Lo sport è salute, il doping un “avversario” da annientare

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Roma
news
Periodico di comunicazione sanitaria divulgativa della ASL RMB
a cura del Progetto Archimede
maggio/giugno 2012
Lo sport è salute, il doping un “avversario” da annientare
>>
Estate 2012, il Sistema
di segnalazione ondate di calore
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al 15 maggio al 15 settembre 2012
il Ministero della salute pubblica
giornalmente il bollettino sulle ondate di
calore con il supporto tecnico del Centro
di Competenza della Protezione civile,
Dipartimento di Epidemiologia del SSR del
Lazio.
L’iniziativa prevede l’attivazione in 27
città italiane di sistemi di monitoraggio
che consentono di individuare, per ogni
specifica area urbana, le condizioni meteoclimatiche che possono avere un impatto
significativo sulla salute delle categorie più
esposte ai rischi legati alle ondate di calore.
Sulla base di questi modelli vengono
poi elaborati dei bollettini giornalieri sui
possibili effetti sulla salute delle condizioni
meteorologiche previste a 24, 48 e 72
ore, su una scala che va dal livello “zero”,
corrispondente all’assenza di rischio, al
livello “tre”, che prevede condizioni di
rischio elevato e persistente per tre o più
giorni consecutivi.
• Cosa sono
Le ondate di calore si verificano quando si
registrano temperature molto elevate per
più giorni consecutivi, spesso associate a
tassi elevati di umidità, forte irraggiamento
solare e assenza di ventilazione. Queste
condizioni climatiche possono rappresentare
un rischio per la salute della popolazione. I
livelli di rischio per la salute previsti dal
Ministero sono definiti in relazione alle
condizioni climatiche di una specifica città.
L’esperienza passata ha mostrato come
un’ondata di calore non prevista possa
portare esiti letali e gravi danni alla salute
della popolazione; in Italia almeno
ottomila persone anziane sono decedute
come causa diretta dell’ondata di
calore dell’estate del 2003: si trattava
principalmente di anziani soli, di età
superiore a 75 anni e con patologie
concomitanti.
La prevenzione degli effetti negativi delle
onde di calore è possibile: ad esempio,
sapere in anticipo che l’ondata di calore sta
per arrivare permette di mirare in maniera
ottimale gli interventi preventivi verso le
persone a rischio più elevato.
Rischi per la salute
Il caldo causa problemi alla salute nel
momento in cui altera il sistema di
regolazione della temperatura corporea.
Normalmente, il corpo si raffredda sudando,
ma in certe condizioni fisiche e ambientali
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questo non è sufficiente. Se, ad esempio,
l’umidità è molto elevata, il sudore non
evapora rapidamente e il calore corporeo
non viene eliminato efficacemente. La
temperatura del corpo, quindi, aumenta
rapidamente e può arrivare a danneggiare
diversi organi vitali e il cervello stesso.
Un’esposizione prolungata a temperature
elevate può provocare disturbi lievi, come
crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore
gravità, come congestione, colpo di
calore, disidratazione. Condizioni di caldo
estreme, inoltre, possono determinare un
aggravamento delle condizioni di salute di
persone con patologie croniche preesistenti.
Insolazione
E’ causata da un aumento della temperatura
corporea per insufficiente capacità di
termoregolazione. Si manifesta per
esposizione prolungata alle radiazioni
solari, in modo particolare nelle giornate
estive molto calde con assenza di vento
e radiazione solare intensa. Si possono
verificare eritemi o ustioni accompagnate
o meno da una sintomatologia da colpo di
calore.
Crampi
Sono causati da una perdita di sodio, dovuto
alla sudorazione, e ad una conseguente
modificazione dell’equilibrio idrico-salino,
oppure derivano da malattie venose degli
arti inferiori. I crampi si possono verificare
negli anziani che assumono pochi liquidi
e in persone, anche giovani, che svolgono
attività fisica senza reintegrare a sufficienza
i liquidi persi con la sudorazione.
Edema
E’ causato da una ritenzione di liquidi negli
arti inferiori come conseguenza di una
vasodilatazione periferica prolungata.
Un rimedio semplice ed efficace è tenere
le gambe sollevate ed eseguire di tanto in
tanto dei movimenti dolci per favorire il
reflusso venoso, oppure, effettuare delle
docce fredde agli arti inferiori, dal basso
verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino
alla sommità della coscia.
Congestione
E’ causata dall’assunzione di bevande
ghiacciate in un organismo surriscaldato,
durante o subito dopo i pasti, che provoca
un eccessivo afflusso di sangue all’addome,
che può rallentare o bloccare i processi
digestivi. I primi sintomi sono costituiti da
sudorazione e dolore toracico.
Disidratazione
E’ causata da una perdita di acqua
dall’organismo maggiore di quella
introdotta.
L’organismo si disidrata e incomincia a
funzionare male quando:
• è richiesta una quantità di acqua
maggiore come in caso di alte
temperature ambientali per via della
sudorazione
• si perdono molti liquidi, come in caso
di febbre, vomito e diarrea
• una
persona
non
assume
volontariamente acqua a sufficienza in
mancanza di stimolo della sete
• in caso di assunzione di farmaci che
possono favorire l’eliminazione di
liquidi (per esempio diuretici, lassativi).
I sintomi principali sono sete, debolezza,
vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose
asciutte, crampi muscolari, abbassamento
della pressione arteriosa.
Effetti sulla pressione arteriosa
Le persone ipertese e i cardiopatici,
soprattutto se anziani, ma anche molte
persone sane, possono manifestare episodi
di diminuzione della pressione arteriosa,
soprattutto nel passare dalla posizione
sdraiata alla posizione eretta.
In questi casi, è consigliabile:
• evitare il brusco passaggio dalla
posizione orizzontale a quella verticale,
che potrebbe causare anche perdita di
coscienza
• non alzarsi bruscamente dal letto,
soprattutto nelle ore notturne, ma
fermarsi in posizioni intermedie
(esempio: seduti al bordo del letto per
alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi.
Stress da calore
E’ causato da un collasso dei vasi periferici
con un insufficiente apporto di sangue al
cervello.
La
sintomatologia
può
insorgere
durante un´attività fisica in un ambiente
eccessivamente caldo, specie in soggetti
non acclimatati, con una ridotta efficienza
cardiaca (insufficiente compenso in
occasione di una diffusa vasodilatazione
periferica) a causa di un diminuito volume
sanguigno per disidratazione. Si manifesta
con una forte sudorazione, un senso
di leggero disorientamento, malessere
generale, debolezza, nausea, vomito,
cefalea, tachicardia ed ipotensione, oliguria,
confusione, irritabilità.
Se non viene diagnosticato e trattato
immediatamente, può progredire fino al
colpo di calore.
Colpo di calore
Il colpo di calore si verifica quando la
fisiologica capacità di termoregolazione è
compromessa e si manifesta con una ampia
gradazione di segni e sintomi a seconda
della gravità della condizione.
Può verificarsi quando ci si trova esposti ad
una temperatura troppo alta, associata ad
un elevato tasso di umidità e alla mancanza
di ventilazione. Può manifestarsi all’aperto,
in un ambiente chiuso oppure in un luogo
dove non batte direttamente il sole.
Il primo sintomo è rappresentato da un
improvviso malessere generale, cui seguono
mal di testa, nausea, vomito e sensazione
di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia
e stati confusionali. Si può avere perdita
di coscienza. La temperatura corporea
aumenta rapidamente (in 10-15 minuti)
fino anche a 40-41° C,ed è seguita da un
possibile malfunzionamento degli organi
interni che può condurre alla morte.
Aggravamento
preesistenti
di
malattie
Il caldo intenso può determinare
l’aggravamento di malattie preesistenti.
Si tratta di sintomi che non arrivano
all’attenzione clinica (ad es. riduzione delle
capacità fisiche), a sintomi di maggiore
entità, (ad es. visite dal medico di famiglia),
fino ad effetti più gravi che possono
determinare il ricorso al Pronto Soccorso e
il ricovero in ospedale, o essere così severi
da portare alla morte.
L’effetto delle ondate di calore è
relativamente immediato, con una latenza
di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido
innalzamento della temperatura e il
conseguente incremento del numero dei
decessi. Inoltre le ondate di calore cui è
associato un effetto più grave sulla salute
sono quelle più intense e prolungate e
quelle che si verificano all’inizio della
stagione estiva, quando la popolazione non
ha ancora attivato adeguati meccanismi di
adattamento fisiologico al caldo.
