B Roma news Periodico di comunicazione sanitaria divulgativa della ASL RMB a cura del Progetto Archimede maggio/giugno 2012 Lo sport è salute, il doping un “avversario” da annientare >> Estate 2012, il Sistema di segnalazione ondate di calore D 1 al 15 maggio al 15 settembre 2012 il Ministero della salute pubblica giornalmente il bollettino sulle ondate di calore con il supporto tecnico del Centro di Competenza della Protezione civile, Dipartimento di Epidemiologia del SSR del Lazio. L’iniziativa prevede l’attivazione in 27 città italiane di sistemi di monitoraggio che consentono di individuare, per ogni specifica area urbana, le condizioni meteoclimatiche che possono avere un impatto significativo sulla salute delle categorie più esposte ai rischi legati alle ondate di calore. Sulla base di questi modelli vengono poi elaborati dei bollettini giornalieri sui possibili effetti sulla salute delle condizioni meteorologiche previste a 24, 48 e 72 ore, su una scala che va dal livello “zero”, corrispondente all’assenza di rischio, al livello “tre”, che prevede condizioni di rischio elevato e persistente per tre o più giorni consecutivi. • Cosa sono Le ondate di calore si verificano quando si registrano temperature molto elevate per più giorni consecutivi, spesso associate a tassi elevati di umidità, forte irraggiamento solare e assenza di ventilazione. Queste condizioni climatiche possono rappresentare un rischio per la salute della popolazione. I livelli di rischio per la salute previsti dal Ministero sono definiti in relazione alle condizioni climatiche di una specifica città. L’esperienza passata ha mostrato come un’ondata di calore non prevista possa portare esiti letali e gravi danni alla salute della popolazione; in Italia almeno ottomila persone anziane sono decedute come causa diretta dell’ondata di calore dell’estate del 2003: si trattava principalmente di anziani soli, di età superiore a 75 anni e con patologie concomitanti. La prevenzione degli effetti negativi delle onde di calore è possibile: ad esempio, sapere in anticipo che l’ondata di calore sta per arrivare permette di mirare in maniera ottimale gli interventi preventivi verso le persone a rischio più elevato. Rischi per la salute Il caldo causa problemi alla salute nel momento in cui altera il sistema di regolazione della temperatura corporea. Normalmente, il corpo si raffredda sudando, ma in certe condizioni fisiche e ambientali www.aslromab.it questo non è sufficiente. Se, ad esempio, l’umidità è molto elevata, il sudore non evapora rapidamente e il calore corporeo non viene eliminato efficacemente. La temperatura del corpo, quindi, aumenta rapidamente e può arrivare a danneggiare diversi organi vitali e il cervello stesso. Un’esposizione prolungata a temperature elevate può provocare disturbi lievi, come crampi, svenimenti, edemi, o di maggiore gravità, come congestione, colpo di calore, disidratazione. Condizioni di caldo estreme, inoltre, possono determinare un aggravamento delle condizioni di salute di persone con patologie croniche preesistenti. Insolazione E’ causata da un aumento della temperatura corporea per insufficiente capacità di termoregolazione. Si manifesta per esposizione prolungata alle radiazioni solari, in modo particolare nelle giornate estive molto calde con assenza di vento e radiazione solare intensa. Si possono verificare eritemi o ustioni accompagnate o meno da una sintomatologia da colpo di calore. Crampi Sono causati da una perdita di sodio, dovuto alla sudorazione, e ad una conseguente modificazione dell’equilibrio idrico-salino, oppure derivano da malattie venose degli arti inferiori. I crampi si possono verificare negli anziani che assumono pochi liquidi e in persone, anche giovani, che svolgono attività fisica senza reintegrare a sufficienza i liquidi persi con la sudorazione. Edema E’ causato da una ritenzione di liquidi negli arti inferiori come conseguenza di una vasodilatazione periferica prolungata. Un rimedio semplice ed efficace è tenere le gambe sollevate ed eseguire di tanto in tanto dei movimenti dolci per favorire il reflusso venoso, oppure, effettuare delle docce fredde agli arti inferiori, dal basso verso l’alto e dall’interno verso l’esterno sino alla sommità della coscia. Congestione E’ causata dall’assunzione di bevande ghiacciate in un organismo surriscaldato, durante o subito dopo i pasti, che provoca un eccessivo afflusso di sangue all’addome, che può rallentare o bloccare i processi digestivi. I primi sintomi sono costituiti da sudorazione e dolore toracico. Disidratazione E’ causata da una perdita di acqua dall’organismo maggiore di quella introdotta. L’organismo si disidrata e incomincia a funzionare male quando: • è richiesta una quantità di acqua maggiore come in caso di alte temperature ambientali per via della sudorazione • si perdono molti liquidi, come in caso di febbre, vomito e diarrea • una persona non assume volontariamente acqua a sufficienza in mancanza di stimolo della sete • in caso di assunzione di farmaci che possono favorire l’eliminazione di liquidi (per esempio diuretici, lassativi). I sintomi principali sono sete, debolezza, vertigini, palpitazioni, ansia, pelle e mucose asciutte, crampi muscolari, abbassamento della pressione arteriosa. Effetti sulla pressione arteriosa Le persone ipertese e i cardiopatici, soprattutto se anziani, ma anche molte persone sane, possono manifestare episodi di diminuzione della pressione arteriosa, soprattutto nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta. In questi casi, è consigliabile: • evitare il brusco passaggio dalla posizione orizzontale a quella verticale, che potrebbe causare anche perdita di coscienza • non alzarsi bruscamente dal letto, soprattutto nelle ore notturne, ma fermarsi in posizioni intermedie (esempio: seduti al bordo del letto per alcuni minuti) prima di alzarsi in piedi. Stress da calore E’ causato da un collasso dei vasi periferici con un insufficiente apporto di sangue al cervello. La sintomatologia può insorgere durante un´attività fisica in un ambiente eccessivamente caldo, specie in soggetti non acclimatati, con una ridotta efficienza cardiaca (insufficiente compenso in occasione di una diffusa vasodilatazione periferica) a causa di un diminuito volume sanguigno per disidratazione. Si manifesta con una forte sudorazione, un senso di leggero disorientamento, malessere generale, debolezza, nausea, vomito, cefalea, tachicardia ed ipotensione, oliguria, confusione, irritabilità. Se non viene diagnosticato e trattato immediatamente, può progredire fino al colpo di calore. Colpo di calore Il colpo di calore si verifica quando la fisiologica capacità di termoregolazione è compromessa e si manifesta con una ampia gradazione di segni e sintomi a seconda della gravità della condizione. Può verificarsi quando ci si trova esposti ad una temperatura troppo alta, associata ad un elevato tasso di umidità e alla mancanza di ventilazione. Può manifestarsi all’aperto, in un ambiente chiuso oppure in un luogo dove non batte direttamente il sole. Il primo sintomo è rappresentato da un improvviso malessere generale, cui seguono mal di testa, nausea, vomito e sensazione di vertigine, fino ad arrivare a stati d’ansia e stati confusionali. Si può avere perdita di coscienza. La temperatura corporea aumenta rapidamente (in 10-15 minuti) fino anche a 40-41° C,ed è seguita da un possibile malfunzionamento degli organi interni che può condurre alla morte. Aggravamento preesistenti di malattie Il caldo intenso può determinare l’aggravamento di malattie preesistenti. Si tratta di sintomi che non arrivano all’attenzione clinica (ad es. riduzione delle capacità fisiche), a sintomi di maggiore entità, (ad es. visite dal medico di famiglia), fino ad effetti più gravi che possono determinare il ricorso al Pronto Soccorso e il ricovero in ospedale, o essere così severi da portare alla morte. L’effetto delle ondate di calore è relativamente immediato, con una latenza di 1-3 giorni tra il verificarsi di un rapido innalzamento della temperatura e il conseguente incremento del numero dei decessi. Inoltre le ondate di calore cui è associato un effetto più grave sulla salute sono quelle più intense e prolungate e quelle che si verificano