ESPERIENZE IRLANDESI CON LA FORMA NEUROLOGICA DELL

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Ippologia, Anno 10, n. 2, Giugno 1999
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ESPERIENZE IRLANDESI
CON LA FORMA NEUROLOGICA DELL’INFEZIONE
DA HERPES VIRUS EQUINO 1*
IRISH EXPERIENCES WITH THE NEUROLOGICAL FORM OF EQUINE
HERPESVIRUS 1 DISEASE
ANN A. CULLINANE, MVB, PhD, MRCVS
Irish Equine Centre, Kildare, Ireland
L’herpes virus equino 1 (EHV-1) è associato ad una
malattia respiratoria, alla comparsa di aborto e ad una
sindrome neurologica. In Irlanda, ogni anno, ci troviamo
di fronte ad epizoozie di aborto da EHV-1. Nella maggior parte dei casi si tratta di singoli episodi. Tuttavia,
negli allevamenti che non hanno adottato una corretta
politica vaccinale, l’aborto può arrivare a colpire anche
l’80% delle fattrici.
La malattia respiratoria da EHV-1 nei cavalli da corsa
ed in quelli da competizione è poco comune in Irlanda.
Tuttavia, isoliamo routinariamente EHV-1 da tamponi
nasali effettuati negli allevamenti dove sono presenti l’aborto o la malattia neurologica.
Al contrario, l’herpes virus equino 4 (EHV-4), che è
caratterizzato da una correlazione antigenica e genetica
molto stretta con EHV-1, è una causa frequente di malattia respiratoria e di calo del rendimento nei cavalli da
corsa irlandesi.
La forma neurologica dell’infezione da EHV-1 è insolita in Irlanda ed in genere ne osserviamo solo 1 o 2 casi
all’anno. Tuttavia, nel 1994 la malattia ha colpito 7 differenti allevamenti e parecchi cavalli sono stati soppressi
eutanasicamente. È interessante notare che nello stesso
anno è stato riscontrato un incremento dell’incidenza
della malattia respiratoria da EHV-1 nei cavalli da corsa
ed in quelli da competizione, ma non era stata diagnosticata alcuna forma neurologica nella popolazione dei
cavalli da corsa.
In una rassegna delle epizoozie della malattia neurologica in Irlanda nell’arco di un periodo di 5 anni (19931998), è stato riscontrato che la metà circa di questi episodi era associata ad aborto. L’intervallo fra quest’ultimo
ed il primo caso neurologico nell’allevamento variava da
poche ore a 5 settimane e 1/2. I segni neurologici venivano riscontrati in fattrici gravide, fattrici non gravide e in
un cavallo castrato, ma sembravano essere maggiormente
suscettibili le femmine nel periodo post-partum. Nessun
segno neurologico è stato osservato nei puledri degli allevamenti colpiti.
*Lavoro tratto dal Seminario SIVE-Delegazione Piemonte
“Aggiornamenti sull’EHV”, Stupinigi (TO), 6 aprile 1999.
Equine herpesvirus 1 (EHV-1) is associated with respiratory disease, abortion and a neurological syndrome. In
Ireland each year we experience outbreaks of abortion due
to EHV-1. The majority are single cases of abortion.
However up to 80% of the mares may abort on premises
which do not have a vaccination policy.
EHV-1 respiratory disease in racehorses and performance
horses is uncommon in Ireland. However we routinely isolate EHV-1 from nasal swabs on premises where there is
abortion or neurological disease. In contrast Equine herpesvirus 4 (EHV-4) which is antigenically and genetically
quite closely related to EHV-1 is a frequent cause of respiratory disease and loss of performance in Irish racehorses.
The neurological form of EHV-1 disease is unusual in
Ireland and we usually only see one or two cases per year.
However in 1994 the disease affected seven different premises and several horses had to be euthanased on welfare
grounds. Interestingly there was an increased incidence in
EHV-1 associated respiratory disease in racehorses and
competition horses that year but no neurological disease
was diagnosed in the racehorse population.