Se l’incremento della mortalità associata
alle ondate di calore è un fenomeno noto
e ben documentato, ancora non del tutto
chiariti sono invece i meccanismi biologici
che ne sono alla base. Potenzialmente
tutte le patologie croniche espongono a un
rischio maggiore di mortalità in presenza di
condizioni di caldo estremo. In particolare,
gli studi condotti in diverse città italiane
hanno evidenziato che alcune patologie
(malattie cardio- e cerebrovascolari,
malattie polmonari croniche, disturbi
psichici, malattie del sistema nervoso
centrale, malattie del fegato e dei reni
e malattie metaboliche quali il diabete)
aumentano significativamente il rischio di
morte in occasione delle ondate di calore,
soprattutto nelle persone anziane.
Altre malattie croniche che comportano
una compromissione del meccanismo della
termoregolazione, possono aumentare
il rischio durante i periodi di elevate
temperature: ad esempio, la sclerodermia,
nella quale la sudorazione è bloccata per
un assottigliamento dell’epidermide, e la
fibrosi cistica, in cui l’eccessiva sudorazione
può causare disidratazione e insufficienza
circolatoria.
In generale infine viene considerata
associata a un aumento del rischio
dell’esposizione al caldo qualsiasi malattia o
condizione che costringe a letto e riduce la
capacità delle persone a prendersi cura di sé
e a reagire mettendo in atto comportamenti
protettivi con un conseguente aumento del
rischio legato all’esposizione al caldo.
• Chi rischia di più
Persone anziane
Perché a rischio
Gli anziani, soprattutto se malati cronici
(cardiopatici, diabetici etc.), sono le persone
più a rischio di complicanze a causa di
una minore sensibilità al calore, di una
riduzione dello stimolo della sete e di una
minore efficienza di meccanismi della
termoregolazione.
Gli anziani, pertanto potrebbero avere una
minore capacità di difendersi dal caldo,
sopratutto se si trovano in uno stato di
ridotta mobilità.
Cosa fare
Se si è in difficoltà, non esitare a chiedere
aiuto a conoscenti e vicini di casa.
Tenere sempre una lista di numeri di
telefono di persone da contattare in caso
di necessità ed evidenziare i numeri utili
da chiamare nelle emergenze (ambulatorio
medico, guardia medica, 118).
Neonati e bambini
Perché a rischio
Il lattante ed il bambino a causa di una
minore capacità di termoregolazione e
per l’incapacità di esprimere eventuali
disagi legati alle condizioni ambientali,
sono maggiormente esposti al rischio di
un aumento eccessivo della temperatura
corporea e ad una disidratazione, con
possibili conseguenze dannose sul
sistema cardiocircolatorio, respiratorio e
neurologico.
Cosa fare
Se il bambino manifesta qualcuno
dei seguenti sintomi: nausea, vomito,
debolezza muscolare, affaticamento, mal di
testa, stato confusionale, febbre potrebbe
trattarsi di un colpo di calore. Chiamare
immediatamente il soccorso medico.
I bambini affetti da diarrea e febbre sono
più esposti al rischio di disidratazione e,
dunque, devono bere molti liquidi.
Persone ipertese e cardiopatiche
Perché a rischio
I pazienti ipertesi e cardiopatici, soprattutto
se anziani, sono particolarmente sensibili
agli effetti negativi del caldo e, in
particolare, possono manifestare episodi
di abbassamento della pressione arteriosa
che possono causare anche perdita di
coscienza, in particolare nel passare dalla
posizione sdraiata alla posizione eretta.
Il caldo può potenziare l’effetto di molti
farmaci per la cura dell’ipertensione e di
molte malattie cardiovascolari.
Cosa fare
Durante la stagione estiva è opportuno
effettuare più frequentemente il controllo
della pressione arteriosa e richiedere il
parere del medico curante per eventuali
aggiustamenti della terapia (per dosaggio e
tipologia di farmaci).
Pesone affetti da diabete
Perché a rischio
Le persone affette da diabete, anche
se in terapia farmacologica, in caso di
temperature elevate sono a rischio di
disidratazione.
I soggetti diabetici con neuropatia
periferica sono particolarmente sensibili
agli effetti del caldo, perché la sudorazione
è inefficiente per via dell’interruzione del
segnale diretto alle ghiandole sudoripare.
Cosa fare
Si raccomanda, dunque, specialmente ai
pazienti diabetici anziani (presentano più
fattori di rischio) di aumentare la frequenza
dei controlli glicemici, e assicurare
un’adeguata idratazione, evitando bevande
zuccherate e succhi di frutta.
A causa di una minore sensibilità al dolore
il paziente diabetico per evitare ustioni serie
deve esporsi al sole con cautela.
Persone con insufficienza renale e/o
dializzate
Perché a rischio
I pazienti con grave insufficienza renale
o dializzati sono maggiormente a rischio
poiché possono andare incontro più
facilmente a sbalzi di pressione.
Cosa fare
Prestare particolare attenzione al proprio
peso e controllare la pressione arteriosa.
In caso di marcata riduzione del peso o
abbassamento della pressione arteriosa è
bene consultare il medico curante.
Persone affette da disturbi psichici
Perché a rischio
Le persone che soffrono di disturbi
psichici possono essere più vulnerabili
perchè a causa del loro minore grado
di consapevolezza del rischio possono
assumere comportamenti inadeguati.
Inoltre, è bene ricordare che questo gruppo
di persone fa abituale uso di farmaci e ciò
può aggravare gli effetti indotti dall’eccesso
di calore.
Cosa fare
I familiari o chi si prende cura di questi
persone, devono controllarne le condizioni
di salute, accertando che l’idratazione e
l’alimentazione siano adeguate, verificare
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l’assunzione dei farmaci ed eventualmente
ricontattare il medico curante per
rimodulare la terapia.
Persone con ridotta mobilità e/o non
autosufficienti
Perché a rischio
Le persone non autosufficienti sono
particolarmente a rischio poiché dipendono
dagli altri per regolare l’ambiente in cui si
trovano e per l’assunzione di liquidi.
Cosa fare
I familiari o chi si prende cura di questi
persone, devono controllarne le condizioni
di salute, accertando che l’idratazione
e
l’alimentazione
siano
adeguate,
eventualmente contattando un medico in
presenza di peggioramento delle condizioni
di salute.
Persone che assumono regolarmente
alcuni tipi di farmaci
Perché a rischio
Alcuni farmaci possono favorire disturbi
causati dal caldo, perché interferiscono
con i meccanismi della termoregolazione o
perché influenzano lo stato di idratazione
del soggetto. Ad esempio i farmaci assunti
per:
• ipertensione e malattie cardiovascolari
• disturbi della coagulazione
• malattie neurologiche
• malattie psichiatriche
• disturbi della tiroide
• malattie respiratorie croniche
3
>>“Perché
Cosa fare
Occorre segnalare al medico qualsiasi
malessere, anche lieve, che sopraggiunga
durante una terapia farmacologica. Si
consiglia di consultare il proprio medico
di famiglia per adeguare eventualmente la
terapia.
Non devono essere sospese autonomamente
terapie in corso: una sospensione, anche
temporanea, della terapia senza il controllo
del medico può aggravare severamente uno
stato patologico.
Persone che fanno uso di alcol o
droghe
Perché a rischio
L’uso di alcol e oppiacei incrementa la
vasodilatazione cutanea e aumenta la
sudorazione, riducendo la temperatura
corporea ma aumentando il rischio di
disidratazione. Inoltre l’alcol agisce come un
potente diuretico portando ad un’ulteriore
eccessiva perdita di liquidi e disidratazione.
Cosa fare
Si raccomanda quindi di assicurare,
un’adeguata idratazione e trascorrere le ore
più calde della giornata in luoghi freschi e
ventilati
Persone che svolgono un lavoro
intenso o vivono all’aria aperta
Perché a rischio
Le persone che svolgono un’intensa attività
fisica all’aperto (ad esempio lavoratori
agricoli o altre categorie di lavoratori,
atleti professionisti o dilettanti) sono
maggiormente a rischio di sviluppare uno dei
disturbi associati al caldo e sono più esposti
anche agli effetti di alte concentrazioni di
ozono.
Cosa fare
Iniziare l’attività fisica in maniera graduale,
per dare modo all’organismo di adattarsi
alle condizioni ambientali.