all’inizio della stagione estiva, quando la popolazione non ha ancora attivato adeguati meccanismi di adattamento fisiologico al caldo. Se l’incremento della mortalità associata alle ondate di calore è un fenomeno noto e ben documentato, ancora non del tutto chiariti sono invece i meccanismi biologici che ne sono alla base. Potenzialmente tutte le patologie croniche espongono a un rischio maggiore di mortalità in presenza di condizioni di caldo estremo. In particolare, gli studi condotti in diverse città italiane hanno evidenziato che alcune patologie (malattie cardio- e cerebrovascolari, malattie polmonari croniche, disturbi psichici, malattie del sistema nervoso centrale, malattie del fegato e dei reni e malattie metaboliche quali il diabete) aumentano significativamente il rischio di morte in occasione delle ondate di calore, soprattutto nelle persone anziane. Altre malattie croniche che comportano una compromissione del meccanismo della termoregolazione, possono aumentare il rischio durante i periodi di elevate temperature: ad esempio, la sclerodermia, nella quale la sudorazione è bloccata per un assottigliamento dell’epidermide, e la fibrosi cistica, in cui l’eccessiva sudorazione può causare disidratazione e insufficienza circolatoria. In generale infine viene considerata associata a un aumento del rischio dell’esposizione al caldo qualsiasi malattia o condizione che costringe a letto e riduce la capacità delle persone a prendersi cura di sé e a reagire mettendo in atto comportamenti protettivi con un conseguente aumento del rischio legato all’esposizione al caldo. • Chi rischia di più Persone anziane Perché a rischio Gli anziani, soprattutto se malati cronici (cardiopatici, diabetici etc.), sono le persone più a rischio di complicanze a causa di una minore sensibilità al calore, di una riduzione dello stimolo della sete e di una minore efficienza di meccanismi della termoregolazione. Gli anziani, pertanto potrebbero avere una minore capacità di difendersi dal caldo, sopratutto se si trovano in uno stato di ridotta mobilità. Cosa fare Se si è in difficoltà, non esitare a chiedere aiuto a conoscenti e vicini di casa. Tenere sempre una lista di numeri di telefono di persone da contattare in caso di necessità ed evidenziare i numeri utili da chiamare nelle emergenze (ambulatorio medico, guardia medica, 118). Neonati e bambini Perché a rischio Il lattante ed il bambino a causa di una minore capacità di termoregolazione e per l’incapacità di esprimere eventuali disagi legati alle condizioni ambientali, sono maggiormente esposti al rischio di un aumento eccessivo della temperatura corporea e ad una disidratazione, con possibili conseguenze dannose sul sistema cardiocircolatorio, respiratorio e neurologico. Cosa fare Se il bambino manifesta qualcuno dei seguenti sintomi: nausea, vomito, debolezza muscolare, affaticamento, mal di testa, stato confusionale, febbre potrebbe trattarsi di un colpo di calore. Chiamare immediatamente il soccorso medico. I bambini affetti da diarrea e febbre sono più esposti al rischio di disidratazione e, dunque, devono bere molti liquidi. Persone ipertese e cardiopatiche Perché a rischio I pazienti ipertesi e cardiopatici, soprattutto se anziani, sono particolarmente sensibili agli effetti negativi del caldo e, in particolare, possono manifestare episodi di abbassamento della pressione arteriosa che possono causare anche perdita di coscienza, in particolare nel passare dalla posizione sdraiata alla posizione eretta. Il caldo può potenziare l’effetto di molti farmaci per la cura dell’ipertensione e di molte malattie cardiovascolari. Cosa fare Durante la stagione estiva è opportuno effettuare più frequentemente il controllo della pressione arteriosa e richiedere il parere del medico curante per eventuali aggiustamenti della terapia (per dosaggio e tipologia di farmaci). Pesone affetti da diabete Perché a rischio Le persone affette da diabete, anche se in terapia farmacologica, in caso di temperature elevate sono a rischio di disidratazione. I soggetti diabetici con neuropatia periferica sono particolarmente sensibili agli effetti del caldo, perché la sudorazione è inefficiente per via dell’interruzione del segnale diretto alle ghiandole sudoripare. Cosa fare Si raccomanda, dunque, specialmente ai pazienti diabetici anziani (presentano più fattori di rischio) di aumentare la frequenza dei controlli glicemici, e assicurare un’adeguata idratazione, evitando bevande zuccherate e succhi di frutta. A causa di una minore sensibilità al dolore il paziente diabetico per evitare ustioni serie deve esporsi al sole con cautela. Persone con insufficienza renale e/o dializzate Perché a rischio I pazienti con grave insufficienza renale o dializzati sono maggiormente a rischio poiché possono andare incontro più facilmente a sbalzi di pressione. Cosa fare Prestare particolare attenzione al proprio peso e controllare la pressione arteriosa. In caso di marcata riduzione del peso o abbassamento della pressione arteriosa è bene consultare il medico curante. Persone affette da disturbi psichici Perché a rischio Le persone che soffrono di disturbi psichici possono essere più vulnerabili perchè a causa del loro minore grado di consapevolezza del rischio possono assumere comportamenti inadeguati. Inoltre, è bene ricordare che questo gruppo di persone fa abituale uso di farmaci e ciò può aggravare gli effetti indotti dall’eccesso di calore. Cosa fare I familiari o chi si prende cura di questi persone, devono controllarne le condizioni di salute, accertando che l’idratazione e l’alimentazione siano adeguate, verificare www.aslromab.it 2 l’assunzione dei farmaci ed eventualmente ricontattare il medico curante per rimodulare la terapia. Persone con ridotta mobilità e/o non autosufficienti Perché a rischio Le persone non autosufficienti sono particolarmente a rischio poiché dipendono dagli altri per regolare l’ambiente in cui si trovano e per l’assunzione di liquidi. Cosa fare I familiari o chi si prende cura di questi persone, devono controllarne le condizioni di salute, accertando che l’idratazione e l’alimentazione siano adeguate, eventualmente contattando un medico in presenza di peggioramento delle condizioni di salute. Persone che assumono regolarmente alcuni tipi di farmaci Perché a rischio Alcuni farmaci possono favorire disturbi causati dal caldo, perché interferiscono con i meccanismi della termoregolazione o perché influenzano lo stato di idratazione del soggetto. Ad esempio i farmaci assunti per: • ipertensione e malattie cardiovascolari • disturbi della coagulazione • malattie neurologiche • malattie psichiatriche • disturbi della tiroide • malattie respiratorie croniche 3 >>“Perché Cosa fare Occorre segnalare al medico qualsiasi malessere, anche lieve, che sopraggiunga durante una terapia farmacologica. Si consiglia di consultare il proprio medico di famiglia per adeguare eventualmente la terapia. Non devono essere sospese autonomamente terapie in corso: una sospensione, anche temporanea, della terapia senza il controllo del medico può aggravare severamente uno stato patologico. Persone che fanno uso di alcol o droghe Perché a rischio L’uso di alcol e oppiacei incrementa la vasodilatazione cutanea e aumenta la sudorazione, riducendo la temperatura corporea ma aumentando il rischio di disidratazione. Inoltre l’alcol agisce come un potente diuretico portando ad un’ulteriore eccessiva perdita di liquidi e disidratazione. Cosa fare Si raccomanda quindi di assicurare, un’adeguata idratazione e trascorrere le ore più calde della giornata in luoghi freschi e ventilati Persone che svolgono un lavoro intenso o vivono all’aria aperta Perché a rischio Le persone che svolgono un’intensa attività fisica all’aperto (ad esempio lavoratori agricoli o altre categorie di lavoratori, atleti professionisti o dilettanti) sono maggiormente a rischio di sviluppare uno dei disturbi associati al caldo e sono più esposti anche agli effetti di alte concentrazioni di ozono. Cosa fare Iniziare l’attività fisica in maniera graduale, per dare modo all’organismo di adattarsi alle condizioni ambientali. Alternare momenti di lavoro con pause prolungate in luoghi rinfrescati, per assicurare un adeguato reintegro dei liquidi e dei sali