articolo danza meditativa

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Daniela Mambretti
10 Maggio 2011
(2 pagine)
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Le pozioni magiche (non) esistono!
Promettono di dissolvere pene d’amore e dispiaceri, di rendere socievoli, oppure irresistibilmente
seducenti, ma anche felici e euforici. No, non sono elisir o pozioni magiche, ma una nuova
generazione di prodotti acquistabili in farmacia, su Internet o in profumeria. Ma vale la pena che
mantengano le promesse?Un esperto risponde.
L’ultimo nato è un rimedio austriaco a base di griffonia simplicifolia originaria della Costa
d’Avorio, utile contro il mal d’amore, inteso in senso lato: coppie che si separano, fidanzamenti
rotti, ma anche i figli che lasciano la famiglia d’origine o
la perdita dovuta a un lutto. Gli studi dimostrano che le
emozioni legate all’amore si manifestano, a livello
fisiologico, modificando i livelli di ormoni e di
neurotrasmettitori come la noradrenalina, la dopanima,
l’ossitocina, la vasopressina o la serotonina,
fondamentale nella regolazione dell’umore e la cui
alterazione è direttamente correlata al “romantic stress”.
Il nuovo ritrovato, acquistabile in farmacia, riuscirebbe a
ribilanciare, in modo naturale e senza creare dipendenza,
l’equilibrio serotoninergico alterato dalla rottura
sentimentale, normalizzando il tono dell’umore, il ritmo
sonno-veglia e le funzioni del sistema nervoso: insomma,
una vera manna per cuori infranti, abbandonati, traditi. Migliora, invece, i rapporti sociali dei più
timidi e introversi, lo spray nasale all’ossitocina, riconosciuto come l’ormone in grado di
amplificare e fortificare i legami genitoriali e di coppia, ma, oggi, riscoperto anche come efficace
aiuto per le persone più timide, con grandi difficoltà a relazionarsi, mentre sembra non avere alcun
effetto su quelle già caratterialmente estroverse. Si sono susseguiti diversi studi, ma il più
sorprendente è stato condotto congiuntamente da ricercatori israeliani e statunitensi su soggetti
autistici, riuscendo a dimostrare che la somministrazione dello spray all’ossitocina aveva
notevolmente migliorato le prestazioni empatiche dei soggetti che evidenziavano maggiori problemi
relazionali, mentre era risultata ininfluente in quelli ritenuti “socialmente competenti”. Superata la
barriera timidezza, si pone il problema seduzione, ma Internet corre in aiuto anche degli insicuri con
spray a base di feromoni, gli ormoni che provocano interesse sessuale in un altro individuo: basta
avvolgersi nella nuvola feromonica per accrescere istantaneamente il proprio sex appeal e far
repentinamente capitolare l’oggetto del desiderio. E poi, se proprio non dovesse funzionare, basta
correre in profumeria e “tirarsi su” con un profumo il cui packaging – a scanso di equivoci – è
popolato proprio dalle faccine sorridenti che rallegrano le e-mail. Il rivoluzionario profumo
psicotonico può, infatti, contare su micronutrienti attivatori di felicità e promette di rendere
spensierati dispensando aeree dosi di teobromina, una componente stimolante del cacao, e di
feniletilamina, conosciuta come love-drug, perché in grado di riprodurre sensazioni inebrianti come
quelle che si sperimentano quando si è innamorati. Ma non è finita, una lungimirante casa
cosmetica è andata oltre, studiando un’intera linea di “cosmetici felici”, in vendita on line e alle
Galleries Lafayette, a base della sensuale orchidea nera e di beta-endorfine, le molecole deputate a
far scattare nel cervello la sensazione di piacere. Creme, sieri, oli per viso e corpo e persino candele
alle note sontuose di vaniglia ambrata al servizio di esistenze da vivificare. Per ogni presunto
problema, limite o peculiarità caratteriale sembra esserci una soluzione pronta e a portata di mano,
non è richiesta una riflessione, un pensiero o impegno personale.
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In fondo, sembra non essere necessaria nessuna ricerca nelle profondità misteriose del proprio
essere, alla scoperta di parti insondate e risorse sconosciute, quelle stesse che nessuno si immagina
di possedere, se non trovandosi in situazioni di difficoltà, di sofferenza. Resta da capire se sia
proprio questa la giusta via per affrontare e risolvere quelli che sembrano essere problemi
insormontabili, ma pur sempre caratteristici e legati alla unicità di ogni essere. Ma certamente sarà
già allo studio uno spray per vincere ogni dubbio o perplessità.
IL PARERE DELL’ESPERTO
Fabio Furlani - Medico e psicoterapeuta
Formulazioni a base di molecole della felicità, spray anti-timidezza, compresse antitristezza: cosa può rivelare il ricorso a questi prodotti?
A livello macro, una società veloce che cerca soluzioni e espedienti veloci, che indica
modelli perfetti dove le emozioni faticose non sono tollerate e vengono lette come debolezze
da eliminare. Così ci si dimentica che le emozioni faticose sono, tanto quanto quelle
piacevoli, fondamentali messaggi sul nostro stato, su come stiamo, sulle letture che diamo
all’ambiente e, quindi, anche sulle relazioni con gli altri, su come stiamo vivendo la nostra
storia, la nostra vita.
Quanto tolgono all’esperienza del dolore, o, comunque, al percorso di conoscenza di sé e
dell’altro?
Possono cambiare il rapporto con la conoscenza di sé e le relazioni con gli altri. Alle persone
in difficoltà, potrebbero togliere la possibilità di scoprire di saper uscire dalle criticità, anche
da quelle apparentemente insuperabili. Un evento doloroso che non si riesce a superare mette
in scacco psicologico, il pensiero può diventare “sarà sempre così”. Dove la persona in
difficoltà dovesse sentirlo utile, un percorso di psicoterapia permette proprio questo:
approfondire la conoscenza di sé per andare a scovare quella faccia della medaglia che,
poiché in pieno dolore, sembrerebbe apparentemente non esistere. Così si può approdare ai
propri cambiamenti profondi e a un nuovo benessere. Inoltre, se non compreso, lo stato
doloroso potrebbe ripresentarsi.
Spesso si tratta di prodotti dichiarati privi di effetti collaterali o dipendenza: è davvero
così?
Si potrebbe ipotizzare una dipendenza psicologica. La persona che ne fa uso, raggiungendo i
risultati promessi, potrebbe pensare di non poterne fare a meno, mentre, invece, sta
semplicemente facendo ricorso, con più fiducia, alle proprie risorse pensando, invece, di
avere un aiuto esterno.
Daniela Mambretti
Immagine da: www.vetrogatto.blogspot.it
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