrice, a capo del sopraccitato centro
negli scorsi anni, svolge un encomiabile lavoro nel cercare di semplificare il più possibile la complessa materia di cui si occupa il suo libro, risultato che il più delle volte raggiunge pur con qualche parte dell'opera in cui il livello della spiegazione diventa, a mio avviso, un po' ostico, in particolar modo nella parte relativa all'analisi dei risultati degli esperimenti. Reputo che si sarebbe
potuto dare un ancor maggiore interesse a questo attualissimo tema scientifico in continua
espansione, ampliando la parte teorica del libro, dando maggiori rudimenti per la comprensione
dei numerosi fenomeni che vengono poi a verificarsi negli esperimenti, ma, soprattutto, per dare
un maggiore bagaglio di conoscenze sugli attuali risultati della ricerca che, isolati nell'analisi di
ogni singolo esperimento, possono sembrare dispersivi. In conclusione, nonostante fosse, a mio
avviso, possibile una organizzazione dell'opera che rendesse più partecipe il lettore e potesse
darli più conoscenze teoriche per comprendere gli esperimenti, l'opera nelle modalità pensate
dall'autrice è ben fatta, abbastanza chiara nel complesso e riesce in ogni caso a dare una panoramica degli attuali studi sul neutrino, suscitando la curiosità del lettore ad approfondire il tema e
a seguire con maggiore consapevolezza le numerose scoperte annunciate dai ricercatori in questo campo delle scienze che negli ultimi anni ha avuto straordinari passi avanti, dal bosone di
Higgs alle onde gravitazionali; scoperte che senz'altro potranno incentivare negli anni a venire
una maggior comprensione di questo ancora troppo misterioso universo in cui viviamo.
Claudia Vissani, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 8
"Invisibili fantasmi ci circondano, ci attraversano numerosissimi e si aggirano per tutto l'universo:
sono i neutrini."
È così che inizia il libro di Lucia Votano che ci accompagna in un meraviglioso viaggio alla scoperta di queste sfuggenti e bizzarre particelle capaci di attraversare la materia senza interagire
con essa.
Con un linguaggio rigorosamente scientifico Lucia Votano, prima donna chiamata a dirigere i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell'Istituto di Fisica Nucleare, ci illustra la storia e i misteri di
queste particelle elementari che solo a partire dal 1933 sono chiamati neutrini da Enrico Fermi,
per indicare dei piccoli neutroni.
La loro storia inizia poco meno di un secondo dopo il Big Bang, quando il raffreddamento del
brodo primordiale ha permesso a queste particelle di muoversi. Infatti dopo quattordici miliardi di
anni i neutrini sono ancora numerosissimi, liberi di muoversi e di raggiungere persino l'angolo
più remoto dell'universo.
Lucia Votano ci parla di queste avvincenti particelle partendo da Wolfgang Pauli, che ne ipotizzò
l'esistenza, fino ad arrivare ai giorni nostri, presentandoci studiosi che lavorano all'interno di laboratori sotterranei o in luoghi estremi, come le lande desolate dell'Antartide.
Grazie al linguaggio rigoroso e al contenuto scientifico si presenta come un libro di divulgazione
abbastanza ben articolato ma che consiglierei ad una qualsiasi persona che già conosce gli
aspetti principali di questi "fantasmi dell'universo".
Trovo molto interessanti alcuni argomenti che Lucia Votano ha trattato, come le oscillazione dei
neutrini o l'esperimento OPERA, anche se trovo che questo libro sia adatto ad un pubblico con
una formazione scientifica più che ad un pubblico non informato sull'argomento.
Nel complesso il libro mi sembra utile e valido e, da ragazza del terzo anno di liceo scientifico
molto interessata all'argomento, ho trovato appassionante leggerlo ma allo stesso tempo temo di
avere avuto l'opportunità di avvicinarmi a nuove idee e nuovi concetti senza però poterli consolidare veramente.
aria Celeste, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila (*)
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 7
Attualità tema : 9
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 8
LA MATEMATICA E LA REALTA’
G. Israel, Ed. Carrocci, Roma 2015
La matematica e la realtà potrebbe essere definito come il libro delle rivelazioni, delle riflessioni
e dei rompicapi. In questo suo lavoro Giorgio Israel realizza una fusione di diverse discipline tra
cui la matematica, la fisica e la filosofia, fino ad ottenere un risultato molto particolare. L’Autore,
professore di storia della matematica nell’Università “La Sapienza” di Roma e membro della Académie Internationale d’Histoire des Sciences, mette in mostra la sua profonda conoscenza dei
temi trattati, facendo riferimento a grandi studiosi e scienziati che hanno segnato la storia della
nostra cultura.
L’intero libro tratta del rapporto tra la matematica e la realtà quotidiana, del limite entro il quale
essa può essere scritta con linguaggio matematico. In poche parole esso è incentrato su una domanda ricorrente: il mondo è matematico? Israel prova a dare una risposta mediante l’analisi di
fenomeni, a cui ci capita di assistere ogni giorno, come la variazione demografica nel tempo o la
probabilità di vincita nei giochi da tavolo (descritta nella cosiddetta “teoria del gioco”). Il tutto avviene attraverso la ricostruzione della storia della matematica, dei suoi periodi di crisi e del suo
utilizzo in altri settori operato da grandi scienziati come Newton e Galileo, fino ad arrivare ad argomenti attuali quali internet e le macchine.
L’Autore mira a presentare la matematica come il linguaggio mediante il quale può essere scritta
la natura ed espone le diverse opinioni espresse in merito dagli studiosi che lo hanno preceduto.
Il sottotitolo, che ha scelto di adottare, Capire il mondo con i numeri, chiarisce immediatamente il
suo intento di proporre la matematica come strumento universale per la comprensione di tutto
quanto avviene intorno a noi. A supporto della sua teoria Israel descrive una serie di esempi pratici, ripercorre per grandi linee la storia della scienza, fa ricorso all’introduzione di modelli matematici nello studio delle materie più diverse.
La trattazione non è sempre di immediata e facile comprensione. L’attenzione del lettore passa
attraverso fasi di grande coinvolgimento ed altre di stanchezza, a causa della difficoltà nel rendere comprensibili gli argomenti più complessi.
Ciò nonostante il libro è interessante sia per il tentativo dell’Autore di dimostrare la presenza e
l’importanza della matematica nella realtà della vita quotidiana, sia per il riepilogo storico, raccontato come un breve ma completo viaggio dalla fisica di Galileo ai computer dei nostri giorni.
Israel, tuttavia, conclude riconoscendo i limiti della scienza dei numeri: “La matematica non è un
passe-partout per spiegare e prevedere qualsiasi cosa”. Di fronte alla imprevedibile soggettività
della mente umana nell’effettuare scelte libere ed autonome, la matematica inizia ad incespicare. Pertanto la risposta alla domanda se il mondo sia o meno matematico non può che essere
negativa, giacché il mondo include anche la sfera della vita e dei rapporti interumani.
Alberto di Fabrizio, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 7
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 8
“La matematica e la realtà” ricostruisce la storia della scienza matematica, cercando di spiegare
con precisione e semplicità il suo rapporto con la realtà e la sua efficacia nella realtà stessa.
Lo scopo dell'autore è far capire come ci si possa avvicinare ai modelli matematici attuali per
chiedersi se essi siano davvero l'unico specchio di tante acquisizioni umane e di ogni fenomeno.
Da più di 300 anni si pensa che il mondo sia influenzato dalla matematica: Israel cerca di spiegare cosa sia un modello matematico, quali i suoi campi di applicazione e quali i limiti.
Il libro è diviso in tre parti:nella prima si dà la definizione di modello matematico spiegandone il
significato con esempi semplici quanto esaustivi; nella seconda si può leggere la storia della modellistica matematica dalle prime acquisizione greche, attraverso l'idea di Galileo Galilei che il
mondo fosse scritto in un linguaggio matematico,alla modellistica quantistica contemporanea;
nella terza discute in modo critico di alcuni problemi più specifici della modellistica contemporanea, il tema della “ragionevole” e “irragionevole”efficacia della matematica e il ruolo del calcolatore nella ricerca scientifica.
L'autore non usa mai un linguaggio matematico fatto di formule astratte e formali, ma utilizza
sempre esempi spiegati in modo chiaro con l'ausilio di grafici e descrizioni verbali: questa esposizione rende il libro accessibile a qualsiasi lettore abbia una media cultura scientifica e l'interes-
se alla conoscenza: si tratta di un saggio divulgativo, pur contenendo un'indagine storica precisa
e critica, evidenzia i passi importanti della ricerca scientifica contemporanea attraverso tesi originali e interessanti. Il contenuto è serio con un'analisi obiettiva ma accessibile, stringata ed elegante.
“Non è scontato che la natura e la realtà si esprimano solo con il linguaggio matematico e fisico,
anche se in alcuni campi tali scienze costituiscono la nostra migliore approssimazione per spiegare dinamiche del mondo in cui viviamo”. Questa l'affermazione che Israel ripete più volte (spiegando di pari passi i modelli matematici): ridurre tutto a modelli matematici o fisici è una limitazione che, otre ad essere poco funzionale, a volte può rivelarsi disastrosa, soprattutto nell'ambito
della speculazione finanziaria.
I modelli matematici vengono spiegati come rappresentazioni della realtà, ma non come l'unica
interpretazione consentita dell'evento,da soli non possono esaurire la complessità di un fenomeno;la realtà è di per sé piena di sfaccettature da non potersi ridurre in un infallibile modello matematico.
Perchè dobbiamo pensare o aspettarci che un unico modello matematico o fisico possa rappresentare nella sua unicità un fenomeno sociale, biologico, finanziario?
I modelli matematici e fisici devono rappresentare solo una delle possibili strade di interpretazione, lasciando la possibilità di spiegare ogni fenomeno anche attraverso altri campi di approccio.
Senza voler demolire o sminuire alcun modello, l'autore vuole distoglierci dall'ambizione di voler
spiegare ogni fenomeno con un insieme di assiomi matematici e fisici: assiomi,determinismo e
probabilità,pur dando un ottimo margine di certezza se visti come uniche strade percorribili e soprattutto applicati a contesti sbagliati, rischiano di condurre verso grandi sconfitte.
