LA GESTIONE DELLA PERFORAZIONE DELLA MEMBRANA TIMPANICA NEI SOMMOZZATORI PROFESSIONISTI A.Bolognini1-2, A.M. Gostinicchi2 P. Marcolin3 1 Centro Iperbarico Sassarese – Istituto Sardo di Medicina Subacquea ed Iperbarica. www.centroiperbarico.it Gruppo di studio di ORL subacquea del nord Sardegna 3 Docente di Otorinolaringoiatria applicata della scuola di specializzazione del Nuoto e delle Attività Subacquee dell’Università di Chieti e del Master di II° livello di Medicina Subacquea ed Iperbarica dell’Università di Pisa. 2 ABSTRACT INTRODUZIONE Nella nostra attività di otorinolaringoiatri subacquei in un’isola che offre ben 5 parchi marini Nazionali con centinaia di centri diving, spesso di piccole dimensioni, che concentrano l’attività lavorativa durante i mesi estivi, ci è capitato spesso di dovere diagnosticare una perforazione della membrana timpanica in subacquei professionisti. Il nostro consiglio di interrompere le immersioni per le possibili complicazioni flogistiche, in attesa di guarigione spontanea o dell’invio al chirurgo per eseguire la miringoplastica, gettava inesorabilmente nello sconforto il lavoratore subacqueo e generava in noi un’impotenza nel gestire la situazione che ci ha stimolato a ricercare delle soluzioni alternative che migliorassero questa prognosi così dolorosa da sopportare. Casualmente nel gennaio 2005 abbiamo scoperto dei tappini Doc’s proplugs (Stomp distribuzioni) per le orecchie, fabbricati in morbido silicone inventati da un medico Californiano surfista. I tappi hanno una forma che si dispone perfettamente nell’orecchio e sono venduti in otto diverse misure per adattarsi a tutti i tipi di canale uditivo. Esistono in versione chiusa (non vented), adatta ai nuotatori che non effettuano immersioni e in una forma ventilata (vented) dotata di valvola che permette la compensazione in immersione. MATERIALE E METODI Scopo del lavoro è quello di determinare la sicurezza in immersione di tappini per le orecchie che offrano la possibilità di eseguire immersioni in sicurezza senza incorrere infezioni dell’orecchio medio in quei subacquei che per la perforazione della membrana timpanica non possono interrompere l’attività lavorativa. Abbiamo reclutato per la nostra ricerca due sommozzatori professionisti titolari di diving che nei mesi estivi eseguivano costantemente 3 immersioni giornaliere. Il primo paziente seguito con un follow up durato circa 17 mesi, durante i mesi invernali riferiva un rallentamento dell’attività con immersioni che diventavano bi o trisettimanali. Il secondo soggetto è stato arruolato nel mese di maggio 2006. In entrambi i casi all’anamnesi si segnalava una patologica debolezza della MT che periodicamente si perforava a seguito di lievi barotraumi o fatti infettivi. A questo seguiva un periodo di terapia antiflogistica e antibiotica con astensione dall’immersione di durata variabile tra i 15 e i 45 giorni che portava a riepitelizzazione della MT. In tutti e due i casi abbiamo applicato il tappo Doc’s proplugs vented misura L a timpano aperto, permettendo l’immersione, una volta risanata la flogosi purulenta. Abbiamo programmato un follow up mensile nei mesi estivi e trimestrale in quelli invernali per la ricerca di flogosi dell’orecchio medio che complicano le perforazioni della MT specie in ambiente acquatico. DISCUSSIONE La possibilità di avere a disposizione dei tappi per le orecchie ventilati, permette anche in caso di perforazione della membrana timpanica di effettuare delle immersioni. La profondità raggiunta dai sommozzatori è stata rispettivamente di -40 e -47 metri. Il primo riferisce una compensazione facilitata, ma che modiche quantità di acqua riescono a penetrare attraverso la valvola nel condotto uditivo a valle del tappo ma secondo noi non riescono a raggiungere l’orecchio medio e causare una flogosi batterica proprio per l’esigua quantità. Il secondo sommozzatore nega invece che anche piccole quantità di acqua possano attraversare la valvola e riferisce una difficoltà a compensare l’orecchio sano in quanto parte dell’aria necessaria alla compensazione viene “persa” dall’orecchio perforato. Questa evenienza era prevedibile in quanto si ha una riduzione dell’aria sovraglottica a disposizione per compensare l’orecchio sano. In entrambi i casi l’utilizzo dei tappi è stato consigliato anche nell’orecchio controlaterale che non manifestava problemi di sorta. RISULTATI In un periodo di osservazione nel primo caso di 17 mesi e nel secondo di tre mesi non abbiamo avuto nessun problema di flogosi dell’orecchio medio, non abbiamo registrato alcun inconveniente dovuto a malfunzionamento. Le valvoline non si sono mai otturate per la presenza di eventuali detriti. CONCLUSIONI La nostra casistica, al momento, seppure di piccole dimensioni ci sembra promettente in quanto, ha permesso ai due sommozzatori di non interrompere la stagione lavorativa e di continuare la pratica subacquea in tutta sicurezza. Il primo sommozzatore nel frattempo al controllo del mese di maggio 2006 ha riparato spontaneamente la perforazione. Questa evenienza non è comunque ipotizzabile in periodi di intensa attività subacquea in quanto i continui passaggi d’aria attraverso la perforazione durante la compensazione impediscono la riepitelizzazione. Nel periodo invernale, invece con il diradarsi dell’attività subacquea, è prevedibile anche la riparazione spontanea. In ogni caso l’utilizzo dei tappi auricolari deve essere necessariamente finalizzata alla riparazione che può essere pilotata in periodi di scarso impegno lavorativo. La riparazione, spontanea o dopo miringoplastica deve essere sempre ricercata e consigliata da parte del medico subacqueo in quanto la soluzione di continuo rappresenta una porta aperta alle infezioni dell’orecchio medio che possono evolvere con una serie di complicanze anche gravi. Dott. Alfonso Bolognini C/O Centro Iperbarico Sassarese Via della Torre Loc. Platamona 07100 Sassari [email protected]