Approfondimento 12.1 Placebo_storia di una traduzione sbagliata

Chiorri, C. (2014). Fondamenti di psicometria - Approfondimento 12.1
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Approfondimento 12.1
Placebo: storia di una traduzione sbagliata?
La storia del termine “effetto placebo” è molto curiosa, ed è stata ricostruita in particolare da Luccio
e Salvadori (2002) e Luccio (2005, vol. I). Il termine deriva dal latino placere, che significa
“piacere, essere gradito”, e in particolare dal versetto 9 del Salmo 116, che nella versione latina di
San Girolamo recita “Placebo Domino in regione vivorum”. La versione dei Settanta, ossia la
versione greca della Bibbia, traduce il termine ebraico “ethalech” con l’equivalente di
“compiacerò”, da cui il “placebo” latino, e non con il letterale “camminerò”, come si trova in
alcune versioni odierne della Bibbia. Jacobs (2000) riferisce che “camminerò” è in effetti la
traduzione corretta dell’ebraico “elech”, mentre la forma grammaticale riflessiva “ethalech” ha
implicazioni più metaforiche, come appunto “seguire le gesta” oppure “andare d’accordo”, o,
appunto, “compiacere” o “lodare”. Luccio (2005) fa infatti risalire il termine a un’errata traduzione
inglese del XII secolo, e riferisce che il significato esatto avrebbe dovuto essere appunto “lodare”.
A ogni modo, col tempo il termine ha assunto un significato assimilabile a quelli di
“compiacimento” e “adulazione”, per cui dal XIV secolo si cominciò a dire delle persone
particolarmente complimentose o di quelli che andavano ai funerali a parlar bene del morto solo per
partecipare al banchetto funebre che “cantavano il placebo”. In medicina il termine si è diffuso a
cavallo fra il Settecento e l’Ottocento, in riferimento a un medicinale o altro rimedio che il medico
somministrava al paziente al solo scopo di compiacerlo, come riferito nel Quincy’s Lexicon
Medicum (Hooper, 1811), dove il termine è definito come “an epithet given to any me-dicine
adapted more to please than benefit the patient”. Il punto, però, è che ogni tanto qualcuno
effettivamente ne beneficiava, e la sola spiegazione del miglioramento era appunto l’effetto di
suggestione legato al ricevere qualcosa.
Riferimenti bibliografici
Hooper, R. P. (1811). Quincy’s Lexicon-Medicum. A New Medical Dictionary. London: Hurst,
Rees, Orme & Co.
Jacobs, B. (2000). Biblical origins of placebo. Journal of the Royal Society of Medicine, 93(4),
213−214.
Luccio, R. (2005). Ricerca e analisi dei dati in psicologia, Volume I e II. Bologna: Il Mulino.
Luccio, R., & Salvadori, E. (2002). L’effetto placebo. Ricerche di Psicologia, 25(4), 195−197.
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