Alessandro Dondarini, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 10
Originalità : 10
Valutazione complessiva : 9
"La matematica e la realtà": dal titolo ci si potrebbe aspettare che il testo discuta di matematica
intesa come branca del sapere onnipotente,pronta a giustificare ogni aspetto della realtà. Tuttavia, già dalle prime righe,l'autore esplicita come questa visione delle cose sia totalmente inappropriata e obsoleta;impostando così un'inchiesta epistemologica, tra le più originali che abbia
mai letto;finalizzata a inquadrare limiti e vantaggi della modellistica matematica. Difficilmente si
assiste ad una dimostrazione così variegata e completa della propria tesi,che spazia dai semplici
modelli di crescita delle popolazioni, alla teoria dei giochi per poi approdare a costatazioni generali storico-filosofiche. Un altro aspetto che ho davvero apprezzato,consiste nell'ardua impresa di
spiegare alcuni concetti base utilizzando semplici nozioni di calcolo infinitesimale che, tuttavia
,possono sembrare ostiche al lettore medio che si avvicina al mondo scientifico tramite la divul-
gazione. Nonostante ciò,la buona chiarezza espositiva favorisce la comprensione di tali argomenti nel senso più lato. Allo stesso tempo,però,il registro linguistico impiegato in determinati paragrafi risulta fin troppo complesso .
Ciò che inquadrerei come vero e proprio punto di forza del testo è la scelta di argomenti interessanti per avvalorare la tesi: un esempio lampante è fornito dalla teoria dei giochi ,in cui l'autore si
sofferma delineando le caratteristiche principali(Minimax,equilibrio di Nash ecc...),esaminando
l'efficacia della matematica nel suddetto campo.
L'approccio storico domina l'intero libro ,e fa da padrone nel capitolo centrale ,quando si tenta di
spiegare il cambiamento della visione nei confronti della matematica. A rendere tutto più
"storico"ci sono i numerosi scritti originali dei più grandi scienziati della storia. Probabilmente il
continuo uso di riferimenti storici rende la lettura in alcuni tratti meno interessante;nonostante ciò
l'approccio impiegato si rivela perlopiù coinvolgente.
Il cuore della questione epistemologica viene raggiunto tramite le numerose disquisizioni filosofiche,che riflettono sulla "irragionevole efficacia" e la "ragionevole inefficacia" della matematica
nei campi più disparati della realtà.
Infine sarebbe stato ancora più interessante se si fosse approfondito il legame tra matematica e
teoria del caos. Nella sua interezza il libro può essere giudicato più che positivamente,sia per
l'attualità delle tematiche sviluppate , sia per il brillante percorso intrapreso dall'autore.
Fabio Fattore, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 10
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Il libro di Israel appare fin dalle prime pagine pieno di attrattiva e spirito divulgativo. L’introduzione riesce nell’intento di fornire una visione d’insieme sulla domanda più significativa che a mio
parere viene fuori dal libro: può un pensiero di tipo razionale, come la matematica, dominare la
realtà? Probabilmente, a causa della grande importanza ricoperta nella storia del pensiero occidentale da questa domanda, sarebbe necessario consultare tesi filosofiche e scientifiche dei più
grandi pensatori e scienziati della storia: da Platone a Descartes, Leibniz e Kant, giungendo infine ai moderni Russell e Popper. Israel, invece, tenta un approccio diverso.
Nel primo dei tre capitoli propone una serie di interessanti esempi moderni presi dall’ambito sociale, economico, biologico e medico, volti a constatare l’importanza che la matematica ricopre
nella realtà. Nella loro esposizione emerge sicuramente la portata dell’efficacia del calcolo matematico. D’altra parte però, l’euforia dovuta anche alla possibilità che le leggi vengano collegate
l’una all’altra dalla stessa struttura di base e alla loro ampia applicabilità (isomorfismo), viene attenuata da puntuali riferimenti statistici volti a riportare l’apparente perfezione della matematica
con i piedi per terra. È come se la matematica avesse un’enorme energia potenziale, che una
volta convertita in energia cinetica, vorrebbe conservarsi all’infinito, ma che inevitabilmente viene
smorzata da puntali forze d’attrito. Queste non sono altro che le miriadi di variabili nascoste nel
profondo della realtà, che neanche una scienza così potente come la matematica riesce ad annullare.
Tra le pagine del secondo capitolo poi sono racchiusi anni di sviluppo della matematica e della fisica, partendo da Galilei e Newton, fino agli sviluppi della fisica moderna. In questo percorso
emergono di certo i pensieri predominanti dei primi due, ma ciò che è interessante cogliere è effettivamente quella che per loro era l’importanza della matematica. Galilei attribuisce a quest’ultima il ruolo di linguaggio su cui l’universo stesso è fondato,visione condivisa anche dallo scienziato inglese. Quindi per i due scienziati più influenti del XVII secolo sembra che la matematica
abbia un potere sconfinato. Ma con l’avvicinarsi del XX secolo la loro visione pare decadere. Già
con Fourier si comincia a parlare di “modello”, elemento chiave dell’intero libro di Israel. È il “modello” a sconfiggere visioni della fisica di tipo deterministico, meccanicistico e riduzionista e a costruire le basi per lo sviluppo di teorie come quella dei quanti e della relatività. La peculiarità del
“modello” è la sua adattabilità limitata, poiché ristretto entro i limiti del fenomeno analizzato matematicamente.
L’ultima parte del libro, dunque, rinforza una concezione modellistica della matematica, l’unica
che sembra descrivere insieme le potenzialità e i limiti di questa scienza. Limiti che a detta
dell’autore sembrano superabili solo con un approccio umanistico, dove a mio parere l’aggettivo
“umanistico” sta a designare l’importanza che l’io, l’uomo, ricopre nella realtà.
Alla fine di questo libro, soprattutto dopo la considerazione sui calcolatori, sembra di essere parte di un Teorema di Incompletezza ingigantito. È come se si fosse immersi in un sistema formale
G (il mondo), che per dimostrare se stesso non può fare uso solo del suo linguaggio (la matematica), ma avrà sempre bisogno di un sistema maggiore che lo racchiuda.
Andrada Carla Mischiri, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 5
Attualità tema : 7
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 7
"La matematica e la realtà. Capire il mondo con i numeri" è una delle ultime opere di Giorgio
Israel pubblicata nel Giugno del 2015 cioè pochi mesi prima della sua morte, avvenuta il 25 Settembre dello stesso anno. Israel fu membro della Académie Internationale d'Histoire des Sciences e professore dell'Università di Roma La Sapienza, è stato autore di più di 200 articoli scientifici e 30 volumi, nei quali ha esplorato il ruolo della scienza nella storia della cultura europea e
ha condotto una critica dell'idea di razionalità matematica e del meccanicismo. In questo libro, in
particolare, Israel si pone l'obbiettivo di contrastare la sempre più diffusa convinzione che la matematica sia lo strumento per analizzare e prevedere ogni aspetto della realtà, in base al presupposto che "il mondo è matematico”. Inoltre vuole mostrare in quali casi la matematica è un mo-
dello interpretativo efficace. L'opera è strutturata in tre capitoli: il primo, Dalla realtà alla matematica attraverso gli esempi, propone un classico elenco di modelli matematici applicati a fenomeni
di evoluzione nel tempo (Malthus, Verhulst, Volterra-Lotka, Goodwin, Van der Pol, teoria dei giochi, Borel, Nash), nel secondo capitolo, Dalla fisica di Galileo alla modellistica matematica, viene
ricostruito il percorso storico che ha portato al determinismo, dal riduzionismo meccanicista fino
alla modellistica matematica evidenziandone caratteristiche, somiglianze e diversità; l'ultimo capitolo, Cenni alle problematiche più recenti, cerca di rispondere al quesito sul modo in cui la matematica è efficace e propone un approfondimento sul rapporto tra tale disciplina e il calcolatore,
evidenziando la necessità di un approccio più umanistico. Nonostante il tentativo di Israel di rivolgersi con questo libro a "lettori privi di qualsiasi conoscenza tecnica" ,come afferma egli stesso nell'introduzione, e di utilizzare un linguaggio relativamente semplice, ho trovato "La matematica e la realtà. Capire il mondo con i numeri" una lettura molto impegnativa e spesso incomprensibile a causa dei molti cenni a modelli scientifici sconosciuti al lettore medio. Inoltre l’autore presuppone spesso conoscenze e competenze matematiche che non ho ancora acquisito.
Benito Priori, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano (*)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Capire il mondo con i numeri. L’intero libro si muove su questi tre concetti. “Capire”, “Mondo” e
“Numeri”. La scienza è in evoluzione e ugualmente la matematica, l’una e l’altra sono legate in
modo indissolubile. La scienza è continuamente edificata sulla base della matematica. Può essere chiamata linguaggio, metodo, forma mentis, ma la matematica rappresenta comunque una
conoscenza alla base della quale c’è il numero. La scienza è in evoluzione, ciò significa che non
si tratta di una conoscenza universale: evoluzione implica il concetto di tempo, ovvero di passato, presente e futuro, dunque di risultati ottenuti, calcoli in corso e obiettivi da raggiungere. Occorre “capire” pertanto non cosa si può capire, ma come capire. Giorgio Israel riesce egregiamente a far nascere questa idea, d’altronde è su idee, teorie ed intuizioni che si basano la scienza e la matematica. Molto interessanti sono le citazioni che egli pone all’inizio di alcuni capitoli:
queste si pongono come simboli di ciò che da lì a poco si andrà a discutere, utilizzo, questo,
molto saggio ed equilibrato del materiale di cui egli dispone. Il linguaggio usato è piuttosto chiaro, almeno nella prima sezione, adatto ad esporre esempi di come attualmente la matematica
viene applicata e quale sia il suo sviluppo: anticipa l’idea di modello, di analisi, di uno studio oculato della legittimità dei dati e di un’idonea realizzazione ed interpretazione di questi, di scomposizione e composizione di determinate realtà o idealizzazioni. Nella prima parte troviamo
un’attualizzazione assai soddisfacente che culmina nell’introduzione alla Teoria dei giochi, scelta
brillante, questa, per il collegamento tra cultura scientifica e umanistica, che avrà la sua completa esposizione nella terza parte. Nella seconda parte l’autore sviluppa un percorso storico
sull’applicazione dei modelli matematici alla realtà, a partire da Galileo Galilei fino ai tempi moderni, concentrando l’attenzione sul determinismo e sulla crisi della scienza classica. Penso, tut-
tavia, sarebbe stato più opportuno che l’autore fornisse una maggior visione critica personale su
tali contenuti. Nella terza parte troviamo il nucleo dell’opera di Israel, affrontando le problematiche più recenti. Sintesi di questa trattazione potrebbe essere rappresentata dall’affermazione di
Einstein: “Finché le leggi della matematica si riferiscono alla realtà, non sono certe, e finché
sono certe, non si riferiscono alla realtà”. Difatti Israel ragiona sulla “irragionevole efficacia” e “ragionevole inefficacia” dei modelli matematici nell’interpretazione della realtà. Affronta anche
l’importanza dell’approccio umanistico per conservare la peculiare creatività umana con la quale
la matematica stessa può trovare una completa esposizione. Veramente un libro di elevatissima
qualità, sia analitica sia critica, con un esito innovativo e meritevole di esser letto ed apprezzato.