dispersi con la sudorazione. Persone con condizioni economiche disagiate socio- Perché a rischio La povertà e la solitudine possono ridurre la consapevolezza dei rischi e limitano l’accesso alle soluzioni di emergenza. Chi è più povero o più isolato, inoltre, ha minori possibilità di spostare temporaneamente il proprio domicilio in zone più favorevoli e minori possibilità di condizionare l’aria della propria abitazione. Cosa fare Se si è in difficoltà, non esitare a chiedere aiuto a conoscenti e vicini di casa. Tenere sempre una lista di numeri di telefono di persone da contattare in caso di necessità ed evidenziare i numeri utili da chiamare nelle emergenze (ambulatorio medico, guardia medica, 118). donare il sangue” un documentario di Maurizio Orsola N ell’ambito delle iniziative organizzate per la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue, il 21 giugno, è stato presentato in prima visione assoluta, nel Nuovo Cinema Aquila, in Via L’Aquila 66, a Roma, il documentario “Perché donare il sangue”. Realizzato dal regista e donatore di sangue Maurizio Orsola (Orsolizio) e ideato dal dott. Massimo Migliaccio, Referente >> H Sala Donazione dell’U.O.C. Medicina Trasfusionale ASL Roma B, il cortometraggio nasce dall’esigenza di utilizzare modalità semplici ma incisive per sensibilizzare al gesto della donazione. “Perché donare il sangue” è stato girato in parte nella Sala Donazione dell’Ospedale Sandro Pertini - ASL Roma B e in parte presso punti esterni di donazione sangue: le riprese sono alternate a repertorio cinematografico d’epoca. “Tangan…Donando” a riscosso un grande successo e un’ottima affluenza di donatori l’iniziativa promossa lunedì 25 giugno, dalle 21 all’una di notte, dalla U.O.C. di Medicina Trasfusionale dell’Ospedale Sandro Pertini ASL Roma B, in collaborazione con TANGOCONTEMPORANEO di Cesare Magrini, presso i Portici di Piazza Augusto Imperatore. I tangueri e tanguere di Roma hanno trascinato il pubblico in una milonga all’aperto organizzata per dare un contributo alla soluzione www.aslromab.it della cronica carenza di sangue a Roma. Dopo un’adeguata preparazione dietetica dei candidati alla donazione, è stato possibile - per la prima volta a Roma e in Italia - donare il sangue in orario notturno presso l’autoemoteca posta davanti ai Portici. Hanno deciso di donare il sangue un buon numero di romani dai 18 ai 60 anni, che hanno potuto godere pienamente di un momento di partecipazione e condivisione al contempo utile e coinvolgente. >> N Lotta al doping, la Commissione per la vigilanza ha presentato i dati 2011 on è certo un caso se, a pochi giorni dall’inizio delle Olimpiadi, in programma a Londra dal 27 luglio al 12 agosto, la Commissione per la Vigilanza e il Controllo del Doping (CVD) del Ministero della Salute ha voluto dare ampia risonanza alla diffusione dei dati rilevati durante l’anno sportivo 2011. Si tratta di un segnale importante per capire quanta strada si è fatta nell’ultimo decennio per arginare un fenomeno diffuso tanto tra i professionisti quanto tra gli amatori, accecati spesso dal desiderio di dimostrare la propria forza ed abilità anche con l’aiuto di sostanze che prima di ogni cosa danneggiano la salute oltre a mortificare gli ideali olimpici della gloria, dell’onore e del rispetto di sé e degli altri nelle competizioni sportive. Si parla giustamente di “sano” agonismo quando l’uso delle sostanze dopanti non viene neanche concepito, perché un atleta che fa ricorso al doping non ha più un fisico sano, anche se agonisticamente sembra imbattibile. L’intervento di controllo si è svolto anche nei settori dilettantistici, giovanili, nelle serie minori (dalla D in giù) e nelle discipline sportive meno controllate dal CONI. Seppure si tratti di un numero degli atleti spesso esiguo, quindi non rappresentativo della federazione di appartenenza, le positività riscontrate forniscono dati significativi e rappresentativi di un fenomeno che è in espansione tra gli sportivi della domenica e che riguarda perciò la popolazione generale. Trentenne, di sesso maschile, residente al Nord: è questo l’identikit del consumatore di sostanze dopanti tracciato dalla Commissione per la Vigilanza, che, nel 2011, ha controllato un campione di 1676 atleti, dei quali 52 sono risultati positivi alle sostanze vietate: circa il 3,1% con una notevole differenza di genere, visto che gli uomini positivi alle sostanze dopanti sono più del doppio rispetto alle donne. Lo scorso anno l’attività di controllo della CVD ha riguardato 386 eventi sportivi con un’attenzione maggiore per il ciclismo, che è stata la disciplina sportiva più controllata, seguita da calcio, pallacanestro e nuoto. Tra le federazioni con il maggior numero di atleti controllati si osservano grandi differenze. Il ciclismo, per esempio, ha una prevalenza di positivi al di sopra della media col 4,4%. Particolare attenzione va posta anche alle percentuali di positivi riscontrate in alcuni sport nei quali il numero di controlli è molto esiguo, ma rappresentano percentuali di positività particolarmente elevate come per la pesistica e cultura fisica (9,7%), l’Handball (6,3%) e il Rugby (5,0%). Rispetto all’età degli atleti positivi al doping, nonostante quasi il 60% degli atleti controllati abbia un’età inferiore ai 29 anni, la prevalenza maggiore di positività ai test antidoping è rilevata in atleti con età superiore ai 44 anni. Oltre il 63% degli atleti è risultato positivo ad un unico principio attivo, il 31% è risultato positivo a due sostanze e 2 atleti sono risultati positivi a 6 sostanze contemporaneamente. Nel 2011 le sostanze vietate più utilizzate sono state i diuretici e gli agenti mascheranti, seguite dagli agenti anabolizzanti e dagli stimolanti. Da notare che negli atleti positivi della Federazione ciclistica, sebbene le sostanze più usate siano risultate le stesse della popolazione generale (diuretici e mascheranti), è maggiore la frequenza di stimolanti ed è completamente assente la positività ai cannabinoidi. Gli stimolanti, inoltre, sono usati soprattutto dalle donne in particolare quelli ad azione anoressizzante per il controllo del peso; risulta assente invece l’uso di cocaina. I dati che riguardano l’uso di farmaci consentiti (fenomeno della medicalizzazione dell’atleta) indicano che il 42,6% ha usato nel 2011 farmaci antinfiammatori, il 7,2% antiasmatici, il 7,1 farmaci per le malattie da raffreddamento. Più della metà degli sportivi, inoltre, ha assunto prodotti salutistici e integratori (58,8%). www.aslromab.it 4 >> Che cos’è il doping I 5 l fenomeno “doping” è un problema riguardante non solo l’etica sportiva ma anche la salute pubblica. “Costituiscono doping la somministrazione o l’assunzione o la somministrazione di farmaci o di sostanze biologicamente o farmacologicamente attive e l’adozione o la sottoposizione a pratiche mediche non giustificate da condizioni patologiche e idonee a modificare le condizioni psicofisiche o biologiche dell´organismo al fine di alterare le prestazioni agonistiche degli atleti”. E’ quanto cita l’art. 1 della Legge 14 dicembre 2000, n. 376 che disciplina in Italia la tutela sanitaria delle attività sportive e della lotta contro il doping. Il doping è un reato penale, punito fino a tre anni di reclusione (che possono diventare di più se insorgono danni effettivi per la salute), se ad essere indotto ad assumere sostanze vietate per doping è un minorenne o se, a distribuire le sostanze, è un dipendente del CONI. Solo in presenza di condizioni patologiche dell’atleta documentate e certificate da un medico e verificata l’assenza di pericoli per la salute, è consentito un trattamento specifico con sostanze vietate per doping e la possibilità di partecipare ugualmente alle competizione sportiva. Ma anche in questo caso il trattamento deve rispondere a specifiche esigenze terapeutiche e la documentazione deve essere conservata e tenuta sempre a disposizione dall’atleta. Il controllo anti-doping vero e proprio sulle competizioni e sulle attività sportive spetta ad alcuni laboratori accreditati dal Comitato Internazionale Olimpico (CIO). La lista delle sostanze biologicamente e farmacologicamente attive che circolano negli spogliatoi e nelle palestre è molto lunga. Si possono raggruppare in