infuenza_da_virus_di_origine_messicana_20 05 11

Influenza pandemica
(A/H1N1p)
Aggiornamento del 20.05.11
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INFLUENZA UMANA PANDEMICA - A/H1N1p
Aggiornamento al 20 Maggio 2011
A seguito degli ultimi comunicati emessi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e del Centro Europeo di
Prevenzione e Controllo delle Malattie (ECDC), gli aggiornamenti in merito alla situazione epidemiologica
dell’influenza pandemica verranno pubblicati a cadenza bisettimanale.
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Sommario:
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La stagione influenzale è in gran parte finita nei Paesi a clima temperato appartenenti all'emisfero
boreale;
Alcuni Paesi tropicali hanno un basso grado di trasmissione virale tra cui: Repubblica Dominicana;
Venezuela (influenza A/H1N1p); Giamaica (influenza di tipo B); Americhe; Ruanda (influenza A/
H3N2); Madagascar (influenza di tipo B).
La stagione influenzale non è ancora iniziata nei paesi a clima temperato dell'emisfero meridionale.
L’Australia ha registrato un piccolo aumento di casi di malattie simil-influenzali. Tuttavia, le rilevazioni
di virus influenzali sono diminuite nella maggior parte delle zone di appartenenza nelle ultime
settimane, anche negli Stati del nord del Paese.
Paesi appartenenti alle zona tropicali dell’emisfero settentrionale:
Nord America:
La circolazione del virus dell’influenza sia in Canada che negli Stati Uniti d'America è tornata a livelli minimi. I
tassi di malattie simil-influenzali (ILI), le segnalazioni di decessi correlati all’influenza e le ospedalizzazioni
correlate continuano a diminuire in entrambi i Paesi sopramenzionati, ad eccezione delle province di Nova
Scotia e Newfoundland dove persistono alcuni casi.
La percentuale di campioni respiratori risultati positivi ai saggi allestiti nei confronti del virus dell’influenza è
attualmente bassa: 5% in Canada; 2% negli Stati Uniti. Le percentuali di positività sono state riscontrate nei
confronti del virus dell’influenza tipo B.
Europa Nord Africa e Medio Oriente
La circolazione del virus dell’influenza sia in Europa che in nord Africa è tornata a livelli minimi. La
consultazione per le ILI e le infezioni respiratorie acute (ARI) sono a livelli molto bassi. Solo il 2-4% dei
campioni respiratori appartenenti ai gruppi sentinella, sono risultati positivi al virus dell’influenza in Europa.
Pochi casi di influenza tipo B, sono stati accertati nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente.
In Italia durante la 17° settimana del 2011, il num ero dei casi accertati per influenza è stato di 412 (0,52%
Incidenza totale), di cui 82 tra 0-4 anni (1,52% Inc.), 57 tra 5-14 anni (0,56% Inc.), 235 tra 15-64 anni (0,50%
Inc.) e 38 oltre i 65 anni (0,24%).
Nella Regione Umbria sono stati accertati durante la stessa settimana di cui sopra, complessivamente 1
caso (0,07% Inc.) e nella Regione Marche 2 soggetti infetti da virus dell’influenza (0,54 % Inc.).
Nord Asia
Nessuna circolazione virale è stata segnalata in Mongolia, Cina settentrionale, Corea e Giappone. Le
percentuali di ILI e i rilevamenti di virus influenzali sono stati tutte a livelli minimi. Il 3% di tutte le visite
ambulatoriali hanno accertato le ILI nel nord della Cina (inferiore alle precedenti tre stagioni) e in
quest’ambito sono stati accertati casi di influenza tipo B (12 virus accertati in Cina e 249 in Giappone).
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I paesi della zona tropicale:
Pochi casi di influenza sono stati segnalati in tutte le regioni delle zone tropicali. Nelle Americhe, la
Repubblica Dominicana ha accertato un numero ridotto di casi sostenuti dal virus dell’influenza A/H1N1p
durante le ultime cinque settimane. La Giamaica ha anche evidenziato un numero basso di trasmissioni
persistenti di influenza tipo B per diverse settimane, anche se il numero dei casi è diminuito. In Venezuela il
picco epidemico è stato registrato a fine Marzo ed attualmente la situazione epidemiologica è tornata a livelli
minimi.
Diversi Paesi nelle zone tropicali del Centro e del Sud America riferiscono un incremento di infezioni
respiratorie correlate al virus respiratorio sinciziale dell’uomo.
In Ruanda sono stati riportati casi recenti di influenza tipo A/H3N2 nelle ultime 10-12 settimane, a differenza
del Madagascar dove sono stati accertati principalmente casi di influenza di tipo B seguiti da quelli sostenuti
dal virus A/H3N2.
Nelle zone tropicali dell'Asia, un numero molto ridotto di virus influenzali, sono stati segnalati con tassi
inferiori a quelli registrati per le ILI.
I paesi della zona temperata:
La stagione influenzale non è ancora iniziata nei Paesi a clima temperato nell'emisfero meridionale.
L’Australia, che aveva precedentemente evidenziato casi di influenza negli stati di Queensland e i Territori
del Nord, attualmente riferisce un decremento del numero dei casi accertati per influenza
La maggior parte dei rilevamenti di virus in Australia nel corso dell'estate sono stati sostenuti dal virus
A/H3N2, anche se in numero minore sono stati accertati il virus dell’influenza pandemica A/H1N1p e il virus
di tipo B.
Di seguito si riportano tre mappe pubblicate dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO) e dal
Centro Europeo di Controllo e Prevenzione delle Malattie (ECDC) riguardanti rispettivamente il
numero dei test positivi (Figura 1) per influenza nel Mondo (01-07 Maggio 2011), la presenza dei
diversi virus influenzali nel territorio europeo (Figura 2) e la sua diffusione durante la 19° settima na
del 2011 (Figura 3).
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Figura 1
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Figura 2
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Figura 3
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Per approfondimenti è possibile consultare i seguenti siti internet:
1) Ministero della Salute
http://www.ministerosalute.it/
2) Istituto Superiore di Sanità
http://www.iss.it/
3) Organizzazione Mondiale della Sanità (WHO)
http://www.who.int/en/
4) Il Centro di Controllo delle Malattie (CDC) di Atlanta (USA)
http://www.cdc.gov/
5) Il Centro Europeo di Controllo e Prevenzione
http://www.ecdc.eu.int/
delle Malattie (ECDC)
6) L’Ufficio Internazionale delle Epizoozie (OIE)
http://www.oie.int/
7) Sito internet dell’ WHO dedicata all’influenza
http://gamapserver.who.int/GlobalAtlas/home.asp
8) Sito internet Influnet
http://www.iss.it/if
A cura della Direzione dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche e in
collaborazione con il Dr. Stefano Petrini ([email protected])
Tel. 075-3431
Fax. 075-35047
www.izsum.it
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