Sofia Barile, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
MARMO PREGIATO E LEGNO SCADENTE
Albert Einstein, la relatività e la ricerca dell’unità in fisica.
Il libro, pubblicato nel 2015, anno in cui ricorreva il centenario della formulazione della teoria della relatività generale di Einstein (25 Novembre 1915) , senza ombra di dubbio una delle conquiste più elevate del pensiero umano, è stato scritto dal noto giornalista scientifico e saggista Pietro Greco.
Si è soliti pensare che nel campo della divulgazione scientifica l’inserire delle formule sia strettamente collegato alla perdita di lettori, a maggior ragione se i lettori sono ragazzi che frequentano
un liceo classico e di formule non vogliono sentir parlare. A quanto pare però, l’autore non la
pensa allo stesso modo anche perché sarebbe impossibile spiegare concetti così alti senza attingere all’uso delle formule stesse. La forma inoltre accompagna in modo attento e preciso il lettore in questo viaggio sulla storia della fisica ritornando, in alcuni casi, più volte sui concetti per
spiegarli meglio. Molto interessante è anche il fatto che Greco si soffermi sull’inscindibilità del
rapporto tra scienza e filosofia in un’epoca, come in quella odierna, in cui si tende a scindere la
cultura umanistica da quella scientifica.
Il libro si basa fondamentalmente su di un’unica equazione, l’equazione che riassume la relatività generale. Un disarmonico accostamento tra ‘marmo pregiato’ (il primo membro, che descrive il
campo gravitazionale come curvatura dello spazio-tempo) e ‘legno scadente’ (il secondo membro, il rozzo sostituto della rappresentazione di tutte le proprietà note della materia). Così la vede
Einstein e nel tentativo di rendere anche il legno scadente marmo pregiato, ovvero nella ricerca
insoddisfacente di una teoria che unifichi tutte le parti della fisica, scorre la seconda parte della
sua vita che Pietro Greco non vede come l’insoddisfacente fallimento di un genio indiscusso,
come in realtà è vista da molti, bensì come un’idea che ha fatto breccia nella storia della fisica e
dalla quale si sono originate le più importanti sfide della fisica attuale.
In conclusione questo libro ci insegna come anche i più grandi, a volte, non riescono a trovare
ciò che cercano, o meglio, come nel caso del nostro genio dai capelli bianchi, non riescono a
concepire matematicamente l’infinito mondo che gli balena in testa.
Questo libro è dunque un insegnamento e un viaggio che apre e chiude tutte le porte della fisica
alla ricerca di una chiave universale che riesca a sbloccarle tutte. Passando attraverso le menti
di tanti grandi ci insegna anche come non si smetta mai di imparare e perfezionare ciò che già
esiste, perché in fondo la struttura di questa chiave universale c’è, il problema però sta nel creare una dentatura a cifratura tale da non rovinare e da essere all’altezza della struttura stessa, ma
finora, purtroppo o per fortuna, questa dentatura è ancora di scadentissimo legno.
Nell’attesa di questo futuro Nobel per la fisica inviterei tutti a leggere questo interessantissimo libro gravido di scoperte ed emozioni che hanno rivoluzionato, nel corso di secoli e secoli, il modo
di vivere di tutti noi.
Clara Bianchi, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 10
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
A cento anni dalla formulazione della teoria della relatività generale di Albert Einstein, Pietro Greco intende riportare l’attenzione dei suoi lettori su uno degli eventi scientifici tra i più importanti
del XX secolo. Il titolo del saggio Marmo pregiato e legno scadente, pubblicato dalla casa editrice Carocci, è esplicativo; l’Autore riporta le parole che Einstein stesso ebbe a dire in merito alla
sua teoria la quale, seppur brillante, presentava dei problemi che lasciavano lo scienziato insoddisfatto. L’equazione sulla relatività generale, infatti, era paragonata da Einstein ad un monumento: egli considerava la parte riguardante i campi gravitazionali come “marmo pregiato” e la
parte riguardante la materia come “legno scadente”, quindi ancora incompleta per descrivere
perfettamente il mondo fisico. Einstein dedicò il resto della sua vita a cercare di trasformare quel
“legno scadente” in “marmo pregiato”. Il libro racconta cronologicamente gli sforzi compiuti dalle
più grandi menti della storia, a partire dai primi filosofi greci fino ad Einstein stesso, che, attratte
dal fascino della “seduzione ionica”, tentarono di arrivare alla cosiddetta “Teoria del tutto” e quindi alla ricerca dell’ordine e dell’armonia che si nasconde nella natura. L’idea che infervorò tutte
queste menti fu quella di ricondurre tutte le forme di azione fisica ad una sola, attraverso il concetto di campo unificato. Il contributo di Einstein in quest’ambito fu fondamentale, ma la sua morte, sopraggiunta nel 1955, non gli permise di portare a termine questo audace progetto; l’unificazione delle interazioni fondamentali della fisica rappresenta ancora oggi uno dei maggiori
obiettivi degli scienziati. Greco riesce quasi pienamente a realizzare un saggio di divulgazione
scientifica, nonostante il tema trattato non sia semplice. Non si dilunga in particolari che avrebbero reso la lettura meno fluida ed il risultato finale è un libro fruibile che permette ai lettori di
ampliare la conoscenza in ambito culturale e in campo scientifico in particolare. Tuttavia, l’interesse del lettore per gli argomenti trattati è fondamentale per proseguire nella lettura, che osta-
colerebbe abbastanza una persona poco informata sui temi fisico-matematici approfonditi. Il saggio è quindi un’ottima lettura per tutte le persone interessate nei vari campi del sapere scientifico
o anche solamente intenzionate ad ampliare il proprio bagaglio culturale in quanto, come disse il
celebre scrittore Isaac Asimov, “Se la conoscenza può creare dei problemi, non è con l’ignoranza che possiamo risolverli”.
Beatrice Crescenti, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 9
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 8
Correva l’anno 1915 quando Albert Einstein formulò una delle teorie più sensazionali nella storia
della fisica, la relatività generale. La premessa che condusse il fisico tedesco, ai tempi impiegato
nell’ Ufficio brevetti di Berna, all’elaborazione di questa scoperta rivoluzionaria è quella che
l’autore Pietro Greco definisce “seduzione ionica”, un fascino irresistibile che conduce i fisici più
sensibili nell’approccio con la disciplina a cercare insistentemente l’intima unità della natura con
lo scopo di esprimerla tramite una legge generale che includa in se stessa la completezza di una
Teoria del Tutto. La sua attività nell’ambito della ricerca in fisica divenne rilevante a partire dai
successi ottenuti dal 1905, il suo “annus mirabilis”, in cui l’illustre sconosciuto quale era Einstein
cambiò la visione della fisica con la pubblicazione dei “tre razzi fiammeggianti”. Dopo circa dieci
anni di ricerche giunse finalmente alla relatività generale con cui ottenne una legge sulla gravitazione superiore a quella elaborata da Netwon che, circa duecento anni prima, spiegò quali effetti
producesse la gravità, ma non che cosa fosse. Descrivendo la gravità come una curvatura nello
spazio-tempo, Einstein definì l’ elegante equazione che è alla base della relatività, raggiungendo
una delle più grandi conquiste nella storia del pensiero umano e ponendo le basi di un progressivo lavoro di indagine che costituisce ancora oggi l’incognita della realtà fisica. La sua teoria presentava infatti un elemento che lo rese sempre insoddisfatto: la rappresentazione matematica
del campo gravitazionale era per Einstein scolpita nel più pregiato dei marmi, ma l’equazione risultava ai suoi occhi incompleta nella parte inerente alla materia,che costituiva il più grande
ostacolo al raggiungimento del suo obiettivo. Il fisico tedesco dedicò i successivi quarant’anni
alla ricerca di una nuova teoria della materia che portasse all’unificazione, sostituendo a quel “legno scadente” il tanto desiderato “marmo pregiato”. Ciò che spinse Einstein a un così ostinato
lavoro fu “la convinzione che tutte le forme di azione fisica sono riconducibili a una sola, costituita dal concetto di campo unificato” (Motz e Weaver, 1991); nei molteplici tentativi di unificare sotto un unico profilo matematico il campo gravitazionale e quello elettromagnetico egli dovette fare
i conti contro i “malvagi quanti” e la rispettiva meccanica quantistica, poiché per trovare una
spiegazione che riunisse coerentemente tutti i fondamenti della fisica, era di primaria importanza smentire il principio di discontinuità secondo cui un elettrone è una singolarità che si muove in
un campo elettromagnetico. Tuttavia riunire il concetto di materia nella realtà continua del campo
risultò un’impresa più complessa del previsto, considerando i notevoli risultati raggiunti nel corso
della prima metà del secolo scorso dalla meccanica quantistica. Per quanto Einstein si fosse impegnato nel trovare un termine di incoerenza ed incompletezza in questa teoria, i fisici che ne
sostenevano la grande validità, come lo stesso Bohr, riuscirono ripetutamente ad offrire esaurienti dimostrazioni che smontassero in maniera esemplare i problemi posti da Einstein. Dai risultati ottenuti trent’anni prima il fisico tedesco non riuscì più ad avvicinarsi tanto alla teoria
dell’unificazione e gli esperimenti degli ultimi decenni della sua vita non furono altro che vicoli
ciechi per il progresso della sua ricerca. Criticato da molti di essersi trasformato da rivoluzionario a conservatore, tuttavia Einstein proseguì singolarmente la sua indagine in conformità con il
suo pensiero senza mai riuscire a vincere la battaglia per raggiungere una scultura interamente
realizzata in marmo pregiato. Nonostante il suo progetto sia rimasto inconcluso, la figura di Einstein è attualmente e sempre sarà la più brillante delle personalità che hanno rivoluzionato la visione del mondo: la ricerca di una Teoria del Tutto è infatti ancora oggi uno dei più grandi enigmi
della fisica.
