idb novembre 2008.PUB - Società Italiana di Scienze

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Foglio di informazione professionale per gli Infermieri
Pediatrici e gli Infermieri che assistono Bambini
a cura della Società Italiana di Scienze Infermieristiche Pediatriche
Anno III, Numero 36, Novembre 2008
Reg. Trib. FI n.5619
SPRAY REFRIGERANTE PER IL DOLORE
DA INCANNULAMENTO VENOSO
Farion KJ, Kym Newhook KL, Gaboury I et al.. The effect of vapocoolant spray on pain due to intravenous cannulation in children: a
randomized controlled trial. CMAJ 2008; 179 (1): 31-36
Gli Infermieri che lavorano con i bambini devono saper utilizzare una varietà di strumenti per la riduzione del dolore da
procedura. I più diffusi sono rappresentati dagli anestetici locali in crema, tecniche di distrazione, di rilassamento o di
autoregolazione. Questi sistemi, pur essendo efficaci, richiedono del tempo per essere efficaci e quindi si adattano
principalmente a interventi effettuati in elezione.
Lo studio che proponiamo è un trial controllato randomizzato in doppio cieco che ha misurato l’efficacia dell’uso dello spray
refrigerante rispetto all’uso di uno spray placebo in bambini sottoposti ad incannulamento venoso periferico in urgenza.
Per lo studio è stato ritenuto urgente un incannulamento da effettuare obbligatoriamente entro 30-45 minuti dall’accertamento
iniziale. Sono stati arruolati 80 bambini di età compresa tra i 6 ed i 12 anni. Sono stati randomizzati 40 bambini al trattamento
con placebo e 40 al trattamento con spray refrigerante.
I criteri di inclusione nello studio sono stati:
1) necessità di incannulamento urgente
2) età compresa tra i 6 ed i 12 anni
3) consenso scritto di genitori e bambini
I criteri di esclusione sono stati:
1) necessità di reperire un accesso vascolare in emergenza
2) controindicazioni all’uso dello spray (sensibilità agli idrocarburi alogenati, vasculopatie periferiche)
Prima dell’esecuzione della procedura è stato chiesto ai bambini di segnalare quanta paura avessero di sentire dolore durante
la venipuntura (alti livelli di ansia amplificano la percezione del dolore). Il livello di ansia è stato misurato mediante scala di tipo
VAS.
Ad entrambi i gruppi di pazienti (gruppo sperimentale e gruppo di controllo) è stata fornita un’appropriata preparazione alla
procedura, secondo il protocollo normalmente in uso nel reparto, e sono state eseguite tecniche di distrazione. In seguito, al
gruppo sperimentale è stato applicato lo spray refrigerante ed al gruppo placebo è stato applicato uno spray a base di
soluzione fisiologica a temperatura ambiente. Il reperimento dell’accesso venoso è stato eseguito entro 60 sec dalla
somministrazione dello spray.
Immediatamente dopo l’esecuzione della procedura, il dolore del bambino è stato misurato mediante scala VAS ai cui estremi
vi erano la definizione “nessun dolore” e “dolore intollerabile”. Il dolore durante l’incannulamento è stato calcolato come la
distanza media tra l’estremo “nessun dolore” e la quantità di dolore indicata dal bambino dopo la procedura.
Risultati: E’ stata trovata una riduzione significativa riduzione del dolore nei bambini in cui è stato sperimentato lo spray
refrigerante (differenza media nella scala VAS di 19 mm p<0,01). L’incannulamento è stato possibile al primo tentativo più
frequentemente nei bambini sottoposti allo spray refrigerante (85%) rispetto a quelli sottoposti al placebo (62,5%). Lo studio ha
stimato che, con l’uso dello spray refrigerante, si verifica un incannulamento non riuscito ogni 5 incannulamenti riusciti.
Lo studio ha quindi evidenziato che lo spray refrigerante è un sistema rapido ed efficace per ridurre il dolore da
incannulamento venoso. Inoltre questa tecnica aumenta le probabilità di riuscita della procedura ed è perciò uno dei
sistemi da preferire nelle situazioni in cui la scarsità di tempo non consente l’uso della crema Emla e di tecniche non
farmacologiche.
RACCOMANDAZIONI SULLA MISURAZIONE DELLA FEBBRE
E SULL’USO DI MEZZI FISICI PER ABBASSARLA
Linee Guida della Società Italiana di Pediatria. Minerva Pediatr 2008;60: 489-501
La misurazione della temperatura corporea è una delle manovre più frequentemente eseguite dagli Infermieri dei Bambini. Il
valore ricavato dall’esecuzione di tale tecnica fornisce importanti informazioni sullo stato del piccolo paziente, e può guidare le
scelte terapeutiche ed assistenziali dei clinici. Tuttavia nei reparti di pediatria si utilizzano diversi strumenti per la misurazione
della febbre. Quali termometri sono da prediligere? Quali sono i criteri da utilizzare per scegliere la sede di
misurazione della temperatura corporea? L’uso di mezzi fisici per ridurre la febbre è appropriato?
Recentemente la Società Italiana di Pediatria ha emanato delle Linee Guida sulla gestione del sintomo febbre nel
bambino, che contengono importanti indicazioni per la pratica clinica degli Infermieri. Vediamo qui di seguito alcune delle
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.
raccomandazioni più importanti.
