Perché si diventa grassi?

annuncio pubblicitario
35
LIBRETTO INFORMATIVO
L’OBESITA’
35
in età pediatrica
di Elisabetta Bartolucci
Azienda USLUmbria 2
Pediatria Aziendale
Perché si diventa grassi?
INTRODUZIONE DI ENERGIA
Cibo
Bevande
DISPENDIO DI ENERGIA
Esercizio fisico
Metabolismo
Si diventa grassi quando le calorie in entrata superano quelle in uscita.
Solo un corretto equilibrio tra energia introdotta (cibo) e energia consumata
(attività fisica e metabolismo) ci permette di non accumulare grasso.
L’OBESITA’:
L’obesità è dovuta a numerosi fattori, sia interni che esterni ad ognuno di noi, che interagiscono nel
determinare questa complessa patologia.
In qualche raro caso l’obesità è causata da una reale malattia.
STILE DI VITA,
PREDISPOSIZIONE GENETICA
E FATTORI AMBIENTALI
FATTORI PSICOLOGICI
.
Predisposizione genetica e fattori ambientali
MOLTE RICERCHE HANNO DIMOSTRATO CHE I FATTORI GENETICI POTREBBERO
AVERE UN RUOLO IMPORTANTE NELL’ECCESSO DI PESO.
ANCHE L’AMBIENTE IN CUI VIVIAMO, LE ABITUDINI FAMILIARI POSSONO
CAUSARE L’OBESITÀ.
Un bambino obeso, se vive in una famiglia con adulti obesi,
avrà molte più probabilità di diventare un adulto obeso.
3
Stile di vita
UN CORRETTO STILE DI VITA CI PERMETTE DI CONTROLLARE IL
PESO.
Sono due gli aspetti più importanti da tenere in considerazione:
OCCORRE FARE LE SCELTIUSTE:o
1) ATTENZIONE A COSA SI MANGIA
2) ATTENZIONE ALL’ ATTIVITA’ FISICA
Fattori psicologici
IL RUOLO DELLA MENTE
La fame è regolata da meccanismi fisiologici che ne bloccano lo stimolo una volta che l’organismo
si è nutrito a sufficienza. In alcuni casi, tali processi vengono alterati da comportamenti alimentari
irregolari che inevitabilmente sfociano nell’obesità.
Associati all’obesità, ci possono essere sintomi psicopatologici quali:
. ANSIA
. DEPRESSIONE
. SCARSA AUTOSTIMA
. INSODDISFAZIONE CORPOREA
. RELAZIONI INTERPERSONALI PROBLEMATICHE
. DIFFICOLTA’ NEL GESTIRE LE EMOZIONI
44
CONSEGUENZE dell’OBESITA’
L’obesità è ormai considerata da tempo una vera patologia e, come tale, presenta le sue
complicanze:
46
Complicanze cardiovascolari
2
Nelle persone obese aumenta in modo significativo il rischio di patologie cardiovascolari (ad es.
cardiopatie ischemiche, insufficienza coronarica, insufficienza venosa, ipertensione arteriosa).
Complicanze metaboliche
L’OBESITÀ AUMENTA NEL LUNGO TERMINE IL RISCHIO DI:
Le persone obese manifestano spesso la cosiddetta SINDROME METABOLICA e cioè la presenza
contemporanea di diabete, ipercolesterolemia, ipertrigliceridemia e ipertensione. Come
conseguenza aumentano in modo significativo gran parte dei rischi cardiovascolari.
DIABETE tipo 2
Circa l’80-90% dei pazienti diabetici con diabete di tipo 2 è obeso.
Il paziente diabetico obeso sviluppa resistenza all’insulina e di conseguenza ha un elevato tasso di
zuccheri nel sangue che può causare lesioni gravi nell’organismo.
48
Complicanze respiratorie
I polmoni di una persona obesa devono sempre lavorare “sotto sforzo”.
Il primo sintomo è la difficoltà a respirare anche per lievi sforzi (salire pochi gradini).