On reviewing the outbreaks of neurological disease in
Ireland over a 5-year period (1993 – 1998) it was found
that approximately half of them were associated with abortion. The interval between the abortion and the first neurological case on premises ranged from a few hours to five
and a half weeks. Neurological signs were observed in infoal mares, barren mares and a gelding but post partum
mares appeared to be the most susceptible. No neurological
signs were observed in foals on affected premises.
The neurological signs varied considerably in severity.
Some horses were quadriplegic while others exhibited only
very mild incoordination. Hind limb ataxia and urinary
incontinence were the most common clinical signs in
adults. Uveitis, hypopyon, respiratory disease and diarrhoea
were observed in foals on affected premises. None of the
horses had an elevated temperature at the time they presented with the neurological syndrome and the majority had a
normal appetite.
The diagnosis was confirmed by serological and virological examination. Clinicians were requested to submit 20 ml
of heparinised blood (lithium heparin is preferable to
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Esperienze irlandesi con la forma neurologica dell’infezione da Herpes Virus Equino 1
Le manifestazioni neurologiche variavano notevolmente di gravità. Alcuni cavalli presentavano quadriplegia,
mentre altri mostravano solo una perdita molto lieve di
coordinamento. I segni clinici più comuni negli adulti
erano l’atassia degli arti posteriori e l’incontinenza urinaria. Nei puledri degli allevamenti colpiti sono stati
riscontrati uveite, ipopion, manifestazioni respiratorie e
diarrea. Nessuno degli equini presentava un rialzo termico al momento della visita richiesta a causa della sindrome neurologica e nella maggior parte dei casi l’appetito
era normale.
La diagnosi è stata confermata mediante esami sierologici e virologici. Ai veterinari è stato richiesto di inviare
20 ml di sangue eparinizzato (utilizzando preferibilmente
la litio eparina piuttosto che la sodio eparina) ed un tampone rinofaringeo prelevati dai casi sospetti. Il plasma
ottenuto dal campione di sangue eparinizzato è stato utilizzato per le ricerche sierologiche. Al momento della
manifestazione dei segni neurologici, la maggior parte
dei cavalli presentava elevati titoli di anticorpi fissanti il
complemento contro l’herpes virus equino. Tuttavia, in
una piccola minoranza di casi è stata osservata una sieroconversione piuttosto lenta, che ha richiesto il prelievo di
un secondo campione ematico. I leucociti ottenuti dai
campioni di sangue eparinizzato e dalle secrezioni rinofaringee sono stati inoculati su monostrati cellulari per l’isolamento del virus. EHV-1 è stato isolato praticamente
da tutti i cavalli nei quali il prelievo del campione era
stato effettuato entro 48 ore dall’insorgenza della malat-
sodium heparin) and a nasopharyngeal swab from suspected cases. The plasma from the heparinised blood sample
was used for serological examination. The majority of horses had high complement fixing antibodies against equine
herpesvirus at the time they presented with neurological
signs. However a small minority were slow to seroconvert
and a second blood sample was requested in these cases.
The leukocytes from the heparinised blood samples and the
nasopharyngeal secretions were inoculated on to cell monolayers for virus isolation. EHV-1 was isolated from virtually
all of the horses sampled within 48 hours of the onset of
the disease. The majority of the horses were viraemic at this
stage. Virus was isolated from the brain and/or spinal cord
of horses that were euthanased and submitted for post mortem examination.
In Ireland equine herpesvirus is not a notifiable disease
but is controlled by a voluntary Code of Practice. Both the
United Kingdom and Ireland subscribe to this Code which
requires a stud owner to stop covering and stop all movement on and off the stud until samples from the affected
horses have been examined by a competent laboratory. If
EHV-1 paralysis is confirmed the stud owner is required to
inform premises that have received horses from his premises. The horses on the affected stud are divided into small
groups and these groups are monitored clinically, serologically and virologically. Horses are allowed to leave the premises only when there is no evidence of active infection in
their group. Equine herpesvirus is a respiratory virus, which
Ippologia, Anno 10, n. 2, Giugno 1999
tia. La maggior parte di questi animali risultava viremica
a questo stadio. Il virus è stato isolato dall’encefalo e/o
dal midollo spinale dei soggetti soppressi eutanasicamente ed inviati all’esame necroscopico.
