Scheda tecnica Emodialisi (, 44 KB)

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Al momento dell’avvio al TRATTAMENTO EMODIALITICO, oltre alle informazioni fornite al paziente dal
personale medico, ogni utente effettua un colloquio con il coordinatore infermieristico del Servizio
Dialisi in cui vengono dettagliatamente spiegate a lui ed ai familiari le modalità di esecuzione delle
sedute, vengono fornite le informazioni logistiche e burocratiche necessarie alla buona riuscita del
trattamento e si provvede a determinare con il paziente la miglior modalità di trasferimento domicilioDialisi al fine di aiutare a prenotare il trasporto mediante autolettiga qualora le condizioni dell’assistito
lo necessitino.
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All’orario prestabilito per l’avvio del trattamento emodialitico (7.15-7.45 per il turno del mattino,
14.00-14.30 per il turno del pomeriggio, come segnalato da apposite indicazioni all’ingresso del
Servizio), il paziente viene accolto dal personale infermieristico in servizio (con un rapporto
infermiere:paziente di 3:1 ed almeno un medico specialista nefrologo sempre presente per l’intera
durata della seduta) ed accompagnato alla postazione di dialisi. Uno specialista nefrologo o un medico
non specialista ma con esperienza di almeno 5 anni in ambiente nefrologico e un infermiere del Servizio
di Dialisis sono reperibili negli orari di chiusura del centro di dialisi e nei giorni festivi per urgenze (dialisi
in pazienti con sovraccarico di volume, iperpotassiemie, o necessità di dialisi in pazienti da sottoporre a
trapianto di rene)
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Il paziente viene fatto accomodare sul letto-bilancia (preventivamente tarato).
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Viene raccolta una breve anamnesi; nel caso sussistano problematiche cliniche in atto, viene richiesta
una rivalutazione del paziente e del trattamento da parte del personale medico prima dell’avvio del
trattamento emodialitico.
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Vengono annotati i parametri generali del paziente (pressione arteriosa sistolica e diastolica, frequenza
cardiaca, peso corporeo) sulla scheda di seduta (su cui sono annotati i dati relativi alle ultime sedute, la
terapia in atto, le annotazioni cliniche mediche ed infermieristiche).
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Viene impostato l’apparecchio di dialisi (già sottoposto ai controlli abituali prima dell’arrivo del
paziente) secondo i parametri relativi al paziente e secondo la prescrizione medica mensile (tipo di
trattamento, durata, filtro, bagno dialisi, uso di eparina, ecc..).Gli apparecchi per dialisi extracorporea
sono tutte dotate di marchio CE sottoposte a controlli di manutenzione ordinaria e a manutenzione
correttiva in caso di avaria.
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Se previsto dalla tempistica abituale (vedi in seguito) oppure se prescritto dal medico, vengono
effettuati prelievi di sangue venoso per esami ematochimici.
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Viene effettuato il collegamento tra paziente e linee (venosa ed arteriosa) del rene artificiale, mediante
venipuntura della FAV oppure mediante connessione delle branche dell’accesso venoso centrale
(catetere venoso centrale -CVC-). La percentuale di pazienti portatori di CVC come accesso vascolare
per dialisi extracorporea è di circa il 25% presso il Servizio di Dialisi della Fondazione S. Maugeri, in linea
con i dati nazionali.
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Si attende la stabilizzazione dei parametri registrati dalla macchina (flusso ematico, pressioni negativa
di prelievo ematico e positiva di restituzione al paziente) sui valori precedentemente impostati.
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Si avvia il trattamento emodialitico propriamente detto. La maggior parte dei pazienti afferenti al
Servizio di Dialisi della Fondazione S. Maugeri viene sottoposta a dialisi al Bicarbonato. Circa il 25% dei
pazienti viene sottoposta a metodiche convettive/diffusive o ad alto flusso (HDF on line, HFR) su
indicazione clinica.