Durante il sonno, quando il tono dei muscoli respiratori è naturalmente ridotto, risulta più evidente
il peggioramento della “qualità” respiratoria.
Possono verificarsi apnee che, a lungo termine, possono provocare importanti problemi
cardiocircolatori.
49
Complicanze endocrine
Le donne obese soffrono spesso di disfunzioni del ciclo mestruale, irregolarità o interruzione
completa del ciclo.
La fertilità di una persona obesa può ridursi causando difficoltà nell’avere figli.
50
Complicanze osteoarticolari
Il peso elevato dell’obeso deve essere sostenuto dalle articolazioni, in modo particolare dal
ginocchio e dall’anca.
Per questo motivo, il peso causa a queste articolazioni un’usura precoce e dolori conseguenti alla
loro infiammazione.
Anche la schiena è sovraccaricata e più facilmente si possono avere conseguenze quali l’ernia al
disco.
Questi problemi quindi costringono la persona obesa a muoversi sempre meno e con più sofferenza.
5
Cancro
Le persone che soffrono di obesità patologica possono sviluppare alcune forme di cancro più
facilmente delle persone normopeso.
Negli uomini aumenta il rischio di cancro al colon retto e alla prostata.
Nelle donne aumenta il rischio di cancro alla colecisti, all’utero, alle ovaie e al seno.
5
Conseguenze psicosociali
Frequentemente, chi è obeso è socialmente discriminato, pertanto può sentirsi a disagio in mezzo
agli altri.
Tale disagio si manifesta affrontando la quotidianità e i suoi aspetti più concreti: difficoltà di
movimento, spazi inadeguati (sui mezzi pubblici, al cinema, poltrone, sedie...), difficoltà nella
ricerca di abbigliamento “alla moda” e non ultimo, difficoltà nel trovare lavoro.
Il disagio è presente anche a livello interpersonale: sessualità (limitata o del tutto inesistente),
affettività (vita di coppia, amicizia, famiglia), gestione dello stress (imparare a mangiare “solo
quando si ha fame”).
53
L’OBESITA’ E’ UNA MALATTIA CRONICA
E COME TALE VA AFFRONT
ATA
COME SI CALCOLA IL GRADO DI OBESITA’
Il grado di obesità si calcola principalmente attraverso :
1) l’indice di massa corporea (I.M.C.)
E’ il risultato del rapporto tra il peso espresso in Kg e l’altezza espressa in metri al quadrato.
I.M.C. = peso in Kg / altezza in metri espressa al quadrato
Normopeso
Sovrappeso
18.5 - 24.9
25.0 - 29.9
(nella media)
(aumentato)
Obesità di classe I
30.0 - 34.9
(moderato)
Obesità di classe II
35.0 - 39.9
(elevato)
Obesità di classe III
> 40.0
(molto elevato)
56
2) la circonferenza vita
E’ un indicatore del tessuto adiposo viscerale e consente una valutazione del rischio di complicanze
metaboliche. Chi mette chili intorno alla vita, ha un maggior rischio per la salute rispetto a chi mette
chili su natiche e cosce perché si tratta di grasso attivo che entra facilmente in circolo.
GLI ALIMENTI ED IL BAMBINO
Il nostro corpo ricava le sostanze di cui ha bisogno per vivere dagli ALIMENTI, cioè dai cibi che
mangiamo, come pane, riso, pasta, frutta, verdura, carne, pesce, dolci, ecc.
La digestione serve a “smontare” gli alimenti nelle sostanze che li compongono in modo che il
corpo le possa utilizzare. Le sostanze essenziali per la sopravvivenza sono l’ACQUA e i
NUTRIENTI (carboidrati, proteine, lipidi, vitamine, Sali minerali).
In una dieta equilibrata per l’età pediatrica, il fabbisogno energetico giornaliero dovrebbe essere
fornito dai vari nutrienti nelle seguenti proporzioni:

carboidrati 55-60%, di cui non più del 10% di zuccheri semplici;

proteine 10-12%;

grassi 25%, di cui non più del 10% di grassi saturi.