tre categorie principali: • i farmaci non vietati per doping, ma utilizzati per scopi diversi da quelli autorizzati; • i farmaci vietati per doping; • gli integratori, ovvero i prodotti salutistici, vale a dire tutti quei prodotti che servono a reintegrare eventuali perdite di macro e micronutrienti (sali, aminoacidi, vitamine). Per quanto riguarda l’impiego di farmaci al di fuori delle indicazioni per le quali sono stati sintetizzati, è opportuno ricordare che la loro somministrazione a persone non malate è sempre pericolosa in quanto priva di finalità terapeutica, scopo fondamentale di un medicamento. Tra i farmaci più usati gli antinfiammatori non steroidei, gli integratori e i prodotti erboristici o omeopatici. Come effetti negativi c’è infatti la possibile comparsa di gravi reazioni avverse. Tra i farmaci vietati per doping, la Eritropoietina (EPO) e i suoi derivati, gli anabolizzanti e gli stimolanti. www.aslromab.it La EPO è una glicoproteina prodotta dal rene che agisce stimolando la proliferazione e la maturazione di globuli rossi. Il suo uso in medicina è relativo al trattamento dell’anemia nei pazienti con insufficienza renale cronica. Per questo motivo (ossia per la sua capacità di regolare la produzione dei globuli rossi e dunque di aumentare l’apporto di ossigeno nel sangue), è molto diffusa tra ciclisti e maratoneti, costretti a prestazioni atletiche di lunga durata. Il ricorso all’EPO comporta rischi non trascurabili per la salute dell’atleta, correlati all’aumento della viscosità del sangue e della pressione arteriosa, come ictus, trombosi e infarto del miocardio. Nella pratica sportiva, l’utilizzo di steroidi anabolizzanti accresce lo sviluppo muscolare, potenziando la forza fisica e la resistenza allo sforzo. Gli effetti negativi includono tossicità a carico del fegato, degli apparati cardiovascolare e endocrino, sviluppo di tumori e disturbi psichiatrici. Gli stimolanti (ad esempio amfetamine, cocaina, efedrina, pseudoefredina, caffeina) sono impiegati ad uso doping in quanto aumentano il livello di vigilanza, riducono il senso di fatica e possono aumentare l’agonismo e l’aggressività. Altri effetti negativi comprendono disturbi cardiovascolari fino ad aritmie anche mortali e veri e propri disturbi neurologici e psichiatrici. Gli integratori alimentari vengono considerati come prodotti appartenenti all’area alimentare, a base di vitamine, minerali e altre sostanze di interesse nutrizionale e fisiologico. In ambito sportivo vengono spesso usati con la speranza di incrementare la massa muscolare, ridurre il grasso corporeo, aumentare la velocità, migliorare la resistenza ed avere un recupero più rapido. Sono facilmente reperibili in quanto presenti anche sugli scaffali dei supermercati. Dal punto di vista legale, non essendo considerati farmaci, non sono sottoposti ad una rigorosa regolamentazione. Per quelli ad uso sportivo è prevista l’autorizzazione ministeriale, per altri la semplice notifica presso il Ministero, ma ve ne sono innumerevoli altri ancora, che vanno sotto il nome di prodotti salutistici (dai prodotti erboristici e dietetici a quelli omeopatici, dagli antiossidanti alle tavolette energetiche). Informativa ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA B Il Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196), ha modificato ed integrato la disciplina del trattamento dei dati personali, (cioè di qualunque operazione o complesso di operazioni) concernenti informazioni su Persone fisiche, giuridiche, Enti o Associazioni, che sono identificati od identificabili, anche indirettamente mediante riferimento a qualsiasi altra informazione, compreso un numero di identificazione personale. A tal fine il testo unico prevede che il trattamento dei dati personali avvenga rispettando i diritti e la dignità delle persone, salvaguardandone la riservatezza e l’identità. Con l’avvento di internet e la diffusione di informazioni l’esigenza di una maggiore privacy è andata sempre più crescendo, ponendo le Istituzioni nelle condizioni di dover creare nuovi sistemi e programmi informatici messi a punto per ridurre al minimo l’utilizzo di dati identificativi in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi possono essere realizzate mediante, rispettivamente, dati anonimi od opportune modalita’ che permettano di identificare l’interessato solo in caso di reale necessità. Per comprendere meglio i diritti spettanti alla collettività è bene fare una piccola distinzione tra i diversi tipi di ‘dati’: ‘Trattamento’. Indica qualunque operazione che concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzazione, la conservazione, la consultazione, l’elaborazione, la comunicazione, la diffusione, la cancellazione e la distruzione di dati. ‘Dato personale’. Ossia informazione relativa a persona fisica, persona giuridica, ente o associazione, identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione personale. ‘Dati identificativi’. Ossia quelli personali che permettono l’identificazione diretta dell’interessato. ‘Dati sensibili’. Ossia le informazioni idonee a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, le opinioni politiche, nonchè i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale. PREMESSA: OGGETTO DELL’INFORMATIVA I soggetti pubblici che operano in ambito sanitario, in base all’art. 80 del citato Codice, possono avvalersi della facoltà di fornire un’unica informativa per una pluralità di trattamenti di dati effettuati, a fini amministrativi e in tempi diversi, rispetto ai dati raccolti presso l’interessato e presso terzi. Con questa Informativa l’ASL Roma B rende note le finalità e le modalità del trattamento dei dati personali e dei dati sensibili effettuati all’interno dell’Azienda per le attività amministrative di rilevante interesse pubblico che non richiedono il consenso degli interessati. La presente Informativa contiene, inoltre, l’indicazione delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati, nonché i diritti stabiliti nel Codice in materia di protezione dei dati personali e gli estremi identificativi del Titolare e dei Responsabili del trattamento cui gli interessati potranno rivolgersi per far valere i Loro diritti. 1. FINALITÀ DEL TRATTAMENTO E RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO Informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’Ente interessati al trattamento che i dati personali che li riguardano saranno trattati nel rispetto della legge, unicamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali demandate all’Azienda Sanitaria Locale. L’ASL Roma B tratterà i dati sensibili (ovvero i dati idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati idonei a rivelare lo stato di salute e le vita sessuale dell’interessato) e giudiziari (ovvero i dati idonei a rivelare la pendenza di un procedimento penale o un carico giudiziario) solo se il trattamento sia autorizzato da una disposizione di legge che specifichi i tipi di dati che possono essere trattati, le operazioni che possono essere eseguite e le finalità di rilevante interesse pubblico perseguite. Tale Regolamento è integralmente consultabile sul nostro sito web, all’indirizzo: www.aslromab.it oppure presso l’ Ufficio Relazioni con il Pubblico. Nei punti successivi è comunque riepilogata la descrizione dei tipi di trattamento che interessano i dati sensibili e giudiziari. 