Matteo Gioia, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila (*)
Chiarezza espositiva : 10
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 10
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
“Un’analisi completa e comprensibile del pensiero di una delle menti più geniali del secolo”
Il percorso dell’uomo per cercare una teoria che spieghi l’intima unione delle varie fenomeni fisici
dell’universo ha le sue radici nei tempi più antichi, sin dalla nascita della filosofia sulle coste della
Ionia, ed è proseguito nel corso dei secoli grazie al contributo delle più eminenti e geniali menti
del mondo della scienza, per giungere fino alla odierna teoria della relatività generale. Questa
teoria, all’apparenza così chiara, sintetica ed elegante, vero e proprio cardine per i fisici teorici
moderni, nasce in realtà dallo svilupparsi di un’idea, una visione del mondo, il “Weltbild” di una
delle più geniali menti di tutti i tempi, quella del fisico e filosofo Einstein, assai complicata ed al
contempo coerente e capace di riunire sotto lo stesso sguardo un progetto di ampissima e magnifica portata. Scoprire ed esaminare il processo che ha portato il fisico più geniale di tutti a
creare la teoria, o come la definisce lui stesso “Il pensiero più felice della mia vita”, e a spingerlo
a trascorrere il resto della sua vita in un continuo tentativo di renderla perfetta è l’obiettivo del libro “Marmo pregiato e legno scadente”, scritto da Pietro Greco ed edito da Carocci Editore.
L’autore infatti, tramite una progressiva analisi delle teorie elaborate degli studi del fisico, cerca
di trovare il filo conduttore del progetto di creazione di una teoria generale che possa motivare
l’intima unione dei vari fenomeni fisici dell’universo. Di grande pregio è la scelta di spiegare una
teoria complessa come quella della relatività supportando la comprensione del lettore tramite
una chiara e completa esplicazione della dinamica delle teorie fisiche utilizzate per giungere alla
conclusione finale, non perdendo mai l’occasione di approfondire gli argomenti in maniera sinte-
tica e chiara, garantendo così una lettura piacevole e mai troppo difficile. Ogni teoria viene descritta in maniera semplice, procurando così al lettore, di capitolo in capitolo, il bagaglio di conoscenze necessarie per procedere con la comprensione degli argomenti seguenti.
Di grande importanza è anche la decisione di fornire, accanto alla parte teorica, anche i dati degli eventi della vita di Einstein; questa decisione permette infatti di comprendere ancora più a
fondo il pensiero di un luminare della scienza che non fu solo un fisico, ma anche un filosofo e
un idealista.
Marmo pregiato e legno scadente è dunque un valido testo di divulgazione scientifica, di piacevole lettura e semplice comprensione nato non solo per spiegare la famosa “teoria della relatività
einsteiniana”, ma anche per far conoscere il pensiero e le molteplici e geniali teorie di una delle
menti più geniali del nostro secolo.
Loris Lindozzi, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila
Marmo pregiato e legno scadente. Albert Einstein, la relatività e la ricerca dell'unità in fisica - Pietro Greco (Carocci)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 7
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 8
Einstein e la ricerca della “teoria del tutto”
Sono passati quasi cent’anni da quando, il 25 novembre 1915, Albert Einstein presentò all’Accademia prussiana delle Scienze il risultato di otto anni di ricerche: un’equazione sintetica ed elegante che costituisce, «una delle conquiste più elevate del pensiero umano»: la relatività generale. Per la prima volta dopo due secoli, l’uomo si spingeva là dove Newton non era riuscito ad
arrivare, capiva, contro ogni inganno dei sensi, che la gravità non è una misteriosa forza che agisce a distanza, bensì un’incurvatura dello spazio-tempo provocata dalla materia, che cambia,
evolve, possiede una Storia.
L’anno 2015 è stato dunque meritatamente “anno einsteiniano”; tanto più che l’Unesco lo ha dichiarato anche “Anno internazionale della luce”, ed è sempre al fisico di Ulm che dobbiamo la
scoperta del «quanto di luce», quello che oggi chiamiamo fotone.
Einstein l’aveva descritto nel corso del suo annus mirabilis, quel 1905 in cui aveva scritto tre articoli fondamentali, tre «razzi fiammeggianti» che avevano rivoluzionato la fisica dalle fondamenta. Poi, dieci anni dopo, c’era stato l’exploit della relatività generale.
Per i successivi quarant’anni non ottiene più alcun risultato di rilievo, la sua creatività sembra
spenta. Com’è possibile? È un enigma a cui tenta di rispondere Pietro Greco, che ad Einstein ha
dedicato già diversi volumi in passato, in un libro intitolato “Marmo pregiato e legno scadente”.
Pietro Greco, laureato in chimica, è giornalista scientifico e scrittore di opere scientifiche divulgative. Ha diretto master in Comunicazione scientifica della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste, dove è anche project leader del gruppo di ricerca ICS (Innovazioni nella comunicazione della scienza).
E’ lo stesso Einstein a parlare di marmo pregiato e legno scadente a proposito della sua equazione più importante, quella che riassume la relatività generale: riesaminandola criticamente in
un articolo del 1936, valuta come marmo pregiato la prima metà, riguardante il campo gravitazionale; e come legno scadente la seconda metà, che rappresenta la materia. Quasi tutto il lavoro
di Einstein dopo il 1915, spiega il libro di Pietro Greco, fu speso per superare l’eterogeneità di
questi due materiali immeritatamente congiunti dal segno di uguaglianza.
Il tema filosofico del realismo in contrapposizione ai paradossi della meccanica quantistica –
come ricorda Pietro Greco – ossessionò Einstein fino alla fine dei suoi giorni senza trovare soluzione.
Quindi l’autore chiarisce il significato della ricerca di Einstein dell’unità in fisica, in un processo di
unificazione delle leggi di natura che dovrebbe portare infine a una “teoria del tutto”. Tale idea ha
orientato gran parte della scienza moderna; essa viene definita come “seduzione ionica”come
descritto dall’autore nel 1° capitolo.
Il libro si legge in modo scorrevole, l’autore interagisce molto con il lettore facilitando la lettura, la
ricerca della “eleganza” nell’esposizione di concetti teorici li rende di facile comprensione e soprattutto veri.
Sara Sbernardori, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila (*)
Chiarezza espositiva : 10
Capacità di coinvolgere il lettore : 10
Attualità tema : 10
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 10
E’ possibile collegare, in modo semplice ed elegante, tutti i fenomeni fisici?
La concezione di un mondo unitario ed armonico ha origini tanto lontane, nella speculazione dei
filosofi dell’antica Ionia, da prendere il nome di “seduzione Ionica”. Albert Einstein, molti secoli
dopo, ha trascorso la sua vita, sin da quando era un semplice impiegato all’ufficio brevetti di Berna, a cercare la risposta a questo quesito. Quest’ostinata ricerca da parte di uno dei più grandi
fisici di tutti i tempi, viene narrata dal giornalista e scrittore scientifico Pietro Greco nel suo nuovo
libro “marmo pregiato e legno scadente”.
Nel tempo illustri scienziati hanno fatto diversi passi avanti verso una teoria unitaria: Maxwell ha
riunito in un solo sistema di equazioni ottica, magnetismo ed elettricità. Albert Einstein, guidato
dalla sua straordinaria intelligenza e dalla sua visione filosofica (la realtà è una e descrivibile), ha
rivoluzionato la concezione dell’universo con la teoria della relatività ristretta. Postulò l’invarianza
della velocità della luce, negò l’esistenza dello spazio e del tempo “assoluti” e affermò la sola
esistenza dello spazio-tempo, nel quale non vi sono punti di vista privilegiati: ognuno osserva la
realtà dal proprio punto di vista e ha una differente misura dello spazio e del tempo. Questa teoria è valida solo per i sistemi inerziali. L’ulteriore passo avanti compiuto da Einstein è stato quello di estendere la sua teoria a tutti i sistemi, inerziali e non, elaborando la relatività generale: non
esistono forze esercitate a distanza fra corpi, come ipotizzava Newton, ma ogni corpo segue nel
suo moto le deformazioni dello spazio-tempo, il campo gravitazionale.
Oggi, a distanza di cento anni dalla teorizzazione della relatività, a seguito della misurazione
delle onde gravitazionali, è stata trovata un’ulteriore conferma “della più grande conquista del
pensiero umano”. Tuttavia Einstein non era pienamente soddisfatto della sua equazione, definendola, come recita il titolo del libro, costituita di marmo pregiato (la parte riguardante il campo
gravitazionale) e di legno scadente (la parte riguardante la materia). La sua ambizione diventa
quindi quella di sostituire il secondo membro dell’equazione e di unificare campo elettromagnetico e campo gravitazionale; una conclusione che non riuscirà a raggiungere.
Pietro Greco utilizza un linguaggio scorrevole, concreto e chiaro. L’opera è molto documentata,
ricca di fonti, bibliografia e citazioni, anche se l’autore lascia trasparire tutta la sua ammirazione
nei confronti del fisico tedesco, che difende ed elogia in ogni momento. “Marmo pregiato e legno
scadente” ha suscitato in me grande interesse e un cosa mi ha colpito in modo particolare: trovo
che la convinzione e la determinazione di Einstein siano qualcosa di straordinario. Egli era convinto che “ Dio non gioca a dadi con l’universo” e nonostante “riconosceva l’efficacia [e la coerenza] della meccanica quantistica, non accetta la fine della causalità rigorosa a vantaggio del
concetto di probabilità”. Lotta fino alla fine di suoi giorni per dimostrare l’insufficienza della teoria
quantistica, di cui lui stesso è stato uno dei padri fondatori.