In Irlanda l’infezione da herpesvirus degli equini non è
una malattia denunciabile, ma viene sottoposta a controllo sulla base di un piano di profilassi volontario. Sia il
Regno Unito che l’Irlanda hanno sottoscritto il relativo
codice di attuazione (Code of Practice) che impone al
proprietario di una stazione di monta di interromperne
l’impiego e di sospenderne qualsiasi spostamento dell’animale dentro e fuori dall’allevamento fino a che i campioni prelevati dai cavalli colpiti non siano stati esaminati
da un laboratorio competente. Se viene confermata la
paralisi da EHV-1, al proprietario del cavallo viene
richiesto di informare gli allevamenti che hanno ricevuto
equini provenienti dalla sua struttura. I cavalli del centro
colpito vengono suddivisi in piccoli gruppi, monitorati
clinicamente, sierologicamente e virologicamente. A questi animali viene permesso di lasciare l’allevamento solo
quando non vi siano segni di infezione in atto nel gruppo
di appartenenza. L’herpesvirus equino è un virus respiratorio, che si diffonde per contatto diretto. È relativamente facile limitarne la disseminazione fra i vari gruppi
separandoli con una doppia recinzione o con barriere
spesse, che impediscano il contatto naso-naso.
Durante le epizoozie in Irlanda, negli allevamenti densamente popolati la diffusione del virus viene limitata
suddividendo i paddock esistenti con recinti elettrici
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is spread by direct contact. It is relatively easy to restrict
virus spread between groups by separating them with double fencing or thick hedges, which prevents nose to nose
contact.
During the outbreaks in Ireland densely stocked premises
limited viral spread either by sub-dividing existing paddocks
with electric fences or by moving groups of barren mares on
to rented land on neighbouring farms which did not keep
horses. The amount of viral spread varied greatly on different premises but was far greater in 1994 than in any other
year. In some instances viral spread was limited to a small
number of immediate in-contacts. On one premises where
there was a single severe case which necessitated euthanasia,
there was no evidence of exposure in any of the remaining 8
horses which were kept in the same field. Virus was isolated
from the brain of the affected mare at post mortem. One can
only speculate that in that case, the disease resulted from
reactivation of latent virus and there was no viral shedding.
In contrast there was evidence of extensive viral spread on
other premises. On one premises there was serological
and/or virological evidence of EHV-1 infection in 66 horses.
On another premises EHV-1 was isolated from 11 of 18
horses one month after the index case.
In 1994 there was disease spread between premises. This
was due to the movement of horses prior to the diagnosis of
the condition and the implementation of the Code of
Practice. In some of these cases the horse from the affected
premises remained clinically normal but the in-contact hor-
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Esperienze irlandesi con la forma neurologica dell’infezione da Herpes Virus Equino 1
oppure trasferendo gruppi di fattrici non gravide su terreni presi in affitto da aziende vicine che non allevino
equini. L’entità della diffusione del virus è variata notevolmente nei diversi allevamenti, ma è stata di gran lunga
superiore nel 1994 più che in qualsiasi altro anno. In
alcuni casi, la diffusione del virus è stata limitata ad un
piccolo numero di animali immediatamente a contatto
fra loro. In un allevamento in cui si era verificato un
unico caso grave che richiese l’eutanasia, non si rilevarono segni di esposizione in nessuno dei restanti 8 cavalli
tenuti nello stesso campo. Dall’encefalo della fattrice colpita, nel corso dell’indagine necroscopica, venne isolato
il virus. Si può solo ipotizzare che in questo caso la
malattia sia derivata dalla riattivazione del virus latente e
che non si sia verificata alcuna eliminazione nell’ambiente. Al contrario, in altri allevamenti sono state riscontrate
prove di un’ampia diffusione virale. In una di queste
strutture sono stati riscontrati segni sierologici e/o virologici di infezione da EHV-1 in 66 cavalli. In altre aziende il virus è stato isolato da 11 cavalli su 18 un mese
dopo il caso segnalato.