Alternare momenti di lavoro con pause
prolungate in luoghi rinfrescati, per
assicurare un adeguato reintegro dei liquidi
e dei sali dispersi con la sudorazione.
Persone con condizioni
economiche disagiate
socio-
Perché a rischio
La povertà e la solitudine possono ridurre
la consapevolezza dei rischi e limitano
l’accesso alle soluzioni di emergenza. Chi è
più povero o più isolato, inoltre, ha minori
possibilità di spostare temporaneamente il
proprio domicilio in zone più favorevoli e
minori possibilità di condizionare l’aria della
propria abitazione.
Cosa fare
Se si è in difficoltà, non esitare a chiedere
aiuto a conoscenti e vicini di casa.
Tenere sempre una lista di numeri di
telefono di persone da contattare in caso
di necessità ed evidenziare i numeri utili
da chiamare nelle emergenze (ambulatorio
medico, guardia medica, 118).
donare il sangue”
un documentario di Maurizio Orsola
N
ell’ambito delle iniziative organizzate per la Giornata
Mondiale del Donatore di Sangue, il 21 giugno, è stato
presentato in prima visione assoluta, nel Nuovo Cinema Aquila,
in Via L’Aquila 66, a Roma, il documentario “Perché donare il
sangue”.
Realizzato dal regista e donatore di sangue Maurizio Orsola
(Orsolizio) e ideato dal dott. Massimo Migliaccio, Referente
>>
H
Sala Donazione dell’U.O.C. Medicina Trasfusionale ASL Roma
B, il cortometraggio nasce dall’esigenza di utilizzare modalità
semplici ma incisive per sensibilizzare al gesto della donazione.
“Perché donare il sangue” è stato girato in parte nella Sala
Donazione dell’Ospedale Sandro Pertini - ASL Roma B e in
parte presso punti esterni di donazione sangue: le riprese sono
alternate a repertorio cinematografico d’epoca.
“Tangan…Donando”
a riscosso un grande successo e
un’ottima affluenza di donatori
l’iniziativa promossa lunedì 25
giugno, dalle 21 all’una di notte, dalla
U.O.C. di Medicina Trasfusionale
dell’Ospedale Sandro Pertini ASL
Roma B, in collaborazione con
TANGOCONTEMPORANEO di Cesare
Magrini, presso i Portici di Piazza
Augusto Imperatore.
I tangueri e tanguere di Roma
hanno trascinato il pubblico in una
milonga all’aperto organizzata per
dare un contributo alla soluzione
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della cronica carenza di sangue a Roma.
Dopo un’adeguata preparazione dietetica
dei candidati alla donazione, è stato
possibile - per la prima volta a Roma e in
Italia - donare il sangue in orario notturno
presso l’autoemoteca posta davanti ai
Portici.
Hanno deciso di donare il sangue un buon
numero di romani dai 18 ai 60 anni, che
hanno potuto godere pienamente di un
momento di partecipazione e condivisione
al contempo utile e coinvolgente.
>>
N
Lotta al doping, la Commissione per la
vigilanza ha presentato i dati 2011
on è certo un caso se, a pochi giorni dall’inizio delle
Olimpiadi, in programma a Londra dal 27 luglio al 12 agosto,
la Commissione per la Vigilanza e il Controllo del Doping (CVD)
del Ministero della Salute ha voluto dare ampia risonanza alla
diffusione dei dati rilevati durante l’anno sportivo 2011. Si tratta
di un segnale importante per capire quanta strada si è fatta
nell’ultimo decennio per arginare un fenomeno diffuso tanto
tra i professionisti quanto tra gli amatori, accecati spesso dal
desiderio di dimostrare la propria forza ed abilità anche con l’aiuto
di sostanze che prima di
ogni cosa danneggiano la
salute oltre a mortificare gli
ideali olimpici della gloria,
dell’onore e del rispetto
di sé e degli altri nelle
competizioni sportive. Si
parla giustamente di “sano”
agonismo quando l’uso
delle sostanze dopanti non
viene neanche concepito,
perché un atleta che fa
ricorso al doping non ha
più un fisico sano, anche
se agonisticamente sembra
imbattibile. L’intervento di
controllo si è svolto anche
nei settori dilettantistici,
giovanili, nelle serie minori
(dalla D in giù) e nelle
discipline sportive meno
controllate dal CONI. Seppure
si tratti di un numero degli
atleti spesso esiguo, quindi
non rappresentativo della
federazione di appartenenza,
le
positività
riscontrate
forniscono dati significativi e
rappresentativi di un fenomeno
che è in espansione tra gli
sportivi della domenica e
che riguarda perciò la popolazione generale.
Trentenne, di sesso maschile, residente al Nord: è questo
l’identikit del consumatore di sostanze dopanti tracciato dalla
Commissione per la Vigilanza, che, nel 2011, ha controllato un
campione di 1676 atleti, dei quali 52 sono risultati positivi alle
sostanze vietate: circa il 3,1% con una notevole differenza di
genere, visto che gli uomini positivi alle sostanze dopanti sono
più del doppio rispetto alle donne. Lo scorso anno l’attività
di controllo della CVD ha riguardato 386 eventi sportivi con
un’attenzione maggiore per il ciclismo, che è stata la disciplina
sportiva più controllata, seguita da calcio, pallacanestro e nuoto.
Tra le federazioni con il maggior numero di atleti controllati si
osservano grandi differenze.
Il ciclismo, per esempio, ha una prevalenza di positivi al di sopra
della media col 4,4%. Particolare attenzione va posta anche alle
percentuali di positivi riscontrate
in alcuni sport nei quali il numero
di controlli è molto esiguo, ma
rappresentano percentuali di positività
particolarmente elevate come per
la pesistica e cultura fisica (9,7%),
l’Handball (6,3%) e il Rugby (5,0%).
Rispetto all’età degli atleti positivi al
doping, nonostante quasi il 60% degli
atleti controllati abbia un’età inferiore
ai 29 anni, la prevalenza maggiore di
positività ai test antidoping è rilevata
in atleti con età superiore ai 44 anni.
Oltre il 63% degli atleti è risultato
positivo ad un unico principio attivo, il
31% è risultato positivo a due sostanze
e 2 atleti sono risultati positivi a 6
sostanze contemporaneamente.
Nel 2011 le sostanze vietate più
utilizzate sono state i diuretici e
gli agenti mascheranti, seguite
dagli agenti anabolizzanti e dagli
stimolanti. Da notare che negli atleti
positivi della Federazione ciclistica,
sebbene le sostanze più usate siano
risultate le stesse della popolazione
generale (diuretici e mascheranti),
è maggiore la frequenza di
stimolanti ed è completamente
assente la positività ai cannabinoidi.
Gli stimolanti, inoltre, sono usati soprattutto dalle donne in
particolare quelli ad azione anoressizzante per il controllo del
peso; risulta assente invece l’uso di cocaina.
I dati che riguardano l’uso di farmaci consentiti (fenomeno della
medicalizzazione dell’atleta) indicano che il 42,6% ha usato nel
2011 farmaci antinfiammatori, il 7,2% antiasmatici, il 7,1 farmaci
per le malattie da raffreddamento. Più della metà degli sportivi,
inoltre, ha assunto prodotti salutistici e integratori (58,8%).
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>>
Che cos’è il doping
I
5
l fenomeno “doping” è un problema riguardante non
solo l’etica sportiva ma anche la salute pubblica.
“Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione
o la somministrazione di farmaci o di sostanze
biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione
o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate
da condizioni patologiche e idonee a modificare le
condizioni psicofisiche o biologiche dell´organismo al
fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”.
E’ quanto cita l’art. 1 della Legge 14 dicembre 2000, n. 376 che
disciplina in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive e della
lotta contro il doping. Il doping è un reato penale, punito fino a
tre anni di reclusione (che possono diventare di più se insorgono
danni effettivi per la salute), se ad essere indotto ad assumere
sostanze vietate per doping è un minorenne o se, a distribuire le
sostanze, è un dipendente del CONI. Solo in presenza di condizioni
patologiche dell’atleta documentate e certificate da un medico
e verificata l’assenza di pericoli per la salute, è consentito un
trattamento specifico con sostanze vietate per doping e la
possibilità di partecipare ugualmente alle competizione sportiva.