2. DENOMINAZIONE DEL TRATTAMENTO • Tutela dai rischi infortunistici e sanitari connessi con gli ambienti di vita e di lavoro. • Sorveglianza epidemiologica delle malattie infettive e diffusive e delle tossinfezioni alimentari. • Vaccinazioni e verifica assolvimento obbligo vaccinale. • Programmi di diagnosi precoce. • Attività fisica e sportiva. • Gestione attività sociosanitaria a favore di fasce deboli di popolazione. • Medicina di base, pediatria di libera scelta e continuità assistenziale. • Assistenza sanitaria di base: riconoscimento del diritto all’esenzione per patologia/invalidità/reddito e gestione archivio esenti; assistenza sanitaria in forma indiretta; cure all’estero; assistenza agli stranieri in Italia (particolari categorie). • Assistenza integrativa (fornitura di prodotti dietetici a categorie particolari e di presidi sanitari a soggetti affetti da diabete mellito). • Assistenza protesica. • Assistenza domiciliare programmata ed integrata. • Attività di assistenza riabilitativa residenziale e semiresidenziale ad anziani non autosufficienti, disabili psichici e sensoriali e malati terminali. • Assistenza termale. • Attività amministrativa, programmatoria, gestionale e di valutazione concernente: l’assistenza in regime di ricovero ospedaliero e domiciliare; l’attività immuno-trasfusionale; il trapianto di organi; l’assistenza ai nefropatici cronici in trattamento dialitico. • Attività di programmazione, gestione, controllo e valutazione dell’assistenza sanitaria. • Gestione e verifica sull’attività specialistica e di ricovero delegata alle strutture accreditate. • Soccorso sanitario di emergenza/urgenza “118”. Assistenza sanitaria di emergenza. • Assistenza specialistica ambulatoriale e di riabilitazione. • Promozione e tutela della salute mentale. • Dipendenze (tossicodipendenze e alcooldipendenze). • Assistenza socio-sanitaria per la tutela della salute materno-infantile ed esiti della gravidanza. • Assistenza farmaceutica territoriale e assistenza farmaceutica ospedaliera. • Sperimentazione clinica dei medicinali. • Farmacovigilanza e rilevazioni reazioni avverse a vaccino. • Erogazione a totale carico del SSN, qualora non via sia alternativa terapeutica valida, di medicinali inseriti in apposito elenco predisposto da C.U.F. • Assistenza a favore di categorie protette (malattie rare) • Attività medico-legale inerente: l’istruttoria delle richieste di indennizzo per danni da vaccinazioni obbligatorie, trasfusioni e somministrazioni di emoderivati; gli accertamenti finalizzati al sostegno delle fasce deboli; l’accertamento dell’idoneità in ambito di diritto al lavoro; l’accertamento dell’idoneità al porto d’armi, ai fini della sicurezza sociale; l’accertamento dell’idoneità alla guida, ai fini della sicurezza sociale. • Consulenza e pareri medico-legali in tema di: riconoscimento della dipendenza da causa di servizio: ipotesi di responsabilità professionale sanitaria, di supporto all’attività di gestione del rischio clinico, informazione e consenso ai trattamenti sanitari. • Attività medico-legale in ambito necroscopico • Videosorveglianza con finalità di sicurezza e protezione di beni e persone. 3. MODALITÀ DEL TRATTAMENTO Il trattamento dei dati personali e sensibili sarà effettuato mediante strumenti manuali ed elettronici, garantendo riservatezza e sicurezza. L’ASL Roma B adotta un complesso di misure tecniche, informatiche ed organizzative volte ad assicurare la protezione dei dati trattati con o senza l’ausilio di strumenti elettronici. Il trattamento dei dati sensibili e giudiziari sarà svolto con modalità volte a prevenire la violazione dei diritti, delle libertà fondamentali e della dignità degli interessati, esclusivamente quando sia richiesto per lo svolgimento delle attività istituzionali, che non possano essere adempiute altrimenti mediante il ricorso a dati anonimi o dati personali di natura diversa. Tutti i dati saranno custoditi su supporti cartacei e informatici, per il tempo strettamente necessario al raggiungimento delle finalità per le quali essi sono stati raccolti o successivamente trattati. In particolare, i dati sensibili e giudiziari contenuti in archivi tenuti con strumenti elettronici saranno trattati con tecniche idonee a garantirne sicurezza e riservatezza. I dati relativi allo stato di salute ed alla vita sessuale degli interessati sono conservati separatamente dagli altri dati personali trattati per finalità che non richiedono il loro utilizzo. 4. COMUNICAZIONE E DIFFUSIONE DEI DATI I dati personali potranno essere oggetto di comunicazione, se previsto da norma di legge o di regolamento, oppure secondo le diverse condizioni richieste dal citato Codice alle seguenti categorie di soggetti pubblici: a) Aziende Ospedaliere e Sanitarie, Anagrafe regionale, Ministeri della Repubblica, Istat, Regioni e Province Autonomie, Centro Nazionale Trapianti, Istituto Superiore Sanità, Enti Previdenziali, Autorità Giudiziarie, Organi di Controllo, Organizzazioni Sindacali, Assicurazioni, soggetti esercenti la potestà, altri soggetti in ragione dello svolgimento delle funzioni istituzionali; b) a soggetti privati o ad enti pubblici economici, unicamente se previsto da una norma di legge o di regolamento. Al di fuori delle suddette ipotesi, la comunicazione a terzi di dati personali custoditi dall’ASL Roma B, eseguita mediante estrazione dagli archivi dell’Azienda (c.d. diritto di accesso agli atti amministrativi), avverrà secondo le modalità e le forme stabilite dalla Legge 7 agosto 1990 n. 241 e successive integrazioni e modifiche, la cui applicazione si configura attività di rilevante interesse pubblico. Quando il trattamento concerne dati idonei a rivelare lo stato di salute o la vita sessuale, il trattamento sarà consentito solamente se la situazione giuridicamente rilevante, che si intende tutelare con la richiesta di accesso ai documenti amministrativi, sia di rango almeno pari ai diritti dell’interessato, ovvero consista in un diritto della personalità o in un altro diritto o libertà fondamentale e inviolabile (art. 60 del Codice in materia di protezione dei dati personali). I dati sensibili idonei a rivelare lo stato di salute non possono essere diffusi. 5. NATURA OBBLIGATORIA DEL CONFERIMENTO DEI DATI E CONSEGUENZE DI UN EVENTUALE RIFIUTO Il conferimento dei dati personali richiesti ai Cittadini ed ai diversi Utenti da parte dell’ASL Roma B, nell’ambito dell’attività istituzionale dell’Azienda, è obbligatorio. L’eventuale rifiuto potrebbe comportare per l’ASL l’impossibilità di eseguire o continuare l’attività richiesta o comunque inerente e/o conseguente allo svolgimento delle proprie funzioni istituzionali. 6. INDICAZIONE DEL TITOLARE E DEI RESPONSABILI DEL TRATTAMENTO Titolare del trattamento dei dati personali eseguito dell’ASL Roma B è l’Azienda medesima, rappresentata dal Direttore Generale, con sede in via F. Meda, 35 - 00157 ROMA. I Responsabili del trattamento dei dati personali sono stati individuati tra i Responsabili di ogni singola Unità Operativa Complessa e Unità Operativa Semplice Dipartimentale dell’Azienda ed i loro nominativi sono consultabili sul nostro sito: www.aslromab.it oppure presso l’Ufficio Relazioni con il Pubblico. 7. DIRITTI DELL’INTERESSATO Infine, informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’ASL RM B che è loro facoltà esercitare i diritti di cui all’art. 7 del Codice in materia di protezione dei dati personali, di cui si riporta il testo integrale qui di seguito. Per far valere i propri diritti gli interessati potranno inviare una richiesta, indirizzata all’ASL Roma B, rappresentata dal Direttore Generale in quanto Titolare del trattamento, all’indirizzo della sede aziendale indicato al punto 6, oppure al Responsabile di Unità Operativa Complessa e Unità Operativa Semplice Dipartimentale, in quanto Responsabile del trattamento di pertinenza del proprio settore. I diritti in questione possono essere esercitati personalmente o mediante delega o procura scritta a persone fisiche, Enti, Associazioni o Organismi, nei modi prescritti dalla legge. Art. 7. ‘Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti’ 1. 2. 3. 