L’organismo di un bambino utilizza l’energia ( le calorie ) e i nutrienti per svolgere le attività
quotidiane e per l’accrescimento corporeo; un’alimentazione scorretta, nelle quantità e/o nella
qualità dei cibi, può avere conseguenze più evidenti nel bambino rispetto all’adulto, perché
influenza non solo la condizione fisica del momento, ma anche quella dell’età adulta.
Cosa sono le calorie?
Le calorie forniscono al corpo l’energia necessaria per le funzioni vitali e sono contenute in tutti i
cibi.
Quante Calorie sono contenute nelle principali componenti dei cibi?
GRASSI
Un grammo di grassi = 9 Kcal
Svolgono funzioni indispensabili.
1. Trasportano le vitamine liposolubili (A, D, E, K).
2. Hanno un ruolo determinante nei meccanismi di difesa dell’organismo.
3. Aiutano a mantenere la corretta temperatura corporea.
4. Produzione e deposito di ormoni, come gli estrogeni.
Non sono nocivi se assunti nelle giuste quantità, ovvero non più di 1/3 del totale.
PROTEINE
Un grammo di proteine = 4 Kcal
Sono considerate “i mattoni” che formano la struttura del corpo umano.
1. Sono fondamentali per la sintesi di ormoni ed enzimi e per la formazione dei muscoli.
2. Sono presenti in alcuni cibi: carne, pesce, legumi, uova, latticini e cereali.
CARBOIDRATI.
Un grammo di carboidrati = 4 Kcal
Sono parte essenziale dell’alimentazione in quanto dovrebbero costituire dal 50% al 70%
dell’apporto calorico totale.
1) Rappresentano una fonte energetica di pronto consumo.
2) In caso di eccesso di calorie vengono convertiti in grassi.
I carboidrati si suddividono in Semplici (per es. zuccheri) e Complessi (per es. patate e
cereali).
PARLIAMO DGRASSI
COSA PORTARE IN TAVOLAC
COSA PORTARE IN TAVOLA
Per scegliere cosa portare in tavola, ci viene in aiuto la PIRAMIDE ALIMENTARE: una
rappresentazione grafica adatta ad ogni età per imparare ad alimentarsi.
Alla base della piramide troviamo gli alimenti che possiamo mangiare tutti i giorni e in maggiori
quantità, mentre al vertice ci sono gli alimenti che dobbiamo consumare con più moderazione.
La piramide alimentare ci indica come mangiare per mantenerci in buona salute. Alla base
troviamo gli alimenti che possiamo mangiare più volte al giorno mentre all’apice troviamo gli
alimenti da consumare con moderazione.
I° piano: frutta e verdura
Devono essere consumate tutti i giorni e in abbondanza.
Abituiamoci a consumare preferibilmente i prodotti di stagione e scegliamoli di diversi colori, per
beneficiare di tutta la varietà di sostanze protettive ( i fotocomposti) in essi contenute.
II° piano: Cereali e patate
Pane, pasta, riso cereali (orzo, farro, mais,miglio) devono essere presenti ogni giorno nei pasti
principali: a colazione come fiocchi di cereali, pane, fette biscottate o biscotti; a pranzo e a cena
come primo piatto o come piatto unico.
Le patate andrebbero consumate 2 volte alla settimana.
I prodotti integrali sono più ricchi di nutrienti rispetto a quelli raffinati e forniscono le fibre
alimentari.
III° piano: Latte e yogurt
Si raccomanda di consumare ogni giorno almeno 2 porzioni di latte e/o yogurt. Infatti il latte e i suoi
derivati sono ricchi di calcio e fosforo in quantità ottimali e facilmente utilizzabili dal corpo per
nutrire le ossa in crescita
IV° piano: Carne, pesci, legumi, formaggi, uova e salumi
Comprende gli alimenti da utilizzare come secondo piatto a pranzo e cena o in piatti unici,
alternandoli nel corso della settimana per poter usufruire dei nutrienti specifici di ciascun alimento.