Anastasia D’Anna, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano (*)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 10
Attualità tema : 9
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
La matematica, terrore di tutti i ragazzi, spesso viene considerata una materia “inutile” e non poche volte ho sentito dire dai miei compagni: “Professore, a cosa mi serve studiare matematica?
Quando vado a fare la spesa nessuno mi chiede di risolvere un'equazione!” Il libro “I numeri ci
somigliano” di Alex Bellos può sfatare questo “mito”; il filo rosso che percorre tutto lo sviluppo del
libro è appunto l'applicazione della matematica, ed in particolare dei numeri, nella vita reale.
L'Autore spiega, catturando il lettore, come un numero può modificare la concezione del sesso di
un neonato, come le infrastrutture che ci circondano derivano da strutture geometriche ben studiate e come il procedimento che si utilizza per la formulazione di un teorema può essere applicato ai problemi quotidiani. Il libro è adatto a qualsiasi tipo di lettore in quanto Bellos rende fruibili argomenti complessi anche a lettori poco esperti del settore. Utili e necessari gli strumenti che
offre al lettore: indicazioni per la lettura nell'introduzione ed il glossario in appendice. Il segreto
dello Scrittore, che rende la lettura coinvolgente ed interessante, è quello di voler mettere la matematica e i numeri sullo stesso piano di una barzelletta; l' Autore afferma “Le barzellette sono
storie con una premessa e una battuta finale. Le seguiamo attentamente fino al punto culminante, che ci fa sorridere. Anche nella matematica ci sono storie con una premessa e una battuta finale. Certo, un tipo diverso di storie, i cui protagonisti sono numeri, forme, simboli e modelli. Di
solito la storia la chiamiamo «dimostrazione» e la battuta finale «teorema»”.
Alex Bellos lascia trasparire fin troppo chiaramente le sue preferenze per determinati argomenti:
alcuni li affronta in modo un po’ frettoloso, tralasciando passaggi fondamentali per la comprensione del tema da parte di qualcuno inesperto. Altre volte accade l' opposto: infatti quando è
molto coinvolto e interessato ad un argomento si dilunga troppo e dà l’impressione di voler inserire in un unico capitolo, tutte le sue conoscenze (come ad esempio nell' ultimo capitolo dove
parla di “life”) rischiando, così, di perdere l' attenzione del lettore.
Nel complesso l'ho trovato un libro attuale e molto interessante, che permette di sviluppare un
nuovo modo di guardare il mondo che ci circonda.
Giulia Falcone, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 10
Attualità tema : 10
Originalità : 10
Valutazione complessiva : 10
La matematica: qualsiasi studente la eviterebbe volentieri. Troppo difficile, complessa, astratta e
a volte anche noiosa. Una gran confusione di numeri, costanti, leggi, lettere e grafici che per i
più non significano nulla. Un mondo accessibile solo ad un numero ristretto di geni, immaginati
curvi sulle loro carte, occhialuti e seri proprio come la loro amata materia! E noi comuni mortali?
Siamo preclusi dal godere della sua conoscenza?
La risposta forte e chiara che ci arriva dal matematico Alex Bellos è NO. Grazie al suo grande
amore per questa materia ha scritto I numeri ci somigliano proprio per permettere anche a noi,
gente comune, di sentirci, per poche centinaia di pagine, dei veri matematici.
La brillante mente di questo giovane matematico ha saputo affrontare ogni spiegazione con leggerezza e vivacità, rendendo così “ l’odiosa materia ” una lettura fresca e galoppante, trasportati
dall’onda della curiosità. Eh sì, perché una irrinunciabile compagna di questo libro è senz’altro la
curiosità con la lettera maiuscola!
Ogni capitolo è una nuova scoperta che ci aiuta a vedere il mondo di tutti i giorni con occhi diversi e ci svela che esso stesso è matematica pura, che noi “siamo” matematica senza rendercene
conto!
L’autore in ogni nuova avventura ci prende per mano e, da insegnante pacato, paziente e meticoloso ci fa acquisire concetti e nozioni in modo graduale partendo dalle origini di ogni idea, di-
sturbando molte volte anche gli antichi greci! Così ogni pagina diventa un crescendo di emozioni, di esclamazioni, di neuroni in subbuglio, di sorpresa e meraviglia che culminano in un liberatorio e soddisfacente “ aaahh! ” accompagnato da un sorriso a trentadue denti perché felici di
aver avuto la meglio su formule e numeri.
Procedendo con la lettura a poco a poco ci sentiremo sempre più a nostro agio con la matematica tanto da sentirla nostra amica. Si insinuerà nella nostra vita quotidiana, ci ritroveremo a parlare di lei con parenti e amici, con disinvoltura e nuovo interesse, presentandola ad altri come una
simpaticissima e astuta signora! E ci ritroveremo a dire cose del tipo “ Sapevi che noi tutti siamo
setacciatori di numeri primi?” “ Sai che si può suonare qualsiasi strumento con dei semplici diapason?” “Eri a conoscenza della legge di Benford e della sua applicazione per smascherare truffe finanziarie ed elezioni truccate?” “ Sai che i numeri pari sono associati al sesso femminile e
quelli dispari a quello maschile?” o ancora “ Hai mai sentito della prima cartografia terrestre fatta
con la semplice composizione di più triangoli applicandovi le proprietà trigonometriche?”
Non ho intenzione di svelare ulteriori curiosità del libro, ma posso assicurarvi che vale veramente la pena leggerlo perciò cosa aspettate, mettete alla prova il matematico che è in voi e intraprendete questo magnifico viaggio alla scoperta del mondo per arricchire il vostro bagaglio culturale e, perché no, anche divertirvi con i numeri!
Un grazie a questo fantastico scrittore, Alex Bellos, che ha impiegato il suo genio per la divulgazione scientifica rendendo la matematica “una barzelletta” proprio come dice lui stesso e un
buon viaggio a tutti i lettori che diventeranno dipendenti dalla regina delle scienze!
Claudia Federico, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 6
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 8
"I numeri ci somigliano" - Alex Bellos
"La matematica è una barzelletta." Così Alex Bellos, scrittore nato ad Oxford e giornalista del
"Guardian", inizia il suo libro "I numeri ci somigliano", esponendo, sin dalle prime righe, quello
che è il suo scopo: sorprendere chi lo leggerà. Attraverso le pagine della sua opera, infatti, quello che l'autore cerca di fare è raccontare i suoi concetti matematici preferiti in modo divertente
per permettere ai suoi lettori di arrivare a comprenderli con lo stesso entusiasmo con cui, alla
fine di una barzelletta, arriva la risata. Egli, inoltre, raccontando i suoi incontri con personaggi diversi tra loro e senza alcun elemento in comune, se non uno spiccato interesse per la matematica, si propone di spiegare vari concetti e teoremi anche a chi non ha una conoscenza ferrata
dell'argomento. I concetti selezionati e ampiamente esposti da Bellos sono vari e anche alquanto distaccati l'uno dall'altro; egli, infatti, presenta argomenti come i triangoli, le coniche o i numeri
immaginari come se stesse scrivendo storie separate tra loro dalla scansione dei capitoli e seguendo, all'interno di ognuno di essi, un criterio di aumento progressivo della difficoltà del lin-
guaggio specifico della disciplina. All'inizio di ogni capitolo, infatti, espone un nuovo concetto facendo uso di termini semplici e anche di esempi concreti in modo tale che tutti, anche i meno
ferrati in matematica, possano almeno acquisire le basi dei singoli concetti presentati. Man mano
che si procede nella lettura, però, il linguaggio impiegato inizia a farsi più complesso, più tecnico
e, talvolta, può essere necessario rileggere uno stesso capoverso più volte. Del resto lo stesso
autore, nell'introduzione del suo libro, invita il lettore a saltare la conclusione troppo ostica di un
capitolo per passare all'inizio del successivo, dove un nuovo argomento comincia dal livello
base. Leggendo questo libro risulta particolarmente interessante il modo in cui Bellos riesca a
combinare la matematica alla storia, inserendo anche i pensieri di grandi nomi della matematica
e della filosofia come Talete, Pitagora, Eratostene o Archimede. Interessante, poi, è stato poter
conoscere il rapporto che altri Paesi e altre culture hanno con i numeri grazie, per esempio, alle
descrizioni inserite dall'autore di superstizioni legate ai numeri in Giappone, dell'antica notazione
numerica greca o del modo in cui, grazie ad un sistema numerico posizionale, gli indiani si siano
avvicinati all'astronomia. Bisogna, però, ammettere che non sempre l'interesse iniziale è arrivato
intatto alla fine del capitolo, soprattutto a causa del modo talvolta troppo lungo e dettagliato adottato dall'autore nella trattazione degli argomenti. Nonostante ciò ritengo che Bellos sia riuscito
nel suo intento di presentare la matematica in modo nuovo e coinvolgente, portando, in conclusione, il lettore a vederla non come una disciplina ostica e complicata e neanche come una barzelletta ma come un qualcosa che... solo leggendo il libro fino alla fine potrete comprendere.
Vittoria Pagliaro, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara
Chiarezza espositiva : 7
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 8
Non ho mai amato la matematica: numeri e teoremi mi hanno sempre annoiata, e anche irritata.
Leggere un libro che contiene addirittura la parola 'numeri' nel suo titolo è stata per me una sfida, che ho portato a termine non senza difficoltà, ma con grande soddisfazione personale.