Nel 1994 si è verificata una diffusione della malattia
fra allevamenti. Ciò è stato dovuto allo spostamento di
equini prima che la condizione venisse diagnosticata e
fossero attivate le misure previste dal Code of Practice. In
alcuni di questi casi, il cavallo dell’allevamento colpito
era rimasto clinicamente normale, ma quelli venuti a contatto con lui svilupparono i segni neurologici. Una volta
attivato il Code of Practice, l’esecuzione degli esami di
screening sierologico e virologico dei cavalli dei differenti gruppi si è rivelata un mezzo di valore inestimabile, dal
momento che ha permesso di identificare i gruppi non
infetti, ai quali è stato consentito di allontanarsi dagli
allevamenti colpiti nelle fasi iniziali. In un’azienda in cui
5 fattrici presentarono paralisi e 2 morirono, è stato possibile limitare l’infezione ad un gruppo di madri ed ai
relativi puledri. Alla maggior parte delle fattrici che si
trovavano in questi allevamenti, ma appartenevano ad
altre aziende, è stato consentito il ritorno a casa 5 settimane dopo il primo caso. Quelle appartenenti al gruppo
infetto sono state confinate in azienda per 4 mesi fino
alla scomparsa di qualsiasi segno di virus circolante.
La terapia della malattia è principalmente di sostegno,
dal momento che non esiste alcun farmaco antivirale
registrato per l’impiego nel cavallo. Durante alcune delle
epizoozie irlandesi sono stati impiegati corticosteroidi,
antibiotici e DMSO. Per il trattamento della forma oculare della malattia nei puledri è stato utilizzato l’aciclovir
(un agente antivirale utilizzato per la terapia delle infezioni erpetiche nell’uomo) sotto forma di pomata oftalmica. In alcuni cavalli è stato necessario ricorrere alla
cateterizzazione vescicale. Gli animali colpiti più gravemente sono stati sostenuti in modo da permettere loro di
rimanere in decubito sternale o in stazione utilizzando
grandi balle di paglia, cinghie addominali o reti. Alcuni
soggetti avevano bisogno di aiuto per alzarsi, ma potevano camminare e pascolare per periodi prolungati prima
di coricarsi nuovamente in decubito. I cavalli con lieve
incoordinazione spesso sono guariti entro pochi giorni,
mentre quelli che cadevano in decubito di solito hanno
richiesto molto più tempo ed alcuni non sono mai tornati
all’andatura normale.
ses developed neurological signs. Once the Code of Practice
was implemented the serological and virological screening
of horses in different groups was an invaluable management tool as it permitted the identification of uninfected
groups which were permitted to move off the premises at
an early stage. On one premises where 5 mares suffered
paralysis and 2 died, it was possible to confine the infection
to a group of mares and foals. The majority of visiting
mares on this premises were allowed to return home five
weeks after the index case. Those in the infected group
were confined to the premises for four months until there
was no evidence of circulating virus.
The treatment of the condition is predominately supportive as there are no antiviral drugs licensed for use in the
horse. Corticosteroids, antibiotics and DMSO were administered during some of the Irish outbreaks. Acyclovir (an
antiviral used in the treatment of herpetic infections in
humans) eye ointment was used to treat the ocular disease
in foals. Some horses required bladder catheterization. The
most severe cases were propped up in the sternal or standing position using large straw bales, abdominal slings or
cow nets. Some horses required assistance to rise but could
then walk and graze for extended periods prior to becoming
recumbent again. Mildly incoordinate horses often recovered within a few days but horses that became recumbent
usually took much longer and some never recovered their
normal gait.