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Ogni ora, oppure ogni qualvolta le condizioni cliniche del paziente lo richiedano, si registrano le
variazioni dei parametri generali del paziente (peso corporeo, pressione arteriosa, frequenza cardiaca)
e quelli riportati dalla macchina (flusso ematico, pressioni, ultrafiltrazione oraria), annotandoli sulla
scheda di seduta.
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Solitamente entro la prima ora dall’avvio del trattamento, il paziente viene valutato dal personale
medico che ricostruisce (anche con l’aiuto del personale infermieristico) l’anamnesi recente, la
comparsa di nuove problematiche cliniche, la programmazione di eventuali indagini strumentali di
approfondimento diagnostico, le variazioni terapeutiche.
La valutazione medica è integrata dall’analisi degli esami ematochimici e strumentali cui il paziente
viene sottoposto periodicamente:
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a cadenza quindicinale emocromo + elettroliti sierici,
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a cadenza mensile emocromo, PTH, elettroliti sierici, parametri di efficienza dialitica,
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a cadenza semestrale markers epatitici, funzionalità epatica e renale, quadro lipidico,
coagulazione, indici di adeguatezza dialitica
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periodicamente, viene valutata la coagulazione per i pazienti in terapia anticoagulante orale,
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in aggiunta, qualsiasi parametro venga specificatamente richiesto dalla peculiare situazione
clinica di ciascun paziente, secondo i modi e le tempistiche prescritte dal personale medico
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elettrocadiogramma (pur in assenza di indicazione clinica) ogni 12 mesi,
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radiografia del torace (pur in assenza di indicazione clinica) ogni 12 mesi,
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ecocardiogramma (pur in assenza di indicazione clinica) ogni 12 mesi,
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valutazione ecocolorDoppler della fistola arterovenosa almeno una volta l’anno.
Al termine della seduta, a meno di problematiche acute che impongano l’anticipata sospensione del
trattamento, vengono registrati i parametri generali del paziente (peso corporeo, pressione arteriosa,
frequenza cardiaca) sulla scheda di seduta.
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Viene disconnesso l’accesso vascolare del paziente dalla macchina da dialisi, dopo aver praticato la
reinfusione.
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Dopo un breve periodo di osservazione, previo consenso del personale infermieristico, il paziente lascia
il Centro Dialisi (autonomamente, oppure accompagnato dai Servizi di Trasporto dedicati) oppure viene
accompagnato al Reparto di provenienza dal Servizio di Trasporto Interno alla Fondazione.
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Tutte le informazioni anagrafiche del paziente, nonché quelle mediche ed infermieristiche relative ad
ogni seduta ed annotate sul foglio di seduta presente al letto del paziente, vengono inserite dal
personale infermieristico in un database elettronico sviluppato all’interno della Fondazione e disegnato
sulle esigenze del Servizio Dialisi. Tale software si interfaccia con il laboratorio analisi e con le altre
unità operative della Fondazione permettendo, oltre all’archiviazione dei dati dei pazienti dializzati, la
visualizzazione di tutti gli esami bioumorali e strumentali eseguiti dai pazienti. A tale database,
regolarmente, si attinge per compilare e tenere costantemente aggiornato il Registro Lombardo di
Dialisi e Trapianto. Tale operazione viene svolta esclusivamente dal personale medico del centro dialisi.
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In caso di variazione delle condizioni cliniche del paziente che si presenti durante l’intervallo
interdialitico ovvero durante la seduta stessa di emodialisi, il personale medico provvede alla
determinazione della gravità delle condizioni del paziente e ne decide l’eventuale ricovero in struttura
specialistica secondo le modalità descritte nell’apposito paragrafo.
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Esiste, inoltre, uno specifico protocollo per la prevenzione e la gestione delle infezioni nel paziente
dializzato (vedi paragrafo specifico) che viene puntualmente e rigorosamente applicato ogni qual volta
se ne presenti la necessità.