'I numeri ci somigliano': un volume di ben 374 pagine denso di principi matematici e grafici, che
a prima vista mi fece piombare nella consueta depressione che mi assale non appena balzano
ai miei occhi equazioni, diagrammi e coniche. Andai intimidita all'introduzione: l'autore invitava il
lettore -e dunque anche me a quanto pare- ad una lettura in cui autorizzava il malcapitato ad
omettere parti e concetti per passare ad altro nei casi di disorientamento e non comprensione
palesi. Il fatto che l'autore stesso lo avesse specificato mi procurava una certa preoccupazione,
ma egli suggeriva anche che 'la matematica è una barzelletta': questo l'incipit del primo rigo, curioso! E aggiungeva che ciascun capitolo non era propedeutico all'altro, il che mi sembrò molto
rassicurante; concludeva, infine, con il seguente assioma: 'La matematica non aiuta soltanto a
capire meglio il mondo, contribuisce a goderselo di più.' Su questo, avevo qualche dubbio (e a
dire la verità sono ancora un po' titubante), ma devo ammettere che grazie alla sua freschezza e
dinamicità, questo libro ha molto attenuato il mio astio per la matematica, e mi ha consentito di
guardare con occhi diversi e sempre meno scettici un mondo a me sconosciuto e apparentemente ingannevole.
Il volume comprende dieci capitoli, e dunque dieci storie. Gli argomenti trattati sono tra i più disparati ed originali: da superstizioni a collezioni di punti di triangolazione, da coniche a leggi contro le truffe, fino ad arrivare allo stravagante 'teorema della frittella'.
Devo dire che ciò che mi ha colpito in primo luogo sono state le personalità istrioniche ed esuberanti di Keplero e Galilei, che qui ho visto gravitare davanti ai miei occhi, davvero lontane dagli
stereotipi di studiosi matematici e astrofisici ingessati: ho colto in queste pagine il ritratto di due
scienziati eccentrici e ironici. Interessante il loro rapporto epistolare: amavano inviarsi messaggi
cifrati nei quali riassumevano le loro scoperte e si invitavano reciprocamente a individuarle, sciogliendo il rompicapo. E' davvero singolare l'immagine di questi due studiosi che giocano con una
materia così ostica e incomprensibile a noi comuni mortali ed esplorano la scienza all'insegna
del divertimento e della leggerezza.
Che delusione invece scoprire che il pi greco è un falso matematico! Non potevo crederci. Tra le
mie ampie e sicure conoscenze matematiche questa era la più ferrata. Leggo che il valore più
importante della mia storia matematica di alunna sin dalle scuole elementari è semplicemente
un'icona transculturale. PI è sbagliato. E' un impostore, un falso amico, un falso mito, dalla immeritata fama internazionale. Al suo posto si dovrebbe introdurre il tau greco che corrisponde a
due volte pi greco perchè il numero dei raggi in una circonferenza è doppio rispetto ai diametri.
Bene. Dunque si dovrebbe sostituire pi con tau. Continuo a leggere: battaglia dura perchè pi è
un colosso. Io sarei già pronta in ogni caso. Parliamo sempre di una lettera del mio caro alfabeto
greco.
Insomma, tra me e i numeri c'è una sfida accanita, all'ultimo sangue, ancora aperta. Ma dopo
aver letto questo libro, posso dire di essere passata in vantaggio.
Luca Palma, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano (*)
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 7
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 8
“I numeri ci somigliano”, scritto dal matematico e blogger Alex Bellos, è un libro che riesce a
coinvolgere sia chi ama la matematica, sia chi la mal sopporta. L’Autore, infatti, spiega la matematica come se fosse un gioco, perché, come dice nell’introduzione, la matematica è simile ad
una barzelletta: va seguita fino in fondo e, quando si arriva alla fine, strappa sempre una risata.
Questo accade ad esempio quando Bellos ci fa vedere tutti i passaggi che portano all’identità di
Eulero, una formula che unisce tutti i numeri più importanti della matematica: e, i, π, 1, 0. Se
solo abbiamo la pazienza di seguire le evoluzioni necessarie a ricavare questa importante relazione, alla fine ci troviamo di fronte a qualcosa d’inaspettato: “eiπ+1=0”. Ecco che la matematica
riesce a sorprenderci!
Bellos cerca di spiegare la matematica in modo teorico, attraverso la logica, per chi ama la matematica, e attraverso immagini, giochi ed esempi pratici, per chi non riesce a capirla.
Il pregio di questo testo sta proprio nel fatto che l’autore, in un modo o nell’altro, fa della matematica un argomento che il lettore può comprendere. Se poi chi legge non riesce a capire bene
tutti i passaggi, può anche provare a saltare qualche pagina; a fine capitolo capirà comunque ciò
che l’Autore voleva intendere.
In alcune pagine l’Autore, sull’onda dell’entusiasmo, si allontana dal suo ruolo di “divulgatore”, e
magari tralascia di spiegare alcuni argomenti in modo completo. Ad esempio, quando parla dei
francesi che vogliono capire se la Terra è schiacciata ai poli o all’equatore, fa riferimento alla lunghezza dei meridiani, senza però dare ulteriori spiegazioni; nel capitolo dedicato agli infinitesimi
butta lì un integrale, senza spiegarlo fino in fondo.
La voce di Bellos tradisce emozione e fa intuire le sue passioni: ci sono dei capitoli su cui l’autore si sofferma brevemente, mentre ce ne sono altri, come l’ultimo, ad esempio, su cui si sofferma
in modo molto più approfondito. Leggendo il libro si intuisce facilmente quali sono i temi preferiti
dall’autore, per dirla con il titolo “quelli che più gli somigliano”.
In conclusione, mi sento di consigliare questo libro a chiunque dica: “la matematica non la capisco proprio …”, perché leggendolo potrebbe scoprire il divertimento che può esserci nel fare calcoli, integrali e fattoriali, e nel capire come questi possono descrivere la realtà.
Mario Sabatini, Istituto di Istruzione Superiore “Ettore Majorana”, Avezzano
Chiarezza espositiva : 10
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Il testo di Alex Bellos stabilisce una somiglianza tra i numeri e gli uomini, e già detto così, nasce
qualche perplessità. Se poi diamo la parola all’Autore, ci meravigliamo ancora di più nel sentir
dire che la matematica è come una barzelletta, alla fine strappa sempre un sorriso. Speriamo
anche noi di poter sorridere.
Ad una prima lettura il libro può risultare di difficile comprensione, ma andando avanti il lettore si
accorgerà di come l'Autore sia riuscito a rendere gradevoli anche gli argomenti più ostici.
Si va dalla matematica base fino ad arrivare a quella che può essere definita la matematica attuale, che da Newton in poi aiuta a risolvere problemi in campo matematico-scientifico.
Ma la cosa interessante è che l'Autore riesce a far capire in quale modo usare la matematica per
semplici giochi ed enigmi. Nel libro sono riportati alcuni esperimenti fatti dall'Autore in ambito sociologico, per esempio qual è il numero preferito di ognin persona. Si può dire che Alex Bellos
presenti la matematica come fosse un gioco, offrendo cosi una via al lettore, anche a quello più
recalcitrante, interessante e divertente per imparare la matematica .
Per la lettura del libro non serve aver acquisito conoscenze approfondite o avere doti particolari;
certo ci sono argomenti più difficili altri meno, ma il lettore “armato” di curiosità, buon umore ed
un po’ di pazienza leggerà questo libro con immenso piacere.
Lo scopo dell'Autore pare sia stato proprio quello di rendere comprensibile e accessibile a tutti il
contenuto del libro, compito che ha svolto con molta cura anche attraverso l'utilizzo di esempi e
figure.
A tratti la lettura può risultare un po' faticosa perché l'Autore si sofferma “troppo” su alcuni argomenti. Forse l'appendice poteva essere arricchita con altre spiegazioni per argomenti più complessi. Nulla però compromette il piacere e la gioia della lettura. Sono rimasto molto soddisfatto
da questo libro; a tratti mi sono anche divertito perché, come ci dice l'Autore, “la matematica è
un gioco, è il gioco della vita”.
Stefano Bufo, Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci”, Pescara
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Non giudicare sbagliato ció che non conosci, cogli l' occasione per comprendere.
(Pablo Picasso).
La citazione dell' artista spagnolo esemplifica pienamente il senso della lettura del libro di Marco
Ciardi "Galileo & Harry Potter. La magia puó aiutare la scienza?" (Carocci). Vengono posti agli
antipodi i due modelli più comuni e antichi di conoscenza: quella empirica e animista (contraddistinta da superstizioni, credenze legate alla sfera magica, onirica e religiosa), largamente diffusa
prima della nascita della scienza moderna; e quella scientifico-razionale (dovuta in primis a Galileo e al suo "metodo scientifico"), il cui scopo é sottoporre idee e teorie ad ogni genere di prova,
dimostrando la loro validità oggettiva ed universale in maniera agnostica, ovvero lontana da credenze e convincimenti di diversa natura. La loro disamina tocca diversi aspetti grazie anche al
contributo di grandi sapienti tra cui Leopardi, Newton, Kant e lo stesso Galileo, (oltre ad una serie di scrittori e critici contemporanei), opportunamente selezionati dall' autore. I loro pareri riguardano diversi temi e mettono in luce concetti anche imprevedibili; seppure la conoscenza "irrazionale", data dalle credenze, sia obiettivamente molto meno attendibile ed oggettiva di quella
scientifica, esse risultano essere indiscutibilmente legate da un rapporto di reciprocità. Ció che
stimola la scienza (che é un prodotto umano) é la facoltá appartenente allo stesso uomo di superare i limiti attraverso la fantasia e la creativitá, immaginando sempre nuovi scopi ed orizzonti
e, per questo motivo, é ingiusto procedere al suo totale annullamento. Ció porterà l' autore ad interrogarsi sui rischi della loro compresenza e sul metodo con cui la scuola , ed in generale la società, trasmettono il sapere scientifico; sottolineando la necessità di diffondere la conoscenza di
argomenti logici, ma soprattutto di promuovere anche i valori che ne stanno alla base in modo
tale da tenere alto il livello civile e culturale di un paese democratico. A mio parere, la lettura del
libro risulta piacevole poiché in grado di rendere leggeri argomenti di grande spessore culturale
(su cui si tengono numerosi dibattiti specialistici), conferendo comunque autorevolezza alle argo-
mentazioni grazie alla presenza di numerosissimi riferimenti filosofici e storici. A ciò contribuisce
sicuramente il linguaggio che, seppure talvolta articolato, (soprattutto nei brani riportati nel testo), permette una buona comprensione dei temi e del filo logico seguito. Un libro sicuramente
capace di capovolgere i punti di vista con cui generalmente si é abituati a rapportarsi non solo
con il sapere ma, in generale, anche con i metodi in cui esso viene concepito e trasmesso. La
scelta é soggettiva, tuttavia il libro offre un' importante chiave di lettura e riflessione sul mondo e
sul contesto in cui siamo inseriti.
