Ferro e rene
Dr. med. Silvio Pianca
Nefrologia ed emodialisi, Ospedale Regionale di Lugano
L’insufficienza renale cronica è una patologia progressiva caratterizzata dalla perdita graduale e irreversibile
della funzione dei reni che sono organi essenziali per la sopravvivenza dell’essere umano. Le cause che portano
all’insufficienza renale cronica sono soprattutto patologie vascolari e metaboliche quali l’ipertensione arteriosa,
il diabete e l’obesità. La sua diffusione nella popolazione mondiale ha presentato nell’ultimo trentennio un
andamento quasi esponenziale e attualmente sta assumendo i caratteri di una vera e propria epidemia. L’aumento
riguarda soprattutto le nefropatie diabetiche, ipertensive e vascolari. Sono colpiti entrambi i sessi e soprattutto
gli anziani. Nel 2009 sono stati recensiti nel mondo 1,9 milioni di pazienti in emodialisi e 200 000 pazienti in
dialisi peritoneale. Nel Cantone Ticino la prevalenza dei pazienti in dialisi è attualmente di circa 240 (ca. 225 in
emodialisi e ca. 15 in dialisi peritoneale) con un’incidenza di circa 50 pazienti all’anno. Il paziente nefropatico
è per eccellenza un paziente polimorbido con un’elevata mortalità perché con il progredire dell‘insufficienza
renale tende a sviluppare delle gravi complicanze a carico del sistema cardiovascolare. In aggiunta ai tradizionali
fattori di rischio cardiovascolare nei pazienti si riscontrano fattori di rischio non tradizionali che comprendono
l’alter ato metabolismo calcio-fosforo, l’infiammazione cronica, le tossine uremiche, l’aumento degli «advanced
glycosilation end-product» (AGEs) e anche l’anemia. L’anemia che rappresenta una complicanza dell’insufficienza
renale cronica può contribuire in modo sfavorevole all’andamento clinico del paziente. Con il progressivo
decrescere della funzione renale, l’anemia tende ad assumere proporzioni sempre più rilevanti. L’anemia risulta
associata ad un aumento dell’ipertrofia ventricolare sinistra, ad un aumento della prevalenza dell’insufficienza
cardiaca e ad un aumento della mortalità. L’associazione tra anemia, insufficienza renale cronica e insufficienza
cardiaca è alla base del «cardiorenal anemia syndrome». La dipendenza reciproca tra insufficienza renale
cronica e scompenso cardiaco si può interrompere curando l’anemia. L’anemia è causata in primo luogo da una
diminuzione della sintesi renale di eritropoietina. Tra gli altri fattori che giocano un ruolo troviamo la diminuzione
della risposta del midollo ematopoietico alla eritropoietina e una diminuzione dell’emivita dei globuli rossi.
All’anemia contribuisce in modo importante anche la carenza marziale dovuta a sanguinamenti occulti e alla
diminuzione dell’assorbimento intestinale del ferro che è una caratteristica del paziente nefropatico. La
gestione dell’anemia ed in particolare del ferro rivestono pertanto un ruolo importante per migliorare la qualità
della vita e la prognosi dei pazienti con insufficienza renale cronica. Le caratteristiche del paziente nefropatico
rendono il suo trattamento difficile e complesso, con necessità di un perfezionamento continuo sul piano
scientifico e tecnologico. L’approccio terapeutico multidisciplinare è indispensabile e la collaborazione tra medici
di base e nefrologi rappresenta una garanzia per migliorare la prognosi di questi pazienti.