E’ suddiviso in due sezioni, in base al numero di porzioni settimanali consigliate.
La carne va consumata 3 volte alla settimana, 1-2 porzioni al giorno utilizzando le carni bianche e
magre più spesso rispetto a quelle rosse.
Il pesce va consumato 2-3 volte alla settimana.
I legumi vanno consumati 2-3 volte alla settimana. Per il loro contenuto proteico sostituiscono la
carne, non la verdura!
Ottimi per piatti unici in associazione con i cereali ( es. pasta e fagioli, riso e piselli, pasta e ceci )
I formaggi sono fonti importanti di calcio, come il latte e lo yogurt, ma rispetto a quest’ultimi sono
più ricchi di grassi per questo si consiglia di consumarli 2 volte alla settimana; nei formaggi
stagionati tutti nutrienti sono più concentrati rispetto ai formaggi freschi, quindi ne bastano porzioni
più piccole ( più o meno la metà di un formaggio fresco)
Le uova forniscono proteine di ottima qualità e sono facilmente digeribili; il consumo raccomandato
è di un uovo 2 volte a settimana.
I salumi andrebbero consumati non più di 2 volte alla settimana, dando la preferenza a quelli più
magri come la bresaola e il prosciutto senza il grasso.
V° piano: Dolci, zuccheri, bevande zuccherate, snack salati, condimenti
Al vertice della piramide troviamo alimenti molto ricchi di calorie, da consumare quindi in piccole
porzioni. Vanno limitati perché troppo ricchi di zuccheri semplici, di sale e spesso anche di grassi;
forniscono molte calorie in porzioni piccole e nutrono poco. In questo senso i dolci fatti in casa
sono preferibili a quelli industriali, perché sappiamo esattamente cosa contengono.
I grassi da condimento che utilizziamo per condire e cucinare, sono veri e propri concentrati di
calorie, vanno consumati in piccole porzioni ma non eliminati, per assicurarsi un apporto sufficiente
di acidi grassi essenziali e vitamine liposolubili.
L’olio di oliva extravergine è il condimento migliore, sia crudo che per cucinare, è ricco di sostanze
antiossidanti e protettive nei confronti delle malattie cardiovascolari. Gli oli di semi (mais, girasole,
arachide ecc) vengono ottenuti da complessi processi di estrazione che li rendono meno validi
dell’olio di oliva dal punto di vista nutrizionale.
Limitare l’utilizzo di condimenti di origine animale, come strutto o lardo perché favoriscono
l’aumento del colesterolo. Il burro va consumato con moderazione e sempre a crudo.
Impariamo a utilizzare le spezie per insaporire gli alimenti.
Utilizziamo metodi di cottura che richiedono piccole quantità di condimenti: al forno, al cartoccio,
al vapore, ai ferri.
carboidrati = 4 Kcal
L’ Acqua:
L’acqua è presente non solo nelle bevande, ma anche e abbondantemente nella frutta, nella verdura
e nel latte.
Ogni giorno un bambino dovrebbe berne almeno un litro, di più nella stagione estiva e quando fa
sport.
Abituiamolo a bere acqua naturale, tè deteinato o succhi di frutta senza zucchero.
Limitiamo le bevande gassate a poche occasioni di festa ( compleanni o cerimonie varie) e non
diamole ai pasti; forniscono troppi zuccheri semplici e troppe calorie e risultano meno dissetanti
dell’acqua
Come organizzare la giornata alimentare:
Durante l’età della crescita, il corpo ha meno riserve di energia rispetto all’adulto e quindi ha
bisogno di nutrirsi più spesso. Per questo si raccomanda di distribuire il fabbisogno calorico
giornaliero di bambini e ragazzi in 3 pasti principali e due merende (mattutina e pomeridiana).
La quantità di calorie giornaliere necessarie dipende ovviamente dall’età, dal peso, dall’altezza e
dall’attività fisica svolta dal bambino.