None of the major vaccines companies make a claim for
the ability of their EHV vaccines to protect against the neurological form of the disease. Vaccination in the face of an
outbreak is not recommended by the manufacturers. The
pathogenesis is poorly understood and there is a theory that
the disease may be immune complex mediated, hence there
is a concern that vaccination might exacerbate the clinical
signs.
Also the elevated antibody titres which may result from
vaccination interfere with the serological screening and
increase the difficulty of making recommendations concerning the movement of horses involved in a outbreak. In
Ireland in 1994 fairly intensive vaccination was practised
on premises not affected by the neurological form of the
disease but it was difficult to evaluate the protection it
afforded.
However our experiences with regular EHV vaccination
on stud farms have left us with no doubt that it is an extremely useful aid to the control of EHV-1 abortion.
Vaccinated mares are less likely to abort than unvaccinated
mares and multiple abortions on studs with a stringent vaccination policy are rare. Vaccination reduces the amount of
circulating virus and the risk of exposure to virus challenge.
It follows therefore that it should reduce the risk of neurological disease. EHV-1 paralysis has not been diagnosed in
Ireland on any premises with a stringent vaccination policy.
In summary a diagnosis of EHV-1 neurological disease is
relatively easy to confirm by laboratory testing and viral
spread can be limited by movement restrictions based on
serological and virological screening. However much work
remains to be done to increase our understanding of the
pathogenesis of the condition and we await the development of specific equine anti-viral drugs for effective treatment of clinical cases.
Ippologia, Anno 10, n. 2, Giugno 1999
Nessuna delle principali case produttrici di vaccini
ha attribuito ai propri prodotti anti-EHV la capacità
di proteggere gli animali anche dalla forma neurologica della malattia. La vaccinazione in presenza di un’epizoozia non è consigliata dai produttori. La patogenesi della malattia è poco conosciuta ed esiste una
teoria secondo la quale la condizione potrebbe essere
mediata da immunocomplessi, per cui esiste la preoccupazione che la vaccinazione possa esacerbare i
segni clinici. Inoltre, gli elevati titoli anticorpali che
possono derivare dalla vaccinazione interferiscono
con lo screening sierologico ed aumentano la difficoltà di fornire indicazioni relative alla movimentazione dei cavalli coinvolti in un’epizoozia. In Irlanda, nel
1994 la vaccinazione è stata praticata in modo abbastanza intensivo negli allevamenti non colpiti dalla
forma neurologica della malattia, ma è stato difficile
valutare la protezione conferita. Tuttavia, le nostre
esperienze con la regolare vaccinazione anti-EHV
nelle stazioni di monta non ci hanno lasciato nessun
dubbio sulla sua estrema utilità per il controllo dell’aborto da EHV-1. Le fattrici vaccinate hanno meno
probabilità di abortire di quelle non vaccinate e gli
aborti multipli nelle stazioni con una rigorosa politica
vaccinale sono rari. La vaccinazione riduce la quantità
di virus circolanti ed il rischio di esposizione all’infezione. Di conseguenza, dovrebbe diminuire il rischio
di malattia neurologica. La paralisi da EHV-1 non è
stata diagnosticata in Irlanda in nessuna delle strutture che hanno adottato una rigorosa politica vaccinale.
Riassumendo, la diagnosi della forma neurologica
di EHV-1 è relativamente facile da confermare con gli
esami di laboratorio e la diffusione del virus può essere limitata adottando specifici vincoli per la movimentazione degli animali sulla base dei risultati degli
screening sierologici e virologici. Tuttavia, resta ancora molto da fare per aumentare la nostra conoscenza
della patogenesi della malattia e siamo in attesa dello
sviluppo di specifici farmaci antivirali per equini che
consentano di trattare efficacemente i casi clinici.
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