4. L’interessato ha diritto di ottenere la conferma dell’esistenza o meno di dati personali che lo riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile. L’interessato ha diritto di ottenere l’indicazione: a) dell’origine dei dati personali; b) delle finalità e modalità del trattamento; c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l’ausilio di strumenti elettronici; d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai sensi dell’articolo 5, comma 2; e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello Stato, di responsabili o incaricati. L’interessato ha diritto di ottenere: a) l’aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l’integrazione dei dati; b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione di Legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati; c) l’attestazione che le operazioni di cui alle lettere A e B sono state portate a conoscenza, anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato. L’interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte: a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti allo scopo della raccolta; b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione commerciale. I metodi proibiti Le pratiche di doping più diffuse sono il doping ematico e le manipolazioni chimiche e fisiche dei campioni di urina. Nel primo caso, all’atleta vengono somministrati, per via endovenosa, sostanze di sintesi correlate all’EPO che migliorano il trasporto di ossigeno nel sangue. Un’altra pratica è quella dell’autotrasfusione: l’atleta cioè, si sottopone a un prelievo di sangue, che, dopo essere stato adeguatamente conservato e non appena i globuli rossi sono tornati a livello normale, gli viene trasfuso nuovamente, ottenendo così un incremento del numero dei globuli rossi. I rischi connessi al doping ematico includono reazioni allergiche, possibile trasmissione di malattie infettive, sovraccarico del Il Codice in materia di protezione dei dati personali (Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196), ha sistema circolatorio e shock metabolico. modificato ed integrato la disciplina delo fisica trattamento deidoping dati personali, (cioè di qualunque Per manipolazione farmacologica, chimica quale metodo si intende “l’uso di sostanze e di metodioperazione in grado di o complesso di operazioni) concernenti informazioni su Persone fisiche, giuridiche, Enti o Associaalterare l’integrità e la validità dei campioni di urine utilizzati per i controlli antidoping”. manipolazioni vanno dallo scambio dei campioni d’urina diluizione con altrimediante liquidi, fino all’inserimento vescica, riferimento nella a qualsiasi zioni,Leche sono identificati od identificabili, anchealla indirettamente tramite catetere, dell’urina altrui. Possono inoltre essere usati i diuretici chiamati non a caso mascheranti, perché in grado altra informazione, compreso un numero di identificazione personale. di eliminare più velocemente, favorendo la diuresi, le sostanze proibite rintracciabili ai test antidoping. Inoltre, la prima cosa A tal che finesi ilesamina testonei unico prevede dei dati personali avvenga rispettando i diritti eola campioni di urinache è il il pH,trattamento in quanto è possibile facilitare l’eliminazione di farmaci vietati alcalinizzando dignità delle persone, la riservatezza l’identità. l’avvento di internet e la difacidificando l’urina; la salvaguardandone seconda è la densità: un’urina con basso pesoe specifico, può Con indicare una manipolazione finalizzata ad abbassare la concentrazione di un farmaco al di sotto della soglia di rilevazione. fusione di informazioni l’esigenza di una maggiore privacy è andata sempre più crescendo, ponendo Informativa ai sensi del Decreto Legislativo 30 giugno 2003, n. 196 Codice in materia di protezione dei dati personali AZIENDA SANITARIA LOCALE ROMA B le Istituzioni nelle condizioni di dover creare nuovi sistemi e programmi informatici messi a punto per ridurre al minimo l’utilizzo di dati identificativi in modo da escluderne il trattamento quando le finalità perseguite nei singoli casi possono essere realizzate mediante, rispettivamente, dati anonimi od opOcchio al bollino farmaci portune modalita’ che permettano di identificare l’interessato solo in caso di reale necessità. Per Un contrassegno sulle confezioni dei medicinali regolarmente in vendita, ma considerati potenzialmente positivi ai controlli comprendere meglio i diritti spettanti alla eventuali collettività benedelle faresostanze una piccola distinzione tra i diversi antidoping mette in guardia atleti e cittadini sugli effettièdopanti in questione. tipi di ‘dati’: Il Decreto 24 settembre 2003 modificato dal Decreto 30 aprile 2004 prevede, infatti, che • L’etichettatura della scatola deve includere un pittogramma di forma circolare del diametro complessivo di 17 millimetri, ‘Trattamento’ . Indica qualunque operazione che concernenti la raccolta, la registrazione, l’organizzariportante un simbolo di divieto, di colore rosso con all’interno la scritta DOPING; zione,• la ilconservazione, la consultazione, l’elaborazione, la comunicazione, la diffusione, la cancellafoglio illustrativo deve riportare al paragrafo “Avvertenze speciali” la frase “Per chi svolge attività sportiva: l’uso del zione e lafarmaco distruzione di dati. senza necessità terapeutica costituisce doping e può determinare comunque positività ai test anti-doping”. arginare il fenomeno della diffusione incontrollata sostanze fisica, dopanti,persona i farmacisti,giuridica, ma anche coloro autorizzati relativa adelle persona entecheo sono associazione, ‘DatoPerpersonale’ . Ossia informazione all’immissione in commercio di questi prodotti, dovranno trasmettere entro il 31 gennaio di ogni anno al Ministero della Salute identificati o identificabili, anche indirettamente, mediante riferimento a qualsiasi altra informazione i dati relativi all’anno precedente delle quantità prodotte, importate, distribuite e vendute di ciascun farmaco. personale. ‘Dati identificativi’. Ossia quelli personali che permettono l’identificazione diretta dell’interessato. ‘Dati sensibili’. Ossia le informazioni idonee a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, le opinioni >> politiche, nonchè i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale. Il doping in Italia nel 2011: l’analisi dei dati PREMESSA: OGGETTO DELL’INFORMATIVA I soggetti pubblici operano in sanitario, in base all’art. del citato Codice, possono avvael corso del 2011che la Commissione perambito la Vigilanza ed il controllo sul Doping e per80 la tutela della salute nelle attività sportive (CVD) lersi della facoltà di fornire informativa per una pluralità di trattamenti dati effettuati, a fini ha programmato controlli un’unica antidoping su 426 manifestazioni sportive: di queste, 386 (90,6%) si di sono svolte regolarmente e 40 sono state revocate amministrativi e in(10,4%). tempi diversi, rispetto ai dati raccolti presso l’interessato e presso terzi. Con questa I controlli hanno riguardato sia le manifestazioni delle e Federazioni Sportive (FSN) che degli Enti diePromozione Informativa l’ASL Roma B rende note le finalità le modalità del Nazionali trattamento deiquelle dati personali dei dati Sportiva (EPS). Nella Tabella viene riportato in dettaglio il numero assoluto di eventi sportivi ed atleti sottoposti a controlli, stratificati sensibili effettuati all’interno dell’Azienda per le attività amministrative di rilevante interesse pubblico per Federazione o Ente di Promozione Sportiva di appartenenza. che non richiedono il consenso degli interessati. La presente Informativa contiene, inoltre, l’indicazione delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati, nonché i diritti stabiliti nel Codice in materia di protezione dei dati personali e gli estremi identificativi del Titolare e dei Responsabili del trattamento cui gli interessati potranno rivolgersi per far valere i Loro diritti. N 1. FINALITÀ DEL TRATTAMENTO E RILEVANTE INTERESSE PUBBLICO Informiamo i Cittadini e gli altri Utenti dell’Ente interessati al trattamento che i dati personali che li riguardano saranno trattati nel rispetto della legge, unicamente per lo svolgimento delle funzioni istituzionali demandate all’Azienda Sanitaria Locale. L’ASL Roma B tratterà i dati sensibili (ovvero i dati idonei a rivelare l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati idonei a rivelare lo stato di salute e le vita sessuale dell’interessato) www.aslromab.it 6 Tab. 1 - Numero di atleti e gare sottoposte a controllo. Distribuzione per FSN e EPS 7 FSN – EPS Gare sottoposte a controlli Atleti sottoposti a controllo FCI - CSAIN - UDACE - Ciclismo 145 605 FIGC - Calcio 38 152 FIN - Nuoto 28 127 FIP - Pallacanestro 31 120 FIPAV - Pallavolo 27 108 FIDAL - Atletica leggera 20 107 FISI - Sport Invernali 15 82 FITARCO - Tiro con l’arco 13 64 FIR - Rugby 10 40 FIT - Tennis 9 40 FITRI - Triathlon 6 37 FISG - Sport Ghiaccio 9 34 FIGH - Handball 8 32 FIS - Scherma 5 32 FIPCF - Pesistica e Cultura Fisica 7 31 FICK - Canoa Kayak 3 12 U.S. ACLI - Unione Sportiva ACLI 2 9 FIBBN - dilettantistica Bodybuilding 2 8 FIH - Hockey 2 8 UISP/FIDAL 1 8 ENDAS - Ente azione sociale 1 4 FIBS - Baseball e Softball 1 4 FIPSAS - Pesca Sportiva 1 4 FITA - Taekwondo 1 4 