Ma anche in questo caso il trattamento deve rispondere a
specifiche esigenze terapeutiche e la documentazione deve
essere conservata e tenuta sempre a disposizione dall’atleta. Il
controllo anti-doping vero e proprio sulle competizioni e sulle
attività sportive spetta ad alcuni laboratori accreditati dal
Comitato Internazionale Olimpico (CIO).
La lista delle sostanze biologicamente e farmacologicamente
attive che circolano negli spogliatoi e nelle palestre è molto
lunga.
Si possono raggruppare in tre categorie principali:
• i farmaci non vietati per doping, ma utilizzati per scopi
diversi da quelli autorizzati;
• i farmaci vietati per doping;
• gli integratori, ovvero i prodotti salutistici, vale a dire tutti
quei prodotti che servono a reintegrare eventuali perdite di
macro e micronutrienti (sali, aminoacidi, vitamine).
Per quanto riguarda l’impiego di farmaci al di fuori delle
indicazioni per le quali sono stati sintetizzati, è opportuno
ricordare che la loro somministrazione a persone non malate
è sempre pericolosa in quanto priva di finalità terapeutica,
scopo fondamentale di un medicamento. Tra i farmaci più usati
gli antinfiammatori non steroidei, gli integratori e i prodotti
erboristici o omeopatici. Come effetti negativi c’è infatti la
possibile comparsa di gravi reazioni avverse.
Tra i farmaci vietati per doping, la Eritropoietina (EPO) e i suoi
derivati, gli anabolizzanti e gli stimolanti.
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La EPO è una glicoproteina prodotta dal rene che agisce
stimolando la proliferazione e la maturazione di globuli rossi.
Il suo uso in medicina è relativo al trattamento dell’anemia nei
pazienti con insufficienza renale cronica.
Per questo motivo (ossia per la sua capacità di regolare la
produzione dei globuli rossi e dunque di aumentare l’apporto di
ossigeno nel sangue), è molto diffusa tra ciclisti e maratoneti,
costretti a prestazioni atletiche di lunga durata. Il ricorso all’EPO
comporta rischi non trascurabili per la salute dell’atleta, correlati
all’aumento della viscosità del sangue e della pressione arteriosa,
come ictus, trombosi e infarto del miocardio.
Nella pratica sportiva, l’utilizzo di steroidi anabolizzanti accresce
lo sviluppo muscolare, potenziando la forza fisica e la resistenza
allo sforzo. Gli effetti negativi includono tossicità a carico del
fegato, degli apparati cardiovascolare e endocrino, sviluppo di
tumori e disturbi psichiatrici.
Gli stimolanti (ad esempio amfetamine, cocaina, efedrina,
pseudoefredina, caffeina) sono impiegati ad uso doping in
quanto aumentano il livello di vigilanza, riducono il senso di
fatica e possono aumentare l’agonismo e l’aggressività. Altri
effetti negativi comprendono disturbi cardiovascolari fino
ad aritmie anche mortali e veri e propri disturbi neurologici e
psichiatrici.
Gli integratori alimentari vengono considerati come prodotti
appartenenti all’area alimentare, a base di vitamine, minerali e
altre sostanze di interesse nutrizionale e fisiologico. In ambito
sportivo vengono spesso usati con la speranza di incrementare
la massa muscolare, ridurre il grasso corporeo, aumentare la
velocità, migliorare la resistenza ed avere un recupero più rapido.
Sono facilmente reperibili in quanto presenti anche sugli scaffali
dei supermercati.
Dal punto di vista legale, non essendo considerati farmaci, non
sono sottoposti ad una rigorosa regolamentazione. Per quelli ad
uso sportivo è prevista l’autorizzazione ministeriale, per altri la
semplice notifica presso il Ministero, ma ve ne sono innumerevoli
altri ancora, che vanno sotto il nome di prodotti salutistici
(dai prodotti erboristici e dietetici a quelli omeopatici, dagli
antiossidanti alle tavolette energetiche).
Informativa ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196
Codice in materia di protezione dei dati personali
AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA B
Il Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196), ha
modificato ed integrato la disciplina del trattamento dei dati personali, (cioè di qualunque operazione
o complesso di operazioni) concernenti informazioni su Persone fisiche, giuridiche, Enti o Associazioni, che sono identificati od identificabili, anche indirettamente mediante riferimento a qualsiasi
altra informazione, compreso un numero di identificazione personale.
A tal fine il testo unico prevede che il trattamento dei dati personali avvenga rispettando i diritti e la
dignità delle persone, salvaguardandone la riservatezza e l’identità. Con l’avvento di internet e la diffusione di informazioni l’esigenza di una maggiore privacy è andata sempre più crescendo, ponendo
le Istituzioni nelle condizioni di dover creare nuovi sistemi e programmi informatici messi a punto per
ridurre al minimo l’utilizzo di dati identificativi in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi possono essere realizzate mediante, rispettivamente, dati anonimi od opportune modalita’ che permettano di identificare l’interessato solo in caso di reale necessità. Per
comprendere meglio i diritti spettanti alla collettività è bene fare una piccola distinzione tra i diversi
tipi di ‘dati’:
‘Trattamento’. Indica qualunque operazione che concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati.
‘Dato personale’. Ossia informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente o associazione,
identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione
personale.
‘Dati identificativi’. Ossia quelli personali che permettono l’identificazione diretta dell’interessato.
‘Dati sensibili’. Ossia le informazioni idonee a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose,
le opinioni politiche, nonchè i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.
PREMESSA: OGGETTO DELL’INFORMATIVA
I soggetti pubblici che operano in ambito sanitario, in base all’art. 80 del citato Codice, possono avvalersi della facoltà di fornire un’unica informativa per una pluralità di trattamenti di dati effettuati, a fini
amministrativi e in tempi diversi, rispetto ai dati raccolti presso l’interessato e presso terzi. Con questa
Informativa l’ASL Roma B rende note le finalità e le modalità del trattamento dei dati personali e dei dati
sensibili effettuati all’interno dell’Azienda per le attività amministrative di rilevante interesse pubblico
che non richiedono il consenso degli interessati. La presente Informativa contiene, inoltre, l’indicazione
delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati, nonché i diritti stabiliti
nel Codice in materia di protezione dei dati personali e gli estremi identificativi del Titolare e dei Responsabili del trattamento cui gli interessati potranno rivolgersi per far valere i Loro diritti.
1. FINALITÀ DEL TRATTAMENTO E RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO
Informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’Ente interessati al trattamento che i dati personali che li
riguardano saranno trattati nel rispetto della legge, unicamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali demandate all’Azienda Sanitaria Locale. L’ASL Roma B tratterà i dati sensibili (ovvero i dati idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni
politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico,
politico o sindacale, nonché i dati idonei a rivelare lo stato di salute e le vita sessuale dell’interessato)
e giudiziari (ovvero i dati idonei a rivelare la pendenza di un procedimento penale o un carico giudiziario) solo se il trattamento sia autorizzato da una disposizione di legge che specifichi i tipi di dati che
possono essere trattati, le operazioni che possono essere eseguite e le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite. Tale Regolamento è integralmente consultabile sul nostro sito web, all’indirizzo:
www.aslromab.it oppure presso l’ Ufficio Relazioni con il Pubblico. Nei punti successivi è comunque riepilogata la descrizione dei tipi di trattamento che interessano i dati sensibili e giudiziari.
2. DENOMINAZIONE DEL TRATTAMENTO
• Tutela dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di vita e di lavoro.
• Sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e diffusive e delle tossinfezioni alimentari.
• Vaccinazioni e verifica assolvimento obbligo vaccinale.
• Programmi di diagnosi precoce.
• Attività fisica e sportiva.
• Gestione attività sociosanitaria a favore di fasce deboli di popolazione.
• Medicina di base, pediatria di libera scelta e continuità assistenziale.
• Assistenza sanitaria di base:
riconoscimento del diritto all’esenzione per patologia/invalidità/reddito e gestione archivio esenti;
assistenza sanitaria in forma indiretta; cure all’estero; assistenza agli stranieri in Italia (particolari
categorie).
• Assistenza integrativa (fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari e di presidi sanitari a
soggetti affetti da diabete mellito).
• Assistenza protesica.
• Assistenza domiciliare programmata ed integrata.
• Attività di assistenza riabilitativa residenziale e semiresidenziale ad anziani non autosufficienti, disabili psichici e sensoriali e malati terminali.
• Assistenza termale.