Tiziano Cellamare, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Cosa hanno in comune Galileo Galilei, padre della scienza moderna, e Harry Potter, il mago più
famoso dei nostri tempi? Marco Ciardi, storico della scienza e autore di numerose pubblicazioni,
cerca di dare una risposta a questa domanda attraverso il racconto di un viaggio nel tempo ai
confini della scienza, tra magia e fantasia .
Il volume è un raccolta di saggi (nove) sul tema del rapporto tra le scienze, la magia e le pseudoscienze.
In ogni saggio l’autore affronta questo tema attraverso il riferimento ad alcune figure emblematiche della storia della scienza.
Così, nel corso del viaggio, scopriamo che uno dei più grandi scienziati di tutti i tempi, Isac
Newton, che elaborò il calcolo infinitesimale e la teoria della gravitazione universale, fu anche
appassionato di alchimia e credeva nella pietra filosofale, il cui potere era quello di riuscire a trasformare i metalli vili in elementi preziosi e donare l’immortalità, .
Allo stesso modo Immanuel Kant, il più grande filosofo dell’illuminismo, insegnante di geografia
fisica, si interessava di chiaroveggenza e comunicazione con gli spiriti.
Sul versante opposto, S.T.Coleridge, uno dei più grandi poeti del Romanticismo inglese, ha tratto
ispirazione per alcune sue poesie da testi di divulgazione scientifica.
Insomma, sembra che nel corso dei secoli molti grandi personaggi, compresi Dante, Einstein e
Leonardo, non abbiano fatto molta distinzione tra letteratura, filosofia e scienza.
Come è possibile stare contemporaneamente dalla parte della scienza e da quella della magia ?
Nell’ ultimo dei nove saggi, intitolato “La scelta di Harry”, l’autore chiarisce che la fiducia nella
scienza non è in contraddizione con l’interesse per la magia o le pseudoscienze: queste infatti
hanno rappresentato il punto di partenza per la conoscenza del mondo, come un sapere prescientifico con il quale l’uomo ha tentato di spiegare i fenomeni naturali prima della nascita della
scienza. Ancora oggi l’immaginazione, sulla quale si fonda la magia, può aiutare la scienza nel
suo progresso verso i “mondi possibili” .
Ciò che è fondamentale è comprendere e far comprendere la diversa natura di questi saperi e,
come si evince dalla citazione da “H.Potter e la Camera dei Segreti” , scegliere da che parte stare: la scienza e il metodo scientifico sono infatti alla base della libertà di pensiero, sulla quale si
fondano la democrazia e i diritti umani, mentre il fanatismo e l’autoritarismo derivano da una visione “magica “ del mondo”. Una volta stabiliti dei confini netti tra scienza e magia o pseudoscienza, è possibile amare Harry Potter come Galileo, la scienza come la magia della letteratura
fantasy e si comprende che l’immaginazione è alla base dell’una e dell’altra.
L’autore utilizza uno stile molto chiaro, con periodi brevi e un linguaggio semplice, nonostante i
continui rimandi ad altre fonti e le frequenti citazioni .
Ho trovato la lettura molto interessante, soprattutto perché ho scoperto aspetti di personaggi famosi che spesso non vengono riportati nei manuali di studio e perché ho compreso facilmente
l’analisi del rapporto tra scienza e magia, condotta attraverso esempi tratti dalla storia e dalla letteratura .
Consiglio a lettura di questo volume a tutti coloro che come me, amano le discipline scientifiche
ma sono anche appassionati lettori di Harry Potter e in generale della letteratura fantasy.
Rebecca Del Re, Liceo Scientifico “Galileo Galilei”, Lanciano (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 8
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Marco Ciardi, saggista e storico della scienza dell’Università di Bologna, prende spunto da un articolo di Piergiorgio Odifreddi, il quale sosteneva che leggere le avventure di Harry Potter o Il Signore degli Anelli potesse portare allo sviluppo di una mentalità irrazionale e antiscientifica.In
questo libro Ciardi indaga il rapporto fra magia e scienza, proponendo come simboli i due personaggi del titolo: Galileo Galilei è il fondatore del metodo scientifico, che procede razionalmente
nello studio dei fenomeni e nell’esplorazione del cosmo, Harry Potter è il piccolo mago, inventato
dalla scrittrice inglese J. K. Rowling, che vive in una dimensione parallela a quella degli uomini,
dove un colpo di bacchetta o una formula magica possono risolvere una situazione disperata. La
magia è un sistema di conoscenze teoriche e pratiche che solo pochi eletti possono imparare,
come accade a Hogwarts. La scienza, invece, è un metodo con regole chiare, rigorose e condivise, per cui tutte le scoperte devono essere verificate e replicate dall’intera comunità scientifica.
Ciardi dichiara inequivocabilmente che considera la scienza il metodo migliore per produrre conoscenza secondo principi legati alla libertà di pensiero, al senso critico e alla democrazia.
Galileo, però, non s’interessò solo di fisica e di astronomia ma, avendo una formazione letteraria
e artistica coltivò parecchi altri interessi, compresa la musica e la letteratura. L'autore continua
sottolineando le intersezioni fra magia e scienza attraverso alcune grandi figure, come Isaac
Newton, che si dedicò allo studio dell'alchimia e all'interpretazione biblica, forse per più tempo
che allo studio della fisica, Keplero che cercò di armonizzare le leggi dei moti dei pianeti con il
misticismo pitagorico, il filosofo Immanuel Kant che indagò i fenomeni psichici e la comunicazione con gli spiriti, con serietà scientifica e mente aperta, come attualmente procedono le indagini del CICAP. Ricerche delle “pseudoscienze” che si sono rivelate utili per lo studio dei fenomeni
psicologici.Per combattere le intrusioni della magia nella scienza è importante ricordare che il
sapere non ha avuto un percorso lineare come appare nei testi di studio; bisogna inquadrare
storicamente il problema per comprendere come uno scienziato sia stato influenzato da convinzioni tipiche del suo tempo. Attraverso la dimensione storica acquistano un significato diverso
anche le discipline più specialistiche, che appaiono sterili e molto distanti dalla realtà. I docenti
delle materie scientifiche dovrebbero insegnare ai loro allievi in stretta sinergia con i colleghi di
storia e filosofia, mostrando anche gli errori e i vicoli ciechi che hanno portato a formulare leggi e
teorie scientifiche, ma anche insegnare a riflettere sul mito positivista ottocentesco, con Giacomo Leopardi o sulla follia dello scienziato Frankenstein di Mary Shelley, per comprendere che lo
sviluppo scientifico non è sufficiente a garantire il progresso civile e morale. Harry Potter ci aiuta
a ricordare che l’importante, nella vita, è fare scelte meditate e responsabili, riscoprire i valori
che stanno alla base della scienza. In questo modo la scienza diviene anche un laboratorio di
democrazia poiché al di là delle nozioni è un metodo che garantisce a tutti le stesse possibilità di
accedere alla conoscenza. Come Harry Potter, anche noi possiamo scegliere se stare dalla parte della scienza, perché saranno proprio le nostre scelte a fare la differenza.
Chiara Di Michele, Liceo Classico “Gabriele D’Annunzio”, Pescara (*)
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
Magia uguale meraviglia e mistero.Essa ha da sempre affascinato ogni uomo,tanto da essere
presente in maniera più o meno evidente nei testi più antichi della letteratura,a partire dall'Odissea nella figura di Circe,fino ad arrivare ai giorni nostri con Harry Potter.Cosa intende oggi la nostra società per magia?Cosa è cambiato?Cosa hanno di diverso e cosa in comune Galileo Galilei e Harry Potter?Siamo sicuri che l'immagine che noi abbiamo in mente di scienziato corrisponda alla verità?Siamo infatti soliti separare nettamente la scienza dalla magia.E' Marco Ciardi a rispondere ai diversi interrogativi assicurando che non è esattamente così.E' vero che dalla semplice forma di sapere esoterico che tentava di definirsi scienza delle forze naturali,si è giunti
all'avvento di un ideale scientifico razionalistico che etichetta come “illecito” tutto ciò che non sia
sperimentale.Ma chi si aspetterebbe che Newton si sia interessato alla lettura e allo studio di te-
sti alchemici o che Kant si sia dedicato al tema della comunicazione con gli spiriti?Con il suo libro,l'autore non ha voluto essere un accanito difensore della scienza,ma anzi dimostrandosi depositario di studi approfonditi, ha presentato quest'ultima come il risultato di un graduale processo di autonomia rispetto alla fede religiosa,riconoscendone le iniziali metodologie ancora legate
a teorie palesemente false(ciò spiega perchè grandi personaggi come Galileo furono ingiustamente perseguitati per le loro “eresie”).La scienza è infatti una disciplina complessa che si è
sempre dovuta confrontare con il contesto culturale corrente,fino a comprendere che alcuni fenomeni,come le visioni e le profezie,nonostante la loro infondatezza,hanno soddisfatto la tendenza innata dell'uomo di credere facilmente a ciò che preferisce.Chiunque,però,potrebbe obiettare che in fondo la scienza non ha poi estirpato del tutto tentativi di previsione,che addirittura in
molti casi si sono trasformati in vere e proprie frodi.Sono ancora molti,ad esempio,quelli che
continuano a prendere in considerazione le profezie di Nostradamus o che si comportano alla
stregua di maghi e veggenti.Ciò avviene,non solo per la mancanza di competenze storiche in un
certo contesto,ma piuttosto perchè la magia si dimostra l'unico mezzo in grado di fornire
all'uomo una rivelazione soprattutto in periodi di crisi e di difficoltà.Il compito della scienza è dunque quello di diffondere una mentalità non magica,in quanto solo essa è un “sapere
pubblico,controllabile,riproducibile e verificabile da tutti,universale e fondato sul principio
dell'uguaglianza delle intelligenze”.Marco Ciardi, con il suo stile coinvolgente,ha consentito di
aprire una finestra su un tema originale,sfatando alcune credenze comuni e mettendo in luce le
diverse sfaccettature del rapporto che intercorre tra scienza e magia.Al termine della lettura,
sono stata inevitabilmente portata, dalle chiare spiegazioni dell'autore, a costruirmi una mia personalissima idea. Posso affermare con convinzione che anch'io sto dalla parte della scienza. Innanzitutto perchè essa essendo fruibile da tutti,contribuisce all'affermazione di una mentalità tollerante e alla libertà di pensiero,a differenza della magia che è un sapere occulto riservato a pochi.Ma affermo con altrettanta convinzione che anche la scienza,al pari della magia,essendo sottoposta al progresso della conoscenza,ha bisogno dell'immaginazione,l'unica in grado di generare l'eccitazione della scoperta del “nuovo”.
