Viktoria

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7. Sparta e Atene in epoca arcaica
1.Sparta nelL'epoca arcaica
Le fonti della storia di Sparta
Sparta e Atene erano due citta diverse: Sparta era dorica, mentre Atene era ionica. Avevano due concezioni di vita e due ottiche
culturali assolutamente inconciliabili непримиримый.
La storia di Atene per noi e’ conosciuta grazie a numerose informazioni storiografiche e archeologiche.
Le fonti della storia di Sparta invece sono pochissime e nella maggioranza son о assai piu leggendarie che veritiere. Qualche
notizia diretta sulla società spartana viene dai frammenti dei poeti Tirteo e Alcmane. Le informazioni su Sparta sono poche e
vanno valutate con enorme cautela, in quanto provengono per la maggior parte da autori ateniesi, che non sono mai obiettivi e
neutrali. Alcuni di essi, infatti, furono ammiratori del sistema spartano, come Senofonte c Plutarco, altri furono anti-spartani,
come Aristotele.
La maggior parte delle nostre informazioni su Sparta provengono, dunque, da autori ateniesi.
Sparta era modello di pòlis oligarchica.
Atene era il modello di pòlis democratico
Le origini di Sparta
I resti di Sparta sono quasi inesistenti. La città non aveva mura, né grandi monumenti che potessero sopravvivere a ricordo della
sua passata grandezza.
Sparta, consisteva in un gruppo di villaggi sparsi nella pianura. Gli ammiratori di questo popolo dicevano che le mura di Sparta
erano gli scudi dei suoi soldati.
La pòlis spartana nacque nel luogo in cui, prima dello stanziamento dei Dori, sorgeva la città di Lacedemone che era distrutta
attorno al 1200 a.C. Sulle sue rovine, dopo due secoli, nasce la nuova città dorica, situata nella regione chiamata “Laconia”;
L'espansione in Laconia e in Messenia
I primi passi di Sparta nella storia sono incerti. Erano circondati da vicini ostili ,dovevono lottare duramente per sopravvivere.
Attorno al 750 a.C. diventano i padroni della Laconia e di lì iniziarono a espandersi verso la vicina regione della Messenia: la
conquista della Messenia avvenne dopo due guerre durissime dette “guerre messeniche (tra il 735 e il 668 a.C.)”.
In quest’epoca veniva Tirteo, il poeta nazionale di Sparta: nei suoi versi, infatti, egli celebrò le imprese militari e la vita per la
patria.
La "collettivizzazione" del valore epico
Un ideale collettivo: Se gli eroi omerici avevano lottato ed erano morti per una fama individuale, i cittadini
combattevano e morivano per un ideale politico comune, cioè per gli ideali della pòlis.
I guerrieri combattevano uno a fianco all’altro; non si impegnavano in scontri individuali, ma ciascuno dipendeva
strettamente dai compagni. Questa tattica militare per lungo tempo era lo strumento militare che dava ai Greci la supremazia
sugli altri popoli;
Il consolidamento dei confini
Attorno al 668 a.C. era finita la conquista della Messenia: gli Spartani risolvevano i suoi problemi di fabbisogno alimentare e
cessavano di espandersi.
Da allora in poi la sua politica fu essenzialmente rivolta al mantenimento dei confini e del delicatissimo equilibrio economico e
sociale interno.
In questo periodo furono promulgate обнародовал le “costituzioni di Licurgo: la città divenne la garante e il simbolo della
conservazione aristocratica.
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