• Attività amministrativa, programmatoria, gestionale e di valutazione concernente: l’assistenza in regime di ricovero ospedaliero e domiciliare; l’attività immuno-trasfusionale; il trapianto di organi; l’assistenza ai nefropatici cronici in trattamento dialitico.
• Attività di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria.
• Gestione e verifica sull’attività specialistica e di ricovero delegata alle strutture accreditate.
• Soccorso sanitario di emergenza/urgenza “118”. Assistenza sanitaria di emergenza.
• Assistenza specialistica ambulatoriale e di riabilitazione.
• Promozione e tutela della salute mentale.
• Dipendenze (tossicodipendenze e alcooldipendenze).
• Assistenza socio-sanitaria per la tutela della salute materno-infantile ed esiti della gravidanza.
• Assistenza farmaceutica territoriale e assistenza farmaceutica ospedaliera.
• Sperimentazione clinica dei medicinali.
• Farmacovigilanza e rilevazioni reazioni avverse a vaccino.
• Erogazione a totale carico del SSN, qualora non via sia alternativa terapeutica valida, di medicinali
inseriti in apposito elenco predisposto da C.U.F.
• Assistenza a favore di categorie protette (malattie rare)
• Attività medico-legale inerente: l’istruttoria delle richieste di indennizzo per danni da vaccinazioni
obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati; gli accertamenti finalizzati al sostegno
delle fasce deboli; l’accertamento dell’idoneità in ambito di diritto al lavoro; l’accertamento dell’idoneità al porto d’armi, ai fini della sicurezza sociale; l’accertamento dell’idoneità alla guida, ai
fini della sicurezza sociale.
• Consulenza e pareri medico-legali in tema di: riconoscimento della dipendenza da causa di servizio:
ipotesi di responsabilità professionale sanitaria, di supporto all’attività di gestione del rischio clinico,
informazione e consenso ai trattamenti sanitari.
• Attività medico-legale in ambito necroscopico
• Videosorveglianza con finalità di sicurezza e protezione di beni e persone.
3. MODALITÀ DEL TRATTAMENTO
Il trattamento dei dati personali e sensibili sarà effettuato mediante strumenti manuali ed elettronici, garantendo riservatezza e sicurezza. L’ASL Roma B adotta un complesso di misure tecniche, informatiche ed
organizzative volte ad assicurare la protezione dei dati trattati con o senza l’ausilio di strumenti elettronici. Il trattamento dei dati sensibili e giudiziari sarà svolto con modalità volte a prevenire la violazione dei
diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati, esclusivamente quando sia richiesto per
lo svolgimento delle attività istituzionali, che non possano essere adempiute altrimenti mediante il ricorso
a dati anonimi o dati personali di natura diversa. Tutti i dati saranno custoditi su supporti cartacei e informatici, per il tempo strettamente necessario al raggiungimento delle finalità per le quali essi sono stati
raccolti o successivamente trattati. In particolare, i dati sensibili e giudiziari contenuti in archivi tenuti con
strumenti elettronici saranno trattati con tecniche idonee a garantirne sicurezza e riservatezza. I dati relativi allo stato di salute ed alla vita sessuale degli interessati sono conservati separatamente dagli altri dati
personali trattati per finalità che non richiedono il loro utilizzo.
4. COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE DEI DATI
I dati personali potranno essere oggetto di comunicazione, se previsto da norma di legge o di regolamento,
oppure secondo le diverse condizioni richieste dal citato Codice alle seguenti categorie di soggetti pubblici:
a) Aziende Ospedaliere e Sanitarie, Anagrafe regionale, Ministeri della Repubblica, Istat, Regioni e Province
Autonomie, Centro Nazionale Trapianti, Istituto Superiore Sanità, Enti Previdenziali, Autorità Giudiziarie, Organi di Controllo, Organizzazioni Sindacali, Assicurazioni, soggetti esercenti la potestà, altri soggetti in ragione dello svolgimento delle funzioni istituzionali;
b) a soggetti privati o ad enti pubblici economici, unicamente se previsto da una norma di legge o di regolamento. Al di fuori delle suddette ipotesi, la comunicazione a terzi di dati personali custoditi dall’ASL
Roma B, eseguita mediante estrazione dagli archivi dell’Azienda (c.d. diritto di accesso agli atti amministrativi), avverrà secondo le modalità e le forme stabilite dalla Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive integrazioni e modifiche, la cui applicazione si configura attività di rilevante interesse pubblico. Quando il
trattamento concerne dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale, il trattamento sarà consentito
solamente se la situazione giuridicamente rilevante, che si intende tutelare con la richiesta di accesso ai
documenti amministrativi, sia di rango almeno pari ai diritti dell’interessato, ovvero consista in un diritto
della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile (art. 60 del Codice in materia di
protezione dei dati personali). I dati sensibili idonei a rivelare lo stato di salute non possono essere diffusi.
5. NATURA OBBLIGATORIA DEL CONFERIMENTO DEI DATI E CONSEGUENZE DI UN EVENTUALE RIFIUTO
Il conferimento dei dati personali richiesti ai Cittadini ed ai diversi Utenti da parte dell’ASL Roma B, nell’ambito dell’attività istituzionale dell’Azienda, è obbligatorio. L’eventuale rifiuto potrebbe comportare
per l’ASL l’impossibilità di eseguire o continuare l’attività richiesta o comunque inerente e/o conseguente allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali.
6. INDICAZIONE DEL TITOLARE E DEI RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO
Titolare del trattamento dei dati personali eseguito dell’ASL Roma B è l’Azienda medesima, rappresentata dal Direttore Generale, con sede in via F. Meda, 35 - 00157 ROMA. I Responsabili del trattamento dei dati personali sono stati individuati tra i Responsabili di ogni singola Unità Operativa
Complessa e Unità Operativa Semplice Dipartimentale dell’Azienda ed i loro nominativi sono consultabili sul nostro sito: www.aslromab.it oppure presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico.
7. DIRITTI DELL’INTERESSATO
Infine, informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’ASL RM B che è loro facoltà esercitare i diritti di cui
all’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui si riporta il testo integrale qui di
seguito. Per far valere i propri diritti gli interessati potranno inviare una richiesta, indirizzata all’ASL
Roma B, rappresentata dal Direttore Generale in quanto Titolare del trattamento, all’indirizzo della
sede aziendale indicato al punto 6, oppure al Responsabile di Unità Operativa Complessa e Unità Operativa Semplice Dipartimentale, in quanto Responsabile del trattamento di pertinenza del proprio settore. I diritti in questione possono essere esercitati personalmente o mediante delega o procura scritta
a persone fisiche, Enti, Associazioni o Organismi, nei modi prescritti dalla legge.
Art. 7.
‘Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti’
1.
2.
3.
4.
L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione:
a) dell’origine dei dati personali;
b) delle finalità e modalità del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi
dell’articolo 5, comma 2;
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che
possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di
responsabili o incaricati.
L’interessato ha diritto di ottenere:
a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione
di Legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali
i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere A e B sono state portate a conoscenza, anche
per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo
scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di
vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale.
I metodi proibiti
Le pratiche di doping più diffuse sono il doping ematico e le manipolazioni chimiche e fisiche dei campioni di urina.
Nel primo caso, all’atleta vengono somministrati, per via endovenosa, sostanze di sintesi correlate all’EPO che migliorano il
trasporto di ossigeno nel sangue.
Un’altra pratica è quella dell’autotrasfusione: l’atleta cioè, si sottopone a un prelievo di sangue, che, dopo essere stato
adeguatamente conservato e non appena i globuli rossi sono tornati a livello normale, gli viene trasfuso nuovamente, ottenendo
così un incremento del numero dei globuli rossi.
I rischi connessi al doping ematico includono reazioni allergiche, possibile trasmissione di malattie infettive, sovraccarico del
Il Codice
in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196), ha
sistema circolatorio e shock metabolico.
modificato
ed integrato
la disciplina
delo fisica
trattamento
deidoping
dati personali,
(cioè
di qualunque
Per manipolazione
farmacologica,
chimica
quale metodo
si intende “l’uso
di sostanze
e di metodioperazione
in grado di
o complesso
di
operazioni)
concernenti
informazioni
su
Persone
fisiche,
giuridiche,
Enti o Associaalterare l’integrità e la validità dei campioni di urine utilizzati per i controlli antidoping”.
manipolazioni
vanno dallo scambio
dei campioni d’urina
diluizione con altrimediante
liquidi, fino all’inserimento
vescica,
riferimento nella
a qualsiasi
zioni,Leche
sono identificati
od identificabili,
anchealla
indirettamente
tramite
catetere,
dell’urina
altrui.