E’ inoltre importante variare il più possibile gli alimenti, e sfruttare i colori e le forme degli alimenti
per rallegrare la tavola e stimolare la curiosità.
Nell’arco della giornata le calorie dovrebbero essere così suddivise:
Colazione
Merenda mattutina
Pranzo
Merenda pomeridiana
Cena
20%
5%
35-40%
5%
30-35%
Cerchiamo di variare il più possibile gli alimenti proposti al bambino, per permettergli di assumere
tutti nutrienti necessari ed abituarlo ai vari sapori. Quando il bambino si rifiuta di assaggiare una
pietanza nuova, proviamo ogni tanto a riproporgliela. Usiamo la nostra fantasia , sfruttiamo i colori
e le forme dei cibi per presentare i piatti in modo originale e invitante.
Portiamo il bambino al supermercato con noi, scegliamo insieme frutta e verdura , facciamogliela
toccare scegliere e sentirne l’odore. Quando la prepariamo facciamolo insieme, il bambino la può
lavare, posizionarla sul piatto, forse la sua partecipazione alla preparazione lo spinge a gustarla
meglio.
Alcune buone abitudini da trasmettere ai nostri bambini

Mai saltare la prima colazione: è il pasto più importante della giornata. Questa
convinzione è supportata da numerosi studi scientifici, che hanno dimostrato che i bambini
che fanno regolarmente una colazione corretta hanno un migliore rendimento scolastico
(migliore capacità di attenzione e di memoria) e minore tendenza al sovrappeso.

Fare merenda è una buona abitudine: possiamo alternare, ad esempio, tra un frutto, uno
yogurt, qualche biscotto secco, una barretta di cereali, una fetta di pane con marmellata o
miele, latte e cereali, una fetta di torta fatta in casa o una merendina confezionata scelta con
attenzione.

Distanziamo i pasti dall’attività sportiva e abbondiamo con l’acqua: è importante
programmare i pasti tenendo in considerazione gli orari dell’allenamento o della gara. Dopo
l’allenamento privilegiare frutta, latte, yogurt, pane e marmellata, cereali per rifornire il
bambino di acqua, carboidrati, proteine, sali minerali e vitamine. Si raccomanda inoltre di
bere molta acqua sia prima che dopo l’allenamento.

Condividiamo i pasti con i figli, non con la tv: Stare insieme a tavola permette al bambino
di interiorizzare il modello alimentare dei genitori come pure il piacere della convivialità. La
TV accesa cattura l’attenzione del bambino che tende così a mangiare in modo distratto e
inconsapevole.
ATTIVITA’ FISICA
Molto spesso la dieta da sola non basta per ridurre l’eccesso di peso dei nostri bambini.
La loro salute oltre ad un’alimentazione corretta si basa anche su una buona attività fisica.
Sfruttiamo ogni occasione per far muovere i bambini anche oltre alle attività sportive se dovessero
svolgerle.
Cerchiamo quindi di usare le scale invece dell’ascensore, quando è possibile preferire recarsi a
scuola a piedi, parcheggiare l’auto un po’ più lontano, limitare il tempo trascorso davanti alla Tv ,
computer e videogiochi ( non più di un’ora al giorno).
Piramide dell’attività fisica.
Leggere
10
Guidare l’automobile
25
Dormire
30
Guardare la TV
30
Lavare i piatti
35
CURIOSITA’
Ogni individuo ha una perdita giornaliera di energia
(calorie consumate) dovuta alle funzioni vitali quali la
respirazione, il battito cardiaco etc.
Ogni attività svolta nel corso della giornata
corrisponde ad un consumo di calorie aggiuntivo.
Kcal consumate per 30 minuti di attività
Scrivere al computer
40
Lavorare seduti
45
Stirare
75
Spolverare
80
Riordinare la stanza. Camminare per fare
shopping
90
90
Pedalare lentamente
110
Ballare (ritmi veloci)
.
120
Pulire i pavimenti
140
Camminare in piano
150
Rifare i letti
200
Fare ginnastica
240
Camminare in discesa
250
Scarica