La perforazione della membrana del timpano. La membrana timpanica rappresenta sia la barriera di divisione dell'orecchio esterno dall'orecchio medio, sia un componente fondamentale del sistema di trasmissione dei suoni all'orecchio interno (sistema timpano-ossiculare). La necessità che la membrana sia integra è determinata sia dalla sua funzione di protezione dell'orecchio medio nei confronti di sostanze e microrganismi provenienti dall'orecchio esterno sia dalla sua funzione di amplificazione dei suoni. Le perforazioni timpaniche possono provocare una perdita di udito che può essere da trascurabile sino a 50dB. Questa variabilità è sempre stata ricondotta alla localizzazione e alle dimensioni della perforazione: il deficit uditivo trasmissivo è maggiore per perforazioni più estese e coinvolgenti il quadrante posteroinferiore. Fra le cause di perforazioni timpaniche ricordiamo i traumi da introduzione di corpo estraneo nel condotto o da violenta onda pressoria in seguito ad esempio ad uno schiaffo sul padiglione. Tali perforazioni, cosiddette traumatiche, generalmente guariscono spontaneamente, non è escluso, però soprattutto quando sono ampie, che permangano sovrainfettandosi e procurando un’otite purulenta. Più spaesso la membrana timpanica può perforarsi in casi di infezione purulenta acuta dell'orecchio medio. Una buona terapia medica è in grado di controllare l'infezione e la perforazione generalmente si chiude da sola. Se ciò non avviene oppure se le otiti con perforazione si ripetono in numero eccessivo la perforazione timpanica non riesce più a chiudersi spontaneamente e l'otite diventa cronica; una certa perdita uditiva di tipo trasmissivo spesso si associa a rumori (acufeni) e ad una otorrea costante o intermittente. Una perforazione della membrana timpanica può persistere per molti anni senza causare particolari o gravi problemi ad eccezione delle possibili riacutizzazioni delle infezioni, della perdita uditiva e delle limitazioni alla vita normale (impossibilità a praticare sport acquatici, attenzione nel fare docce, bagni, shampoo e barba, truccarsi con polveri). Una perforazione della membrana timpanica è una porta aperta alle infezioni che se si ripetono episodicamente sono in grado di modificare in modo definitivo lo stato del rivestimento mucoso dell'orecchio medio. Si formano tessuti patologici (tessuto di granulazione o polipi) e l'otorrea diventa persistente (l'orecchio è permanentemente umido e purga). In molti casi la secrezione che fuoriesce dall'orecchio infetto tende a divenire maleodorante e/o verdastra per la presenza di particolari microbi. A questo stadio dell'infezione gli ossicini subiscono fenomeni di osteite (infezione dell'osso) e vanno incontro a distruzione parziale o totale. E' stato dimostrato che sono anche possibili lesioni permanenti all'orecchio interno per il passaggio nel labirinto di sostanze tossiche che danneggiano le cellule sensoriali e provocano sordità di tipo neurosensoriale. La terapia medica delle perforazioni timpaniche e dell'otite cronica non colesteatomatosa è solo sintomatica e la soluzione del problema richiede un intervento chirurgico. Una delle cause più frequenti della perforazione della membrana timpanica è l'otite media cronica, infiammazione cronica della mucosa dell’orecchio medio (cassa timpanica, mastoide, tuba) con manifestazioni cliniche diverse e variabili. Ciò che caratterizza in modo inequivocabile l’otite media cronica semplice è la presenza di una perdita di sostanza della membrana timpanica in assenza di colesteatoma. Questa forma di otite è caratterizzata da una perforazione della membrana timpanica più o meno estesa alla quale si possono associare otorrea, ipoacusia, acufeni; l’associazione di altri tipi di lesioni quali la granulazione della cassa, la presenza di un polipo auricolare, aree di osteolisi sia delle pareti ossee della cassa del timpano sia della catena ossiculare Un corretto esame obiettivo di una perforazione prevede la descrizione delle sue caratteristiche quali: quadrante di membrana interessato, presenza o meno di essudato e sue caratteristiche, margini acuti od al contrario ispessiti o polipoidi. Qualora possibile attraverso la perforazione si può anche evidenziare lo stato della mucosa della cassa che può presentarsi normale od ipertrofica nonché lo stato della catena ossiculare. Tali informazioni risultano importanti nella programmazione della cura e di eventuale successiva strategia chirurgica e vanno completate con la valutazione funzionale della capacità uditiva tramite esame audiometrico. Trattamento chirurgico delle perforazioni timpaniche e dell'otite cronica non colestetomatosa Il trattamento chirurgico dell'otite media cronica, in passato, è stato rivolto soprattutto al controllo ed alla prevenzione delle complicazioni anche gravi che possono insorgere in conseguenza della malattia. Il progredire delle tecniche ha reso oggi possibile, nella maggior parte dei casi, il controllo dell'infezione e la ricostruzione del meccanismo uditivo. Prima dell'intervento è necessario sottoporsi ad esami clinici e strumentali che hanno lo scopo di ricercare la presenza di patologie naso-sinusali, del velo del palato, del rinofaringe, di allergie, deficit immunitari, malattie granulomatose croniche, malattie autoimmuni, disfunzioni tubariche e di correggerle con adeguata terapia. Indispensabili sono l'esame audiometrico, le prove di funzione tubarica, l'otoendoscopia ed eventualmente anche un esame T.C. dell'orecchio. I principali interventi chirurgici per il trattamento di una perforazione timpanica o di un'otite cronica non colesteatomatosa includono: Miringoplastica Timpanoplastica senza mastoidectomia Timpanoplastica con mastoidectomia e con tecnica chiusa Timpanoplastica con mastoidectomia e tecnica aperta L'intervento deve essere seguito da attenta sorveglianza postoperatoria, terapia, regole igieniche e comportamentali (evitare di soffiare il naso, evitare di contrarre raffreddori, di far entrare acqua, soluzioni o polveri nell'orecchio, protezione della ferita fino a completa guarigione. Il recupero dell'udito si avrà quando l'orecchio si sarà liberato dalle sostanze in esso introdotte e dai coaguli e quando la cicatrizzazione si sarà stabilizzata. Bisognerà attendere per un risultato da considerarsi definitivo almeno un anno, anche se la perforazione sarà chiusa in circa un mese. Il contenuto di questo articolo ha carattere informativo ed è basato anche su quella che è la mia esperienza professionale. Consiglio sempre il colloquio con il proprio medico di fiducia per affrontare la conoscenza di questa patologia.