Possono
inoltre
essere
usati
i
diuretici
chiamati
non
a
caso
mascheranti,
perché
in
grado
altra informazione, compreso un numero di identificazione personale.
di eliminare più velocemente, favorendo la diuresi, le sostanze proibite rintracciabili ai test antidoping. Inoltre, la prima cosa
A tal che
finesi ilesamina
testonei
unico
prevede
dei dati
personali
avvenga
rispettando
i diritti eola
campioni
di urinache
è il il
pH,trattamento
in quanto è possibile
facilitare
l’eliminazione
di farmaci
vietati alcalinizzando
dignità
delle persone,
la riservatezza
l’identità.
l’avvento
di internet
e la difacidificando
l’urina; la salvaguardandone
seconda è la densità: un’urina
con basso pesoe specifico,
può Con
indicare
una manipolazione
finalizzata
ad
abbassare
la concentrazione
di un farmaco
al di sotto
della soglia
di rilevazione.
fusione
di informazioni
l’esigenza
di una
maggiore
privacy
è andata sempre più crescendo, ponendo
Informativa ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196
Codice in materia di protezione dei dati personali
AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA B
le Istituzioni nelle condizioni di dover creare nuovi sistemi e programmi informatici messi a punto per
ridurre al minimo l’utilizzo di dati identificativi in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi possono essere realizzate mediante, rispettivamente, dati anonimi od opOcchio
al bollino
farmaci
portune
modalita’
che permettano
di identificare l’interessato solo in caso di reale necessità. Per
Un contrassegno sulle confezioni dei medicinali regolarmente in vendita, ma considerati potenzialmente positivi ai controlli
comprendere
meglio
i
diritti
spettanti
alla eventuali
collettività
benedelle
faresostanze
una piccola
distinzione tra i diversi
antidoping mette in guardia atleti e cittadini sugli
effettièdopanti
in questione.
tipi di ‘dati’:
Il Decreto 24 settembre 2003 modificato dal Decreto 30 aprile 2004 prevede, infatti, che
• L’etichettatura della scatola deve includere un pittogramma di forma circolare del diametro complessivo di 17 millimetri,
‘Trattamento’
. Indica qualunque operazione che concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzariportante un simbolo di divieto, di colore rosso con all’interno la scritta DOPING;
zione,• la ilconservazione,
la consultazione,
l’elaborazione,
la comunicazione,
la diffusione,
la cancellafoglio illustrativo deve
riportare al paragrafo
“Avvertenze speciali”
la frase “Per chi svolge
attività sportiva:
l’uso del
zione e lafarmaco
distruzione
di dati.
senza necessità
terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping”.
arginare il fenomeno
della diffusione incontrollata
sostanze fisica,
dopanti,persona
i farmacisti,giuridica,
ma anche coloro
autorizzati
relativa adelle
persona
entecheo sono
associazione,
‘DatoPerpersonale’
. Ossia informazione
all’immissione
in
commercio
di
questi
prodotti,
dovranno
trasmettere
entro
il
31
gennaio
di
ogni
anno
al
Ministero
della
Salute
identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione
i dati relativi all’anno precedente delle quantità prodotte, importate, distribuite e vendute di ciascun farmaco.
personale.
‘Dati identificativi’. Ossia quelli personali che permettono l’identificazione diretta dell’interessato.
‘Dati sensibili’. Ossia le informazioni idonee a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose,
le opinioni
>> politiche, nonchè i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale.
Il doping in Italia nel 2011: l’analisi dei dati
PREMESSA: OGGETTO DELL’INFORMATIVA
I soggetti
pubblici
operano in
sanitario,
in base
all’art.
del citato
Codice,
possono
avvael corso
del 2011che
la Commissione
perambito
la Vigilanza
ed il controllo
sul Doping
e per80
la tutela
della salute
nelle attività
sportive
(CVD)
lersi della
facoltà di fornire
informativa
per una
pluralità
di trattamenti
dati
effettuati,
a fini
ha programmato
controlli un’unica
antidoping su
426 manifestazioni
sportive:
di queste,
386 (90,6%) si di
sono
svolte
regolarmente
e 40
sono state revocate
amministrativi
e in(10,4%).
tempi diversi, rispetto ai dati raccolti presso l’interessato e presso terzi. Con questa
I
controlli
hanno
riguardato
sia le manifestazioni
delle e
Federazioni
Sportive
(FSN) che
degli Enti diePromozione
Informativa l’ASL Roma B rende
note le finalità
le modalità
del Nazionali
trattamento
deiquelle
dati personali
dei dati
Sportiva (EPS). Nella Tabella viene riportato in dettaglio il numero assoluto di eventi sportivi ed atleti sottoposti a controlli, stratificati
sensibili effettuati all’interno dell’Azienda per le attività amministrative di rilevante interesse pubblico
per Federazione o Ente di Promozione Sportiva di appartenenza.
che non richiedono il consenso degli interessati. La presente Informativa contiene, inoltre, l’indicazione
delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati, nonché i diritti stabiliti
nel Codice in materia di protezione dei dati personali e gli estremi identificativi del Titolare e dei Responsabili del trattamento cui gli interessati potranno rivolgersi per far valere i Loro diritti.
N
1. FINALITÀ DEL TRATTAMENTO E RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO
Informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’Ente interessati al trattamento che i dati personali che li
riguardano saranno trattati nel rispetto della legge, unicamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali demandate all’Azienda Sanitaria Locale. L’ASL Roma B tratterà i dati sensibili (ovvero i dati idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni
politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico,
politico o sindacale, nonché i dati idonei a rivelare lo stato di salute e le vita sessuale dell’interessato)
www.aslromab.it
6
Tab. 1 - Numero di atleti e gare sottoposte a controllo. Distribuzione per FSN e EPS
7
FSN – EPS
Gare sottoposte a controlli
Atleti sottoposti a controllo
FCI - CSAIN - UDACE - Ciclismo
145
605
FIGC - Calcio
38
152
FIN - Nuoto
28
127
FIP - Pallacanestro
31
120
FIPAV - Pallavolo
27
108
FIDAL - Atletica leggera
20
107
FISI - Sport Invernali
15
82
FITARCO - Tiro con l’arco
13
64
FIR - Rugby
10
40
FIT - Tennis
9
40
FITRI - Triathlon
6
37
FISG - Sport Ghiaccio
9
34
FIGH - Handball
8
32
FIS - Scherma
5
32
FIPCF - Pesistica e Cultura Fisica
7
31
FICK - Canoa Kayak
3
12
U.S. ACLI - Unione Sportiva ACLI
2
9
FIBBN - dilettantistica
Bodybuilding
2
8
FIH - Hockey
2
8
UISP/FIDAL
1
8
ENDAS - Ente azione sociale
1
4
FIBS - Baseball e Softball
1
4
FIPSAS - Pesca Sportiva
1
4
FITA - Taekwondo
1
4
FITET - Tennis Tavolo
1
4
TOTALE
386
1676
Dei 386 controlli effettuati sulle manifestazioni sportive, 381 (98,7%) sono stati condotti sulle Federazioni (FSN) e 5 (1,3%) sugli
Enti di Promozione Sportiva (EPS), con – rispettivamente - 1643 e 33 atleti esaminati.
L’analisi per ripartizione geografica del campione evidenzia che nel 52,8% dei casi l’attività di controllo si è svolta in manifestazioni
sportive che hanno avuto luogo nel Nord Italia, mentre nella restante metà dei casi l’attività di controllo è stata uniformemente
ripartita tra il Centro Italia (24,1%) e l’Italia meridionale ed insulare (23,1%).
Osservando l’andamento dei controlli antidoping nel corso dell’anno, si rileva che luglio è risultato il mese in cui l’attività della
Commissione è stato più intenso.
Nel 2011, così come nel 2010, visti i casi eclatanti riportati anche sulle pagine di cronaca, la Commissione ha indirizzato la propria
attività sul ciclismo, effettuando controlli antidoping su 605 atleti in 145 differenti eventi sportivi. A seguire, la FIGC (calcio, con
38 eventi controllati), la FIP (pallacanestro, 31 eventi), la FIN (nuoto, 28 eventi) e quindi la FIPAV (pallavolo, 27 eventi).