FITET - Tennis Tavolo 1 4 TOTALE 386 1676 Dei 386 controlli effettuati sulle manifestazioni sportive, 381 (98,7%) sono stati condotti sulle Federazioni (FSN) e 5 (1,3%) sugli Enti di Promozione Sportiva (EPS), con – rispettivamente - 1643 e 33 atleti esaminati. L’analisi per ripartizione geografica del campione evidenzia che nel 52,8% dei casi l’attività di controllo si è svolta in manifestazioni sportive che hanno avuto luogo nel Nord Italia, mentre nella restante metà dei casi l’attività di controllo è stata uniformemente ripartita tra il Centro Italia (24,1%) e l’Italia meridionale ed insulare (23,1%). Osservando l’andamento dei controlli antidoping nel corso dell’anno, si rileva che luglio è risultato il mese in cui l’attività della Commissione è stato più intenso. Nel 2011, così come nel 2010, visti i casi eclatanti riportati anche sulle pagine di cronaca, la Commissione ha indirizzato la propria attività sul ciclismo, effettuando controlli antidoping su 605 atleti in 145 differenti eventi sportivi. A seguire, la FIGC (calcio, con 38 eventi controllati), la FIP (pallacanestro, 31 eventi), la FIN (nuoto, 28 eventi) e quindi la FIPAV (pallavolo, 27 eventi). La maggior parte degli eventi sportivi controllati (263, il 68% del totale) hanno riguardato gare riservate ai soli uomini. Soltanto 82 eventi sportivi (il 21,3%) erano riservati alle donne e 41 (il 10,6%) erano gare aperte ad atleti di entrambi i sessi. www.aslromab.it • I risultati dei controlli Dai risultati delle analisi di laboratorio è emerso che dei 1676 atleti controllati, 70 sono inizialmente risultati positivi ai test antidoping. Gli accertamenti sugli atleti risultati positivi, tuttavia, hanno permesso l’archiviazione di 18 casi: 12 atleti con un rapporto T/E maggiore di 4, ma con IRMS negativo e 6 casi in cui gli atleti hanno successivamente presentato idonea documentazione. Complessivamente sono risultati positivi 52 casi, pari al 3,1% degli atleti sottoposti a controllo. Tra gli atleti risultati positivi ai controlli antidoping del 2011, un solo atleta risulta tesserato con un Ente di Promozione Sportiva: i restanti 51 sono invece tesserati con le Federazioni Sportive Nazionali. Prendendo in esame la distribuzione delle positività ai controlli in funzione del genere dell’atleta, si osserva che l’84,6 % dei 52 casi positivi sono uomini e il 15,4% donne. Le positività riscontrate >> T rapportate a tutto il campione risultano del 3,6% per gli uomini e dell’1,6% per le donne. Prendendo in esame la distribuzione delle positività ai controlli in funzione della classe d’età dell’atleta, si osserva che la percentuale più elevata di positività è stata rilevata tra gli over 45, mentre quella più bassa tra gli under 25. Prendendo quindi in esame la distribuzione per area geografica degli eventi sportivi controllati e durante lo svolgimento dei quali sono stati riscontrati atleti positivi ai controlli antidoping, è possibile osservare come il 59,6 % dei casi sia stato rilevato in gare svoltesi al Nord, il 21,1% al Centro ed il 19,3% al Sud. Rapportando quindi il numero di atleti positivi al numero totale di atleti controllati secondo l’ area geografica di svolgimento dell’evento sportivo, è possibile osservare come sia risultato positivo il 3,5% degli atleti sottoposti a test antidoping al Nord, il 2,7% al Centro e il 2,6% al Sud. I media, una potente medicina contro il doping anto fanno bene a chi vince, quanto fanno male a chi si fa sconfiggere dal doping: giornali, televisioni, siti internet proprio non perdonano gli atleti che tradiscono se stessi e lo sport. Ecco che un’analisi delle informazioni sulle vicende sportive che hanno riguardato il fenomeno del doping nel corso del 2011, sia in ambito nazionale che internazionale, e raccolte dalle principali agenzie di stampa, è utile per monitorare l’eco che hanno avuto le violazioni del codice antidoping e della legge 376/2000, le operazioni antidoping delle forze dell’ordine e i decessi doping-correlati. In totale sono state reperite 119 notizie che riguardano 19 ambiti sportivi diversi e forniscono una panoramica, senza alcuna pretesa di esaustività, delle notizie giornalistiche che hanno avuto come argomento le diverse problematiche dopingcorrelate. Le informazioni giornalistiche nel complesso si riferiscono più frequentemente a 4 sport, nell’ordine: ciclismo, atletica leggera, pesistica e cultura fisica e calcio. Ci sono poi notizie che riguardano l’ambito medico e farmaceutico nello sport, che evidenziano come non solo gli atleti ma anche il personale professionista o meno, che a vario titolo opera nell’ambiente sportivo, è spesso coinvolto in attività vietate dalla legge. I vari ambiti sportivi assumono però posizioni diverse secondo la categoria di notizia considerata. Riguardo infatti alle informazioni raccolte sulle violazioni della normativa antidoping, che sono in tutto 68, 18 in più rispetto al 2010, le agenzie di stampa anche quest’anno pongono al primo posto il ciclismo, con 26 notizie. L’attenzione a livello mediatico sulle vicende di questo sport è particolarmente alta sia in ambito agonistico che dilettantistico o amatoriale. Le notizie di violazioni si riferiscono soprattutto a positività per una sostanza vietata, ma non mancano anche irregolarità dovute a somministrazione, possesso, ricettazione e acquisto di sostanze dopanti o metodi proibiti, talvolta con il coinvolgimento di medici e allenatori. Nell’atletica leggera sono riportate 13 notizie di violazioni per lo più relative a presenza di sostanze vietate in campioni biologici degli atleti, ma anche al rifiuto di presentarsi al controllo antidoping. La situazione relativa al calcio è equivalente a quella del 2010 con 9 notizie di violazioni, quasi tutte attinenti a positività rilevate in atleti, tranne una che riguardava il possesso di sostanze vietate. Mentre nel 2010 gli sport invernali non erano stati oggetto di notizie di violazioni e la pesistica era stata citata una sola volta, quest’anno entrambi gli sport vengono menzionati in 3 notizie giornalistiche per positività di atleti a sostanze vietate per doping. Ugualmente, sono 3 le notizie delle agenzie di stampa che coinvolgono i professionisti sanitari che operano in ambito sportivo sanzionati per aver somministrato ad atleti sostanze proibite. Il maggior numero di notizie sui sequestri e traffici perseguiti dalle forze di polizia, in tutto 19, hanno riguardato in particolare sostanze destinate alle palestre e sostanze vendute online, su siti web specializzati nel commercio illecito di farmaci. Le vendite via internet di prodotti nocivi per la salute è un fenomeno che i media citano ormai molto frequentemente, sottolineando la facilità con cui è possibile reperire sostanze vietate. La pesistica è il secondo settore sportivo interessato dalle operazioni antidoping con 8 notizie di sequestri; e a seguire il ciclismo con 6, come nell’anno precedente. Anche il settore medico e farmaceutico risulta coinvolto: spesso medici, farmacisti e aziende farmaceutiche risultano implicati in traffici e commercio di sostanze vietate per doping. Relativamente ai 2 decessi doping-correlati, uno ha riguardato un suicidio di un atleta internazionale di mountain bike già www.aslromab.it 8 indagato nell’ambito di una operazione antidoping delle forze dell’ordine, e l’altro un atleta nazionale di culturismo morto per arresto cardiaco per una probabile overdose da sostanze non assunte per fini terapeutici. Dai dati riportati, si riscontra un aumento delle notizie relative alle pratiche illecite legate al doping che riguardano nello specifico atletica leggera, pesistica e principalmente il ciclismo, che da solo totalizza circa il 30% delle notizie complessive, >> Inaugurato il giardino “multisensoriale” a Torre Maura L 9 arrivando quasi al 40% nella categoria delle notizie relative alle violazioni del codice antidoping. Questi dati, infine, sebbene non possano essere considerati scientificamente validi ai fini di una esatta interpretazione della realtà delle violazioni del codice antidoping, possono essere comunque utili a fornire una indicazione di massima del livello di diffusione del fenomeno del doping attraverso l’attenzione posta sull’argomento da parte delle agenzie di stampa. a percezione di benessere che può dare la natura è qualcosa che accomuna tutti, anche se non tutti riescono ad entrarvi in contatto nello stesso modo e con gli stessi “strumenti”. Il primo “giardino multisensoriale” d’Italia sarà il luogo privilegiato di questo straordinario scambio di sensazioni, un concentrato di esperienze tattili e olfattive e anche un nuovo modo di fare riabilitazione dedicato a non vedenti, disabili di ogni età, anziani. Questa nuova oasi verde che accoglierà chiunque cerchi silenzio e riposo si trova nel parco delle Rupicole a Torre Maura (via delle Rupicole, VIII Municipio) ed è stata inaugurata dal vicesindaco Sveva Belviso con tutti gli “attori” coinvolti nella sua gestione. Insieme al Vicesindaco erano presenti al taglio di nastro il presidente del Municipio VIII Massimiliano Lorenzotti, il direttore generale della Asl Roma B Vittorio Bonavita, la professoressa Antonella Canini (ordinario di Botanica all’Università di Tor Vergata) e rappresentanti della locale cooperativa sociale, del comitato di quartiere, della casa famiglia che affaccia sul giardino, della scuola materna e dei centri anziani. 