Poesia
Notte stellata, notte senza vento,
fiume d’incontenibile silenzio
che risucchia ogni nome, ogni parola
affinché sorga in assoluto il Verbo
e generi dal nulla un mondo nuovo,
e fiorisca la sabbia, e il mare covi
nelle profondità semi di vita.
Luce sonora nello spazio, voce
dall’alto emana e tutto si rischiara,
cantano pietre, vibrano radici,
la Terra è uno strumento le cui corde
segrete ricompongono armonie
perdute all’uomo. Su dal sonno l’anima
ora si desta, muove alla sorgente
e un’acqua pura finalmente beve.
Poi tutti insieme cercheremo il guado
lungo la riva oscura. Già balugina
sull’altra sponda la promessa, il luogo
in cui saremo liberi da sguardi
che obliqui si difendono guatando
per occulte minacce. Non piú stretti
da catene feroci, passeremo
la rapida corrente, mani salde
nel rosario di uomini redenti.
Uniti nello slancio, il cuore lieve,
vinceremo la piena, conquistando
oltre la furia e il vortice, la quiete,
dopo l’arsura dell’esilio, il Regno.
Fulvio Di Lieto
L’Archetipo – dicembre 2006
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