La maggior parte degli eventi sportivi controllati (263, il 68% del totale) hanno riguardato gare riservate ai soli uomini. Soltanto
82 eventi sportivi (il 21,3%) erano riservati alle donne e 41 (il 10,6%) erano gare aperte ad atleti di entrambi i sessi.
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• I risultati dei controlli
Dai risultati delle analisi di laboratorio è emerso che dei 1676
atleti controllati, 70 sono inizialmente risultati positivi ai
test antidoping. Gli accertamenti sugli atleti risultati positivi,
tuttavia, hanno permesso l’archiviazione di 18 casi: 12 atleti
con un rapporto T/E maggiore di 4, ma con IRMS negativo e 6
casi in cui gli atleti hanno successivamente presentato idonea
documentazione.
Complessivamente sono risultati positivi 52 casi, pari al 3,1%
degli atleti sottoposti a controllo. Tra gli atleti risultati positivi
ai controlli antidoping del 2011, un solo atleta risulta tesserato
con un Ente di Promozione Sportiva: i restanti 51 sono invece
tesserati con le Federazioni Sportive Nazionali.
Prendendo in esame la distribuzione delle positività ai controlli in
funzione del genere dell’atleta, si osserva che l’84,6 % dei 52 casi
positivi sono uomini e il 15,4% donne. Le positività riscontrate
>>
T
rapportate a tutto il campione risultano del 3,6% per gli uomini
e dell’1,6% per le donne.
Prendendo in esame la distribuzione delle positività ai controlli
in funzione della classe d’età dell’atleta, si osserva che la
percentuale più elevata di positività è stata rilevata tra gli over
45, mentre quella più bassa tra gli under 25.
Prendendo quindi in esame la distribuzione per area geografica
degli eventi sportivi controllati e durante lo svolgimento dei
quali sono stati riscontrati atleti positivi ai controlli antidoping,
è possibile osservare come il 59,6 % dei casi sia stato rilevato in
gare svoltesi al Nord, il 21,1% al Centro ed il 19,3% al Sud.
Rapportando quindi il numero di atleti positivi al numero totale
di atleti controllati secondo l’ area geografica di svolgimento
dell’evento sportivo, è possibile osservare come sia risultato
positivo il 3,5% degli atleti sottoposti a test antidoping al Nord,
il 2,7% al Centro e il 2,6% al Sud.
I media, una potente medicina contro
il doping
anto fanno bene a chi vince, quanto fanno male a chi si fa
sconfiggere dal doping: giornali, televisioni, siti internet
proprio non perdonano gli atleti che tradiscono se stessi e lo
sport. Ecco che un’analisi delle informazioni sulle vicende
sportive che hanno riguardato il fenomeno del doping nel corso
del 2011, sia in ambito nazionale che internazionale, e raccolte
dalle principali agenzie di stampa, è utile per monitorare l’eco
che hanno avuto le violazioni del codice antidoping e della legge
376/2000, le operazioni antidoping delle forze dell’ordine e i
decessi doping-correlati.
In totale sono state reperite 119 notizie che riguardano 19
ambiti sportivi diversi e forniscono una panoramica, senza
alcuna pretesa di esaustività, delle notizie giornalistiche che
hanno avuto come argomento le diverse problematiche dopingcorrelate.
Le informazioni giornalistiche nel complesso si riferiscono
più frequentemente a 4 sport, nell’ordine: ciclismo, atletica
leggera, pesistica e cultura fisica e calcio. Ci sono poi notizie
che riguardano l’ambito medico e farmaceutico nello sport,
che evidenziano come non solo gli atleti ma anche il personale
professionista o meno, che a vario titolo opera nell’ambiente
sportivo, è spesso coinvolto in attività vietate dalla legge.
I vari ambiti sportivi assumono però posizioni diverse secondo la
categoria di notizia considerata. Riguardo infatti alle informazioni
raccolte sulle violazioni della normativa antidoping, che sono in
tutto 68, 18 in più rispetto al 2010, le agenzie di stampa anche
quest’anno pongono al primo posto il ciclismo, con 26 notizie.
L’attenzione a livello mediatico sulle vicende di questo sport è
particolarmente alta sia in ambito agonistico che dilettantistico
o amatoriale. Le notizie di violazioni si riferiscono soprattutto
a positività per una sostanza vietata, ma non mancano anche
irregolarità dovute a somministrazione, possesso, ricettazione
e acquisto di sostanze dopanti o metodi proibiti, talvolta con il
coinvolgimento di medici e allenatori.
Nell’atletica leggera sono riportate 13 notizie di violazioni per lo
più relative a presenza di sostanze vietate in campioni biologici
degli atleti, ma anche al rifiuto di presentarsi al controllo
antidoping.
La situazione relativa al calcio è equivalente a quella del 2010 con
9 notizie di violazioni, quasi tutte attinenti a positività rilevate in
atleti, tranne una che riguardava il possesso di sostanze vietate.
Mentre nel 2010 gli sport invernali non erano stati oggetto di
notizie di violazioni e la pesistica era stata citata una sola volta,
quest’anno entrambi gli sport vengono menzionati in 3 notizie
giornalistiche per positività di atleti a sostanze vietate per doping.
Ugualmente, sono 3 le notizie delle agenzie di stampa che
coinvolgono i professionisti sanitari che operano in ambito
sportivo sanzionati per aver somministrato ad atleti sostanze
proibite.
Il maggior numero di notizie sui sequestri e traffici perseguiti
dalle forze di polizia, in tutto 19, hanno riguardato in particolare
sostanze destinate alle palestre e sostanze vendute online, su siti
web specializzati nel commercio illecito di farmaci. Le vendite
via internet di prodotti nocivi per la salute è un fenomeno che
i media citano ormai molto frequentemente, sottolineando la
facilità con cui è possibile reperire sostanze vietate.
La pesistica è il secondo settore sportivo interessato dalle
operazioni antidoping con 8 notizie di sequestri; e a seguire il
ciclismo con 6, come nell’anno precedente.
Anche il settore medico e farmaceutico risulta coinvolto: spesso
medici, farmacisti e aziende farmaceutiche risultano implicati in
traffici e commercio di sostanze vietate per doping.
Relativamente ai 2 decessi doping-correlati, uno ha riguardato
un suicidio di un atleta internazionale di mountain bike già
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indagato nell’ambito di una operazione antidoping delle forze
dell’ordine, e l’altro un atleta nazionale di culturismo morto per
arresto cardiaco per una probabile overdose da sostanze non
assunte per fini terapeutici.
Dai dati riportati, si riscontra un aumento delle notizie relative
alle pratiche illecite legate al doping che riguardano nello
specifico atletica leggera, pesistica e principalmente il ciclismo,
che da solo totalizza circa il 30% delle notizie complessive,
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Inaugurato il giardino “multisensoriale”
a Torre Maura
L
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arrivando quasi al 40% nella categoria delle notizie relative alle
violazioni del codice antidoping.
Questi dati, infine, sebbene non possano essere considerati
scientificamente validi ai fini di una esatta interpretazione della
realtà delle violazioni del codice antidoping, possono essere
comunque utili a fornire una indicazione di massima del livello di
diffusione del fenomeno del doping attraverso l’attenzione posta
sull’argomento da parte delle agenzie di stampa.
a percezione di benessere che può dare la natura è qualcosa
che accomuna tutti, anche se non tutti riescono ad entrarvi in contatto nello stesso modo e con
gli stessi “strumenti”. Il primo “giardino
multisensoriale” d’Italia sarà il luogo privilegiato di questo straordinario scambio
di sensazioni, un concentrato di esperienze tattili e olfattive e anche un nuovo modo di fare riabilitazione dedicato a
non vedenti, disabili di ogni età, anziani.
Questa nuova oasi verde che accoglierà
chiunque cerchi silenzio e riposo si trova
nel parco delle Rupicole a Torre Maura
(via delle Rupicole, VIII
Municipio) ed è stata
inaugurata dal vicesindaco Sveva Belviso
con tutti gli “attori”
coinvolti nella sua gestione.
Insieme al Vicesindaco
erano presenti al taglio di nastro il presidente del Municipio VIII
Massimiliano Lorenzotti, il direttore generale della
Asl Roma B Vittorio Bonavita, la professoressa Antonella Canini (ordinario di Botanica all’Università
di Tor Vergata) e rappresentanti della locale cooperativa sociale, del comitato di quartiere, della casa
famiglia che affaccia sul giardino, della scuola materna e dei centri anziani.