Selene Frattura, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 8
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
Questo libro, scritto dal professore universitario Marco Ciardi, si pone un obiettivo chiaro fin dalle
prime pagine: spiegare che cos'è la scienza e quanto essa abbia a che fare con quella che noi
comunemente chiamiamo "magia", spaziando al di là delle semplici convinzioni basilari presenti
in ognuno di noi (come il metodo scientifico di Galileo). Con un linguaggio chiaro e semplice,
comprensibile anche a chi di scienza non sa nulla l'autore riesce a spiegare in poche righe un
universo del tutto nuovo e sconosciuto presentando un Galileo esperto di letteratura, un Newton
studioso di alchimia e spiegando come in realtà ciò sia molto più normale di quanto possa sem-
brarci. Il grado di coinvolgimento aumenta grazie all'espediente di accostare i vari personaggi e
accadimenti della storia della scienza narrati al personaggio di Harry Potter, il maghetto nato dalla penna di J.K. Rowling e amato da adulti e ragazzi. Harry ha a che fare con buffissimi animali
magici, gli ippogrifi, ed ecco la notizia che anche Galileo si cimentava con la descrizione di esseri simili; Harry cerca disperatamente la pietra filosofale di Nicolas Flamel ed ecco che Ciardi ci illustra la storia di questa pietra e del suo creatore; Harry sceglie da che parte stare e l'autore ci fa
capire che, come per il maghetto, anche per noi ciò che conta è ciò che scegliamo. Egli riesce
inoltre a farci capire quanto in realtà non sia così netta e marcata la linea divisoria fra scienza e
superstizione spiegando che la scienza in quanto tale non è infallibile e che anzi, come tutte le
discipline, ha anche essa i suoi punti deboli. Complessivamente è un libro piacevole e interessante che riesce a coinvolgere e appassionare fino all'ultima sillaba dallo scienziato più esperto
alla persona con meno conoscenze scientifiche proprio perchè, come ci spiega l'autore, scienza,
immaginazione e storia sono inscindibili.
Alice Giordano, Liceo Scientifico “Andrea Bafile”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 8
Capacità di coinvolgere il lettore : 9
Attualità tema : 9
Originalità : 8
Valutazione complessiva : 9
"La scienza è un'avventura e ogni scienziato dovrebbe studiare non solo ciò che gli interessa,
ma ampliare la sfera delle varie discipline: essa è come un'arte e, in conformità con ogni attività
creativa, ha bisogno dell'immaginazione."
Cosa possono avere in comune Galileo Galilei, l'emblema della scienza moderna, e Harry Potter, il famoso maghetto nato dalla penna di J. K. Rowling? Marco Cialdi, storico della scienza
all'Universitá di Bologna e presidente del CICAP in Toscana, ci aiuta a scoprirlo nel suo nuovo libro "Galileo e Harry Potter. La magia può aiutare la scienza?" Attraverso un viaggio ai confini tra
scienza, magia e fantasia, all'interno del quale si trova Newton sotto le spoglie di lettore appassionato di Nicolas Flamel e Giacomo Leopardi sotto le spoglie di un attento studioso di materie
scientifiche, Kant alle prese con la questione dell'esistenza degli spiriti e Frankestein affascinato
dai segreti dell'archivio e della chimica. Dopo aver espresso la sua opinione circa il metodo
scientifico, l'autore ci ricorda come la scienza sia anche cultura e che le discipline scientifiche
trattano problemi sia di natura scientifica che culturale e filosofica. E se la lettura di Harry Potter
forse non può farci capire la scienza in quanto tale, può invece indurci a considerare molto prezioso il modo di effettuare le nostre scelte perché, come Harry, anche noi possiamo decidere da
che parte stare, dimostrando quel che siamo veramente. L'autore ci spiega come gli oggetti della
fantasia siano completamente diversi da quelli della scienza, dove é necessario occuparsi di ciò
che realmente esiste e che gli universi della scienza possono essere ancora più fantastici di
quelli pensati dalla fantasia, anzi del tutto inimmaginabili per la mente umana, e come, proprio in
questo, consiste il loro fascino; ci spiega come l'alchimia sia una forma di sapere molto antica,
che ha caratterizzato la storia di numerose civiltà, da quelle mediterranee a quelle indiane e cinesi, come raggiunse uno straordinario sviluppo durante l'età ellenistica presso la cultura bizantina e, soprattutto nel mondo islamico e come, grazie alla cultura araba, raggiunse l'Europa nel
Medioevo, dove rappresentava un modello di riferimento per tutte le altre scienze. Ci spiega inoltre come, secondo una leggenda, alcuni alchimisti riuscirono a fabbricare la pietra filosofale, tra
questi Nicolas Flamel e di come Newton era alla ricerca dell' "autentica alchimia antica". Giunti al
termine del nostro viaggio tra scienza, magia e fantasia, possiamo tranquillamente affermare
che è possibile leggere Harry Potter e contemporaneamente amare e capire la scienza.
Anzi, leggendo favole o fiabe, fantasy e fantascienza, per non parlare del variegato universo di
fumetti, si diventa scienziati migliori. L'importante é distinguere il giorno dalla notte e dunque,
quando si fa scienza, attenersi alle evidenze dei fatti e dell'osservazione sperimentale. Bisogna
ricordarsi che la tendenza a vedere le cose in modo "magico" è strettamente legata alla natura
biologica dell'uomo. La scienza ha alla base la stessa motivazione della mitologia, della magia,
dell'animismo e dell'astrologia, cioè l'aspirazione di spiegare, predire e controllare. In conclusione l'immaginazione e la fantasia sono indispensabili per il lavoro dello scienziato, ma non possono certo stabilire da sole ciò che è vero e ciò che è falso. Per questo bisogna attenersi alla regole e ai valori basilare del metodo scientifico.
Alessia Nicoli, Liceo Classico “Domenico Cotugno”, L’Aquila
Chiarezza espositiva : 9
Capacità di coinvolgere il lettore : 8
Attualità tema : 9
Originalità : 9
Valutazione complessiva : 9
M. Ciardi, Galileo & Harry Potter, Carocci editore, 2014
Il titolo del libro appare subito avvincente: l’ideale collegamento tra Galileo ed Harry Potter crea
nel lettore l’aspettativa di un filo conduttore che accomuni lo scienziato pisano e il maghetto di
Hogwarts, scoprendone affinità e svelandone differenze. Tuttavia, il riferimento ai due personaggi costituisce il pretesto per affrontare un discorso più complesso, relativo al rapporto tra scienza
e magia.
L’Autore si pone sin dalle prime pagine dalla parte della scienza, esaltandone i pregi, il metodo
di indagine e soprattutto l’accessibilità a tutti. La magia invece, costituita da formule esoteriche,
è una disciplina che si tramanda soltanto tra persone “elette”. La scienza, inoltre, ha il dovere di
dimostrare e lasciar verificare le proprie conquiste dagli altri studiosi; la magia non ha questa
apertura verso tutti, essendo custodita nel sapere di pochi.
Marco Ciardi, docente di Storia della scienza presso l’Università di Bologna, procede nell’erudito
racconto lungo un percorso ricco di riferimenti a matematici, chimici, filosofi, letterati per sottolineare il rapporto tra scienza e letteratura. Galileo scriveva sonetti, era appassionato dell’Orlando
furioso ed aveva dedicato molto tempo a commentare l’opera del Petrarca e del Tasso. Ciò per-
ché la letteratura e la poesia consentono di sviluppare quella capacità di immaginazione utile per
chiunque voglia compiere una rivoluzione in campo astronomico.
Ciardi condivide anche l’importanza della storia per la formazione dello scienziato di oggi. La
storia, come la scienza, è piena di misteri, ma ha le sue regole. Cosa vuole dire lo scrittore? Egli
vuole affermare che entrambe le discipline richiedono un’analisi delle fonti trattate: è necessario
responsabilizzare ognuno delle affermazioni e delle azioni che compie.
Trattando della rilevanza che ha per l’uomo la capacità di apprendere, l’Autore “scocca una freccia che si conficca nel cuore della scuola”. Vi sono due problemi all’interno del sistema scolastico: un eccessivo specialismo settoriale dei professori ed una incapacità degli stessi (in particolare quelli di materie scientifiche) di insegnare non solo la formula ma anche la storia che ha portato ad essa. Non si può far passare la scoperta di un elemento chimico come un evento miracoloso capitato per pura fortuna. Occorre che i docenti siano disposti a ridurre la propria preparazione specialistica per abbracciarne una più ampia ed aperta alle altre discipline.
Gli argomenti sono trattati con stile scorrevole, espresso in una forma godibile. La parte iniziale
del libro potrebbe far desistere il lettore dall’avventurarsi in questo mondo ai confini tra scienza e
magia, ma superate le prime pagine, l’Autore scende in campo e comunica in modo diretto il suo
messaggio. Il testo non risente negativamente dei numerosi nomi di personaggi citati, anzi ne
esce arricchito e conduce per mano il lettore tra scoperte, invenzioni, riflessioni.
Gli appassionati, come me, della storia del bambino del sottoscala di Privet Drive n. 4, benchè
Harry Potter venga citato poche volte rispetto alle aspettative iniziali, potranno essere interessati, incuriositi e stupiti di come, effettivamente, dietro ad una scoperta vi sia una grande storia, ricca di peripezie e fatiche spesso non riconosciute, di come la scienza sia sorella della letteratura
e delle altre materie umanistiche e di quanto sia affascinante il mondo scientifico che ha una magia tutta sua.