Nonostante il fatto che la temperatura rettale sia da molti ancora oggi considerata il gold standard per la misurazione della
temperatura corporea, la via di misurazione rettale della temperatura corporea non dovrebbe essere impiegata di
routine nei bambini con meno di 5 anni a causa della sua invasività e del disagio che comporta (Livello della Prova III;
Forza della Raccomandazione D) La misurazione rettale della temperatura può essere presa in considerazione per i bambini
critici o privi di coscienza, se misurata da operatori esperti. In ogni caso non deve essere rilevata in bambini
immunocompromessi o con sanguinamento rettale. Si devono inoltre adottare tutte le misure necessarie per prevenire
possibili danni causati da movimenti improvvisi del bambino. In particolare, la misurazione non deve essere fatta col
bambino in posizione supina. La misurazione orale della temperatura corporea è da evitare nei bambini (Livello della
Prova III; Forza della Raccomandazione D). In considerazione della cessazione della loro produzione dei termometri a
mercurio (2010), l'uso di questi termometri deve essere progressivamente abbandonato. Comunque,
l’uso dei termometri a mercurio è sconsigliato nei bambini per il rischio di rottura e di contatto
col metallo (Livello della Prova III, Forza della Raccomandazione E). Per i bambini fino a 4
settimane si raccomanda la misurazione ascellare con termometro elettronico (Livello di Prova III;
Forza della Raccomandazione B). Per i bambini oltre le 4 settimane si raccomanda la misurazione
ascellare con termometro elettronico o quella timpanica con termometro a infrarossi (Livello di
Prova II; Forza della Raccomandazione B) La misurazione con termometro timpanico ad infrarossi è
maggiormente soggetta ad errori operatore-correlati e dovrebbe essere evitata a domicilio. A
domicilio, per la misurazione da parte dei genitori, per tutti i bambini viene raccomandata la
misurazione con termometro elettronico in sede ascellare (Livello di Prova II; Forza della
Raccomandazione B). Diversi mezzi fisici, tutti semplici ed economici, sono stati usati, specie in
passato, nel tentativo di ridurre la febbre nei bambini. Tra questi vanno ricordati la spugnatura con
liquidi tiepidi, il bagno, l’esposizione a correnti di aria fresca, il
raffreddamento delle coperte, l’uso di clisteri freddi, l’applicazione di borse del ghiaccio e
la frizione della cute con alcool. In tutti questi casi entrano in gioco uno o più dei
meccanismi necessari per la dispersione del calore, vale a dire conduzione, convezione
o evaporazione. L’impiego di alcuni dei suddetti mezzi fisici è stato associato
all’insorgenza di gravi eventi avversi, come la possibile comparsa di un effetto
paradosso, il brivido scuotente prolungato, e, infine, l’ipoglicemia profonda, lo stato di
coma o, addirittura, la morte, per le spugnature con alcool etilico o isopropilico. L’impiego di spugnature tiepide non è stato
dimostrato essere associato a gravi effetti collaterali, tuttavia sono segnalati segni di discomfort per il bambino rispetto di
paracetamolo. Analogamente il pianto è più comune nei bambini per i quali vengono utilizzate spugnature che in quelli nei
quali questi mezzi fisici non sono impiegati . Per questi motivi l'impiego di mezzi fisici per la terapia della febbre è
sconsigliato (Livello della Prova I; Forza della raccomandazione E). L'impiego di mezzi fisici rimane invece consigliato
in caso di ipertermia (Livello della Prova I; Forza della raccomandazione A).
Rispondi al quesito e vinci una penna USB da 2 GB
Tra tutti coloro che invieranno entro il 12.12.08 la risposta corretta alla mail: [email protected] verrà estratto a sorte un nominativo
che vincerà una penna USB da 2 GB
Il Quesito di Ottobre
IL QUESITO DI NOVEMBRE
L’Infermiere deve somministrare ad un lattante il
vaccino per l’epatite B per via intamuscolare.
Qual è la sede in cui deve praticare l’iniezione?
1- m. deltoide
2- area dorso-glutea
3- area ventro-glutea
4- m. vasto laterale
Adams, Towle. Pediatric Nursing Care. Cap 8 pag.228
La risposta esatta era la n° 4, ovvero "sospettare un'appendicite
perforata". Il bambino è infatti stato ricoverato per escludere la
presenza di un'appendicite, ciò significa che ci sono sintomi che hanno
indotto i medici a sospettare la presenza di questa patologia. Il
momentaneo sollievo dal dolore è uno dei sintomi tipici della
perforazione appendicolare, insieme a febbre, gonfiore addominale e
disturbi gastrointestinali (vomito, diarrea...). Chiaramente è possibile
che il bambino riferisca di non avere più dolore per paura
dell'intervento chirurgico, come specificato nella risposta 1, tuttavia la
perforazione appendicolare è una delle complicanze più temibili che
potenzialmente potrebbero derivare dal quadro clinico descritto. La
priorità assoluta deve quindi essere quella di prendere in
considerazione questa eventualità ed avviare i percorsi diagnosticoterapeutici previsti per escluderla.
Al quesito di giugno hanno risposto 64 colleghi, con 13 risposte esatte e 49 non corrette. Tra i colleghi che hanno dato risposta esatta è
stata sorteggiata la collega Simona Sacilotto dell’Ospedale Pediatrico Meyer, che ha vinto un Nintendo DS. Congratulazioni !
PREMIO FEDELTA’ !
Questo mese abbiamo deciso di conferire un premio speciale al collega che ha partecipato al Quiz di IDB con la maggiore
assiduità: una penna USB da 2 GB.
Congratulazioni alla collega BARBARA CIARDI (Meyer, Firenze) e grazie per il suo assiduo interesse verso IDB !
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