3.700 metri quadri di superficie ma soprattutto
di aromi mediterranei e profumi d’ogni sorta, di
agrumi e sentori d’orto, di esotiche presenze vegetali. Lo spazio
è articolato in sette percorsi: quattro principali (giardino italiano
rinascimentale, giardino arabo, giardino giapponese, giardino del
bambù) e tre “aree secondarie sensoriali” (giardino dell’olfatto,
giardino del gusto, agrumeto). Tutto è concepito per il benessere,
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il rilassamento, l’uso attivo del tempo: nell’hortus conclusus delle
Rupicole si possono fare giardinaggio, ortoterapia, aromaterapia, “laboratorio verde” per i bambini,
giochi per piccoli e adulti (disabili e
non). E ci sarà presto un chiosco per
vendere i prodotti dell’orto e dei vivai: ortaggi tipici e poi gli aranci, i
limoni e i pompelmi coltivati nella
“meridiana degli agrumi”.
Per i non vedenti è stato attrezzato
un “sentiero sensoriale” che percorre
tutto il giardino: i disabili possono
utilizzarlo in piena autonomia grazie
al corrimano di legno, alle mattonelle “tattili” tridimensionali, alla pavimentazione studiata ad hoc, ai pannelli in braille che
spiegano piante, fiori e animali. Con l’opposto dell’imperativo che caratterizza i giardini pubblici: in luogo del
divieto di toccare, l’invito a farlo e a carezzare, sfiorare,
annusare, ascoltare… Senza naturalmente dimenticare
le specifiche esigenze degli ospiti: il percorso è regolarmente intervallato da
pensiline coperte da alberi, con panchine munite di
braccioli e spazi per parcheggiare sedie a rotelle e
passeggini.
La gestione del giardino è
disciplinata da un protocollo siglato da Roma Capitale,
dal Municipio e da tutti i
soggetti coinvolti: gli ospiti della casa famiglia “La
Rupicola” (confinante col
giardino) provvedono a fare da guardiani, la Asl Roma B cura i
programmi di riabilitazione dei disabili, l’Università di Tor Vergata
(Dipartimento di Biologia e Orto Botanico) ha in carico la gestione scientifica.
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Il nuovo Centro di Salute Mentale
di via degli Eucalipti
È
stato inaugurato il nuovo Centro di Salute Mentale di via degli
Eucalipti 20, nel settimo Municipio, all’interno della ex scuola
Tommaso Grossi, che nel tempo accoglierà servizi specialistici
della Asl Roma B ad integrazione e potenziamento di quelli
presenti sul territorio del 2º Distretto sanitario. In particolare
accoglierà i servizi attualmente presenti nella sede di piazza dei
Mirti, con l’obiettivo di realizzare un Centro clinico assistenziale
distrettuale, una struttura a vocazione multifunzionale e a
gestione multiprofessionale destinata a trattare persone affette
da patologie cronico-degenerative in fase non acuta. Prima
dell’apertura di questa nuova struttura, la sede del Centro – che
è uno dei quattro Csm del Dipartimento di Salute mentale della
Asl Roma B – si trovava in viale Giorgio Morandi, in un edificio
che nel tempo si è rivelato inadeguato.
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A prendere parte all’inaugurazione del centro, il vice presidente
della Regione Lazio Luciano Ciocchetti che ha parlato di «una
giornata importante» soprattutto per gli utenti, i loro familiari
e gli operatori. «Questa struttura si trovava in uno stato di
abbandono – ha spiegato il direttore generale della Asl Roma
B, Vittorio Bonavita – Abbiamo inaugurato questa nuova sede
nell’interesse dei cittadini del settimo Municipio, ma non ci
fermeremo qui: abbiamo altri lavori appaltati per far sì che
questa struttura diventi un centro sanitario che vada sempre
più incontro alle necessità dei cittadini». Attualmente sono quasi
completate le procedure per l’assegnazione definitiva da parte
di Roma Capitale alla Asl, che ha già provveduto all’attivazione
del servizio di vigilanza per il mantenimento dello stabile e
all’adeguamento degli ambienti alle norme per l’attività sanitaria.
Corsi di accompagnamento alla nascita
P
rosegue, presso il Punto Nascita dell’Ospedale Sandro Pertini, il ciclo di incontri per gestanti al terzo trimestre di gravidanza,
organizzato per consentire alle future mamme di conoscere la struttura e di dialogare con gli specialisti interni all’Ospedale (e
non).Questi appuntamenti, in genere molto graditi dalle utenti, sono l’occasione per confrontarsi su temi particolarmente sentiti dalle
donne in gravidanza quali l’allattamento al seno, l’analgesia in travaglio di parto, la raccolta del sangue cordonale.I prossimi incontri
si svolgeranno tutti presso l’Aula Magna Pertini, alle ore 10, e seguiranno il seguente calendario:
Date
martedì 10 LUGLIO
martedì 11 SETTEMBRE
martedì 9 OTTOBRE
martedì 6 NOVEMBRE
martedì 4 DICEMBRE
Ostetriche Consultori familiari
VECCHIONE - BARBARINI
DEL VECCHIO - FELICI
DELL’UNTO - BRUCCHI
DI GIUSEPPE - PIRAS
RAZANAMARO - ANGELINI
Il servizio di reperibilità telefonica S.O.S. Mamma per informazioni e sostegno sull’allattamento al seno è attivo chiamando il numero
telefonico 331.669.4889 dal lunedì al venerdì ore 08.00 - 20.00 e il sabato ore 08.00 - 14.00.
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Torneo di Calcio a 5
A
nche quest’anno la squadra dell’Ospedale Sandro Pertini ASL Roma B ha partecipato al torneo di calcio a 5, riservato
a infermieri e studenti in Scienze Infermieristiche, intitolato alla
memoria dei colleghi Enrico Grassi e Luigi Patrizi. Giunto alla
sua quinta edizione, il torneo ha visto la formazione del “Pertini”
piazzarsi al 2° Posto alle spalle del Cristo Re e davanti al San
Giovanni. I portacolori della Asl Roma B hanno vinto il premio
Fair Play all’IPASVI CUP 2012.
Le premiazioni si sono svolte al Palazzo dei Congressi all’Eur
giovedì 14 giugno in occasione del Sanit – Forum internazionale
della salute.
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Numeri utili
AZIENDA
Tel. 06/41431
Fax 06/4143.3220
Direttore Generale:
Dr. Vittorio Bonavita
Tel. 06/41434925
Salute Mentale
V.le B. Bardanzellu, 8
Tel. 06/41434990
Direttore Amministrativo:
Dott.ssa Sabrina Cenciarelli
OSPEDALI
Ospedale Sandro Pertini
Via Monti Tiburtini, 385
Centralino:
Tel. 06/41431
Direzione Sanitaria:
Tel. 06/41433517
Sito Internet:
www.aslromab.it
Poliambulatori:
Tel. 06/41433955
Direttore Sanitario:
Dr. Enrico Piroli
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Via Filippo Meda, 35
Tel. 06/41433677-8
Fax 06/41433014
I DIPARTIMENTI
Prevenzione
V.le B. Bardanzellu, 8
Policlinico Casilino
Via Casilina, 1049
Centralino:
Tel. 06/231881
Direzione Sanitaria:
Tel. 06/23188234
Ufficio Relazioni con il Pubblico
Tel. 06/23188305
Poliambulatori:
Tel. 06/23188295
I DISTRETTI SANITARI
Distretto I (V Municipio)
Largo De Dominicis, 7
Tel. 06/41435759
Distretto II (VII Municipio)
P.zza dei Mirti, 45
Tel. 06/41435855
Distretto III (VIII Municipio)
Via Tenuta di Terranova, 138
Tel. 06/41434744
Distretto IV (X Municipio)
V.le B. Rizzieri, 226
Tel. 06/41434065
Editore:
Azienda Usl Roma B
V. F. Meda, 35
00157 Roma
Tel. 06/41431
Coordinamento editoriale:
Antonia Liguori
Redazione:
Dott. Egidio Sesti
Dott.ssa Cristina Sopranzi
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Medilife S.p.A.
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00197 - Roma
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Progetto grafico
e impaginazione:
Stefano Ribeca
Medilife S.p.A.
Finito di stampare
Giugno 2012
c/o Azienda Asl Roma B,
Via F. Meda, 35 - Roma
Foglio ad esclusivo uso interno