3.700 metri quadri di superficie ma soprattutto di aromi mediterranei e profumi d’ogni sorta, di agrumi e sentori d’orto, di esotiche presenze vegetali. Lo spazio è articolato in sette percorsi: quattro principali (giardino italiano rinascimentale, giardino arabo, giardino giapponese, giardino del bambù) e tre “aree secondarie sensoriali” (giardino dell’olfatto, giardino del gusto, agrumeto). Tutto è concepito per il benessere, www.aslromab.it il rilassamento, l’uso attivo del tempo: nell’hortus conclusus delle Rupicole si possono fare giardinaggio, ortoterapia, aromaterapia, “laboratorio verde” per i bambini, giochi per piccoli e adulti (disabili e non). E ci sarà presto un chiosco per vendere i prodotti dell’orto e dei vivai: ortaggi tipici e poi gli aranci, i limoni e i pompelmi coltivati nella “meridiana degli agrumi”. Per i non vedenti è stato attrezzato un “sentiero sensoriale” che percorre tutto il giardino: i disabili possono utilizzarlo in piena autonomia grazie al corrimano di legno, alle mattonelle “tattili” tridimensionali, alla pavimentazione studiata ad hoc, ai pannelli in braille che spiegano piante, fiori e animali. Con l’opposto dell’imperativo che caratterizza i giardini pubblici: in luogo del divieto di toccare, l’invito a farlo e a carezzare, sfiorare, annusare, ascoltare Senza naturalmente dimenticare le specifiche esigenze degli ospiti: il percorso è regolarmente intervallato da pensiline coperte da alberi, con panchine munite di braccioli e spazi per parcheggiare sedie a rotelle e passeggini. La gestione del giardino è disciplinata da un protocollo siglato da Roma Capitale, dal Municipio e da tutti i soggetti coinvolti: gli ospiti della casa famiglia “La Rupicola” (confinante col giardino) provvedono a fare da guardiani, la Asl Roma B cura i programmi di riabilitazione dei disabili, l’Università di Tor Vergata (Dipartimento di Biologia e Orto Botanico) ha in carico la gestione scientifica. >> Il nuovo Centro di Salute Mentale di via degli Eucalipti È stato inaugurato il nuovo Centro di Salute Mentale di via degli Eucalipti 20, nel settimo Municipio, all’interno della ex scuola Tommaso Grossi, che nel tempo accoglierà servizi specialistici della Asl Roma B ad integrazione e potenziamento di quelli presenti sul territorio del 2º Distretto sanitario. In particolare accoglierà i servizi attualmente presenti nella sede di piazza dei Mirti, con l’obiettivo di realizzare un Centro clinico assistenziale distrettuale, una struttura a vocazione multifunzionale e a gestione multiprofessionale destinata a trattare persone affette da patologie cronico-degenerative in fase non acuta. Prima dell’apertura di questa nuova struttura, la sede del Centro – che è uno dei quattro Csm del Dipartimento di Salute mentale della Asl Roma B – si trovava in viale Giorgio Morandi, in un edificio che nel tempo si è rivelato inadeguato. >> A prendere parte all’inaugurazione del centro, il vice presidente della Regione Lazio Luciano Ciocchetti che ha parlato di «una giornata importante» soprattutto per gli utenti, i loro familiari e gli operatori. «Questa struttura si trovava in uno stato di abbandono – ha spiegato il direttore generale della Asl Roma B, Vittorio Bonavita – Abbiamo inaugurato questa nuova sede nell’interesse dei cittadini del settimo Municipio, ma non ci fermeremo qui: abbiamo altri lavori appaltati per far sì che questa struttura diventi un centro sanitario che vada sempre più incontro alle necessità dei cittadini». Attualmente sono quasi completate le procedure per l’assegnazione definitiva da parte di Roma Capitale alla Asl, che ha già provveduto all’attivazione del servizio di vigilanza per il mantenimento dello stabile e all’adeguamento degli ambienti alle norme per l’attività sanitaria. Corsi di accompagnamento alla nascita P rosegue, presso il Punto Nascita dell’Ospedale Sandro Pertini, il ciclo di incontri per gestanti al terzo trimestre di gravidanza, organizzato per consentire alle future mamme di conoscere la struttura e di dialogare con gli specialisti interni all’Ospedale (e non).Questi appuntamenti, in genere molto graditi dalle utenti, sono l’occasione per confrontarsi su temi particolarmente sentiti dalle donne in gravidanza quali l’allattamento al seno, l’analgesia in travaglio di parto, la raccolta del sangue cordonale.I prossimi incontri si svolgeranno tutti presso l’Aula Magna Pertini, alle ore 10, e seguiranno il seguente calendario: Date martedì 10 LUGLIO martedì 11 SETTEMBRE martedì 9 OTTOBRE martedì 6 NOVEMBRE martedì 4 DICEMBRE Ostetriche Consultori familiari VECCHIONE - BARBARINI DEL VECCHIO - FELICI DELL’UNTO - BRUCCHI DI GIUSEPPE - PIRAS RAZANAMARO - ANGELINI Il servizio di reperibilità telefonica S.O.S. Mamma per informazioni e sostegno sull’allattamento al seno è attivo chiamando il numero telefonico 331.669.4889 dal lunedì al venerdì ore 08.00 - 20.00 e il sabato ore 08.00 - 14.00. >> Torneo di Calcio a 5 A nche quest’anno la squadra dell’Ospedale Sandro Pertini ASL Roma B ha partecipato al torneo di calcio a 5, riservato a infermieri e studenti in Scienze Infermieristiche, intitolato alla memoria dei colleghi Enrico Grassi e Luigi Patrizi. Giunto alla sua quinta edizione, il torneo ha visto la formazione del “Pertini” piazzarsi al 2° Posto alle spalle del Cristo Re e davanti al San Giovanni. I portacolori della Asl Roma B hanno vinto il premio Fair Play all’IPASVI CUP 2012. Le premiazioni si sono svolte al Palazzo dei Congressi all’Eur giovedì 14 giugno in occasione del Sanit – Forum internazionale della salute. www.aslromab.it 10 Numeri utili AZIENDA Tel. 06/41431 Fax 06/4143.3220 Direttore Generale: Dr. Vittorio Bonavita Tel. 06/41434925 Salute Mentale V.le B. Bardanzellu, 8 Tel. 06/41434990 Direttore Amministrativo: Dott.ssa Sabrina Cenciarelli OSPEDALI Ospedale Sandro Pertini Via Monti Tiburtini, 385 Centralino: Tel. 06/41431 Direzione Sanitaria: Tel. 06/41433517 Sito Internet: www.aslromab.it Poliambulatori: Tel. 06/41433955 Direttore Sanitario: Dr. Enrico Piroli Ufficio Relazioni con il Pubblico Via Filippo Meda, 35 Tel. 06/41433677-8 Fax 06/41433014 I DIPARTIMENTI Prevenzione V.le B. Bardanzellu, 8 Policlinico Casilino Via Casilina, 1049 Centralino: Tel. 06/231881 Direzione Sanitaria: Tel. 06/23188234 Ufficio Relazioni con il Pubblico Tel. 06/23188305 Poliambulatori: Tel. 06/23188295 I DISTRETTI SANITARI Distretto I (V Municipio) Largo De Dominicis, 7 Tel. 06/41435759 Distretto II (VII Municipio) P.zza dei Mirti, 45 Tel. 06/41435855 Distretto III (VIII Municipio) Via Tenuta di Terranova, 138 Tel. 06/41434744 Distretto IV (X Municipio) V.le B. Rizzieri, 226 Tel. 06/41434065 Editore: Azienda Usl Roma B V. F. Meda, 35 00157 Roma Tel. 06/41431 Coordinamento editoriale: Antonia Liguori Redazione: Dott. Egidio Sesti Dott.ssa Cristina Sopranzi Progettazione, realizzazione e composizione: Medilife S.p.A. Via F. Denza, 27 00197 - Roma Tel. 06.47884809 Fax 06.47884772 www.progettoarchimede.com Progetto grafico e impaginazione: Stefano Ribeca Medilife S.p.A. Finito di stampare Giugno 2012 c/o Azienda Asl Roma B, Via F. Meda, 35 - Roma Foglio ad esclusivo uso interno