Storia della Filosofia II [FT0277] Introduzione alla Fenomenologia dello spirito 29 March 2017 Il corso di concentrerà sulle opere della maturità di Hegel (Fenomenologia, Scienza della logica, Enciclopedia) parentesi sul periodo jenese di Hegel, Dozentprivat universitario tesi fondamentale (1801): critica schellinghiana a Fichte, l‘idea che l’idealismo trascendentale sia da superare nel senso schellinghiano della filosofia dell'identità assoluto collocato nell’identità di soggetto e oggetto assoluto originario come indistinzione di soggettivo e oggettivo tratto hegeliano -> l’identità degli opposti non può essere solo un punto di indistinzione, ma un’identità più complessa: un’identità di questa identità e della loro opposizione "identità dell’identità e della non-identità" l’assoluto possiede entrambi i lati lato identitario: idea (logica e metafisica) lato non-identitario: realtà (Real-Philosophie) Natura Spirito Problema della giustificazione di un assoluto che non può essere dedotto (dopo Kant) l’unica dimostrazione può essere quella negativa: l’assoluto non si dimostra positivamente, possiamo solo criticare ciò che si oppone all’assoluto confutazione del finito affidato alla logica le antinomia kantiane sono secondo Hegel la dimostrazione del pensiero finito il pensiero finito nel tentativo di impadronirsi dell’incondizionato produce antinomie, quindi deve essere tolto per mostrare l'incondizionato logica (negativa) intrecciata alla dialettica, alla confutazione del finito segue poi un'esposizione positiva dell'assoluto, compito della metafisica per dimostrare l'innegabilità dell’assoluto, dopo che il finito si è tolto [logica(-), metafisica(+)] questo schema salterà nella maturazione del pensiero di Hegel, e il Sistema filosofico non verrà pubblicato Fenomenologia dello spirito (1807) 1816 – docenza ad Heidelberg 1819 – docenza a Berlino struttura narrativa dell’opera sviluppo della coscienza fino alla sua consapevolezza che essa non è uno spirito soggettivo, ma uno spirito assoluto il mio modo di vedere […] tutto dipende da questo: cogliere ed esprimere il vero [=l’assoluto] non come sostanza, ma anzi propriamente come soggetto." [antologia, p.293] dalla prefazione alla Fenomenologia: “Secondo Hegel però elabora una concezione del soggetto totalmente nuova tanto nuova da evitare sia i problemi di Fichte (se l'assoluto è soggetto, vi sarà un oggetto fuori e non sarà più assoluto) e Schelling (l’indistinzione di soggetto e oggetto preclude di derivare la finitezza) una presa di distanza rispetto alla concezione tradizionale di soggetto (nel senso cartesiano) e di oggetto opera che critica entrambi soggetto e oggetto critica dei termini in quanto contrapposti l’uno all’altro; la falsità della loro opposizione è oggetto della critica hegeliana nuova concezione di soggetto = Geist (Spirito) capiamo l’assoluto intendendolo come Spirito (non più come soggetto, oggetto o identità) sarà altresì possibile ripensare la metafisica (a questo si dedicherà la Scienza della logica, 1816) nuova filosofia della Natura e dello Spirito (Enciclopedia, 1817) soggetto nella concezione moderna: ciò che non è oggetto, tutto ciò che non è estensione la soggettività è quindi, per definizione, irrimediabilmente finito è soggetto in quanto si contrappone all’oggetto ed è pertanto finito e condizionato la soggettività come condizione dell’oggettività (Kant, Fichte) non risolve l’opposizione cartesiana, la radicalizza piuttosto critica di Hegel: la soggettività trascendentale è formata da strutture invarianti, non soggette al mutamento della nostra esperienza la Fenomenologia dimostra che questa fissità non può essere sostenuta la coscienza ha una storia, subisce modificazioni nell’arco della sua esperienza gli a posteriori (esperienza) modificano e condizionano gli a priori ovvero, le condizioni della conoscenza sono a loro volta condizionate; salta la distinzione tra trascendentale ed empirico certezza sensibile (consapevolezza sensoria) che si modifica in percezione, intelletto, etc. le strutture trascendentali di ogni forma della coscienza di trasformano in seguito al contatto con gli oggetti; vi è un passaggio da una figura all'altra ogni figura è generata dalla trasformazione della prima -> fenomenologia, i vari modi di apparire della coscienza gli oggetti determinano ciò che il soggetto è sia la conoscenza teorica che quella pratica determinano la nostra esperienza del mondo, relazione di teoria e prassi esperienza trasformativa dell’oggetto nel lavoro la creazione dell’oggetto va di pari passo con la formazione della coscienza la nostra identità è risultato di relazioni non solo con oggetti, ma anche e soprattutto con altri soggetti e l’autocoscienza si determina grazie a ciò che gli altri riportano su di noi, nell’interazione tesi di fondo della Fenomenologia: non con altri soggetti si può isolare il soggetto dall'oggetto “la coscienza è sempre presso altro” – è sempre fuori di sé “la coscienza è se stessa nell’essere altro da sé” – quando è fuori di sé, essa è se stessa idealismo pre-hegeliano: riduzione dell’oggetto a rappresentazione qui invece, si dice che il soggetto appartiene all’oggetto sviluppo dell’identità soggetto-oggetto senza cadere nell’indeterminatezza schellinghiana nuova concezione del soggetto: Spirito la soggettività è costante, diveniente intreccio di soggettività, oggettività ed altre soggettività [p.294] la verità è tale solo come sistema e compresa come soggetto solo riferendoci a una rappresentazione dove rappresentazione rimanda alla religione, in particolare al legame tra Spirito e Cristianesimo il Cristianesimo è la religione dei tempi moderni elaborazione filosofica del nucleo teologico ad opera di Hegel dentro lo Spirito sta la soggettività, la quale non è mai solo interiore la mediazione di soggettività interiore e mondo oggettivo esteriore la rete delle relazioni intersoggettive con gli altri soggetti (tutto ciò che ha a che vedere con la socialità) def. Spirito minuto 29* effettuale = das Wirkliche, il reale solamente lo spirituale è il reale; esso è l'essenza componenti dello Spirito: 1. il determinato (ciò che mantiene e rimane in se stesso) 2. l’essere altro (identità del soggetto in forza di ciò che è altro da sé) 3. l’essere per sé (il ritorno dall’altro come guadagno dell'identità dello Spirito, non come perdita) in sé ed essere altro sono la stessa cosa; questa struttura vale per il soggetto individuale e per l'Assoluto Struttura dell’Assoluto come Spirito: in-sé –> logica altro da sé –> Natura per sé –> Spirito e la consapevolezza ultima è l’essere Spirito, ovvero di essere tutte e tre queste cose (conclusione della Fenomenologia) by Alessandro Veneri www.kumarproject.com